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Autore: ScarlettMoore    14/10/2015    3 recensioni
Ho lasciato pezzi di cuore,
a persone che non meritavano.
Ho lasciato anima e corpo,
su lenzuola bagnate.
Ho lasciato abiti, orecchini e bracciali
su pavimenti sporchi.
Ho lasciato tanto
senza prendere nulla.
Ed ora che mi resta?
Un pezzo di ghiaccio nel petto.
Sono nata in estate, con l'inverno dentro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Born in summer, with winter inside

La macchina va.
Sento le ruote sull'asfalto, il motore spingere quando va su di giri, la radio ripetere canzoni che mai ascolterei e una leggera aria calda uscire dal climatizzatore.
E' una delle ultime notti d'estate, e anche stanotte -come sempre quando non dormo- sento il bisogno di percorrere quell'ora e mezza di strada per arrivare nel mio posto.
Ed eccomi all'imbocco di quella stradina sterrata, che con tutte quelle buche sembra di stare sulle montagne russe, ma non fa nulla.
La macchina continua a fare su e giù per cinque minuti e, finalmente, eccomi.
Sono a casa.
Sembra assurdo definire “casa” un luogo che non mi appartiene, un luogo dove non c'è nulla di mio, un luogo che esiste solo di notte. In quelle notti dove il mio appartamento è troppo piccolo e luminoso e la città troppo grande e oscura.
E tutto quello che posso fare è rifugiarmi qui, su una collina da cui vedo tutto quanto.
Tutto ciò che di giorno appare imponente, maestoso, forte, di notte diventa piccolo, insignificante e debole.
Come se tutte quelle luci che fanno sembrare il paese un enorme presepe, le potessi spegnere da qui..con un soffio, come le candele di una torta di compleanno.
Spengo la macchina e scendo.
Tira un'aria fredda, come se l'inverno premesse per arrivare e avvolgere tutto quanto.
Come se il gelo dentro di me, stesse uscendo per divorare quel presepe e quelle luci.
Tiro su il cappuccio della felpa e mi stringo nelle spalle.
Mi siedo a terra e accendo una Winston Blu, aspiro il fumo e lo butto fuori come una liberazione, come se oltre al fumo ci fosse altro dentro di me a dover uscire.
E probabilmente c'è.
Mi prendo la testa tra le mani, con i miei boccoli biondi che vanno ovunque sferzati dal vento, e penso. Perchè di notte, se non puoi dormire è perchè hai i pensieri che ti travolgono come un uragano, una tempesta, un terremoto. E devi dargli sfogo.
E allora mi rendo conto che nei miei vent'anni non ho fatto altro che seminare e regalare pezzi di cuore a chiunque, anche a chi non lo meritava. Soprattutto a chi non lo meritava.
Ho dato anima e corpo a chi voleva solo portarmi a letto, su quelle lenzuola che probabilmente erano ancora intrise del profumo di quella prima di me.
Ho preso e lanciato abiti, orecchini, borse, su pavimenti sporchi dell'anima vuota di quei ragazzi che mi hanno avuta.
Ho lasciato tanto, un po' per scelta e un po' per ingenuità, senza chiedere e ricevere nulla indietro. E per cosa?
Soffia il vento.
L'inverno alle porte si fonde con l'inverno dentro di me.
Al posto del cuore un pezzo di ghiaccio. Un corpo caldo, ma un'anima fredda.
Sono nata in estate, ma ho l'inverno nel cuore.
Butto la mia Winston e salgo in macchina, lancio un ultimo sguardo al mio posto.
Sorrido, e che questi pensieri se li porti la notte e li sussurri alla luna.
La macchina riparte..
  
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