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Autore: Shayleen Fairchild    14/10/2015    1 recensioni
Shadowhunters and Downwolders, la vostra amica Shayleen è tornata a sottoporvi una nuova storia. Si tratta della mia prima long, spero che questo piccolo estratto dal primo capitolo vi incuriosisca. Se così sarà, ci vediamo dentro. ;)
Dal primo capitolo:
Il maggiore dei fratelli Lightwood stava semplicemente avendo un incubo, un incubo che stava scavando dentro di lui una terribile voragine lasciandogli una sensazione di perdita, di solitudine, come se qualcosa gli fosse stato strappato via dal petto, lasciandolo sanguinante e incompleto. Si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul letto ormai completamente disfatto e cercando di riprendere a respirare in maniera normale anziché con l’affanno, come se avesse appena corso o combattuto una decina di battaglie senza fermarsi. Si portò una mano sul cuore, socchiudendo gli occhi, ma non riusciva a far passare quella brutta sensazione. “Probabilmente è solo un residuo del sogno”, si disse.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shadowhunters in missione
Nel momento in cui si erano separati dall’abbraccio, Izzy e Alec si erano subito messi a leggere la parte restante dei fogli, insieme a Jace e Jordan, mentre Clary e Maia preparavano la colazione per tutti. Avevano deciso, di comune accordo, che Clary avrebbe localizzato Magnus solo dopo che tutti avevano finito di leggere, sperando di trovare un modo per poter battere più facilmente quei demoni. Jace e Jordan avevano appena posato il loro fascio di fogli quando sentirono la voce di Clary.
-Ragazzi, venite a fare colazione. Così ragionate meglio!- Lì chiamò dalla cucina. Quando entrarono lì, videro il tavolo perfettamente apparecchiato, con tanto di pancake, e Alec sorrise nel pensare che per Clary la colazione deve essere sempre stata diversa che per loro.
-Grazie ragazze!- Sentì dire da Jordan che si avvicinò a Maia, posandole un bacio sulla tempia. Tutti si sedettero al loro posto, con pancake e caffè davanti, Simon con il sangue, facendo colazione.
Quando ebbero finito, Maia si propose di lavare tutto mentre loro finivano di leggere tutti gli appunti di Magnus.
-Clary...- La chiamò Alec, seguendola nel salone. –Pensi che potresti... apporre delle rune sulle mie frecce? Se riuscissi a scoccarne un paio e eliminare qualche demone quando saremmo in battaglia, non sarebbe male.- Le disse poi, spiegandole il motivo di quella domanda. Vide Clary che semplicemente annuiva e gli sorrideva.
-No, anzi, sarebbe fantastico. Certo, lo farò appena ci prepariamo per la battaglia!- Gli sorrise lei, posando una mano sul suo braccio mentre parlava, per poi correre da Jace e mettersi a leggere.
Sorrideva ancora per quel semplice “sarebbe fantastico” di Clary. Era felice che qualcuno riconoscesse le sue capacità con tutta quella naturalezza, lui che era sempre stato addestrato per essere un combattente con la spada, ed era stato sempre disprezzato per quel dono naturale che aveva. Lui amava tirare con l’arco, non che volesse tenersi lontano dalla battaglia, ma aveva capito che tirando con l’arco poteva aiutare i suoi fratelli e amici a combattere meglio, rischiando meno la vita, molto meglio di quanto avrebbe potuto fare con la spada.
-Alec.- Sentì la voce di Izzy e si riscosse dai suoi pensieri, guardandola con un sorriso di scuse.
-Dimmi Iz...- Le disse, mentre lei sorrideva di rimando e si metteva di fronte a lui.
-Come facciamo con Chairman? Voglio dire, noi andiamo tutti in battaglia, lui dove lo lasciamo?- Chiese Isabelle. Quella domanda fece seriamente riflettere Alec, che dopo un minuto ebbe già trovato la soluzione.
-Lo porto all’Istituto, in camera mia, gli lascio acqua e un po’ di cibo e lo chiudo dentro a chiave, così Church non può entrare.- Alec spiegò la sua soluzione alla sorella. Non voleva allontanarsi da lì, voleva essere il primo a seguire ogni fase del piano, ma doveva anche mettere al sicuro Chairman.
Come se gli avesse letto nel pensiero la sua sorellina scosse la testa. –Ci vado io, ma parlaci prima, non vorrei che mi graffiasse.- Rise, raggiungendo poi gli altri e rimettendosi a leggere.
Quella frase fece ridere anche Alec che si sedette accanto a loro e posando una mano sul dorso di Chairman che si era avvicinato a lui, coccolandolo mentre leggeva. Nel giro di pochissimo anche Maia si unì nuovamente a loro, prendendo uno degli ultimi fascicoli di fogli e mettendosi a leggere.
Dopo un’oretta di ricerche, quando Alec fece per prendere il fascicolo successivo, notò che non ce n’erano più, solo Jace stava ancora leggendo, gli altri stavano tutti guardando lui.
-Niente...- Disse poco dopo. –Non c’è molto. Come tutti i demoni, vengono uccisi con le armi segnate dalle rune. Credo che il problema principale sia rappresentato dal fatto che il veleno non è facile da debellare, quasi fossero dei Demoni Superiori.- Disse Jace con un sospiro, posando anche lui l’ultimo fascicolo, così che Alec potesse sistemarli tutti insieme.
-Non dimenticare che sono stati creati direttamente da Lilith, sarà per quello che il veleno è difficile da debellare.- Constatò Isabelle, guardando i suoi compagni. –Guardiamo il lato positivo. Alec può distruggerli facilmente con le frecce, Simon è invincibile, e questo ci toglie un po’ di problemi. Certo, sono preoccupata per Maia e Jordan, loro non hanno la possibilità delle rune...- Aggiunse poi, arrivando alla fine della frase con una smorfia. Nonostante fossero amici, dimenticava a volte che i due erano lupi mannari e che non potevano ricevere i marchi.
-Tutto dipende anche da quanti saranno i nemici. Io e Maia potremmo semplicemente sgusciare in un angolo buio e andare a liberare Magnus!- Disse Jordan, sorridendo però a Isabelle come a volerla rassicurare per quella sua lieve dimenticanza.
Alec spostò lo sguardo su Clary e vide che aveva lo sguardo quasi perso nel vuoto. –Clary?- Sussurrò, avendo quasi paura di disturbarla.
-Ho... Visto una runa, strana... Credo che dovrebbe rendere la pelle più difficile da scalfire, come se foste fatti di diamante.- Sussurrò Clary, scuotendo appena la testa e guardando Alec.
-Non sembra affatto malvagia come cosa!- Mormorò Simon. -Sareste quasi invincibili, no?- Chiese guardando prima Jace e poi Clary.
-Non lo so, Simon, dipende dalla durata della runa.- Rispose Clary, guardando gli altri e guardandosi poi le mani, a volte era ancora tanto per lei credere di poter creare così delle nuove rune.
-Lo scopriremo solo in battaglia, ma io ci sto a provarla.- La rassicurò Jace, con un sorrisino, poggiando un braccio sulle spalle della ragazza.
Alec annuì alle parole del fratello, guardando poi Izzy. –Credo sia ora. Così saremo pronti ad andare per il pomeriggio. Magnus mi ha detto che i demoni saranno fuori per una missione.- Disse Alec,  richiudendo il plico di fogli ormai tutti ordinati. Vedendo la sorella annuire, prese Chairman e lo depose sul tavolo, vedendo tutti i ragazzi che lo guardavano curiosi. –Chairman, ora tu vai con Izzy, ti porterà a casa mia, in camera mia, tu dovrai stare buono lì, mentre io vado a prendere Magnus, okay?- Sussurrò Alec al gatto che un secondo dopo emise un miagolio dolcissimo e gli leccò il naso, facendolo ridere.
-Strabiliante...- Sussurrò Maia, guardandoli dolcemente, mentre lui metteva giù Chairman, che si avvicinò ad Izzy e andò con lei perfino mentre si andava a cambiare.
-Il gatto di mia madre non è mai stato così.- Mormorò Simon, facendo ridere Alec.
-Semplicemente perché il gatto di tua madre ha sempre vissuto con i mondani. Chairman non so se sia un gatto normale, ma vivendo con Magnus, sarà diventato speciale.- Rispose lui, alzando poi lo sguardo su Izzy.
-Volete qualcosa dall’armeria mentre vado?- Chiese Isabelle, vestita di nuovo con la sua divisa, con Chairman ben accomodato nel cappuccio, come lo era stato in quello di Alec.
Alec sorrise e si alzò, avvicinandosi alla sorella con il plico in mano. –Per me no. Metti questo in alto sulla mia libreria.- Si raccomandò dando un buffetto a Chairman.
-Forse dovresti prendere una spada, non di quelle angeliche, per Simon.- Propose Clary, guardando Izzy e vedendola annuire.
-Giustissimo. A tra poco. Localizzate Magnus mentre sono via.- Disse poi Isabelle alzando un po’ la voce, chiudendosi la porta alle spalle, mentre andava via.
Appena Isabelle fu uscita Clary corse in camera di Simon a prendere la vestaglia di Magnus dal borsone per eseguire la runa, mentre Jace la seguiva per andare a mettersi la tenuta da Cacciatore.
Si riunirono tutti attorno al tavolino del salone, Clary con in mano il suo stilo, Jace alla sua destra, Alec alla sinistra e gli altri dall’altra parte del tavolino. Clary prese un profondo respiro e iniziò a disegnare la runa sul tessuto di seta della vestaglia preferita di Magnus. Quando la runa fu completa, un sfera traslucida, delle dimensioni di un pugno, si levò dalla vestaglia allargandosi fino a diventare grande quanto un televisore. Dapprima la sfera era piena di nebbia, ma man mano che si diradava si intravedeva la figura di un uomo, con i capelli neri e i vestiti un po’ sgualciti e graffiati. Sotto quei vestiti, la pelle ambrata risaltava, soprattutto dalla magliettina argentata quasi ridotta a brandelli.
-Magnus...- Sussurrò Alec, allungando una mano verso la sfera, senza però toccarla per paura che potesse rompersi e non rivelare loro la posizione del suo stregone. Piano piano la visuale cominciò ad allontanarsi da Magnus, facendo intravedere le rocce umide che gli facevano da prigione, poi dei cunicoli di una grotta. Dopo ancora, appena videro l’ingresso della grotta e la visuale si allargò ancora, poterono vedere che si trovava a pochi chilometri da New York.
-Possiamo andarci solo tramite portale.- Mormorò Clary, non appena la visione sparì. -Non c’è altro modo. E dobbiamo arrivare all’ingresso della grotta e farci strada dentro i cunicoli.- Aggiunse poi, guardando Alec.
-Va benissimo Clary. Pensi di potercela fare?- Le chiese lui un po’ preoccupato, comunque la ragazza non era abituata a usare così spesso il suo potere.
-Si, Alec, non preoccuparti! E poi... Magnus ha sempre fatto tanto per noi, merita un piccolo sacrificio.- Sorrise lei guardando Alec con determinazione negli occhi.

Aspettarono che Izzy tornasse e la misero al corrente di quello che avevano visto. Alec nel frattempo si era cambiato, così come anche Clary. Si presero tutto il resto della mattinata a revisionare le armi, sistemandosi le cinture. Clary, come promesso, impresse le rune sulle punte delle frecce di Alec, una su ciascun lato della punta, così che i demoni morissero appena la punta si conficcava nei loro corpi. Anche perché dalle ricerche di Magnus avevano potuto appurare che quei demoni avevano un corpo piuttosto solido, quasi come quello umano, anche se non avevano i punti deboli che avevano questi ultimi.
All’ora di pranzo misero insieme i soldi per il pranzo e Maia e Jordan uscirono di nuovo, per andare a prendere rifornimenti prima della battaglia. Clary e Izzy andarono in bagno a legarsi i capelli per la battaglia, così da non avere problemi di visibilità, mentre Jace, Alec e Simon erano in salotto, in religioso silenzio. Jace lanciava in aria un coltello per poi riprenderlo, mentre Alec sistemava la corda dell’arco per rendere i suoi lanci ancora più mortali del solito. La tensione si sentiva nella stanza, dopo tutto stavano comunque per scendere in battaglia contro dei demoni piuttosto potenti e nessuno sapeva dov’erano.
Quando Maia e Jordan tornarono, si misero a tavola e mangiarono, ancora in silenzio, Alec sentiva la voce di Magnus nella sua testa, quelle parole che gli aveva detto la notte prima, nel sogno. “So che mi troverete. Io mi fido di te. Ti amo, Alec.” Le sentiva a ripetizione, quasi come un mantra che gli dava la carica.
Finito di mangiare si spostarono nuovamente in salotto, Alec e Jace si tolsero le maglie e Clary impresse loro la runa che aveva creato, facendola poi anche a Izzy e facendosela disegnare lei stessa, da Jace. Dopodiché Jace e Alec, uno per volta, si impressero le classiche rune della battaglia, quante più possibili, perfino quelle per vedere meglio al buio. Poco distanti da loro Clary e Izzy facevano la stessa cosa, quasi fossero anche loro due parabatai. Non appena furono pronti, rimisero le giacche e le cinture, Alec prese arco e frecce e si diressero tutti fuori dall’appartamento. Anziché uscire nella strada trafficata, andarono sul retro dell’edificio, dove Clary disegnò, sul muro, le rune per aprire un portale. Si figurarono tutti quella destinazione e oltrepassarono il portale, Simon prese la mano a Izzy e andarono per primi, poi Alec, seguito da Maia e Jordan e Jace con Clary, che fece in modo che il portale si cancellasse una volta passata lei.
Quando Alec alzò lo sguardo, dopo aver oltrepassato il portale, si trovò proprio davanti l’ingresso della grotta, sentì accanto a se la presenza del suo parabatai, con quella consapevolezza che avevano sempre in battaglia. –Ci siamo. Andiamo avanti noi, direi che è meglio che sia Simon a chiudere la fila.- Propose Alec, senza voltarsi.
-Meglio, anche che mi attaccano alle spalle ci pensa il Marchio di Caino.- Rispose Simon con un leggero sorriso.
-Si, suppongo l’idea fosse quella.- Disse Jace, voltandosi però a guardare Clary. –Tu e Izzy dietro di noi, Jordan e Maia subito dopo. Pronti?- Aggiunse guardando le due donne più importanti della sua vita, e subito dopo gli altri tre ragazzi. Tutti annuirono e lui diede solo una pacca sulla schiena di Alec.
Quando Alec percepì quella pacca, prese la sua pietra di stregaluce dalla tasca della giacca e si addentrò nella grotta, sicuro che gli altri lo stessero seguendo. Per la prima volta in vita sua era quello che stava davanti, normalmente era lui quello che chiudeva le file, per proteggere gli altri, ma quel giorno il suo primo pensiero era Magnus. Non appena il buio della grotta li investì, la stregaluce cominciò a brillare, vedeva dei riflessi anche dietro di lui, quindi sicuramente perfino i suoi fratelli avevano tirato fuori le loro. Di demoni nemmeno l’odore, nemmeno una traccia fino a quel momento e lui non si lamentava di certo, sapeva che non sarebbe servito, come non serviva nemmeno esultare, era sicuro che li avrebbero trovati tutti nei paraggi della cella dove stava Magnus.
Camminavano da circa venti minuti, cercando di non fare nessun rumore, soprattutto Maia e Jordan che non avevano le rune, quando finalmente sentirono un vociare un po’ fangoso. Non si riusciva a distinguere cosa stessero dicendo e Alec era quasi sicuro che fosse una qualche lingua demoniaca. Davanti a loro si apriva una voragine, illuminata da luce di alcune fiaccole poste sicuramente lungo la parete di sotto. Alec lanciò uno sguardo a Jace e si capirono al volo. Jace fermò tutti mentre lui si avvicinava a uno dei pilastri e nascosto lì dietro dava uno sguardo sotto, per poi tornare dai suoi compagni. –Devo fare a Magnus una lezione su quanto io intendo per pochi...- Disse Alec in un sussurro bassissimo, parlando accanto alle teste degli altri. –Ci sono due capannelli di demoni laggiù. In totale sono circa una ventina.-
-Io posso abbatterne due con i coltelli, e tu altrettanti con le frecce, se scagliamo insieme, senza che se ne accorgano. Poi dovremmo scendere a combattere.- Disse Jace, piano quanto il fratello, vedendolo annuire.
-Io avrei un’idea.- Proruppe Simon, guardandoli. –Nel momento in cui voi scagliate e i primi muoiono, io mi butto di sotto, per primo, e poi mi seguite. Il Marchio può distruggere chiunque mi attacca, quindi, non ci sono problemi.- Spiegò loro la sua strategia, sorridendo nel ricevere i consensi di tutti.
-Le ore passate a giocare a Dungeons & Dragons servono a qualcosa, allora!- Ridacchiò pianissimo Clary, sorridendogli.
-Abbiamo un piano, ottimo. Mettiamolo in atto.- Alec chiuse il discorso e insieme a Jace, si misero di schiena contro i due pilastri. Videro Simon che si nascondeva nell’ombra lì vicino e gli altri subito dietro di lui. Jace e Alec presero un profondo respiro per concentrarsi e si prepararono a tirare. Jace prese due coltelli da lancio in mano, Alec incoccò la prima freccia e si guardarono annuendo.
 
****************************************MAGNUS’ POV***********************************
Quei demoni non avevano più detto nulla in sua presenza dopo che aveva scoperto che suo padre li aveva liberati, ma aveva già preso in considerazione quell’ipotesi. Ora l’unica cosa che poteva fare era sperare che il suo Alec fosse riuscito a trovare un modo per rintracciarlo e che sarebbero venuti a salvarlo. Quella mattina uno di quei demoni era entrato lì dentro e aveva provato a convincerlo a fare per loro un incantesimo, ma lui si era rifiutato per tutta la mattina e quello non aveva fatto altro che graffiarlo profondamente su petto e schiena con i suoi artigli, fortuna che era riuscito a mettere appunto un incantesimo per curare da quel veleno, così quando quello si era arreso, lui si era curato e i graffi erano scomparsi. L’ultima volta che aveva guardato davanti a se, fuori dalla cella ci aveva visto una ventina di loro, molti di meno, di quanti ce n’erano normalmente, e si era sdraiato sulla roccia gelida, chiudendo gli occhi, ripensando al suo Alec e a quelle parole che aveva sentito mentre ritirava l’incantesimo del sogno: “Ti amo. Ti troverò Magnus!”
Improvvisamente sentì un urlo da uno di quei demoni e si alzò, notando che adesso erano in diciassette, anzi no, sedici dato che uno era appena scomparso davanti ai suoi occhi. Due secondi dopo vide il vampiro, Simon, atterrare in piedi seguito subito dopo da Jace, che si esibiva in una capriola, Isabelle e Clary. Accanto a loro comparvero perfino due lupi, ma nessuna traccia del suo Alec. La sua attenzione venne catturata da uno dei demoni che stava andando verso di lui, chissà con quali intenzioni, ma dopo un istante, vide una freccia conficcarsi nel suo collo e il demone svanì nel nulla. Seguì la traiettoria della freccia, a ritroso, e si scontrò con lo sguardo del suo Alec, che gli faceva l’occhiolino, prima di concentrarsi nuovamente sulla battaglia che stava avvenendo sotto di lui. Si dispiacque un po’ di non poter intervenire, aveva consumato già un bel po’ di energia, ma vedendo che se la cavavano bene, sorrise e seguì attentamente la battaglia.
 
**************************************ALEC’S POV****************************************
Il piano aveva funzionato alla grande, lui e Jace avevano tolto di mezzo quattro demoni prima che si accorgessero di loro, uno aveva attaccato Simon poco dopo che aveva toccato terra e venne dilaniato in tanti minuscoli pezzettini, trasformandosi poi in sale. Jace ne aveva già fatto fuori un altro e ora si stava occupando di due contemporaneamente, così come Clary e Izzy. Ne vide uno sgusciare verso la cella di Magnus, mirò al collo, come se fosse stato umano e non demone e scoccò, vedendolo scomparire. Vide Magnus che lo cercava e quando i loro sguardi si incrociarono, gli fece l’occhiolino, sorridendo per poi incoccare un’altra freccia e aiutare Clary. Sapeva che lei era quella che doveva essere aiutata un po’ di più, in quanto non era allenata quanto loro, ma nonostante tutto se la stava cavando alla grande. Nel giro di poco i demoni erano già meno della metà, ma vide Izzy che perdeva sangue da un braccio e il suo cuore per poco non perse un battito. La runa di Clary aveva finito l’effetto e lei aveva tre demoni addosso. Alec prese un’altra freccia e la scoccò, togliendone uno dalle spalle della sorella, mentre vedeva un lupo che ne aggrediva un altro, azzannandolo al collo, da dietro, uccidendolo in poco tempo. Si guardò intorno e vide Jace che uccideva il suo ultimo demone, correndo poi da Clary, Simon stava correndo da Izzy, così decise di scendere lui stesso, sguainò una spada angelica e si buttò su uno dei demoni che stava per attaccare la sorella, questo lo colpì e Alec si stupì di vedere i suoi artigli che si rompevano e nessun graffio sulla sua pelle. Non si fece distrarre però e in un secondo decapitò il demone, mentre Jace uccideva l’ultimo.
-Izzy...- Sentì la voce preoccupata di Simon e si voltò, vedendo la sorella crollare tra le sue braccia.
-Clary, apri questa cella, posso aiutarla!- Le parole di Magnus gli diedero un po’ di sollievo e mentre Clary correva a tracciare una runa di apertura alla cella, lui correva dalla sorella, inginocchiandosi e posandosi il suo capo sulle gambe.
-Su Iz... Combattilo.- Sussurrò accarezzandole i capelli, mentre sentiva la rabbia di Jace, che se avesse avuto qualche altro demone attorno lo avrebbe distrutto.
-Ce la farà.- Sentì la voce rassicurante di Magnus accanto a lui. –Ho curato me stesso da innumerevoli ferite stamattina, questa è lieve.- Gli disse sorridendo, eseguendo poi l’incantesimo sul braccio di Isabelle.
Quasi tutti trattenevano il fiato mentre l’incantesimo di Magnus faceva il suo dovere e il veleno dei demoni usciva in rivoletti che colavano sulla pelle lacerata, finendo per sfrigolare contro le rocce. Appena tutto il veleno fu uscito Jace si piegò e applicò un iratze sulla pelle della sorella.
-Ragazzi, forse dovremmo andarcene da qui.- Sussurrò Clary, prendendo le armi che avevano tutti buttato a terra quando Izzy era svenuta.
-Si. Chi apre un portale?- Chiese Maia, guardando i ragazzi, seguita da un Jordan che si sfregava la mascella. Alec alzò lo sguardo su Magnus e vide che lui lo stava già guardando, gli sorrise e il suo stregone ricambiò il sorriso. Era bellissimo perfino così, per Alec, con la maglietta fatta a brandelli, il trucco di quasi tre giorni ormai sbavato e completamente rovinato. –Ci penso io.- Mormorò lo stregone alzandosi e aprendo il portale contro la parete della caverna.
Simon prese Izzy tra le braccia, delicatamente, come se potesse romperla e Alec gli sorrise, per quella premura. –Grazie.- Sussurrò, vedendo il vampiro sorridergli e nel suo sguardo Alec vide lo stesso sguardo che lui dedicava a Magnus. Simon era innamorato della sua sorellina. Quella rivelazione lo sorprese così tanto che rimase quasi paralizzato.
-Alec...- Si sentì chiamare poco dopo, da Magnus e si voltò a guardarlo, non vedendo nessun altro. –Sono già andati, all’Istituto, credo sia il luogo più sicuro.- Gli disse Magnus, come se gli avesse letto nel pensiero.
-Come stai?- Sussurrò Alec, avvicinandosi e posando una mano sul cuore di Magnus, con dolcezza, facendo sorridere il suo stregone.
-Bene ora che il mio sexy Cacciatore mi ha salvato!- Rispose Magnus con un sorrisetto, avvicinandosi e baciandolo, passando un braccio attorno alla vita di Alec stringendolo a se. Alec ricambiò il bacio stringendosi al suo stregone. Ora anche lui stava decisamente meglio, si sentiva come se fosse tornato a respirare aria pura dopo due giorni, come se finalmente avesse ritrovato una parte della sua anima. E proprio sicuro che ormai Magnus gli era davvero entrato nell’anima, per quanto lo amava.



L’angolino di Shayleen:
Devo scusarmi immensamente con tutti voi che seguite e leggete la mia storia per questo ritardo, ma purtroppo sono entrata in una routine che mi ha portato via molto tempo libero, riducendolo. Spero di riuscire a ricavarne un po’ in più dalla settimana prossima. :D
Anyway... Che dire? Riguardo il capitolo, spero siate felice che Magnus sia stato liberato così in fretta! :3 Per il resto non credo ci sia molto da dire. Se avete qualche domanda, chiedete pure, sono qui anche per togliervi eventuali dubbi.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto la storia, silenziosamente, tutti quelli che hanno deciso di metterla tra i seguiti, che lo ammetto non sono tantissimi (siete arrivate a 6), ma per me è un traguardo! :3
Tornerò presto con il prossimo capitolo, lo prometto!
Nel frattempo, se volete, lasciatemi pure una recensione...
Un abbraccio a tutti!


Shayleen <3 
 
   
 
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