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Autore: Clairy93    11/10/2015    8 recensioni
Si sa, il successo dà alla testa.
Per non lasciarsi ingannare dalla seducente e pericolosa luce della fama, il Detective Sara Carter dovrà ben ponderare le sue mosse per risolvere un caso di omicidio nel quale capire chi recita e chi no sarà indispensabile.
Sara è giovane, ma è intraprendente e sicura di sé.
Forse fin troppo.
Aggrapparsi alle proprie certezze può rivelarsi controproducente. Soprattutto quando dietro l'angolo, è appostato un affascinante attore inglese, pronto a smentirle.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caught between a rock and a hard place
- Trovarsi tra l'incudine ed il martello
 
Sono a pezzi.
Ieri ho trascorso l’intera serata chiusa in palestra.
E al mio risveglio, come volevasi dimostrare, ho avuto una spiacevole sorpresa: muscoli completamente massacrati e che imploravano pietà.
Al momento mi era parsa davvero una buona idea prendermela con un innocente sacco da box, sicura potesse rivelarsi il rimedio adatto per placare quell’irrefrenabile rabbia che sento dentro.
Invece eccomi, ancora infuriata nera, con lo stomaco chiuso per il nervoso e due macigni al posto delle braccia.
Nonostante l’indolenzimento generale, mi sto recando all’agenzia investigativa.
Abbiamo ingiunto a Jack Barnes di presentarsi questa mattina per un interrogatorio.

Le indagini stanno prendendo una piega che non mi piace.
In che modo il fratello di Ben è connesso al caso Seyfried?
Conosceva Amanda, è evidente.
E si è ben guardato dal comunicarcelo.
Mi torna alla mente il pomeriggio in cui mi sono recata a casa Barnes.
Ho ben impresso il comportamento infastidito che Jack aveva assunto nei miei confronti.
Ma quel che è peggio è il non avervi dato alcun peso.
E il solo pensiero di aver avuto sotto il naso l’assassino di Amanda Seyfried per tutto questo tempo, mi fa venir voglia di sotterrarmi.
Però per quale motivo Jack avrebbe dovuto uccidere Amanda?
Per Ben, magari?
Che siano complici?
Di una cosa soltanto sono certa: la situazione mi sta sfuggendo di mano.
Credo di non aver considerato tutte le opzioni, o piuttosto mi è stato impedito in quanto distratta da sgradite presenze che avrei dovuto tenere a debita distanza.

A proposito di sgradite presenze!
Appostato all’entrata dell’agenzia, nemmeno fosse un avvoltoio in attesa della sua preda, scorgo proprio Ben Barnes.
Sono due giorni che non ci sentiamo.
O meglio, due giorni che ignoro le sue telefonate e i suoi messaggi irritanti.
La sua insistenza è inutile e, soprattutto, non fa che innervosirmi.
Ammetto che il solo pensiero di rivolgergli la parola mi dà il voltastomaco.
Tuttavia sono consapevole di non poterlo evitare.
Perciò opto per una strategia di attacco diretto.
“Che diavolo ci fai qui?!”
“Sara, dobbiamo parlare.”
Schivo il suo sguardo e continuo a camminare.
“Vattene, Barnes!”
“No, finché non parlerai con me!”
“Non abbiamo niente di cui parlare.”
“Vedi come fai?” lui mi si para davanti e sventa ogni mio tentativo di aggirarlo “Appena si presenta un problema, innalzi subito un muro!”
“Non voglio parlare con te.” sibilo, il suo volto a un palmo dal mio “O devo ricordarti chi dei due ha una pistola nei pantaloni?”
Barnes ostenta un ghigno provocante.
“Mi minacci?”
“Consideralo più un avvertimento.”
“Non sei credibile, Sara.”
Riduco le palpebre a due impenetrabili fessure, fulminandolo.
“Ti hanno accennato che ieri la polizia è piombata in casa nostra, no?” erompe lui e, sono sincera, godo nel vederlo lontano anni luce dal suo consueto autocontrollo “Per chi ci avete scambiato, per una famiglia di terroristi?! Fortunatamente mio padre è riuscito a raggiungere un compromesso, ma ci è mancato poco che non portassero via Jack in manette! Hai dato tu l’ordine?”
“No.”
“Allora è stato il tuo capo. E tu hai acconsentito, non è vero?”
“Ovviamente.” affermo, gelida.
“Non hai nemmeno provato a farla ragionare? Avresti almeno potuto tentare di gestire la situazione in maniera diversa.”
“Perché avrei dovuto? Il capitano Harvey è un mio superiore, mi attengo alle sue direttive.”
Ben si stringe nelle spalle, annuendo mestamente.
“Quindi il rapporto che ci lega non ha alcun significato per te?”
“Non azzardarti a giocare questa carta, io non ti devo niente!”
“D’accordo. Ma perché reagire in questo modo? Avremmo potuto trovare un’alternativa più ragionevole.”
“A quale scopo? Cercare di non ferire i sentimenti del tuo fratellino?”
“Wow, complimenti!” lui batte le mani, in una pallida imitazione di un applauso “Cosa credete di ottenere con quest’atteggiamento?”
“La verità, Barnes!” replico io, risoluta “Quella che, guarda un po’, tuo fratello si è dimenticato di riferirci.”
“Non capisci? Lo spaventerete soltanto! A quel punto pensi che Jack vorrà ancora collaborare?”
Compio un passo verso di lui, esibendo un sorriso sferzante.
“Non m’importa. Io lo farò parlare, dovessi estorcergli una confessione con la forza. Mi hai capito bene? Se abbiamo ferito il suo orgoglio non è una mia preoccupazione, io pretendo che Jack racconti cosa è accaduto quella notte.”
“Qui l’unica persona con l’orgoglio ferito sei tu, Sara”
Ci manca poco che non gli sputi in un occhio.
Faccio per andarmene ma Ben mi acciuffa svelto per un polso.
“Non toccarmi!” tuono, divincolandomi con vigore dalla sua presa.
“La smetti di comportati come una pazza e ci fermiamo a ragionare un secondo, per favore?”
“No! Ti saluto.”
Provo a scansarlo eppure lui insiste nell’ostruirmi il passaggio.
“Maledizione, Sara!” mi abbranca per le spalle, costringendomi a guardarlo “Vuoi capire che io non ho nulla a che fare con mio fratello?”
All’improvviso percepisco una rabbia divampante risalirmi dal petto, ed insieme ad essa un’ondata di amarezza, quella che negli ultimi due giorni ho tentato di far tacere, ma che ora travolge spietata ogni centimetro del mio corpo.
“Pensi che io sia deficiente?! Vuoi farmi credere che non eri a conoscenza del coinvolgimento di tuo fratello? Ho capito il perché della tua insistenza per accompagnarmi a Brighton. Non era altro che una dannata scusa per corrompermi e coprire Jack!”
Ben strabuzza gli occhi e scuote meccanicamente il capo, sbigottito.
“Ritieni davvero che io sia tanto meschino da poter architettare una cosa simile?”
“Non lo penso. Lo hai fatto! E sai che ti dico? Non mi stupirei se scoprissi che Jack ha agito per conto tuo.”
Alle mie parole di puro veleno, scorgo Barnes vacillare.
“Se pensi davvero questo di me, Sara, allora non hai capito nulla.”
“Oh no, ti sbagli!” replico “Finalmente è tutto chiaro. Hai inscenato questa bella recita così, se dovessi scoprire che Jack, oppure tu, avete davvero ucciso la Seyfried, avrai abbastanza materiale per ricattarmi e farmi tenere la bocca chiusa!”
“Tu sei fuori di testa!” mi grida lui “Ma ti senti quando parli?!”
“Smettila di trattarmi come fossi una pazza!” urlo di rimando, tuttavia mi accorgo che i nostri toni stanno iniziando ad attirare occhiate indiscrete.
“Ma è così che ti stai comportando!” bisbiglia Ben, stizzito “Puoi almeno provare a guardare la situazione da un’altra prospettiva? Se fossi davvero colpevole, perché avrei difeso Nicholas a spada tratta? Avrei potuto addossargli la colpa. Qualcuno ci sta incastrando, Sara! Non so perché Jack si trovasse in quell’albergo, forse era solo nel posto sbagliato al momento sbagliato. E qualcuno ne sta chiaramente approfittando!”
“Non ho voglia di ascoltare le tue ipotesi, Sherlock!” lo zittisco, furibonda “Sono io il detective, le tue giustificazioni non m’interessano. E se pensi che interpretando la parte della vittima mi impietosirai, hai capito male! Una vittima purtroppo c’è stata, e al momento tu e tuo fratello siete i principali sospettati.”
“Ti atteggi da dura perché è ciò che ti viene meglio, mi sbaglio? Dare retta al tuo cuore, mai?”
Scoppio in una risata sprezzante.
“Dare retta al mio cuore? Ma cosa abbiamo, dodici anni? Ti rendi conto in che posizione mi sono cacciata?”
“Vorrei ricordarti che siamo entrambi immischiati in questo casino!” puntualizza Barnes.
“Tu non riesci proprio a capire!” ribatto “Se si dovesse scoprire cosa abbiamo fatto, io sono rovinata!”
Lui si passa svelto una mano tra i capelli, sbuffando.
“Ma è possibile che tutto graviti attorno alla tua maledetta carriera?!”
“Perché, diamine, è così!” replico io, a denti stretti.
Ben aggrotta la fronte, confuso, ma perlomeno il mio sguardo affilato riesce ad azzittirlo.
“Il mio lavoro è tutto, Barnes. Le persone con cui lavoro sono la mia famiglia. Richard poi, mi ha cresciuta e introdotto in questo mondo. Ha puntato tutto su di me. Se dovessi deludere la sua fiducia, non me lo perdonerei...”
Non appena le lacrime minacciano di uscire, le ricaccio indietro con forza.
“Sara...”
Ben prova a venire più vicino, tuttavia lo blocco prontamente con il palmo.
“Risparmiami la tua commiserazione.”
Ben si trova a sopprimere un sospiro di fronte al mio muro di gelo.
“Cosa facciamo adesso, Sara?”
“Tu, niente. Io interrogherò Jack, dopo di che continueremo ad esaminare le prove. Ti chiedo di non intrometterti, Barnes.”
“Non lo farei mai. Anche se ora è mio fratello il principale sospettato, ti lascerò fare il tuo lavoro.”
Abbozzo un sorriso davvero forzato.
“Ottima decisione.”
“Un favore soltanto, Sara. Se ancora riponi un minimo di stima nei miei confronti, devi credermi se ti dico che Jack non avrebbe mai, mai compiuto un gesto simile.”
“Oh, Barnes. Quante volte ancora dovrò ripeterti che il tuo giudizio è irrilevante?”
“Wow! La tua sensibilità mi commuove ogni volta…” nota lui, sardonico “Speravo solamente in una risposta più incoraggiante.”
“Incoraggiante?!” sbotto “Se intravedi qualche barlume di speranza, ti prego, illuminami!”
Ben alza gli occhi al cielo.
“Era per dire, Sara! Siamo finiti tutte e due in una situazione scomoda.”
“No, tu ci sei stato fin dall’inizio. Ma hai avuto il cattivo gusto di trascinarmi giù con te, portandomi a letto quando tuo fratello potrebbe aver ucciso qualcuno!”
“L’amore si fa in due. Mi sembravi consenziente la scorsa notte. Ah già, forse eri troppo ubriaca per ricordartelo. Dico bene, detective?”
Ciò che mi lascia basita per qualche secondo non è tanto il contenuto di fuoco della sua frecciata, piuttosto la repentinità con cui la sua espressione, solitamente così serafica, venga rimpiazzata da uno sguardo di pura cattiveria.
Lo capisco, Ben vuole ferirmi.
E ci è riuscito alla perfezione.
Lo scanso e mi allontano ad ampie falcate.
Barnes soffoca un grido frustrato.
“Perché devi sempre comportarti come una stronza?!” inveisce lui.
Come ti sbagli, Ben.
Non è che mi atteggio.
Lo sono e basta.


Angolino dell'Autrice: Ciao miei piccoli zuccotti di Halloween!
Il freddo si avvicina, una nuova settimana sta per cominciare e l'unica cosa che ci piacerebbe fare al momento è fiondarmi sotto le copertine per rimanerci.
Ma dato che non si può, spero di allietare il vostro lunedì con un nuovo capitolo. Se poi avete anche voglia di espormi le vostre opinioni, sarò felicissima di leggerle. Oppure se vi va di fare un salto sulla mia pagina Facebook, vi lascio il link -->

https://www.facebook.com/Clairy93-EFP-400465460046874/timeline/?ref=aymt_homepage_panel
Grazie per il sostegno meraviglioso! Ve amo 'na cifra!
Vostra Clairy


 
   
 
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