Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: Lizhp    10/10/2015    5 recensioni
SEQUEL DI YOU MADE ME.
-Perché ridi?- gli chiese il riccio, sorridendo leggermente.
-Perché tu sei completamente pazzo!- e così dicendo il biondo si alzò dalla sedia per controllare il cibo sui fornelli.
Mika osservò ancora per un attimo quella lettera, riflettendo di nuovo sulla proposta; Andy però, inconsapevolmente, gli aveva appena dato un ottimo motivo per accettare.
-Dici che è una cosa pazza, eh?- chiese quindi al biondo.
-Assolutamente sì- confermò il ragazzo, tornando a sedersi accanto a lui.
Mika alzò gli occhi alla ricerca delle iridi color del cielo del compagno e quando le incontrò sorrise.
-Allora se è una cosa pazza, la faccio!- dichiarò, prendendo infine la sua decisione con un’alzata di spalle.
Andy lo guardò, sbarrando gli occhi.
-Mika, ma davvero lo farai?-
-Sì!- confermò convinto il cantante, annuendo freneticamente con la testa –Perché non dovrei? Ho detto no a troppe cose in quest’ultimo periodo-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Voglio andarmene da qui- dichiarò, osservando il suo compagno che gli voltava le spalle.
Andy rimase immobile davanti al computer, la testa in confusione, il cuore che aveva iniziato a battere più veloce e brutti ricordi del passato che in quel momento gli stavano impedendo di muoversi.
Non di nuovo.
Non poteva succedere ancora.



Gli aveva promesso più e più volte che non l’avrebbe rifatto, persino quella sera in cui Mika aveva deciso di accettare di essere uno dei giudici di X Factor, ora non poteva fargli questo.
Una strana sensazione di rabbia e malinconia lo pervase mentre notò che la sua mano, ancora sui tasti del computer, aveva iniziato a tremare leggermente.
Aveva voglia di urlare. Si stava per voltare in direzione di Mika per dar sfogo a tutto quello che aveva dentro, quando il libanese parlò di nuovo.
-Andiamocene, Andy! Domani, partiamo subito! Vieni con me a scalare l’Hymalaya-
Andy fissò lo schermo del computer per qualche secondo, pensando a quelle parole, e poi si lasciò andare ad un sonoro sospiro di sollievo. La sua mente si era fermata a quell’“andiamocene” che comprendeva evidentemente entrambi e che l’aveva fatto tornare a respirare normalmente. Si portò per un attimo le mani sul volto, sospirando di nuovo.
Si voltò finalmente verso il suo ragazzo, che lo guardava speranzoso, appoggiato alla porta.
-Sei un idiota colossale- gli disse, rendendosi conto che quelle parole gli erano uscite proprio dal cuore.
Mika lo fissò, evidentemente confuso.
-“Voglio andarmene”. Ma sei scemo? Mi hai fatto prendere un colpo!- spiegò allora il biondo, gesticolando.
Il libanese capì a quel punto che la frase con cui aveva esordito non era stata di certo la migliore.
-Uh- riuscì solo a commentare, leggermente in colpa, grattandosi la testa.
Si avvicinò quindi al greco che ancora lo guardava storto, anche se Mika fu sicuro di scorgere sul suo viso l’ombra di un sorriso.
-Non parto senza di te- lo rassicurò, sedendosi accanto a lui e prendendogli le mani –Vieni con me, andiamo via per un po’ di tempo-
Ora che Andy era sicuro che quello che era successo con l’ultima crisi di Mika non si stava ripetendo, realizzò davvero quello che l’imprevedibile ragazzo che ora gli stava stringendo le mani gli aveva appena chiesto.
-L’Hymalaya?-
-Sì, ho visto che passavano delle immagini alla televisione, deve essere bellissimo!- rispose Mika, decisamente esaltato.
Crisi di mezza età a trent’anni. Questo fu il pensiero di Andy, che lo fece scoppiare a ridere.
Mika, di fronte a quella risata, piegò leggermente la testa, di nuovo confuso.
-Ma… e la Thailandia?- domando il biondo, osservando attentamente le espressioni di Mika.
Il riccio non ci aveva pensato; Andy lo vide rabbuiarsi per un momento, come deluso dall’idea di non riuscire a raggiungere entrambi i luoghi.
Andy iniziò a ragionare velocemente: sapeva bene cosa stava facendo Mika, voleva cambiare aria per cercare di schiarirsi le idee e questa volta aveva deciso di farlo con lui. Ricordò l’espressione speranzosa di poco prima, l’entusiasmo e poi il leggero velo di delusione quando Andy gli aveva fatto notare che non sarebbero riusciti a fare entrambe le cose.
Il biondo osservò Mika negli occhi e notò che il ragazzo si stava scervellando per trovare una soluzione. Gli aveva detto che lo avrebbe aiutato e così avrebbe fatto.
-Andiamo a scalare l’Hymalaya, è deciso- decretò quindi il greco, rivolgendogli un mezzo sorriso.
Mika lo guardò sgranando gli occhi.
-Ma… e quella casa, in Thailandia…-
-Vorrà dire che ci andremo alla prossima occasione- aggiunse infine il biondo, facendo spallucce e godendosi il meraviglioso sorriso da bambino che si stava aprendo pian piano sul volto di Mika.
-Grazie!- esclamò il cantante, stringendolo in un abbraccio fortissimo per poi allontanarsi da lui e correre in camera a prendere una valigia.
-Preparati!- gli urlò super esaltato dall’altra stanza e Andy non poté fare a meno di ridere.
Con Mika era così: tutti i piani potevano essere sconvolti da un momento all’altro, senza preavviso.
Non ci si annoiava mai.
Quindi, che poteva importargliene del posto che sceglieva Mika per allontanarsi dal suo lavoro?
Questa volta ci sarebbero andati insieme, questo era quello che contava.
 
-Ti odio-
Erano partiti alla fine, destinazione Kathmandu.
Quelle due semplici parole erano quelle che Andy stava ripetendo ormai da una buona mezzora; e le ripeteva in continuazione quante più volte poteva, prima che quel freddo glaciale gli congelasse anche la lingua.
Stavano camminando, il biondo non sapeva precisamente da quanto tempo.
Era sicuro solo di poche cose: primo, entrambi, conciati in quel modo, pesavano sicuramente dieci chili in più rispetto al normale. Andy, che solitamente era molto caloroso ed era in grado di passeggiare in pantaloncini tutto l’anno a Londra, in quel momento si sentiva simile ad una mummia. La canottiera, due paia di magliette, una a maniche corte e una a maniche lunghe, il maglione più pesante che fosse presente nel suo armadio e un giubbetto che da solo pesava almeno quanto lui. I jeans pesanti coprivano due paia di calzini spessi e cadevano formando pieghe disordinate sui suoi scarponi. Un imbarazzante cappello in lana rosso che sua mamma gli aveva regalato un compleanno di molti anni prima era esposto in bella mostra sulla sua testa (Mika aveva riso per cinque minuti buoni quando l’aveva visto), coprendo interamente i capelli corti e biondi e le orecchie. Una spessa sciarpa, dello stesso colore del cappello, stava evitando ormai da un’ora che il suo naso si staccasse dal viso, completamente congelato.
La seconda cosa di cui era sicuro, era che i meno venti gradi che facevano loro compagnia in quel momento, la notte sarebbero addirittura diminuiti.
Terzo, Mika sembrava implacabile: anche lui ben imbacuccato in cinque strati di vestiti pesanti, sembrava quasi andare al trotto mentre, con un sorriso sereno nascosto dalla sciarpa, guidava Andy per gli stretti e innevati sentieri dell’Hymalaya.
Quarta cosa su cui Andy in quel momento non aveva nessun dubbio…
-Ti odio- esclamò ancora una volta, mentre lasciava che la sua mente fosse pervasa dall’immagine di una calda e tranquilla spiaggia.
Pensare al caldo gli avrebbe fatto venire meno freddo?
Il biondo scosse la testa, rendendosi conto che la sua mente si stava avviando sempre più verso il ridicolo.
Tutta colpa dell’idea di Mika di scalare montagne.
-Ti odio- ripeté quindi per la centesima volta il biondino, sentendo questa volta Mika ridacchiare.
Il libanese infatti arrestò la sua maratona (per chissà quale miracolo) e si voltò verso Andy, facendo qualche passo verso di lui.
Il cantante abbassò la sua sciarpa per lasciare che le labbra si posassero proprio in mezzo agli occhi di Andy, l’unico millimetro di pelle rimasto scoperto.
-Io ti amo- esclamò, regalandogli un sorriso enorme.
Il greco curvò leggermente un angolo della bocca in un lieve sorriso, ma tirò un pugno al petto di Mika; con tutti quegli strati di vestiti, probabilmente non l’aveva scalfito di un millimetro.
-Vai via da me! Cammina!- gli intimò il biondo, minaccioso, indicando con un braccio il sentiero davanti a loro, ancora lungo da percorrere, prima che raggiungessero finalmente il posto in cui avrebbero montato la tenda.
Con quali dita avrebbero montato la tenda, questo Andy non lo sapeva, dato che il freddo ormai stava attraversando i suoi guanti, un po’ troppo leggeri per l’occasione.
Mika ridacchiò, ma prima di rimettersi in cammino si sporse per abbracciare Andy, con il chiaro intento di prenderlo ancora per un po’ in giro: -Sembra di abbracciare uno di quei peluche enormi con tutti questi vestiti-
Andy non aveva la forza di fare nient’altro, così caricò il piede destro e assestò una bella pestata a quello sinistro di Mika, con tutta la forza che aveva.
-Aaaaaaahi!- si lamentò il libanese, staccandosi da lui e piegandosi per raggiungere il piede.
Ora a ridacchiare era il biondo, sfregandosi le mani soddisfatto.
-Possiamo continuare a camminare, ora?- chiese poi Andy, con voce esageratamente gentile.
-Direi di sì- constatò Mika, riprendendo la sua marcia, con lo stesso entusiasmo di poco prima.
Andy non avrebbe essere voluto così di peso, ma quella camminata in mezzo alla neve lo stava davvero distruggendo.
-Quanto manca?- chiese quindi, dopo altri dieci minuti di camminata.
-Non lo so, ma non dobbiamo essere lontani- rispose Mika, senza fermarsi.
Troppo vago: un leggero sbuffo uscì silenzioso dalle labbra del biondino, che ormai ne aveva davvero abbastanza.
-La prossima volta che ti viene una crisi andiamo in Grecia ad imparare a fare surf- decise Andy, evitando l’ennesimo sasso ancorato alla strada, semi nascosto dalla neve.
Sentì Mika ridacchiare: -Se vuoi poi possiamo andare in Grecia a fare qualche giorno in spiaggia-
Andy annuì freneticamente: sì, un po’ del caldo sole della terra che l’aveva visto nascere non gli avrebbe fatto di certo male.
-Quanto manca?- chiese di nuovo.
-Me l’hai domandato due minuti fa, Andy- gli fece notare Mika, sorridendo.
-E allora?- domandò il greco e, non accorgendosi che il compagno si fosse fermato, finì dritto contro la sua schiena.
-Mika?- chiese quindi.
-Fai attenzione qui- gli disse solo il ragazzo, indicando una piccola discesa interamente coperta di neve fin troppo scivolosa.
Andy si permise di lasciar fuoriuscire un lieve lamento dalla sua bocca.
Mika sorpassò quella piccola discesa senza problemi, mentre Andy si fermò per un attimo ad osservarla. Il riccio, non sentendolo camminare, si voltò verso di lui.
-Coraggio- gli disse con un sorriso, tendendogli la mano.
-No, no, allontanati- gli disse Andy, con un gesto frenetico della mano. Se fosse scivolato avrebbe tirato giù Mika con lui.
Osservò i suoi pantaloni, impermeabili, e un’idea gli balenò in mente. Si sedette a bordo della piccola discesa e già in quel momento vide Mika iniziare a ridere con fin troppo gusto.
Ma al diavolo il suo ragazzo in quel momento, non voleva rompersi il naso scivolando su quella trappola infernale. Una leggera spinta con le braccia e giunse alla fine di quella discesa lievemente, rialzandosi illeso e soddisfatto.
-Ridi pure- disse poi a Mika, che ancora lo stava prendendo in giro, piegato in due dalle risate –Poi riderò io quando ti costringerò a nuotare in mare aperto, in Grecia- lo minacciò Andy, ben sapendo che il compagno non amasse l’acqua.
Ripresero a camminare, Mika sempre davanti e Andy, sempre con il broncio, dietro.
Non continuò per molto però.
Non potevano essere passati più di cinque minuti, quando un sonoro tonfo seguito da una serie infinita di borbottii in greco, costrinsero Mika a voltarsi verso il suo ragazzo.
Dovevano essere sicuramente insulti e imprecazioni quelle che stavano uscendo dalla piccola bocca del biondino, che in quel momento si trovava steso in mezzo alla neve, il volto appoggiato su un braccio.
-Mikaaa- lo chiamò in tono lamentoso, imitando una voce rotta dal pianto, allungando l’ultima lettera del nome del compagno. Tutti i suoi sforzi nel non cadere alla discesa, erano stati appena vanificati da un sasso conficcato nel terreno, interamente coperto di neve, che aveva così impedito al ragazzo di vederlo ed evitarlo.
Il libanese si avvicinò a lui e gli tese una mano per aiutarlo a rialzarsi.
-Niente di rotto?- gli chiese, quando Andy si aggrappò al suo braccio per tirarsi in piedi.
La risposta del biondo fu un sonoro sbuffo. Si voltò, lanciando uno sguardo omicida al sasso.
-Non guardare mai me così, ti prego- commentò Mika con un mezzo sorriso, osservando il volto della sua metà.
-Siamo quasi arrivati- disse poi però timidamente Mika, quando gli occhi azzurri di Andy si incatenarono ai suoi in uno sguardo molto simile a quello che il biondino aveva riservato al sasso.
Un nuovo sbuffo.
Il cantante cercò così di far notare ad Andy il bicchiere mezzo pieno in quella situazione.
-Però ci sono dei bei paesaggi qui, potresti togliere la videocamera dall… o magari no- concluse Mika infine, notando che gli occhi del greco ormai lanciavano saette.
Poi però Andy guardò per bene il volto di Mika, gli occhi che spuntavano dalla sciarpa sembravano essere dispiaciuti.
Un sospiro riempì l’aria.
-Dai, andiamo- esclamò il greco, cercando di farsi vedere deciso, afferrando però la mano di Mika e camminando accanto a lui questa volta.
 
Una leggera nevicata aveva fortunatamente atteso che loro avessero finito di montare la tenda, prima di riversarsi sulla montagna. Tuttavia, dovettero aspettare che terminasse, prima di riuscire ad accendere un piccolo fuoco che li avrebbe potuti riscaldare un pochino.
-Forse non ho considerato le temperature, quando ho pensato all’Hymalaya- buttò lì Mika, mentre entrambi mangiavano ciò che si erano procurati quella sera, ben consapevoli che non avrebbero raggiunto subito il rifugio.
-Tu dici?- commentò Andy ridacchiando, anche se il cibo e il caldo del fuoco lo stavano rigenerando e il suo umore era migliorato a vista d’occhio rispetto a quel pomeriggio.
Grazie alle fiamme che stava tenendo vive, si era anche tolto per un po’ il cappello e aveva abbassato la sciarpa, così che il suo viso leggermente arrossato prendesse un po’ d’aria.
-Dai, domani sera dormiremo al caldo- lo rassicurò Mika, mangiando l’ultimo boccone del suo panino e buttando la carta stagnola con cui l’aveva ricoperto in un sacchetto di plastica. Il riccio si alzò poi per prendere anche la carta di Andy e buttarla.
-Grazie- borbottò il biondo, a bocca piena, per poi osservare il compagno darsi da fare intorno alla tenda, raccogliendo tutte le loro cose e facendo ordine, per poi preparare i sacchi a pelo.
Mentre si dava da fare, Andy lo osservava dalla sua postazione, sorridendo: sembrava così spensierato in quel momento.
Forse tutto quel freddo valeva la pena di essere sopportato.
Addirittura, il cantante iniziò ad intonare a bocca chiusa una melodia che Andy non aveva mai sentito prima. Rimase per qualche secondo ad ascoltarla, poi decise di dar sfogo alla sua curiosità.
-Che canzone è?-
Mika si fermò, come se fosse stato risvegliato da chissà quale sogno.
-In realtà non lo so, è una musica che mi è venuta in mente adesso- confessò il libanese, ritornando a canticchiarla.
-Non è male!- esclamò quindi il biondo, spegnendo il fuoco ed entrando nella tenda.
Tolse solo la giacca pesante, ma tenne tutti gli strati di vestiti prima di infilarsi nel sacco a pelo, cosa che fece anche Mika.
-Continui a canticchiare quella canzone?- gli chiese Andy, voltandosi verso di lui, non volendo altro se non sentire la voce di Mika cantare quella sera.
Sarebbe stata sicuramente una bella distrazione dal freddo, in più non sentiva poi tanto sonno ed era un po’ di tempo che non lo sentiva cantare.
Il ragazzo gli rivolse un sorriso e poi iniziò ad intonare ancora quella canzone, sempre a bocca chiusa.
Andy lo vide chiaramente immergersi in quella musica che stava prendendo vita pian piano; era una musica incalzante, allegra e gioiosa.
Mika si fermò per un attimo, pensieroso; nei suoi occhi il biondo riconobbe quell’espressione che indicava solamente che ormai era completamente immerso nel suo mondo, un mondo lontano, a cui in quel momento nemmeno Andy poteva avere accesso.
Ma il cantante condivise quel mondo con il compagno qualche minuto dopo.
 
Anywhere you are
is just like home to you
From the beaches of Manila…
 
E Andy lo vide fare una pausa per voltarsi verso di lui e sorridere furbamente.
 
… Down to Kathmandu
 
Anche Andy si unì alla risata del compagno, lasciando che il silenzio si prendesse possesso della tenda pochi istanti dopo, per permettere a Mika di continuare a creare.
Non aveva mai assistito alla nascita di una nuova canzone come stava succedendo in quel momento. Lo aveva visto parecchie volte di fronte al pianoforte, a schiacciare velocemente i tasti sul computer per scrivere il testo. Lo aveva visto sparire nel bel mezzo di un discorso per acchiappare il primo foglio di carta disponibile e scarabocchiare in quella sua calligrafia disordinata qualche frase, per non dimenticarsela.
Ma Mika non gli aveva mai fatto sentire nulla di non pronto o di cui non fosse convinto.
Anche la prima volta che l’aveva sentito cantare, Mika gli avevo chiesto un paio di minuti per perfezionare la musica e solo dopo gli aveva fatto ascoltare Grace Kelly.
Al pensiero di dove l’avesse portato la prima canzone che Andy aveva avuto il piacere di ascoltare, il biondo non poté fare a meno di sorridere.
I suoi ricordi di quella giornata vennero però interrotti dolcemente dalla voce di Mika, che era appena riuscito a mettere insieme un’altra strofa.
 
It doesn't matter where we're coming from or going to 
You're the only one that ever turns a grey sky blue 
And everybody needs a friend like you 

 
Di nuovo fece una pausa, allungando però un braccio verso Andy e facendogli cenno di non parlare e di attendere un attimo. Puntò i suoi occhi in alto per qualche secondo, abbozzando subito dopo un’altra strofa.
 
We take a whole room full of strangers 
And we make them friends 
We do it all around the world 
Just so it never ends

 
Andy sorrise e afferrò la mano che Mika aveva allungato verso di lui, intrecciandoci le dita e chiudendo gli occhi, facendo però cenno al ragazzo di continuare a fare ciò che stava facendo.
Il biondo rimase per molto tempo steso lì, ad ascoltarlo, intenzionato a farlo fino al momento in cui Mika avrebbe cantato quella canzone per intero.
Ascoltando alcune frasi, Andy si ritrovò a chiedersi a cosa fossero riferite, quali potessero essere i pensieri che stavano spingendo Mika a cantare proprio quelle parole.
Tuttavia ad un certo punto la stanchezza ebbe la meglio. Sentiva la voce di Mika sempre più lontana, anche se il tocco leggero del pollice del libanese che accarezzava il dorso della sua mano lo mantenne in uno stato di piacevole dormiveglia, immerso in mille pensieri cullati unicamente dalla voce del cantante e dal leggero soffio del vento che si infrangeva contro la tenda.
Ad un certo punto però Andy percepì qualcosa cambiare; la canzone che stava intonando Mika ora era più lenta, anche più di come il biondo era abituato a sentirla.
Perché quella canzone non solo la conosceva alla perfezione, ma era quella che più preferiva ascoltare… direttamente dalla voce di Mika, così vicino a lui, poi era ancora meglio.



Buooonasera!
Sono di frettissima e avrei un sacco di cose da dire; avevo pensato di pubblicare con più calma, ma poi mi sono resa conto che non avrò tempo e lasciarvi un'altra settimana senza capitolo mi dispiaceva.
Quindi due cose veloci: ci sono un po' di riferimenti a interviste e cose dette da Mika in questo capitolo, quando avrò più tempo vi metterò i link, alcune interviste sono imperdibili.
Mi sono presa la libertà di cambiare alcune cose però, per questione di trama: il viaggio in Hymalaya in realtà risale al gennaio precedente la storia, ma mi piaceva inserirlo qui, in questo contesto, e quindi voilà, Mika e Andy a scalare montagne.
Per quanto riguarda Live Your Life, Mika aveva detto di aver scritto quella canzone in Kathmandu, quindi ho pensato di inserire anche quella.
Eeeee niente, ho sicuramente scordato qualcosa ma devo andare.
Portate pazienza, risponderò anche a tutte le vostre recensioni al capitolo prima un po' per volta.. l'università mi porterà via un bel po' di tempo fino a metà novembre, ma piano piano arrivo ovunque xD
Grazie a tutti come sempre :')
Alla prossima!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Lizhp