Draco camminava a passo svelto, il volto nascosto dalla sciarpa che lo proteggeva dal vento pungente di quel giorno, il corpo stretto nel suo cappotto nero. Con una mano spinse in avanti il grosso cancello che cigolando lo lasciò entrare nel vialetto di ghiaia. Il rumore dei sassolini che scricchiolavano sotto le sue scarpe era l’unica nota stonata nel silenzio di quel posto. Era da tanto che non tornava, forse troppo, ma tutto era come lo ricordava. Svoltò a destra e lo riconobbe: ancora qualche passo e gli sarebbe stato davanti. Dopo qualche interminabile gli si parò davanti:
- Potter, quanto tempo- esordì Draco  –Sempre di molto parole vedo, il solito chiacchierone- disse fissando il sorriso di Harry.
- Lo so che avevo promesso di lasciarti in pace, ma sono venuto per restituirti una cosa- si sforzò di mantenere un tono neutro, mentre nella sua tasca il pugno si faceva stretto intorno ad un piccolo oggetto.
-Questo era il tuo, non so come mai fosse ancora a casa mia, era caduto dietro un vecchio mobile, l’hanno trovato gli elfi domestici mentre pulivano, sei stato fortunato-  le lacrime comparvero agli angoli degli occhi, e un dolore sordo si presentò nel suo petto. Si sentì al tempo stesso svuotato e pieno di sofferenza e rancore, come se un martello cercasse di distruggere il suo cuore a suon di colpi. Decise di andarsene, si era ripromesso che avrebbe cercato di non ricadere più nel baratro di quando Harry lo aveva lasciato.
-Poi un giorno mi spiegherai perché hai deciso di morire- disse inginocchiandosi per appoggiare l’anello sulla tomba di Harry, dando un ultimo sguardo alla foto che lo ritraeva sorridente e spensierato, scattata durante la loro ultima vacanza.  Con la mano sfiorò la fotografia, come un saluto, e si smaterializzò.
Da quel giorno non tornò mai più al cimitero.