Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Sylvie91    12/10/2015    2 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I giorni si susseguono lentamente e tutti uguali, ci alziamo presto e andiamo a dormire tardi; passiamo villaggi, guadiamo piccoli fiumi e passiamo le notti avendo come coperta un cielo stellato e come fonte di calore un allegro fuoco.
Pur essendo all’inizio dell’avventura non mi sento parte di questa compagnia, anzi è persistente la mancanza dei miei amici e di tutte quelle cose che credevo così ovvie, cose che sono entrate subito nella mia quotidianità ,ma che in questo posto sono sconosciute.
Ho visto in pochi giorni così tanti bei paesaggi che avrei pagato qualsiasi Dio per avere la mia reflex, mi sono sentita così sola che avrei voluto chiamare casa o i miei amici solo per dirgli che mi mancano e che spero di tornare presto… e che per una volta mi sento davvero fuori luogo.
Sì, questo non è il mio posto e non lo sarà mai, finchè le persone che amo sono da un’altra parte.
Mi chiedo come faccia Bilbo ad andare avanti, lo vedo così tante volte volgere il volto verso ovest; temo che presto avrà un torcicollo.
Anche la presenza dello stregone, che ci ha raggiunti un paio di giorni dopo l’arrivo di Bilbo, non mi da alcun senso di sicurezza anzi quasi mi inquieta la facilità con cui ci ha trovato: è sbucato fuori una notte, come se nulla fosse; salutando e facendoci i complimenti della strada fatta.
Gli devo ancora dire tuttavia del libro, che l’ho visto completarsi da solo; purtroppo c’è sempre in mezzo qualcuno della compagnia ed è difficile riuscirgli a parlare senza che scoprano qualcosa, che poi mi chiedo anche se lo sanno qual è il problema: comunque devo stare appresso a loro.
Talvolta aiuto Bombur con i pasti e con lui riesco a scambiare qualche parola allegramente, oltre che con suo fratello e Balin; il nostro cuoco è un nano molto preciso forse fin troppo per i miei gusti dato che sono abituata ad andare per istinto, però mi sta insegnando a cucinare ed a riconoscere le erbe più saporite.
Stranamente i nani più giovani, con cui credevo di allacciare un po’ di amicizia mi evitano come se fossi un appestata: Ori è talmente timido che ogni volta che gli sorrido per dargli il proprio piatto balbetta un ringraziamento ed arrossisce, mi fa tanta tenerezza; i due principini sono strani, il biondo mi fissa quando pensa che non me accorgo ma non mi rivolge alcuna parola, diversamente da Kili che definirei piuttosto logorroico in quelle poche volte in cui mi ha parlato.
Comunque secondo Balin ci stiamo inoltrando nelle Terre Solitarie, infatti con l’andare della marcia non ci sono più né persone né locande e le strade stanno andando a peggiorando, ci accampiamo dove possiamo, soprattutto all’interno di grotte naturali che ispezioniamo accuratamente prima di entrarvi; c’è sempre il pericolo di trovare inquilini poco simpatici.
 
-Accampiamoci, qui.- arriva perentorio l’ordine di Thorin che si ferma davanti ad una grotta che affianca il nostro sentiero roccioso –Fili e Kili, ispezionate la grotta. Bombur prepara da mangiare.- continua, mentre io guardo dietro di me la salita appena compiuta a piedi, dato che i cavalli facevano fatica con noi sopra.
Mi avvicino al dirupo ammirando il cielo e la luna piena nascosta da grandi e corpose nuvole cariche di acqua, spero tanto che piova stanotte altrimenti domani sarà davvero estenuante la marcia; mi massaggio le gambe sentendo i muscoli tendersi e brontolare per lo sforzo fatto.
-Anaïs, mi vieni ad aiutare a preparare la cena?- mi chiede quasi urlando Bombur, muovendo il mestolo facendomi ridacchiare –Certo, arrivo.- gli rispondo tranquillamente avvicinandomi a lui –Che cosa devo fare?-
-Prova ad andare nel boschetto lungo il sentiero a vedere se vi sono un po’ di radici per riempire la zuppa.- afferma Bombur, mentre Kili sbuffa apertamente –Basta zuppa, ti prego!- supplica.
-Kili, smettila di fare il bambino.- lo sgrida subito Thorin –Sei un principe, accompagna Anaïs invece.-
Ovviamente il principe dei miei stivali sbuffa, mentre io prendo il coltellino di Bombur e la sua sacca.
-Andiamo?- chiedo al giovane nano, che stava sussurrando qualcosa al fratello.
-Sì, sì… eccomi sono tutto tuo.- afferma lui malizioso, facendo ridacchiare anche Dwalin che rincara –Vacci piano, giovane: è solo una ragazzina.-
Sospiro nervosa, pensando che in sogno posso strozzarli uno ad uno, anche se sono contraria alla violenza fisica nei confronti di nani presuntuosi, arroganti e misogini; mi incammino lungo il sentiero seguita dal moro che si guarda in giro attento.
Dopo una passeggiata silenziosa di una decina di minuti trovo il luogo in cui il sentiero è adiacente alla boscaglia, mi insinuo tra gli arbusti agile sentendo dietro di me Kili brontolare, essendo un po’ goffo su questo terreno.
In poco tempo riesco a prendere dei funghi che se non ricordo male non dovrebbero essere velenosi, mi guardo intorno confusa non vedendo più Kili, chissà dov’è andato quel nano…
Mi distacco ancora di più dal sentiero segnando gli alberi che supero, finchè non trovo su un piccolo spazio privo di alberi dove cresce quello che sembra del finocchio selvatico, estraggo contenta il coltello di  Bombur: sarà sicuramente fiero di me.
Una mano tuttavia mi tappa la bocca e sento l’altra stringermi la vita tirandomi via dal finocchietto, mugugno qualcosa contro, finchè non decido di morderla e assestare una bella gomitata al mio rapitore che scioglie la presa.
Mi volto e vedo Kili a terra che si tiene la bocca dello stomaco –Ma sei impazzito?- gli urlo dietro abbastanza arrabbiata.
-Io ti ho appena salvato! Sei tu la pazza.- ribatte alzando verso di me uno sguardo sprezzante, mentre io mi volto verso il finocchietto –Di solito tra piante così alte sono nascoste delle vipere… ed io lo so bene.- mi spiega alzando i pantaloni su una gamba facendomi vedere la presenza di diversi puntini bianchi.
Credo di averlo giudicato un po’ troppo in fretta…
-Scusami Kili, ti ho fatto tanto male?- gli chiedo sedendomi vicino a lui.
-No… però mi hai preso di sorpresa, non credevo che reagissi.- risponde coprendo le cicatrici e massaggiando la pancia.
-Credevi che stessi ferma e buona… lascia faccio io.- gli sorrido mentre comincio a massaggiarli la zona colpita piano e delicatamente –Sei strana…- afferma lui dopo un po’.
-Perché?-
-Perchè sorridi davvero poco, quando invece dovresti farlo più spesso… stai andando verso la tua casa, giusto? Dovresti essere felice… Fili dice che non riesce a capirti e di solito lui capisce sempre tutto o almeno cerca di capirlo.-
-Ehi ehi fermo! Cosa ha detto Fili?- chiedo, vedendo lui arrossire sotto la rada barba, forse è meglio non investigare per ora –Dai andiamo, gli altri penseranno che ci siamo persi.- cambio discorso offrendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
 
Dopo aver cenato finalmente si presenta l’occasione di parlare con Gandalf: tutti i nani dormono o comunque si stanno riposando a parte Fili e Kili che sono davanti al fuoco per il turno di guardia e parlottano tra loro, mi alzo dal mio giaciglio e mi paro davanti allo stregone.
-Gandalf, ti devo parlare.- affermo senza concedere alcuna replica.
-Quando dici così non posso far altro che preoccuparmi.- risponde sorridendomi Gandalf e dandomi un po’ di spazio sulla roccia.
-Quando eravamo da Bilbo, la sera della riunione, tu mi hai chiesto di lasciarvi soli… ricordi?-
- Certo, continua.-
- Io sono uscita dall’abitazione, per non farmi vedere da nessuno ed ho letto il libro… non appaio ancora, ma ormai ci ho fatto il callo; ma la cosa impressionante è che l’ho visto scriversi da solo.- spiego cercando di non far notare la nota si stizza per la situazione.
-In che senso?-
-Ecco: come se una penna invisibile riempisse le pagine, ed ho letto la vostra conversazione mentre la stavate facendo…-
-Pensavo che il libro si completasse dopo aver fatto qualcosa, non durante… interessante.- commenta Gandalf guardando davanti a sé immergendosi in chissà quali pensieri.
-Da allora non ho più controllato.-
-Ed i flash?-
-A parte quella volta a casa Baggins non ne ho più avuti.-
-Mmmm- fa aspirando nervosamente dalla sua pipa per poi rilasciare un cerchio perfetto- ualQ
Qualche giorno fa, prima di ritrovarvi, sono andato a consultare un paio di libri, per scoprire che tipo di magia ti ha portato qui.-
-Ed allora? Cosa hai scoperto?-
-Un bel  niente.- mi risponde placidamente espirando un cerchio di fumo.
-Che?-
-La magia che ti ha portato qui non è di questo mondo, è sconosciuta… ma non credo che sia nera quindi non ha di che preoccuparti.-
-Non ho di che preoccuparmi.- ripeto quasi urlando, abbassando però subito la voce ad un cenno dello stregone –Vediamo: sono in un mondo che non conosco per niente, in una terra che selvaggia è dir poco, con una compagnia di nani che vogliono sconfiggere un drago. Detto ciò ovviamente devo stare tranquilla e non devo preoccuparmi.- concludo sarcastica.
-Sì, devi stare tranquilla …andrà tutto bene.-
-Me lo puoi promettere?- domando pur sapendo che la risposta non sarà altro che negativa.
-No.-
-Fantastico! Non è che hai una pipa in più… ti chiederei una sigaretta ma dubito che tu ne abbia mai vista una.-
-Non so di che cosa tu stia parlando, comunque ne ho una in più… la sai usare?-
-Ho visto mio nonno fumare la pipa, non sembra tanto complicato.-
-Non lo è, prendi pure un po’ della mia erbapipa.-
Preparo la pipa e l’accendo… aspiro un po’ e devo dire che l’aroma che mi solletica la gola non è male, anzi ha un che di fruttato; io e Gandalf fumiamo tranquillamente senza dire parola, credo che anche lui voglia godersi questo attimo di pace guardando il cielo, e ascoltando  i suoni  di piccoli animali come uccelli o insetti che ci circondano, comunque un po' sovrastati dal russare di Bombur.
Dopo un po’ vedo Bilbo alzarsi e guardare Bombur con stizza, sicuramente non è riuscito a chiudere occhio per via del respiro suo rumoroso, si alza a va dai pony ad accarezzarli, al suo destriero gli ha anche dato qualcosa da mangiare.
Poi dei guaiti lontani, lugubri nella notte fanno gelare il sangue sia a me che Bilbo, che si gira spaventato verso Kili e Fili –Che cos’era?-
-Orchi.- risponde Kili, e Fili continua –Sgozzatori, ce ne sono a dozzine la fuori… le terre solitarie ne brulicano.- a quanto detto mi alzo dal mio posto e mi avvicino a Bilbo per ascoltare –Attaccano nelle ore piccole, quando tutti dormono lesti e silenziosi, niente grida solo tanto sangue.-.
Bilbo che già è ansioso di natura a queste parole diventa solo un po’ più irrequieto, non che io sia tranquilla dalle parole dei due; tuttavia mi rendo conto che devo mantenere la calma per il mio piccolo amico che comincia a tremare, anche se cerca di nasconderlo ai due nani dandogli loro le spalle.
Prendo la mano di Bilbo stringendola forte, per cercargli di infondergli tranquillità: dopotutto sono sicura che i nani ci difenderanno in caso di attacco -Andrà tutto bene Bilbo, non hai sentito sono lontani, riusciremo a passare senza nemmeno incontrarli… su non prendere paura prima del tempo.- alzo lo sguardo verso i due nani che trovo sghignazzanti e li fulmino con un occhiataccia assassina.
Ma io due non smettono finché non sentono la voce bassa di Thorin –Lo trovate divertente.- afferma - Un incursione notturno degli orchi è uno scherzo?-
Entrambi i nipoti abbassano la testa davanti alle sue parole mortificati –Non volevamo intendere niente.- mormora piano Kili.
-No, infatti… non sapete nulla del mondo.- e detto questo Thorin si allontana, Balin svegliato dalla discussione si avvicina per consolarli –Non fateci caso…Thorin ha più ragione degli altri di odiare gli orchi.-.
-Ci puoi raccontare il perché Balin?- intervengo e mi siedo vicino al saggio nano.
-Dopo aver perduto la montagna solitaria, il Re Thror si diresse con un suo compagno verso Moria per riprendersi il vecchio regno, ma questa era roccaforte degli orchi… e lì Thror trovò la morte. Successivamente ci furono diversi scontri tra nani e orchi, ma la battaglia decisiva, che prese il nome di Azanulbizar, avvenne alle porte di Moria; in quel frangente Thorin perse suo fratello Frenin e suo cognato, oltre a…- l’anziano nano si ferma sospirando lasciando perdere il terzo nano caduto, guarda Thorin e poi ricomincia - Venne ucciso anche suo zio Nain per mano di un orco pallido di nome Azog il Profanatore, il quale aveva giurato di far scomparire la stirpe di Durin. Sconfitta e morte ci aspettavano, e fu allora che io vidi un giovane principe dei nani che affrontava l’orco pallido, fronteggiava da solo questo nemico con armatura squarciata, utilizzando un ramo di quercia come scudo, per poi mozzargli il braccio. Azog il Profanatore imparò quel giorno che la stirpe di Durin non sarebbe stata facile da troncare. Le truppe si rianimarono e respinsero gli orchi, il nostro nemico fu sconfitto; ma non ci furono feste ne canti i nostri morti superarono il nostro cordoglio… e allora pensai fra me e me là c’è uno che potrei seguire, là c’è uno che potrei chiamare Re-.
Mi giro verso Thorin, e vedo il rimanente della compagnia in piedi che lo guarda… non solo Balin lo riconosce come Re, tutti lo credono come tale, vedono in lui quella che è una tale forza e sicurezza e amore per il proprio popolo che non è misurabile.
Ho capito perché lo seguono e forse aiutarli ne varrà davvero la pena.
Si avvicina verso il fuoco guardando uno ad uno i suoi compagni e soffermandosi anche su di me, sostengo un poco il suo sguardo, gli sorrido e chino il capo verso di lui… quando lo rialzo vedo lui seduto sul suo giaciglio intento a lustrare la sua spada.
-E l’orco pallido?- interviene Bilbo.
-Ritornò dal buco da cui è venuto.- rispose Thorin –Quel lerciume morì per le ferite.-.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Sylvie91