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Autore: Vanya Imyarek    11/10/2015    2 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                            PENELOPE






DUE  CONVERSAZIONI  DI  PARTICOLARE  INTERESSE  PER  IL  MIO  SOCIO






L'ultima cosa che ci aspettavamo, saltando fuori dalle ombre nel covo dell'esercito di Setne, era di piombare nel mezzo di un'operazione chirurgica. 

E invece ci si presentò davanti agli occhi la seguente scenetta: Dakao sdraiato sul tavolo della sala delle riunioni, con una freccia conficcata nella scapola e l'espressione di uno che sta facendo di tutto per non emettere un singolo suono, Hazelle seduta vicino a lui che cercava di rimuovere la detta freccia senza fargli troppo male, Gaia parimenti vicina, intenta a sminuzzare alcune radici alla velocità massima possibile, e tutti gli altri disposti attorno, con espressioni di variabile preoccupazione.

 "Oh cavolo ..." fui tutti quello che riuscii a dire, attirando su di noi l'attenzione di tutti fuorchè delle due improvvisate dottoresse. "Fatemi indovinare, è andato male l'attacco?"

 "E' stato mio fratello" spiegò un Calvin che pareva sull'orlo delle lacrime, come se la consanguineità col feritore rendesse l'accaduto esclusivamente colpa sua. "Quello Romano e cinese, Frank Zhang" 

Frank? Il ragazzo di Hazel? Uno degli eroi dal cuore puro che avevano salvato il mondo da Gea? E sì, ragazzi, era così che eravamo arrivati a considerarvi. Persone tutte d'un pezzo che non avrebbero mai fatto male non necessario a un essere umano. 

Ma forse Dakao, essendo stato trasformato in un demone, aveva perso tale qualifica? Mi augurai che quel ragazzo non la vedesse così: c'era una bella ingiustizia, dietro la sua metamorfosi e l'allontanamento dalla Casa della Vita. 

Ma alla fine si trattava sempre di un campo di battaglia, e certo poteva anche essere stata legittima difesa ... anche se, per un caso simile, il punto dove la freccia aveva colpito era un po' troppo preciso.

 "Posso provare a trasformare quella freccia in cenere" Chad offrì un'innovativa tecnica chirurgica. "Non ci sarebbe bisogno di estrarla, si disintegrerebbe da sè ..."

"E gli finirebbe tutta la cenere nella ferita" ribattè Gaia, guardandolo storto come se l'avesse suggerito di proposito. "Finirebbe per infettarsi. Purtroppo ci tocca provare il metodo tradizionale"

 "E bisogna anche fare i complimenti a Zhang: la sua mira è davvero impeccabile" brontolò Hazelle, sforzandosi di fare uscire la freccia di qualche altro millimetro. "Dritto nel punto di intersezione con l'ala: doppiamente difficile da estrarre. E mi dispiace doverlo dire, ma non credo che riuscirà a volare come prima"

 Dakao fece una smorfia, ma si sforzò comunque di non emettere un solo suono. Doveva essere un bel colpo, comunque: le ali erano l'unica cosa del suo corpo demoniaco che gli fosse mai tornata effettivamente utile. Era molto più difficile gestire un attaccante in volo, di questo era facile accorgersi; forse per lui era una sorta di compensazione, che adesso gli veniva tolta. 

Ero davvero dispiaciuta per lui, e anche per un risvolto più inquietante della questione: Chad una volta mi aveva rivelato che Dakao sarebbe morto precipitando da una grande altezza, e la cosa aveva lasciato entrambi perplessi, visto che avrebbe potuto comunque salvarsi in volo. Vedere svanire quella sua possibilità di salvezza ... era come un cattivo presagio. 

"Con tutto il rispetto per la cattiva notizia appena data" intervenne Luciano. "Ho il forte sospetto che Chad e Penelope siano qui per contraccambiare con un'altra di questo tenore. Sareste disposti a riferircela, ragazzi?" 

Se solo quella frase fosse stata detta da chiunque altro, avrei detto tutto senza esitazioni; ma con Luciano non si poteva mai sapere. Era molto bravo a imprimere sfumature diverse a un discorso, e posta in quel modo, la frase pareva quasi sottintendere che noi fossimo implicati in qualunque cosa fosse successa, e conseguentemente interessati a non riferirla.

 "Setne è stato scoperto mentre saltava nel Tartaro" rispose Chad. Ecco, e io mi stavo giusto interrogando su quale sarebbe stata la cosa più saggia ... no, un momento, interrogarsi un corno.

 Il modo in cui Luciano aveva posto la questione dava da pensare, certo, ma se fossimo stati innocenti non ci avremmo neanche badato e avremmo risposto subito, come appunto aveva fatto Chad. Non che pensassi che potesse averlo fatto in base a un ragionamento così approfondito, probabilmente non ci aveva neanche pensato su (anche se lui sostiene di aver fatto riflessioni istantanee e aver deciso che quella era la soluzione migliore), ma forse sarebbe servito a evitare eventuali trappole.

 La reazione dell'esercito di Setne alla notizia, comunque, prevedibilmente non fu delle migliori: ci fu chi imprecò, chi si portò terrorizzato le mani alla bocca, chi chiese ulteriori informazioni, e Dakao che si distrasse a tal punto da farsi sfuggire un mugolio di dolore. 

"A quanto pare, c'è stata un'evasione" spiegai. "Non si sa bene come, ma le Danaidi sono riuscite a evadere alla loro pena e a scappare tutte, guarda caso in direzione del Tartaro. Nel preciso momento in cui il nostro capo si stava apprestando a saltare, e naturalmente si sono tirate dietro le Furie e Nico Di Angelo" 

Altre imprecazioni.

 "La fortuna non è davvero stata dalla nostra" fu il commento di Luciano. Ah-ah ... e con questo cosa intendeva dire? Ci stava comunicando che la cosa gli puzzava? Probabilissimo, conclusi. Ne avrei discusso in seguito con Chad: dovevamo prestare particolare attenzione a quell'italiano.

 "Che razza di sfiga!" Mortimer, nel tentativo di dire qualcosa di intelligente sulle orme di qualcun altro, non fece che peggiorare la situazione; e Hazelle lo seguì a ruota.

 "Sembra quasi fatto di proposito ... oh, scusa!!" 

Le ultime due parole furono rivolte a Dakao: nell'esaltazione dovuta alla sua deduzione, gli aveva strappato quella benedetta freccia senza troppi complimenti, facendogli, a giudicare dalla sua faccia, un male cane. Lui non disse nulla, comunque, e da quel momento si occuparono di lui Gaia e Regina: la seconda evocò dell'acqua per ripulirgli la ferita, la seconda vi applicò un qualche impiastro di erbe e iniziò il bendaggio.

 Noi, però, avevamo ben altro su cui concentrarci che non simili manovre mediche.

 "Non ci avevamo pensato" ammise Chad.

 "A dire il vero, qualche sospetto in tal senso mi è venuto" migliorai la line di difesa io. "Ma l'ho scartato quando Nico ha ammesso che già da qualche tempo c'erano problemi agli Inferi, un sacco di anime avevano mancato di poco l'evasione, e Ade se ne era stato zitto per salvaguardare l'amor proprio"

 "Accidenti a lui e al suo amor proprio" brontolò Gaia. "Ma il capo non è stato fermato, vero?"

 "No, ma la sicurezza è tutta saltata. Manderanno un gruppo a cercarlo, e sono stati incaricati di portarlo via tramite viaggio nella Duat o qualche altra forma di teletrasporto, apposta per evitare che passi attraverso le Porte della Morte"

 "Allora, voi due dovete far parte di quella squadra" dichiarò Luciano.

 "Già fatto" gongolò Chad. "E' stata decisa nella stessa riunione in cui hanno spiegato il fattaccio, e siamo riusciti a farci prendere subito"

 "Ma siete stati fantastici!" esclamò una Hazelle sinceramente meravigliata, o almeno, di questo riuscì a dare l'impressione.

 "Un tempismo davvero eccezionale" si congratulò a sua volta Luciano. Anche alcuni degli altri espressero la loro ammirazione, ma questi due mi preoccuparono sinceramente. Di Luciano sapevo già di dover stare in guardia, ma Hazelle? Nelle nostre discussioni, eravamo più o meno d'accordo nel definirla qualcuno da trattare con le pinze - era davvero intelligente, e magari il fratello le confidava alcuni dei suoi sospetti - ma la sua era una lode sincera o un velato suggerimento che anche lei ci teneva d'occhio? 

Comunque stessero le cose, non potevo starmene impalata a pensarci mentre le conversazioni andavano avanti.

 "E quindi quella missione in qualche modo fallirà, se non sbaglio" concluse Regina.

 "Un triste fallimento, già. Anche con una squadra di elementi scelti, può sempre capitare una disgrazia" sospirò Chad con fare drammatico, suscitando qualche sorriso divertito. Certo, e così si premuniva anche di dare una spiegazione di come avremmo agito. Effettivamente, probabilmente puntare sulle mie doti di iettatrice sarebbe stato quello che avremmo fatto se fossimo davvero stati dalla parte di Setne. 

Ma lui non sarebbe mai emerso dal Tartaro, e quello che sarebbe successo lì dentro sarebbe stato noto solo a Carter e Sadie. Anche perchè le effettive dinamiche erano ancora da combinare. Tutto ciò che era deciso in ogni dettaglio erano l'inizio e la fine della vicenda: l'inizio l'avete appena visto tutti, la fine sarebbe consistita in due mezzosangue che si stabilivano tranquillamente al Campo, con la loro brava fama da eroi, possibilmente. 

Ne avevamo discusso con Thoth, e ci aveva espressamente richiesto di non lasciare il Campo: anche se dopo la fine di Setne quella vicenda si fosse conclusa, rimanendo lì avremmo potuto, a nostra scelta, o smettere del tutto con la protezione del kosmos e vivere da mezzosangue normali, o tornare in servizio quando necessario e avere sempre a disposizione informazioni su cosa stesse facendo 'il partito dei buoni'. 

Noi propendevamo per quest'ultima ipotesi, ad essere sinceri: il fatto è che già allora, dopo tutti i casini che avevamo piantato, ci faceva uno strano effetto il pensiero di rinunciare a quel ruolo. Ma speravamo sinceramente che il nostro intervento fosse richiesto il più tardi possibile: non ne abbiamo mai parlato troppo diffusamente, ma sono sicura che entrambi volessimo l'opportunità di poter stare con i nostri amici senza necessariamente dover dire balle una frase sì e l'altra pure. 

Tornando a noi, i ragazzi di Setne parvero piuttosto soddisfatti di come avessimo gestito le cose, e tutto quel che ci fu detto, dopo quel momento, furono auguri di buona fortuna. 

Non ne avremmo avuta, naturalmente.


Il giorno della partenza, ovvero l'indomani stesso, eravamo entrambi parecchio nervosi.

 Il fatto è che stavamo per iniziare una missione nuova, per i nostri standard: non solo avremmo dovuto fare qualcosa che andasse a svantaggio di entrambe le parti in cui saremmo dovuti essere implicati, ma si sarebbe trattato, con ogni probabilità, della missione decisiva, quella che avrebbe decretato il destino delle parti in lotta. E se non avessimo vinto noi, in un modo o nell'altro ci sarebbero state ripercussioni negative.

 Tra l'altro, visto che saremmo stati per tutto il tempo in compagnia di Carter e Sadie, le possibilità che riuscissimo a comunicare per un eventuale piano d'azione erano decisamente basse. Non la situazione più conveniente di questo mondo, ma io avevo già dato prova delle mie capacità di improvvisazione, e anche Chad, per quanto stordito, non se la cavava troppo male a rendere credibili le sue raffazzonatissime scuse. In tutto, era forse la cosa che dava meno da pensare. 

Il Campo ci diede abbondanti scorte di nettare e ambrosia, più cibo in scatola e scorte d'acqua. Ognuno di noi aveva anche un kit di pronto soccorso di base, a uso e consumo degli egizi nel caso le loro magie di guarigione non si fossero rivelate all'altezza delle nostre. Un po' improbabile, ma vedi mai che l'oggetto sbagliato venisse perso o simili.

 I ragazzi del Campo presero varie posizioni riguardo alla nostra partenza: alcuni credevano che avessimo un po' troppa voglia di metterci in mostra, altri sostenevano Chad e la sua scusa del Figlio Devoto. Gli eroi più celebri erano preocupati da morire per la nostra poca esperienza, nonostante il fatto che anche loro si fossero beccati le loro belle imprese quando erano anche più giovani di noi; e alcuni, in particolare un certo trio di figli di Apollo, trovava strano che fossimo implicati in ogni circostanza in cui il Campo era in pericolo: sia io che Chad eravamo stati costretti a far entrare alcuni ragazzi dell'esercito di Setne nel Campo, poi Chad aveva trasformato in cenere la corona di Tolomeo, e adesso entrambi volevamo andare a caccia del fantasma più pericoloso per ben due civiltà ... davvero sarebbe stato sicuro lasciarci andare? Insomma, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca ... avevamo un qualcosa di equivoco.

 E loro avevano perfettamente ragione, ma la stragrande maggioranza del Campo ci considerava due dei loro, e poi c'era sempre questa specie di faida tra Chad e la casa di Apollo, e in pratica quei tizi godevano dell'ascolto e dell'attenzione di cui ai suoi tempi era solita beneficiare Cassandra.

 Pochi di loro erano dalla nostra parte senza troppi sentimentalismi, e tra loro c'erano Nico e Hazel. Forse perchè, essendo quelli che nella zona degli Inferi giocavano in casa, avevano meno problemi a comprendere il nostro legame con un luogo come il Tartaro.

 Tra l'altro, Nico avrebbe anche avuto il compito di accompagnarci fino al crepaccio da cui era saltato Setne, per accertarsi che almeno fino al momento del grande salto andasse tutto bene. Avremmo trovato Sadie e Carter all'ingresso della Porta di Orfeo, la più vicina via agli Inferi. Non che facesse molta differenza il luogo della discesa, visto che tutti noi potevamo teletrasportarci in un modo o nell'altro, ma almeno non avremmo dovuto pagare Caronte. Uno dei satiri dei Campo sarebbe andato apposta da noi a suonare per aprire la porta. Insomma, almeno nella primissima parte del viaggio, avevamo tutte le facilitazioni possibili. 

Viaggiammo in taxi con il satiro fino a Central Park, il che ci concesse il privilegio di ascoltarlo provare tutto il suo repertorio dei Beatles mentre tentava di capire che musica avrebbe potuto compiacere la porta. Secondo me, sarebbe andata bene una qualunque, purchè non condita dalle lamentele del tassista, amante, a quanto pareva, del punk. 

Trovammo, come previsto, Carter e Sadie davanti a un grosso mucchio di pietre. 

"Ah, eccoli" ci chiamò Sadie. "Siete riusciti ad affrontare mezz'ora di macchina senza nessun problema soprannaturale?"

 "L'unica cosa soprannaturale era la passione del tassista per i Sex Pistols, e la sua strenua opposizione a che qualunque altra cosa fosse suonata nella sua vettura" replicai, facendo arrossire il satiro. Un po' agitatino, il tipo, ma del resto stava facendo da lasciapassare per una missione ben pericolosa. Non suonò i Sex Pistols, bensì Yellow Submarine, dimostrando che le sue idee non erano state alterate dall'invadenza di quel tassista.

 Le pietre si spostarono, rivelando il passaggio, e vi ci infilammo tutti dentro senza che nessuno vi facesse troppo caso: benedetta Foschia. 

Io e Chad non avevamo troppa voglia di parlare, troppo nervosi, e Carter pareva appena un po' più a suo agio in una missione molto pericolosa; toccava dunque a Sadie parlare anche per noi, cosa che suppongo le sia dispiaciuta molto. Continuava a fare domande sugli Inferi greci, come fossero e come funzionassero, domande alle quali noi non potevamo certo rispondere, non essendoci mai stati. Credo, Sadie, che tu ti sia divertita molto di più quando abbiamo incontrato Nico; al punto che il poveretto a stento riuscì a infilare quella piccola informazione che c'erano due spiriti che volevano parlarci. 

Sadie sgranò gli occhi. "Non ditemi che Setne è riuscito a farsi pubblicità anche quaggiù!" 

"Non ne ho idea, quei due spettri hanno chiesto espressamente di parlarne con voi. Posso però dirvi che qui nessuno ha visto volantini a proposito della possibilità di rinascere a nuova vita sotto il regno di uno spettro egizio, al modico prezzo di qualche piccolo aiuto" fu la risposta. Stai a vedere che adesso Ade iniziava a contagiare Nico con la sua ossessione del rispetto per la sicurezza da lui istituita. 

"Sono sicuro che li avrebbe fatti bene" commentò Carter. "Chi sono questi due spettri, comunque?"

 "Uno è Sisifo; la sua leggenda è piuttosto nota" e la faccia di Chad era piuttosto seccata "e l'altro è ..." Nico esitò, come cercando le parole giuste per definire quel soggetto. "Una persona di famiglia per uno di voi" 

Eh? Qualche mio parente? I più plausibili erano i miei nonni, ma il nonno era morto quando avevo sette anni, e la nonna due anni dopo. Posto anche il fatto che con mia nonna mi trovavo meglio che con mia madre, non sapevo davvero cosa avrebbero potuto dirmi. Non avrebbero dovuto sapere nulla degli dei greci esistenti e operanti, figuriamoci quindi essere in grado di darmi consigli su come gestire una faccenda come quella di Setne. O forse volevano solo cogliere l'opportunità di rivedermi?

 Mah ... ora che ci pensavo, si trattava proprio dei miei nonni? Poteva essere qualche parente di Chad? Dubitavo che fosse qualcuno da parte di Sadie e Carter, i loro parenti dovevano essere tutti negli Inferi egizi. Se solo Nico avesse sentito un po' meno il bisogno di fare il delicato, e avesse detto le cose come stavano! 

No, adesso era tutto intento a guidarci verso i Campi della Pena, e a gestire la curiosità di Sadie e il suo desiderio di fare paragoni. Bisogna dire che lei fu a un passo dal fare causa all'intera nostra civiltà quando vide i tormenti dei dannati.

 "Ma non li fate semplicemente smettere di esistere?" era la questione che la sconvolgeva di più. "Dalle nostre parti si dà il cuore dei dannati a un mostro ibrido tra un ippopotamo, un leone e un barboncino, e credevo che fosse già una cosa abbastanza terribile, ma qui ci sono cose orrende! Chi le assegna queste punizioni, De Sade?"

 "Mio padre" fu la risposta.

 Il pensiero di non aver fatto proprio una figura sfavillante causò alla mia amica di dover fare una pausa imbarazzata; ma uscì presto da quella situazione. "Okay, capisco che avere come padre il dio degli Inferi possa essere una cosa abbastanza pazzesca, ma non puoi negare che qui ci siano cose orribili, no?"

 "Sadie ..." Carter fece il suo miglior tentativo per fermare la sorella. Lei lo ignorò, attività nella quale ha spesso gloriato il suo talento. Lo stesso fece Nico. 

"Si tratta anche di persone che hanno fatto cose orribili. Spesso la pena è direttamente collegata al loro crimine" 

"Come nell'Inferno dantesco" Carter decise che per impedire a Sadie altre domande era necessario prendere misure più estreme.

 "Be', certo, in fondo è qui che è stato Dante" rispose Nico. 

"Cosa? Ma lui era cristiano!" 

"Le cose sono un po' confuse, bisogna dire. In realtà, era un mezzosangue, un figlio di Apollo per la precisione, e ... be', diciamo che suo padre non era troppo felice di vedere con quanto fervore andasse in chiesa. Così in qualche modo ha convinto Ade a fargli fare un piccolo tour degli Inferi per mostrargli come stessero esattamente le cose. I risultati non furono quelli sperati, infatti credo che abbia equivocato un po'" 

"E così si spiega pure perchè nella Divina Commedia ci siano tanti personaggi della mitologia greca" commentò Carter, evidentemente sollevato dal successo dell'operazione che non solo gli aveva fatto zittire la sorella, ma l'aveva anche illuminato in una materia senz'altro interessante.

 "Vorrei sapere però dove l'abbia visto l'amore che muove il sole e le altre galassie, o qualunque cosa fosse" commentò una Sadie non troppo interessata, scrutando il soffitto buio e ricco di stalattiti. 

"Aspetta di arrivare all'Elisio ..." 

"Parlate del mio trasloco?" chiese Sisifo, voltandosi verso di noi e mollando senza troppi rimpianti la sua pietra. Negli ultimi momenti della conversazione era entrato nel nostro campo visivo, e l'ignoranza degli egizi al suo riguardo era chiaramente denunciata dalla loro assenza di reazioni al vederlo.

 "No, anche perchè quando sei ai Campi della Pena non puoi andare da nessuna parte" replicò secco Nico.

 "Sì, sì, tu continua pure a credere in questa giustizia utopica, sei troppo giovane per farmi venir voglia di guastare alcunchè rivelandoti che tuo padre mi ha promesso il ritorno in vita non appena sarò riuscito a portare questo masso sulla cima"

 "Non darti troppo pensiero, lo so benissimo. E a proposito, quanti millenni sono che spingi quella pietra?" 

"Sciocchezze in confronto all'immortalità che riuscirò ad ottenere! Ah! Ma guarda, 

non sapevo che fossi anche tu nell'impresa" 

Aveva notato Chad. 

"Sei tu Sisifo?" gli chiese Carter, che, al pari di Sadie, pareva ora piuttosto confuso. Già, forse tutta la cultura greca e i suoi vari miti non erano proprio l'argomento in cui gli egizi erano ferrati. 

"Vi presento Sisifo, signore e signori. Uno dei nostri volontari informatori" 

"Sì, volontari!" esclamò lui. "Ho molta buona volontà, certo più di chiunque altro voglia parlarvi. Ma se posso chiedere, non è che finalmente qualcuno tirerà fuori un po' di decenza e dimosterà di saper essere riconoscente?"

 "Piuttosto che fare uno sconto di pena a questo qui, io me ne andrei ad affrontare Setne seduta stante e senza nessuna idea sulle sue effettive capacità" brontolò Chad. Una frase un po' teatrale; sembrava enfatizzare abbastanza l'antipatia che nutriva nei confronti di Sisifo.

 "Che figlio devoto!" lo complimentò il fantasma, autentico come un capo di marca venduto per pochi soldi. 

"Ma insomma, cos'ha fatto questo qui?" chiese Sadie. 

Chad prese prontamente la parola. "Ha imprigionato mio padre. Rifiutava l'idea di morire, e quando Thanatos si presentò a casa sua, riuscì a stordirlo e a legarlo, impedendogli di fatto di svolgere i suoi compiti. Il risultato fu che nessuno morì più"

 Gli egizi sgranarono gli occhi, stupefatti. 

"Veramente intrappolare un dio della morte rende tutti immortali?" chiese Sadie. Sicuro come l'oro che stava pensando ad Anubi.

 "E certo!" intervenne Sisifo. "Perchè credi che la Casa della Vita, nella sua fase anti - dei, avesse lasciato in libertà il tuo fidanzato?" 

E lui come faceva a saperlo? Sadie gli rivolse un'adeguata occhiataccia, ma prima che potesse adeguatamente esprimere la sua irritazione, Chad intervenne di nuovo. 

"Ecco, in seguito a queste informazioni, vorrei notare con quanta generosità d'animo ha impedito all'universo mondo di morire, solo perchè ne aveva paura lui" 

"Punto primo: non è colpa mia, Thanatos si era premurato di informarmi che sarebbe stata una cosa dolorosa, quindi è naturale che io mi sia spaventato, e lui avrebbe dovuto aspettarsi una reazione di sorta" Sisifo iniziò ad esporre i motivi che lo rendevano innocente come un'agnellino. "Punto secondo: a me pare di aver fatto un favore all'umanità. Che c'è di male nel non morire più? Nessuna sofferenza nè per chi se ne va nè per chi resta; godersi la vita per l'eternità; e alla fine avrebbe stabilito la pace perpetua, perchè la guerra non avrebbe più avuto senso. Perchè credete che l'unico a protestare per la situazione sia stato Ares?"

 Eh no. Magari la sua obiezione aveva anche un fondo di logica, ma non potevo permettere che passasse per quello dalla parte giusta. Perchè se avevo ben afferrato il piano di Chad, l'obiettivo era farlo parere l'individuo peggiore che si potesse immaginare, e il meno affidabile. 

Cosa che, seppur verissima, avrebbe fatto dubitare gli egizi di qualsiasi cosa lui avesse detto, a prescindere da quanto potesse essere logica. E avrebbe dato a noi due un margine di controllo. Mi dispiace ragazzi, capisco che quello che abbiamo fatto non sia bello, ma dovevamo fare di tutto per accertarci la vittoria.

 "Oh, certo, un vero Gandhi ante litteram" commentò Chad, ignorando di proposito il punto primo. "Questo lasciando perdere piccoli problemi secondari come il sovraffollamento e tutti gli annessi e connessi, come esaurimento delle  risorse mondiali, controllo delle nascite per arginare il problema, crisi finanziaria per tutti gli impresari funebri ..."

 "Che all'epoca non esistevano, se ne occupavano i parenti" intervenne Sisifo con una certa soddisfazione. "Comunque, volete discutere del passato o sentire un paio di informazioni utili?"

 "Taglia corto e dicci cosa vuoi" brontolò Sadie.

 "La libertà!"

 "Non in quel senso!" lo rimbeccai. "Quelle tue maledette informazioni"

 "Più che altro, è una lista di nomi" spiegò Sisifo. "Sapete, quel ridicolo tizio vestito da mafioso non è stato qui ieri per la prima volta. Ha fatto circolare parecchie voci, sapete, promesse di liberarci tutti e riportarci in vita se avessimo causato una distrazione, avessimo messo in difficoltà la sicurezza degli Inferi, fatto una qualunque cosa per distogliere l'attenzione di Ade da lui. Oltre a un buon posto nel mondo da lui creato con i suoi fantastici nuovi poteri"

 Alt. Che stava blaterando quel tizio?

 "Ecco perchè le Danaidi ..." mormorò Carter come folgorato, guardando le donne che si trovavano ancora nei dintorni. 

Dopo la faccenda dei vasi, la loro punizione era appena stata cambiata: erano costrette a correre in ogni direzione, inseguite da mostri umanoidi con volti di cani e code di serpente. Quando una di loro era presa ... lasciamo perdere, Carter, Nico e Sadie hanno preferito non parlarne, e noi siamo perfettamente d'accordo.

 "E tutti i problemi che avete avuto qui" ricordò Sadie, rivolgendosi a Nico.

 Quest'ultimo si era decisamente incupito, ritenendo di essere venuto a capo di molte cose, e forse pensando a come suo padre avrebbe preso la rivelazione. Quanto a me e a Chad, eravamo nella situazione allucinante di essere gli unici a sapere che le cose non stavano affatto così, di non poterlo dire esplicitamente agli altri, e di non sapere esattamente cosa ci fosse dietro a quel corso di eventi.

 Cercai di fare mente locale il più in fretta che potevo. Sisifo ci aveva rivelato che Setne aveva esplicitamente chiesto agli spiriti dei Campi della Pena di causare distrazioni per favorire i suoi movimenti. Ma quei problemi erano stati causati da noi! E Setne non ne sapeva nulla! 

"Esattamente. Be', vi sono stato utile, no?"

 Forse aveva capito qualcosa? E aveva messo in bocca a Sisifo queste frasi apposta per farcelo sapere?

 "E' prevista qualche ricompensa per gli spiriti volenterosi?" 

"Non quando si tratta di te" replicò un Nico molto turbato. 

O magari Setne aveva sfruttato solo la situazione, senza nemmeno sapere cosa ci fosse dietro, spacciandola per opera sua? No, non era da lui accettare l'ignoranza o ridurre tutto a una semplice coincidenza, avrebbe sicuramente voluto indagare.

 "Andiamo, abbiamo un altro spirito da interrogare" ci richiamò Nico. Annuii, ricordandomi che non sarei dovuta sembrare troppo pensierosa, piuttosto avrei dovuto comportarmi come gli altri. Cioè fare come se un grande mistero fosse appena stato chiarito, mentre per me era l'esatto opposto. No, davvero, cosa significava quella frase di Sisifo?

 Oh, e se invece a conti fatti fosse stata colpa mia? Io avevo augurato agli spiriti di causare sommosse e creare guai ai custodi degli Inferi, e insieme a Chad avevo fatto di tutto per agevolarli ... e se ciò avesse implicato anche un ordine da parte di Setne? Chissà, magari qualcuno non era adeguatamente motivato per la semplice fuga, e le promesse del fantasma, così invitanti, erano tutto un frutto del mio augurio. 

"Completo da mafioso" mi sussurrò Chad all'orecchio, appena percettibile. Sulle prime non capii cosa volesse dire, ma poi arrivò l'illuminazione. 

Sisifo aveva detto di aver sentito delle voci, e di non aver parlato personalmente con Setne, ma se fosse stato veramente così, come avrebbe fatto a sapere che il fantasma egizio portava un 'completo da mafioso'?

 Aha, e qui cascava l'asino. Ma un momento, era stato veramente solo un errore di distrazione, o c'era di più? Per parlar chiaro, era una prova organizzata apposta da Setne per verificare la nostra lealtà? Voleva vedere se avessimo denunciato Sisifo come bugiardo, ovvero rovinato quello che pareva essere il suo piano, oppura avremmo tenuto la bocca chiusa da bravi servi fedeli? 

Che poi, un attimo ... questo non si ricollegava ai dubbi su un nostro potenziale intervento non regolare? Se davvero fossimo stati all'oscuro di tutti i recenti problemi negli Inferi, come tutti gli altri ragazzi di Setne, come avremmo dovuto reagire? Dovevamo fare così per renderci credibili ... be', un fedele seguace di Setne non avrebbe mai fatto qualcosa che potesse andare contro al suo capo. Mentre nè Carter nè Sadie nè Nico parevano aver colto la piccola incongruenza, dunque nel caso potevamo sempre fingere di non averci pensato, come tutti gli altri fino a quel momento. 

Perciò tacqui, e Chad fece lo stesso. 

Nondimeno non feci che allambiccarmi su cosa potessero significare per noi le informazioni di Sisifo per tutto il tragitto, mentre i ragazzi, mi pareva, facevano alcune domande a Chad. 

Il secondo interrogato si presentava in partenza con credenziali decisamente migliori: per raggiungerlo, dovemmo recarci all'Elisio. Oh, un'anima veramente buona ... di sicuro avrebbero ascoltato più le sue informazioni che quelle di Sisifo. Potevamo, o dovevamo, sfruttare la cosa in qualche modo? Meglio aspettare di sentire quali fossero, queste informazioni.

"Be', qui andiamo decisamente meglio" commentò una Sadie decisamente compiaciuta, ammirando l'ambiente dell'Elisio.

 "E' dove vengono mandate le anime dei buoni, giusto?" chiese Carter. "Somiglia al nostro Aaru" 

"Fa un po' senso, però" osservò Sadie. "Voglio dire, il fatto che l'idea di felicità sia la stessa un po' dappertutto, mentre quelle di sofferenza e punizione varino così tanto"

 "E' come se ci si concentrasse maggiormente sulle cose negative, in effetti" concordai. "Un po' macabro" 

Nico si raschiò la gola. "Ecco il nostro informatore" 

Mi bastò guardare quella donna volta sola per sapere he era qualcuno legato a Chad. Non aveva nessuna somiglianza con lui, a parte forse i capelli neri, ma io non la conoscevo affatto. Piuttosto alta, occhi scuri, probabilmente meticcia: mai vista in vita mia. 

Lanciai un'occhiata incuriosita al mio socio - chissà chi era quella tipa - e gli vidi in viso l'espressione più scioccata, stupefatta e trasecolata che gli avessi mai visto. La mia curiosità non fece che aumentare.

 "Be', salve a tutti" esordì la donna sconosciuta con un sorriso (mi resi conto dopo che era rivolto specialmente a Chad). "Vi garberebbe di ascoltare una sicofante?" 

"Una che?" fu la reazione di Sadie. 

Carter parve afferrare meglio il concetto. "Vorrebbe fornirci una lista di nomi? Persone dei Campi della Pena che hanno aiutato Setne in qualche modo?"

 "Oh, quelli sono facili da scoprire, vi basterebbe chiedere al vostro amico qui. Ma io ho un altro po' di nomi, a proposito di qualcuno il cui intervento non è così palese"

 "E lei come fa a saperli, di preciso?" intervenne Sadie. "Pensavo che Setne avesse sparso voci soprattutto nei Campi della Pena, cioè, non pensavo neanche che qui ne foste al corrente ..."

 "Senza qualche pettegolezzo dalle altre aree degli Inferi, ti assicuro che la nostra beatitudine sarebbe piuttosto noiosa. Ma soprattutto, non sono solo i dannati a voler appoggiare Setne. Anche quelli dei Campi Asfodeli, pur non avendo fatto nulla di orribile nelle loro vite, non disdegnerebbero di scappare dalla loro noia eterna - a quanto ne so, l'unica persona minimamente interessante con cui possono parlare è Dedalo, poveretti. E per giunta alcuni di loro non vedono nemmeno questo posto come lo vediamo noi, quindi non hanno neppure realizzato gli effetti della loro scelta. E anche se la cosa potrebbe essere sorprendente, anche qualcuno nell'Elisio è d'accordo col fantasma egizio" 

"Cosa?" sbottò Carter. Non era sorpreso quanto Nico, comunque.

 "Com'è possibile? Chi sono?"

 "Achille, tanto per cominciare" la donna iniziò la sua delazione. "A parte il fatto che davvero non so come sia finito qui, perchè è un pluriomicida e ha un carattere orrendo, si è pentito della sua scelta della vita breve ma gloriosa. Una volta ottenuta la gloria e visto com'è questo posto, tutto quello che desidera è la luce del sole e la vita. E, complice un egoismo non comune, ha prontamente ceduto alle offerte di quel fantasma. Poi quel medico ungherese che debellò la febbre puerperale: quando era in vita nessuno gli dava retta più di tanto, e ora vuole vedere universalmente riconosciuto il risultato della sua opera. Poi Samuel Johnson, un vigile del fuoco morto nel tentativo di salvare due bambini bloccati in una casa in fiamme: aveva dei figli anche lui, e rifiuta il pensiero di perdersi le loro vite" 

Mi sembrò che a questo punto la nostra delatrice si mordesse leggermente il labbro e guardasse in basso, ma fu solo un istante: avessi battuto ciglio in quel momento, me lo sarei persa. 

"L'ultima è Michaela Davis: ha vissuto tutta la sua vita come volontaria in paesi del terzo mondo, e ora si è resa conto di tutte le cose che una vita in un paese ricco le avrebbe offerto, e che lei si è persa" 

"E' assurdo" mormorò Carter. "E' come se la gnte si pentisse delle proprie buone azioni" 

"E cosa ci guadagnano?" gli fece eco Sadie. "Loro hanno questo posto bellissimo a 

disposizione ... posso capire solo quel vigile ..."

 "Credo che tu abbia perfettamente ragione" concordò la donna. "Ma, vedete, qui vengono premiate le buone azioni. Il caso in cui lo spirito in questione le abbia compiute non per effettiva bontà d'animo ma per obbligo sociale o morale non è tra le cose prese in considerazione. Non ci vuole tanto a fare qualcosa di buono, è eliminare da esso ogni traccia di egoismo la parte difficile"

 Devo dire che quella donna aveva un interessante modo di pensare. Certo, aveva una sua logica. Tutti potevano lodare una buona azione in sè, ma se si fossero saputi gli effettivi motivi dietro a essa, quanti sarebbero stati davvero disposti a farlo?

 "Fin qui hai parlato solo degli spiriti dell'Elisio" le fece notare Nico. 

"Certo, vi spiffero subito tutti gli altri. Nelle Praterie degli Asfodeli abbiamo Jessica Syres, Jacques Lorraine, Appius Claudius Iratus, Theodore Bloom e Deborah Fay"

 Fay? 

"Appius Claudius Iratus?" Sadie trovò maggior motivo di interesse in quest'altro nome. "Claudio il Pazzo?" 

"Non conosco la sua cartella clinica, ma quelle che ho appena nominato sono tutte persone che desiderano una vita migliore, una vita in cui avere la possibilità di combinare qualcosa degno di nota, ed evitarsi almeno di rimanere per l'eternità in quel posto. E poi, ci sono i grandi nomi dei Campi della Pena: Issione, Tantalo, Jack lo Squartatore e Sisifo" 

"Sisifo!" esclamò Carter (nota per Carter: ma seriamente eri sorpreso di sentire quel nome?) "Esattamente l'altro dei due spiriti ad averci dato informazioni ..."

 "Vedo due possibili spiegazioni: o vi ha riempiti di cose che non stanno nè in cielo nè in terra, o trova il doppio gioco invitante per qualche inutile motivo" 

Mi sentii un brivido correre lungo la schiena. Sarà stata semplice paranoia, il sentire un riferimento alla situazione poco chiara in cui mi trovavo, ma ebbi come la sensazione che quel fantasma avesse inserito quel commento apposta per noi. Ma non poteva saperne niente, nessuno era a conoscenza del nostro triplo gioco! 

"Non tanto inutile" obiettò Sadie. "Potrebbe tenere i piedi in entrambe le scarpe, in modo che, in qualunque modo si evolva la situazione, possa trarne dei vantaggi"

 "E' un doppio gioco con un motivo egoistico, quindi è inutile" chiosò la donna. Al cavolo la paranoia, questa sapeva qualcosa eccome

Chi era? Possibile che in realtà anche lei fosse dalla parte di Setne, e ci avesse appena dato un sacco di informazioni neppure troppo corrette ... appositamente per informarci del fatto che il nostro segreto non poteva esattamente definirsi tale? No, un momento, ma allora perchè quel riferimento al doppio gioco con buone intenzioni? Possibile che Setne fosse riuscito a scoprire, in qualche modo, che noi non volevamo nessun tornaconto personale? Che tutte le nostre azioni erano motivate dalla protezione dell'ordine cosmico? 

Ma insomma, chi diavolo era quella donna? Chad lo sapeva: dovevo trovare il modo di interrogarlo in merito. 

"A me, il doppio gioco pare semplicemente una pessima invenzione, punto e basta" dichiarò Carter, dall'alto della sua posizione di eroe Duro&Puro. "La ringraziamo comunque infinitamente per il suo aiuto. Ci è stata estremamente utile" 

Come avevo sospettato, la possibilità che anche quella donna potesse essere dalla parte di Setne non li aveva sfiorati minimamente. Tutto merito della location. 

"E' stato un piacere" replicò lei. "Auguro a tutti buona fortuna" 

Fu questo il nostro congedo da quel fantasma; appena fummo a debita distanza, mi avvicinai a Chad (che aveva continuato a gettare alcune occhiate di sfuggita ai Campi Elisi) e , sfruttando la rinomata e sempre efficace tecnica spionistica del parlare all'orecchio, gli sussurrai "Chi era quella?" 

"Mia madre" 

Oh.






Ladies & Gentlemen,

Aggiornamento con un ritardo veramente allucinante, mi spiace. Dovrebbe essere l'ultimo, però: da oggi dovrei riprendere con il sistema delle due settimane. Forse.  Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Diciamo che funge da preludio a diverse trame che si svolgeranno poi in seguito, e in maniera nient'affatto piacevole per quelli coinvolti. E ora, spoiler! Nel prossimo capitolo, i nostri eroi parteciperanno a una divertente gara di tuffi, e scopriranno il segreto per un mondo utopico.




  
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