Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: tixit    10/10/2015    9 recensioni
Anche questa breve one-shot fa parte della serie "Il Caleidoscopio di Fersen", serie in cui una voce narrante, ogni volta diversa, racconta Fersen, secondo lei.
In questo brevissimo racconto la voce narrante è quella di Rosalie.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Rosalie Lamorlière
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Caleidoscopio di Fersen'
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Disclaimer: Lady Oscar non mi appartiente. Non vi è scopo di lucro.
 



Come dovrebbe finire una fiaba

 

Una sera lessi una poesia e subito pensai a lui.

 

Simile ad un Dio mi sembra quell'uomo

che siede davanti a te, e da vicino

ti ascolta mentre tu gli parli con dolcezza

e con incanto sorridi.

 

Quello era lui per me, un Dio, perché la accendeva come una brace sotto la cenere, le scaldava il sorriso, fino a farlo sbocciare come un fiore in primavera. Nemmeno il sole ha così delicati raggi.

Solo un Dio poteva tutto questo.

E se Dio non era... solo per questa impresa, da uomo comune, Dio ai miei occhi sarebbe diventato.

Dicono che non l'amasse e che morisse d’amore per un’altra, ma non era vero: tutti sono capaci di amare di un amore rapace, dove la dea adorata diventa poi il sacrificio sull’altare, agnello da divorare con uno strofinare frettoloso tra le gambe e due grugniti.

T’amo e siccome t’amo tu dammi il piacere, dammi la tua virtù, dammi il tuo onore e la tua reputazione.

Accadde.


T’amo e siccome t’amo facciamo di questo amore uno spettacolo pirotecnico di cui tutti siano testimoni, delle mie lacrime e delle tue, dei nostri sguardi durante una canzone, di uno scambio d’anelli... come due attori che, a furia di recitare per il piacere degli altri, credono alle loro stesse finzioni.

Accadde.


T’amo e allora lasciati scopare senza farmi pagare nessun prezzo.

Accadde anche questo.

 

E’ crudo ma è vero: io stessa la conobbi così, offrendomi per una moneta d'oro, credendola un uomo, pezzo di carne tra i pezzi di carne sul mercato, desiderosi di essere acquistati ognuno con il suo perché.

Nel mio quartiere non c ’ è una donna, che, pagata meno di un uomo, soprattutto pagata meno di quanto serve per vivere, non sia costretta ad arrotondare vendendo amore, ma chiamandolo col nome che si merita.


Nel mio quartiere non c’è una donna, che, sposata, non sia la schiava del suo uomo, a cui deve obbedienza cieca e da cui dipende per tutto, trattata poco meglio di una bestia da soma.

 

In case come topaie, coi muri di legno da poco prezzo, ammassati gli uni su gli altri, è impossibile tenere nascosto il segreto di tutto questo amore.

Tutti lo sanno quanto una sia stata amata.

 

Quello sarebbe stato il mio destino, che mi inseguì anche quando pensavo di essergli sfuggita - vestita di tutto punto, con l’araldica sulla punta delle dita, le liste dei fiumi dell’Europa e i passi del minuetto bene in mente, sarei stata scambiata per denaro (avrei dovuto solo dare amore).

 

Essere una persona e basta fu un privilegio che pagai assai caro. Non me ne sono mai pentita.

 

Lui non le chiese mai nulla.

 

La appoggiò nella sua richiesta di graziare André, credendola un uomo, e offrì la sua vita - non c’erano secondi fini, solo ammirazione sincera.

 

Le salvò la vita e non pensò mai che lei gli dovesse qualcosa in cambio.

 

Non le nascose mai che cercava una sposa per un matrimonio che non sarebbe stato d’amore - solo da consumare - ma non le fece mai l’insulto di una proposta che per lei non sarebbe mai stata felice.

 

Quando si presentò come donna, pezzo di carne tra i pezzi di carne sul mercato, desiderosa come lo ero stata io di essere acquistata per smettere di avere fame, una fame di un tipo diverso dalla mia, non la riconobbe e non la prese - e avrebbe potuto.
 

Dicono non l’amasse.

 

Non è vero.


L’amò dell’amore più grande: quello che non ha nessun bisogno di essere corrisposto.

Quello che non ha nessun bisogno di essere consumato.

Fu un buon amico.

Peccato lei volesse altro.
   
 
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