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Autore: AlessiaOUAT96    13/10/2015    1 recensioni
E se gli Avengers si trovassero nel mondo di Divergent?
La fan fiction si basa sulla precedente raccolta "Scelte"
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Il giorno seguente avrebbero dovuto affrontare i loro primi combattimenti e solo pochi di loro si sarebbero scansati.
A nessuno allettava l’idea di prendere a pugni qualcuno, in fondo un conto era colpire un sacco da boxe riempito di sabbia, un altro era colpire qualcun altro, soprattutto con la supervisione di Eric che riusciva a metter loro i brividi al solo sentire il suo nome.
La stanza era sempre quella con l’eccezione che c’erano dei ring da combattimento e, a giudicare dal loro aspetto, anche piuttosto vecchi.
C’erano dei nomi scritti in una lavagna di ardesia, qualcuno si stupì di vederne alcune, ormai la tecnologia era il pane quotidiano ma, a quanto sembrava a loro importava di più l’addestramento che il progresso.

Il primo incontro era tra un ex Erudito e un ex Candido, entrambi non erano felici di combattere e durante l’incontro le cose peggiorarono dato che Eric affermò con noncuranza e decisione che chi perdeva i sensi avrebbe perso l’incontro, insomma una lotta all’ultimo sangue secondo il capofazione. Quattro però non era molto d’accordo ma Eric aveva più autorità.

Guardarono i nomi:
Bruce vs Drew
Occhio di Falco vs Ann
Quicksilver vs Scarlet
Combattimento all’ultimo sangue. Fratello e sorella.
“Cosa?! Devo combattere contro Pietro? Ma è assurdo!”
-Lo so- le disse il fratello come se l’avesse letta nel pensiero –Prima o poi sarebbe successo, meglio tardi che mai, no?-
-Non abbiamo scelta vero?-
Pietro negò con la testa e Wanda capì, non avevano scelta altrimenti sarebbero stati esclusi, nel vero senso della parola.

***

Bruce era agitato, essendo nato Abnegante, picchiare qualcuno non era nella sua indole ma ormai era consapevole di essere un Intrepido. La cosa che lo preoccupava di più era la paura di diventare verde dalla rabbia e di far crollare tutto.
Aveva i sudori freddi e quando si mise nella posizione di guardia, gli tremarono le gambe.
Il suo avversario è basso ma robusto e con i capelli color carota.
Bruce invece era alto e con pochi muscoli ma era intelligente e l’astuzia era una buona carta da giocare.
Cominciò a muoversi lentamente, ad osservarlo, scrutarlo, cogliere un punto debole. Ma il tempo non giocava a suo favore, Drew infatti sferrò un pugno che lo colpì per fortuna in petto, facendolo solo barcollare.

Doveva pensare più in fretta altrimenti qualcun altro lo avrebbe fatto per lui ed allora sarebbero stati guai, per tutti, lui compreso.
Provò a sferrare un colpo che andò a vuoto ma si ricordò di un particolare. Drew quando sferrò l’attacco, ha abbassato la guardia. Doveva solo incitarlo a colpire dal vicino, schivare il colpo e passare al contrattacco.
Era facile a dirsi. Ora passava al farsi.

Si avvicinò a lui e Drew cadde nella trappola. Caricò un pugno ma Bruce fu veloce nel parare e nel colpire dritto sotto la mascella e poi sferrare un calcio laterale, un po’ goffo ma efficace dato che il ginocchio fece la sua parte.
Drew cadde all’indietro e si rialzò infuriato. Bruce ansimava come a riprendere fiato ma l’avversario era talmente arrabbiato che gli si scagliò contro ignorando il suo gesto.
Bruce ne approfittò per fargli uno sgambetto e dargli un pugno sulla nuca tanto da fargli perder i sensi. Se quel gesto era opera sua e non per volere altrui, non lo seppe dire, eppure aveva vinto nonostante le debolezze fisiche, se fosse stato per merito suo o per quella piccola ombra verde nelle sue iridi non sapeva dirlo.

***

Ann era una ex Erudita dai capelli rossi ed il corpo massiccio quasi come la ragazza di nome Molly. Era alta e robusta e probabilmente aveva fatto palestra ma non era il fisico che preoccupava l’arciere, bensì la furbizia tipica della sua fazione d’origine.
Ma lui cercò di vederla come una normale avversaria. I capelli erano dello stesso colore di quelli della Vedova Nera ma quel particolare non fu abbastanza efficace da distrarlo. Magari avesse avuto il suo arco!
-Un Pacifico sul ring.. sicuro di  non fartela sotto?-
Odiava essere preso in giro solo per la sua fazione, ma quanto ci voleva per capire che non voleva più averci nulla a che fare?
-E tu sei sicura di non romperti i finti occhiali che indossi?-
Si misero in guardia nello stesso istante e l’incontro iniziò nel vero senso della parola.

Era veloce nonostante la corporatura e si vedeva che possedeva la forza necessaria a far traballare uno come lui. Ma Clint non si fece impressionare, al contrario di Bruce, lui non osservava. Agiva e basta.
Non si limitarono a pugni e ganci ma arrivarono anche a calci che portavano ad un punto morto.
-Già stanco?-
-Temi che i capelli ti si rovinino?- rimbeccò lui.
Idea. Gliene era venuta una in mente dopo quella frase che il suo cervello aveva fatto uscire dalla bocca. I capelli. Se c’era una cosa che le ragazze detestavano era che le si rovinassero i capelli e, da come Ann li teneva acconciati, si vedeva che ci teneva.

Clint ridacchiò tra se e sé. Potevano esistere migliaia di trucchi per battere una ragazza ma usare i suoi capelli, che fosse stata Erudita, Pacifica, Candida, Abnegante o addirittura Intrepida, i capelli non si toccavano. O forse no, nel caso di Clint doveva toccarli eccome!
Si avvicinò con uno scatto prima che lei potesse attaccarlo e le afferrò i capelli con una mano, tirandoli e stringendo la grossa ciocca. Ann strinse i denti e tentò di liberarsi, tirò pure un calcio che per poco non colpì Clint, ma lui le fece perdere i sensi dopo averle lasciato i capelli ed averla colpita in modo che svenisse e non soffrisse più. I fondo se non fosse stata per quella regola, lei si sarebbe arresa a giudicare dall’espressione dei suoi occhi grigi mentre si dimenava.

-Cinque minuti di pausa!- urlò il capofazione avvicinandosi ad Ann che poco a poco riprese conoscenza. Le sanguinava il naso e i capelli si erano ridotti i fatto di massa.
-Bene, Occhio di Falco.. ti farà piacere sapere che colei che hai battuto è un’ Intrepida-
-Cosa? Pensavo fosse un’ Erudita!-
-Infatti è stata camuffata apposta. Era solo un test per vedere se un Pacifico fosse stato in grado di sconfiggere qualcuno, specie se una ragazza. L’hai battuta ed il risultato verrà contato- Eric si congedò momentaneamente con Ann che gli andava dietro ancora stordita.
“E di lei che ne sarà?”
Sperava non la cacciassero, se perdere per gli Intrepidi era sinonimo di sconfitta totale, allora cosa le sarebbe successo. Si diede dello stupido, più ci pensava e meno riusciva a concentrarsi. Quelle erano le regole e lui doveva adattarsi, anche se un barlume di preoccupazione per gli altri era sempre acceso in lui.
-Prossimo incontro!- urlò Quattro.

***

L’uno di fronte all’altra, entrambi tesi e, se avessero potuto, perdenti insieme perché questo per loro era essere fratello e sorella, due persone che fanno tutto insieme, anche perdere. Ma non era possibile

-Vi muovete ad iniziare?- sbottò Eric dopo l’ennesimo giro di osservazione dei due.
I loro passi erano incerti, dubbiosi e spaventatati. Non si aspettavano una cosa simile e non potevano prevedere come sarebbe finita.
Le mani di Wanda tremavano sebbene il suo sguardo suggerisse determinazione, ma quegli occhi verdi erano capaci di nascondere emozioni profonde come paura ed incertezze. I passi delle sue scarpe da ginnastica erano ben udibili nel silenzio che si era venuto a creare.

Nemmeno quel chiacchierone di Tony proferiva parola. Clint era esausto ma conoscendo la natura dei Pacifici e quei due gemelli che aveva visto allenare era più preoccupato che venissero scoperti per le loro capacità.

Pietro non differiva molto dalla sorella. Sebbene non mostrasse tutta quell’incertezza, aveva qualcosa in più, voleva vincere.
Egoismo? No. Voleva smetterla di sentire addosso gli sguardi adirati e severi del giovane capofazione, entrambi ci avrebbero guadagnato. Wanda forse meno ma era sicuro che si sarebbe ripresa successivamente nei combattimenti successivi.
Doveva essere veloce ma senza farsi notare.

Caricò un pugno che mirava alla spalla della sorella ma lei si spostò leggermente quanto bastasse per schivare il colpo e, con non seppe nemmeno lei quale forza, colpì Pietro con una ginocchiata in pieno ventre, facendolo indietreggiare barcollando.
Wanda respirava a fatica, non tanto per lo sforzo fisico, quanto più per quello mentale riguardante il fatto di aver colpito suo fratello.
Pietro però non aveva cambiato idea e fece in modo che lo scontro finisse al più presto. Aveva notato lo sguardo di Wanda ed aveva saputo leggerlo tra le righe di quelle verdi iridi.
Gli doleva il ventre. Cavolo ne aveva messa di forza! Istintivamente si portò una mano sopra la parte dolorante tenendo, per fortuna, una mano in guardia che servì a parare il pugno di Scarlet che mirava alla faccia.
Facendo ammenda di quello che riuscì ad ascoltare, o meglio origliare, da una conversazione altrui, bloccò la sorella con il braccio dietro la schiena e con l’altra mano le toccò con forza il nervo che si trovava sul gomito, facendola svenire all’istante.

-Mi dispiace, Wanda..- sussurrò prima di compiere quel gesto che decretò la fine dello scontro.
Vittoria! Doveva essere teoricamente felice ma non lo era, era sua sorella dopotutto, ma il fatto di non averla fatta soffrire lo tranquillizzò almeno in parte.
 



n.d.a. Buon pomeriggio! Purtroppo devo dividere il capitolo in 2 perché, come avete potuto notare, mi dilungo abbastanza sulla parte introspettiva.. o forse anche troppo..

Mi scuso se può sembrare noioso..

Ringrazio Kar_08 per la recensione ed ovviamente Alex_001.!!!

Non mi dimentico di ringraziare anche chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite/ricordate!
spero di aggiornare presto con la seconda parte..!


Alessia
 
 
 
   
 
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