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Autore: emptyhanded_    11/10/2015    2 recensioni
2 Maggio 1998
La guerra è finita, Voldemort è stato sconfitto. Tra le mura di Hogwarts si possono sentire ancora le urla di dolore della battaglia, ma quel suono aspro e insopportabile è scandito dalle risate dei superstiti, contenti che la pace sia tornata.
Angelina Johnson, però, non è tra loro. Del resto, come si può essere felici che sia finito tutto, quando non si hanno più motivi per andare avanti?
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One-shot sulla fine della Battaglia di Hogwarts.
Pairing:Fred/Angelina, Lee/Katie e qualche accenno George/Angelina
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Katie Bell, Lee Jordan | Coppie: Angelina/George
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Fallen Heroes

"And I can’t get away from the burning pain, I lie awake. 
And the fallen hero haunts my thoughts 
How could you leave me this way"
If You Say So - Lea Michele


2 Maggio 1998
 
Angelina pensò che tutto finì come tutto iniziò, con una ragazza triste in attesa, la cui solitudine venne interrotta da una coppia di ragazzi. Ma quella ragazza era cresciuta, non era più la ragazzina ingenua di undici anni arrabbiata con il padre a causa di uno stupido capriccio; ora era cambiata, era una giovane donna sopraffatta dal dolore, dalla disperazione. Non aspettava davanti a un binario della stazione, era seduta sugli scalini di pietra dell'ingresso del castello, le ginocchia contro il petto e lo sguardo perso nel vuoto. Anche i due ragazzi non erano gli stessi, non erano più i due gemelli dai capelli rossi e lo sguardo furbo che cercavano di scappare dalla madre, erano due uomini stanchi, distrutti e non si somigliavano per niente: uno era alto e imponente, un giovane mago di colore dai lunghi dreadlocks neri, mentre l'altro ricordava molto i due gemelli con i suoi capelli rossi spettinati e il viso spruzzato di lentiggini, ma sul suo volto non c'era alcuna traccia di malizia, aveva gli occhi spenti e le sue labbra, così serrate e rigide, davano l'impressione di non poter sorridere mai più.
Quanto erano cambiati in quegli ultimi anni? Tanto, troppo, decisamente troppo.
Non erano più gli stessi: non ridevano, non scherzavano, a malapena parlavano. Ma come si poteva tornare quelli di prima se non c'era più alcuna ragione che li tenesse legati al loro passato?
Angelina si voltò a guardare Lee e George solo una volta che si erano seduti al suo fianco. Una fitta lancinante penetrò dentro il cuore, rigirandosi più volte su sé stessa, facendola boccheggiare dal male. Sentì un nodo alla gola ingrandirsi lentamente, premeva contro la sua laringe, rendendole impossibile respirare. Vedere i suoi amici era troppo doloroso. Vedere i loro volti sofferenti, tristi e spenti, le ricordava chi avevano perso.
Lee le ricordava Alicia, la sua migliore amica. L'unica ragazza ad Hogwarts con cui era andata davvero d'accordo. Le ricordava come era morta, a causa di uno stupido istinto. La sua amica era stata sempre impulsiva; agiva secondo il primo pensiero che le passava per la testa, non curandosi delle conseguenze. Non le era importato di parare l'incantesimo che un Mangiamorte aveva scagliato contro Lee, con il suo corpo; non le era importato di venire colpita in pieno petto, morendo sul colpo; non le era importata la morte, lo aveva fatto e basta.
Era morta nella Sala Grande, a fine battaglia. Se solo Alicia avesse lasciato che George difendesse Lee come aveva intenzione di fare, sarebbe sopravvissuta. Sarebbe stata lì con loro, seduta a lato di Lee, imprecando contro chiunque si fosse lasciato uccidere, perché era in quel modo che Alicia reagiva al dolore. Lei non piangeva, si arrabbiava con tutti, quando in realtà odiava solo sé stessa e la sua incapacità di esternare i sentimenti. Angelina non l'avrebbe mai più sentita insultare le persone, non avrebbe più riso alle sue sfuriate. Non l'avrebbe mai più rivista; un giorno sarebbe diventata un ricordo sfocato nella sua mente, tanto lontano da chiedersi se fosse stato davvero reale.
Come avrebbe potuto andare avanti senza la ragazza che le era stata accanto per più di nove anni? Alicia era una sorella, era l'unica a cui aveva confidato tutto...
<< LEE >>
Il silenzio surreale che c'era tra i ragazzi venne interrotto da Katie. La sua voce, incrinata dai singhiozzi, sembrò troppo stridula alle orecchie di Angelina, che sollevò lo sguardo per osservarla. Katie si trovava a qualche metro da loro, il viso sporco di fuliggine e i vestiti lacerati e anneriti; si scorgevano dei graffi rossastri sulle sue braccia. Era bellissima anche così; con il viso rosso e gli occhi gonfi, ancora irritati dalle lacrime. Era strano vederla in quel modo, di solito cercava di apparire sempre forte e impeccabile. Lee si alzò tremante, incredulo. Si avvicinò di qualche passo, le labbra socchiuse, alla ricerca di parole da dire. Katie scoppiò a piangere, correndo verso di lui. Accadde tutto come in un film: Lee la abbracciò, tenendola stretta tra le sue braccia, mentre lei continuava a singhiozzare, il viso nascosto contro il suo petto.
<< Sei vivo >> Farfugliò.
Lui annuì senza lasciarla. Rimasero abbracciati a lungo, in silenzio. Chiunque passò lì accanto, li guardò commosso, senza riuscire a trattenere un sorriso.
Angelina, invece, distolse lo sguardo. Non voleva piangere di nuovo. Voleva essere felice per la sua amica, ma non ci riusciva. I suoi occhi si posarono involontariamente su George.  Neanche lui sorrideva; aveva la mascella contratta e le mani chiuse in due pugni. Trattenendo il respiro, Angelina si avvicinò a lui, fino a far sfiorare le loro spalle. Posò una mano su uno dei suoi pugni.
Vedere George era ancora più doloroso di Lee. George era il ricordo di tutto ciò che Angelina aveva sempre desiderato e che non poteva più avere; era il ricordo di Fred. Era buffa come situazione: lei, che aveva represso sin da piccola tutti i suoi sentimenti, una volta che era riuscita a farlo desiderava solo smettere di provare emozioni. Voleva spegnere il cervello, i suoi pensieri la stavano consumando. Che senso aveva la sua vita ora? Voldemort era stato sconfitto, la pace era tornata, tutti erano contenti. E a lei che era rimasto? Una voragine nel petto che la stava distruggendo. Niente aveva più senso senza Alicia e Fred. In una notte, era stata obbligata a dire addio alla sua migliore amica e al ragazzo che aveva amato per tre anni.
Tra le mura del castello riecheggiava ancora l'urlo che le era uscito dalla bocca quando aveva visto tutti i Weasley attorno al corpo di Fred. Arthur e Bill le avevano fatto spazio per vedere il cadavere, ma non era riuscita a muoversi; era caduta sulle ginocchia, le mani tra i capelli e le labbra socchiuse, con il disperato intento di gridare. Angelina non si era mai resa conto che un essere umano potesse provare un dolore così forte. Le sembrava che tutto intorno a lei fosse diventato buio, aveva l'impressione che dovesse scappare via da quell'incubo, perché una volta fuori, al sicuro, avrebbe capito che si era trattato solo di uno scherzo. In un secondo, si era ritrovata abbracciata a Ginevra; le sue mani si erano aggrappate alla felpa della ragazza, mentre le lacrime scendevano sulle sue guance.
Angelina voleva vomitare. Si sentiva sempre così quando stava male: rimettere pareva l'unico modo per espellere tutto il dolore.  Ma non poteva fare più niente, doveva rassegnarsi all'idea che Fred era diventato un'ombra e lei non avrebbe più potuto sentire la sua voce, non avrebbe più potuto baciare le sue labbra, non avrebbe più potuto ridere alle sue battute, non si sarebbe più persa nei suoi occhi, non si sarebbe più arrabbiata con lui, non avrebbe più potuto dirgli “ti amo” ...
La ragazza tornò a piangere silenziosamente, il sorriso di Fred impresso nella mente.
Lee e Katie si sederono avvinghiati accanto a lei e a George, senza proferire alcuna parola.
Era finito tutto, come tutto era iniziato: con la paura di andare avanti verso l'ignoto.
I quattro ragazzi guardavano la Foresta Proibita estendersi davanti ai loro occhi, ma erano troppo occupati ad ascoltare i loro pensieri per accorgersene.
<< Dite che un giorno impareremo a convivere con il dolore? >> Sussurrò Angelina dopo quelli che sembravano essere stati anni. La sua voce era roca e rotta, George sussultò dalla sorpresa quando la sentì.
<< Si, prima o poi >>
La risposta di George, piatta ed indecifrabile, non convinse Angelina, ma solo in quel momento si accorse che la mano del ragazzo si era rilassata e le loro dita si stringevano intrecciate.
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Eccomi qui!
Dopo mesi di silenzio, ho detto qualcosa. Di terribilmente triste e deprimente, ma l'ho detta.
Comincio con il dire che questa non doveva essere una one-shot da pubblicare; infatti, era uno dei finali alternativi della fan fitcion che stavo scrivendo ("Fand"- che ho eliminato in preda alla rabbia-). Proprio per questo motivo, ho scritto una Fred-Angelina. Personalmente, è una coppia che odio, ma rendendo quello che avevo scritto una one-shot, ho dovuto cambiare tutti nuovi personaggi in altri già esistenti, perchè non si possono riassumere in tre righe nove anni della vita di cinque persone. Questo comporta la coppia Katie/Lee e la morte di Alicia.
Spero che questa one-shot piaccia come piaccia a me! I vostri pareri sono ben accetti, mentre io torno a piangere in un angolino a causa della morte di Fred Weasley, il mio defunto marito. 
Baci, Baci
Becky
  
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