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Autore: Arabella77    12/10/2015    1 recensioni
Mentre divagavo nel vortice infinito dei miei pensieri, non mi accorsi del ragazzo che richiamava la mia attenzione da almeno un minuto buono. - Hei bellezza, sveglia!- una voce calda e roca mi riempģ le orecchie. Ma.. Ehi Bellezza? Ma come si permetteva questo tizio sconosciuto a prendersi tali libertą. Mi girai di scatto verso l'interlocutore indisponente pronta a rispondere a tono e... Oh cavolo! Alto, capelli neri, occhi che mi stavano studiando da capo a piedi e anche muscoloso a giudicare dalla giacca di pelle.
Mi scossi, pentendomi subito dei miei pensieri e reprimendo la voglia di ribattere. - Mi scusi, cosa desidera?-
Con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono si chinņ sul bancone per sussurrarmi - Beh una notte con te non sarebbe male, ma al momento mi accontento di un caffč- Lo fissai inebetita - Come si permette?-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Arrivamo di fonte all'insegna di un ristorante. Era abbastanza semplice, appartato e mi dava una sensazione di calore e familiaritą. Mi pentģ subito del mio vestiario quando un po' di gente si giró a guardarmi con aria di sufficienza. Fui comunque stupita dalla scelta di quel posto. Ma perchč questo tizio aveva portato proprio me? Voglio dire ha la classica aria da bello e dannato e sono sicura che non manca una fila di donne a suo seguito. Non mi ero accorta di essere rimasta ferma impalata, fin quando Matt mi prese per mano e mi condusse al tavolo. La ritirai comunque subito, anche se sentģ una scossa di brividi. Quando ci sedemmo lui continuava a guardarmi insistentemente. - Allora come mai sei qui a Londra?- Lo guardai con aria interrogativa. - Come fai a sapere che non sono di qui?- Mi guardó con un sorrisetto impertinente. - Si sente dall'accento baby.- Lo trucidai con lo sguardo. - Primo non chiamarmi baby e secondo ti basti sapere che sono qui per studiare!- Mi guardó con aria sorpresa. - Non ti facevo tipo da college!- Stupido indisponente. - Beh si da il caso che lo sono e se vuoi scusarmi devo andare.- Feci per alzarmi ma mi bloccó il polso. Mi guardó con quella faccia da schiaffi di cui avrei potuto fare a meno. - Okay Allison, scusami se sono stato troppo diretto parlami di te, cosa di piace, quali sono i tuoi hobby, cosa studi.- Lo guardai a bocca aperta, aveva detto quella frase con un tono basso e sexy. Ancora in trans mi sedetti, scossi la testa e lo guardai un po' stordita. -Promesso?- Si mise la mano sul cuore in una mossa sicuramente studiata. -Promesso.- Quando arrivó da mangiare, cominciai a parlare ininterrottamente, perdendomi nel ricordare quali cosa mi piaceva fare nella vita che mi ero lasciata alle spalle. Ero quasi normale a quell'epoca. Ovviamente omettendo il fatto che la mia vita era cambiata parecchio da quando facevi quelle cose. Matt mi osservava attento interrompendomi di volta in volta, per fare domande. Continuammo a parlare del pił e del meno e devo dire che passai una serata piacevole, ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo. Quando ci alzammo insistetti per pagare la mia parte ma si rifiutó categoricamente, non prima di avermi detto con un ghigno malizioso - Beh so come farmi ringraziare dolcezza.- Alzai gli ochhi al cielo. -Si, nei tuoi sogni. Ora accompagnami a casa.- Dopo che smise di ridere ci incamminammo verso la sua auto. Durante il tragitto mi sentivo strana. Era da un po' che non avvertivo questa sensazione e da una parte era un male perchč scoprģ che forse c'era ancora qualcuno che poteva ferirmi. Persa nei miei pensieri non mi accorsi di una bottiglia di birra proprio al centro del marciapiede e inciampai. Matt agģ di riflesso e mi prese per i fianchi, tanto che finģ con la schiena attaccata alla sua. Mi scostó i capelli da un lato e cominció a sussarmi. - Sta attenta baby. Non vorrei ti facessi male.- Il suo fiato sul collo mi fece salire i brividi lungo la schiena e lui lo capģ cominciando a baciarlo da sotto l'orecchio fino alla spalla. Per fortuna la strada era deserta e un po' buia, in caso contrario mi sarei imbarazzata da matti. Mi appoggiai al suo petto mentre continuava quella tortura, che tanto non lo era. Mi scappó un gemito di soddisfazione, al che mi dece girare e mi bació con passione sbattendomi delicatamente sul muro accanto. Era un anno che non facevo sesso e Matt che baciava da Dio non aiutava. Anche se una voce insistente nella mia testa diceva di lasciar perdere. Sentģ l'erezione di mette premermi nella coscia e trattenni un gemito. Si staccó per prendere fiato e con il suo solito sorrisetto disse qualcosa che mi fece infuriare. - Allora non sei proprio la verginella che credevo, casa mia o tua?- Lo guardai allibita, lo scansai con uno spintone e mi diressi verso la fermata del bus, anche se dubitavo ne sarebbe arrivato uno di li a poco. Ero arrabbiata con me stessa per essermi fatta trasportare da un tale idiota. Avevo gli occhi lucidi per il nervoso e divenni ancora pił irrequieta quando mi accorsi che mi aveva seguito. - Brutto stronzo, vattene e non mi parlare mai pił- gridai. Mi guardó con la faccia da cane bastonato - E dai baby scusami, mi sono fatto prendere dalla situazione, sono stato un idiota lo ammetto.- Lo guardai in cagnesco. - Bravo grande scoperta, ora sparisci.- Era impossibile come riuscisse ad avere un tale ascendente su di me, anche se era praticamente uno sconosciuto. -Fatti accompagnare a casa almeno. Non voglio che resti sola a quest'ora.- Se lo poteva sognare. - Sempre meglio di farmi stuprare da uno stronzo come te!- Il suo sguardo divenne pił duro - Ok, questo č troppo.- Mi caricó in spalla e comincia a prenderlo a pugni sulla schiena in venendo contro di lui con parole non esattamente gentili. - Ti posto a casa dolcezza.-
  
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