-Hai capito, Chris? Dovete essere a casa per le dieci e mezzo. Domani, Honey ha la scuola mentre tu un provino.-.
-Si, mamma. Stai tranquilla, per quell’ora io e questa piccola peste saremmo a casa- la tranquillizzai, scompigliando i capelli a mia sorella.
– Io non sono una peste, fratellone. Mi hai rovinato i capelli- si lamentò lei, correndo in bagno per sistemarsi.
-Quanta tragedia per dei capelli-esclamai, roteando gli occhi al cielo
-Disse quello che ha passato due ore in bagno solo perché aveva un capello fuori posto- ribattè mia sorella, ritornando in salotto
Mia madre sorrise e disse:-Va bene, ragazzi. Fate i bravi e vedete di ritornare per l’ora stabilita-.
-Ok, ciao mamma. Andiamo, brontolone- salutò Honey, sorridendo e spingendomi letteralmente fuori dalla porta poiché stavo brontolando tra me e me.
– So camminare da solo, grazie-dissi, scrollandomi di dosso mia sorella in malo modo.
- Chris, che ti prende?-. mormorò lei, con voce dispiaciuta
Mi resi conto che mi ero comportato da stupido e cercai di rimediare:-Scusa, Honey. Sono solo nervoso. Dove vuoi andare?-
Infatti, per quella sera avrei accompagnato mia sorella di diciotto anni a fare un giretto.
- Scusa accettate. Voglio andare al nuovo luna park che hanno appena inaugurato. Mi ci porti?- rispose lei, sorridendo e saltando da una parte all’altra con lo sguardo da cucciola, che aveva imparato dal sottoscritto quando era solo una bambina.
– Tutto quello che vuoi, piccola. Stasera, puoi chiedermi qualsiasi cosa-
- Grazie, fratellone. Sei il migliore- esultò lei
- Lo so- concordai io, sorridendo e circondandole le spalle con un braccio
Fu una serata magnifica: scherzammo tutto il tempo, mangiando zucchero filato e salendo sulle varie attrazioni.
Stavamo ridendo quando finimmo davanti al tiro al bersaglio.
- Buonasera, giovanotto. Vuoi provare a vincere il premio speciale per la ragazza?- chiese l’uomo della bancarella.
Accettai e, pochi minuti dopo, io e mia sorella ci allontanavamo con lei che portava in mano il peluche di un koala.
– Ehm, Chris….-iniziò mia sorella, dopo aver lanciato un’occhiata all’orologio che portavo al polso.
- Si, Honey? Dimmi- la incitai io, sorridendole
- Sono le undici e mezzo-mi illuminò lei
Ci guardammo negli occhi e, all’unisono, esclamammo:- Oh, cavolo….- prima di iniziare a correre verso casa.
Quando ritornammo a casa, nostra madre, dopo averci una ramanzina con i fiocchi, ci spedi a letto e ci proibì di uscire la sera per una settimana.
Ah, quanto mi mancano quei momenti con mia sorella.