Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Teemo Omegasquad    14/10/2015    4 recensioni
Alcuni giorni dopo la sfida Tsunayoshi si era recato alla base giapponese dei Vongola fino a giungere a una porta
-Gokudera, devo fare una cosa...da solo-
-è sicuro di questo? Non sappiamo cosa ci sia in quella box arma del cielo, Katsu non è nemmeno riuscito ad aprirla-
-Lo so e voglio chiarire questo fatto. Ci deve essere un motivo per cui non si è aperta-
-D'accordo allora, vada pure-
Sawada entrò nella stanza rimanendo solo e un piccolo leoncino giallo con una criniera di fiamme del cielo e con addosso piccoli pezzi di armatura rosso fiammante
-Pronto Na-tsu? Non sappiamo cosa succederà quando la aprirò-
Il felino annuì pronto rassicurandolo e inserì l'onda nella scatoletta
Si aprì e ne uscì una creatura senza forma, composta soltanto dal fuoco del firmamento, molto alto tra l'altro, che guardò Tsuna
-Cosa vedo? Il decimo boss della famiglia Vongola che mi fa uscire dalla box senza darmi una forma? Progressi- a quella frase il decimo lo guardò male insieme al suo partner
-Perchè non hai dato il tuo potere a mio figlio?-
-Perchè non ne è ancora degno di averlo-
-Siamo in tempi bui, rischiamo di perdere e te non gli dai
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Reborn
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo hitman reborn: Unione dei cieli'
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 Una ragazza, dalla lunga chioma castana, sedeva su una raffinata poltrona in pelle, con gambe accavallate, sorseggiando del thè inglese contenuto in una tazzina ottocentesca, vestendo di un lungo abito bianco semplice, era di una bellezza stupefacente, non aveva avuto la fortuna di avere delle curve prosperose, infatti aveva una seconda di seno, ma non se ne vergognava.
Ma il luogo, un laboratorio scientifico, non era per niente adatto a quei eleganti vestiti,soprattutto perché era davanti a una capsula a grandezza umana, che conteneva un corpo umano, come se fosse in costruzione.

-Signorina Arane, è sicura di quello che sta facendo e di quel che vuol fare a suo fratello?- una cameriera, vestita di abiti gotici e un grembiule bianco, fece questa domanda alla sua padrona.
-Certo che sono sicura, come sorella maggiore devo assicurarmi che cresca bene e sulla retta via- posò la tazzina sul tavolino, che era accanto alla poltrona, dandole una risposta, sorridendole, mostrando i vivaci occhi color arancione
-Ma...- la serva non potè ultimare la domanda che la capsula si aprì.

Ne uscì un ragazzo sul metro ottanta, cadendo in ginocchio, indossava una tuta-armatura cibernetica con tanto di casco, la visiera in vetro nero copriva la maggior parte del viso fino dietro la nuca, dal fisico slanciato.
Arane si alzò dalla sua comoda poltrona, dando il benvenuto al nuovo arrivato.

-Ben svegliato- sorrise.
-Chi sei?- chiese il giovane uomo alla donna.
-Sono la tua creatrice-
-Chi sono?-
-Sei la creazione perfetta che ogni scienziato vorrebbe avere. Ti do il benvenuto a questo mondo Maxum: Corex, boss della famiglia Maximum-

Quando lei appoggiò la mano sul capo di lui, la tuta si trasformò in fiamme digitali, diventando una piccola box heiki, che si posò sotto Corex, lasciandolo a nudo e mostrando il suo aspetto.
Aveva la carnagione candida, lineamenti delicati, un piccolo naso(Voldemort, sei tu?) leggermente all'insù, occhi di un azzurro glaciale come un ghiacciaio e lunghi capelli argentei mossi, che gli arrivarono fino alle spalle, con poche ciocche sul davanti.
Gli mise attorno una coperta per proteggerlo dal freddo.

-Lisa, portalo nella sua stanza, più tardi approfondiremo la discussione-
-S-sì padrona- Lisa era imbarazzata portando quel ragazzo, del tutto privo di vestiti, in una stanza.

Jor aveva visto tutto, spiando dalla fessura della porta, per una volta il suo senso dell'orientamento lo aveva portato a scoprire qualcosa di importante, appena tutti andarono via lo fece anche lui, dileguandosi e cercando una via di ritorno per la superficie.

-E tu dove pensi di andare?- una voce nell'ombra gli fece fermare il movimento delle gambe, continuandosi a girare intorno, alla ricerca del possessore di quella voce.

Ad un tratto venne atterrato da un peso che apparve sulla sua schiena, lasciandolo confuso.
Girò appena la testa, potendo vedere il suo aggressore che indossava un lungo cappotto con cappuccio nero pece, i pantaloni, stivali e guanti erano del medesimo colore, il viso era imperscrutabile a causa di una maschera bianca senza alcun tipo di decorazione o foro, solo un pezzo di legno piatto senza colore.
Gli mise un piede sulla testa, tenendolo giù, sguainò il coltello che teneva nascosto nel lungo indumento oscuro, premendo il filo dell'arma contro la gola.

-Chi sei tu?-
-Nessuno, posa quel coltello, voglio vederlo bene in faccia-

Nessuno obbedì, come se lei fosse un suo superiore.

-Ma guarda, abbiamo con noi il guardiano del fulmine dei Varia. Jor giusto? Un serpente che si fa battere da un coniglio, quello scontro mi era piaciuto sai?- parlò come se avesse assistito in prima persona a quella lotta, facendogli tornare alla mente quel brutto ricordo, girando il coltello nella piaga.
-Cosa dobbiamo fare di lui?-
-Lo lasciamo andare, ma sono sicura che non dirà niente di quel che ha visto vero?- Arane gli fece segno di spostarsi, facendo girare Jor a pancia in su.

Posò un dito sulla sua fronte, sorridendogli, come per tranquillizzarlo, anche se in quella situazione era difficile esserlo.
Si accese una piccola fiamma nera-grigia sulla punta del dito, il Varia cominciò ad urlare, agonizzante dal dolore insopportabile, si dimenò, si agitò, nella speranza di avere sollievo, ma quel male non andò via, era come se gli stesse mangiando e dilaniando gli organi dall'interno.
Dopo una decina di secondi, che sembrarono ore di tortura infinita, tutto finì, lasciandolo ansimante e del tutto privo di forze.

-Ecco fatto, ogni volta che proverai a dire quello che hai visto oggi il dolore ritornerà, quindi, se ci tiene alla tua vita, ti consiglio di rimanere in silenzio ok?- sorrise ancora. Come poteva quella ragazza, dall'apparenza gentile, aver fatto una cosa del genere a un essere umano?
-Ora vai, non abbiamo più bisogno di te- l'assassino oscuro rinfoderò il pugnale, indicandogli l'uscita.

Jor non se lo fece ripetere due volte, corse via spaventato, con il dolore ancora in corpo.

****

I guardiani del sole osservarono il prete, studiandolo il più possibile, per trovare un punto debole.

-Pecorelle del signore, lasciate che vi mostri la retta via- mise la bibbia in una tasca della lunga veste sacra, abbassando lo sguardo assicurandosi di instascarla bene.

Ecco la loro occasione! Yoshi si precipitò verso di lui, correndo a perdifiato, assestandogli un poderoso sinistro contro il plesso solare.

-Questo è peccato figliolo- nessun effetto. Ma di cosa era fatto quell'uomo?!

Paride lo attaccò da dietro, facendogli accusare un colpo secco sulla mascella con la mazza-frusta, rompendogli la mascella.
Sorrise per quel colpo andato a segno, perdendolo pochi secondi dopo, osservando che la parte inferiore del viso si era rigenerata senza che se ne accorgesse.

-Ma cosa...?-
-Il Signore mi da la forza contro i peccatori come voi, ma lasciate...che vi redima!- il vescovo afferrò le braccia di entrambi, cominciando a girare su se stesso.

A ogni giro la velocità aumentava, aumentava, aumentava sempre di più!
A un certo punto li lasciò andare, lanciandoli contro il muro.
L'impatto non fu tanto morbido, la schiena si incrinò di colpo, respirando a fatica, cadendo a terra.
Paride non ebbe molta fortuna però, la sua arma si ruppe, rendendolo del tutto impossibilitato a combattere, persino i muscoli non erano messi bene, ma vide che il suo compagno non era nella sua stessa situazione, dedusse dal suo sguardo che aveva qualcosa in mente. Un dettaglio che non aveva notato?

-Y-yoshi...cosa vuoi fare?- gli chiese con respiro affannoso, la botta si sentiva ancora.
-Penso di aver capito come mai il tuo attacco non ha avuto efficacia- alzarono lo sguardo entrambi, ma quello che videro li lascio basiti.

L'uomo di chiesa si tolse la tunica, però non si aspettavano una cosa...ovvero che sotto quei vestiti si celasse un fisico da 10 body builder, le vene pulsavano all'unisono, i muscoli si contraevano a ogni suo singolo movimento.

-Siete pronti a convertirvi?- erano spaventati e impressionati a quell'ammasso di muscoli.
-Non ancora...voglio vedere se ci riesci veramente, prete- Yoshi si sollevò da terra, col fiato corto, facendo segno di sfida con la mano.

Urlò a squarciagola, prendendo coraggio ad attaccarlo in mezzo al busto munendo i tirapugni di artigli, riuscendo a bucargli lo stomaco.
Quando estrasse le unghie metalliche delle piccole fiamme gialle curarono la ferita, confermandogli quello che aveva pensato.

-Ora ho capito come batterti-

Riprese ad attaccarlo, tempestandolo di pugni imbevuti dalla fiamma del sole, ma a ogni colpo che assestava, più la rigenerazione del nemico aumentava.

-È inutile, il Signore mi protegge-
-Non è vero! Sai come funziona la fiamma del sole?! Rigenera la ferita, ma fa invecchiare più in fretta le cellule rigenerate!- il vescovo rimase sorpreso dalle sue parole.
-La fiamma del sole funziona come una medicina! Se presa in dose massicce diventa veleno!- il sole dei Vongola smise di parlare, per conservare le energie per continuare il suo attacco.

L'uomo cominciò ad avvertire qualcosa al busto, una sensazione di male.
"Quindi è questo il dolore?" pensò questo.
Il suo corpo cominciò a deteriorarsi, sempre più velocemente, tentò di reagire, ma la degenerazione raggiunse i suoi nervi, bloccandogli del tutto il movimento, poteva soltanto subire, sopportando quella dolorosa ma inebriante, sensazione.

-Phoenix punch!- caricò l'ultimo colpo, imbevendo del tutto il braccio di fiamme, assestando l'ultimo pugno, sbriciolandolo, come se fosse fatto di crackers al rosmarino.
-A quanto pare il Signore ha deciso questo...accetto la punizione per quello che ho fatto...vi libero da tutti i vostri peccati...andate in pace- dopo quelle parole sparì lentamente, a causa della degenerazione.
-Yoshi! Sei stato fantastico! Oh dio Yoshi!- Paride si complimentò col compagno, ma quando lo vide cadere a terra privo di forze, lo prese al volo, vedendolo sorridente, privo di sensi, a causa della fatica dovuta per il colpo di grazia.

*****

Passamontagna si allontanò di scatto spaventanto. Ma non lo aveva messo fuori combattimento?

-Hai fatto una brutta mossa sai? Se vedo il mio sangue...divento un tantino pazzerello- Jink sorrise, socchiudendo gli occhi, estraendo di scatto altre due pistole dal cappotto, sparandogli ancora.

Il nemico si nascose dietro delle colonne, cercando riparo, ma qualcosa gli stava alitando in faccia, si girò, vedendo che era un grosso gatto, un ocelot per la precisione, che lo fece uscire dal suo nascondiglio, spingendolo.

-Pensavi di cavartela così a buon mercato? La mia box heiki si basa sulla caccia e questo è proprio il momento di usarlo!- Yuri ghignò soddisfatta, tenendo in mano la box ancora aperta.

Era in estrema difficoltà, aveva un pistolero da un lato e un felino dall'istinto omicida dall'altro.
Aveva in mente una mossa, se l'avesse messa in atto avrebbe avuto vita breve, ma lo scontro sarebbe subito finito, prese la scelta di tentare.
Pugnalò l'ocelot alla gola, riprese il pugnale per poi concentrarsi sul Varia pazzoide.
Ogni colpo che sparava lui lo schivava o lo tagliava, raggiungendolo facilmente, distrusse le pistole che aveva in mano, però ci fu un altro sparo.
Sentiva dolore, allo stomaco per l'esattezza, cominciò a sentire freddo, a tremare, abbassò lentamente lo sguardo, accorgendosi che aveva una quinta pistola in mano, puntata contro di lui.

-Mai sfidarmi quando sanguino mio caro- gli sparò in corpo altri 5 colpi, peggiorando la ferita.

Passamontagna cominciò a indietreggiare lentamente, tremando, il pugnale gli cadde a terra, le forze gli mancavano, cadde sulle ginocchia, esalando l'ultimo respiro, morendo.

-Povero piccolino! Su, ritorna dentro che starai meglio- la ragazza-gatto soccorse l'ocelot, facendolo ritornare dentro la box.
-Beh Jink, ce l'abbiamo fat...ehi!- uno sparo le sfiorò il viso, diventando cauta.
-Siccome l'altro è morto ho deciso che ucciderò anche te, è stato noioso, ora divertiamoci un po' noi due!-
-Eheh, non chiedo di meglio-

Estrasse una sesta pistola, puntando entrambe le armi contro la propria compagna, cominciando a sparare.
Lei corse in tondo, facendo in modo che i proiettili la mancassero, ma non stava combattendo contro uno stupido, infatti le pallottole cominciarono ad anticiparla, costringendola a un cambio di piano.
Yuri sorrise, escogitando un piano, folle, ma pur sempre un piano.
Corse contro di lui.

-Sei proprio stupida allora!-
-Ti sei dimenticato di una cosa!- quando premette i grilletti non usciva niente -Hai finito i colpi!-

Lo disarmò velocemente, conosceva la sua velocità di ricarica, quindi lo anticipò.
Lo atterrò, stringendogli entrambe le mani, tenendole occupate, salendo a cavalcioni sopra di lui.

-Chi è lo stupido adesso?- avvicinò il viso verso il suo, soddisfatta.
-Maledetta gatta...!- si dimenò, cercando di liberarsi da quella salda stretta, senza successo.
-Ora pretendo il mio premio...- soffiò sulle sue labbra, avvicinandosi sempre di più.

Jink non capiva quei gesti, ma rimase sorpreso dal successivo.
Yuri lo baciò sulle labbra.

*****

-Dici che non è nel tuo stile? Voi della famiglia Coniglio volete sempre vincere facile. Perchè te non lo vorresti?-
-Smettila! Non sono come la mia famiglia io! Ho deciso di abbandonarla da tempo! Soprattutto a causa tua!-
-Prego?-
-Pensi che non ti abbia riconosciuta nonna?!- urlò arrabbiata, odiava a morte la persona che aveva di fronte, perché gli aveva rovinato la vita.
-Eheh, mi hai riconosciuta nonostante la mia età-
-Sì! Anche se ho avuto difficoltà-
-Beh, tra poco non ne avrai più- Yuzuyu rimase confusa da quelle parole. Cosa voleva dire?

La nonna si alzò dalla sedia a dondolo, mostrando in tutto il suo splendore la bassa statura, dovuta soprattutto alla gobba.
I filamenti metallici sul terreno si illuminarono di verde accesso, inebriate dalla fiamma del fulmine, convergendosi al centro, proprio dove stava la vecchia
I fulmini verdi la colpirono, avvolgendola, sortendo uno strano effetto.
Il vecchio corpo cominciò ad alzarsi, la gobba stava sparendo insieme alle rughe, i capelli stavano acquistando il colore di un tempo e il fisico stava acquistando delle curve formose.
La vecchia si liberò da quella stretta, ma non era più vecchia, anzi! Sembrava avere trent'anni!

-Ma come cazzo hai fatto?!- rimase sconvolta. Come diavolo aveva fatto a tornare giovane?!
-Ihihih, ho trovato altre funzioni della fiamma del fulmine!-
-Brutta vecchia!- il martello venne imbevuto dalla fiamma delle nuvole, espandendone la massa.

La coniglietta attaccò di lato con l'arma, mettendoci più potenza che poteva.

-No no mia cara!- la donna fermò l'attacco con un piede, ghignando soddisfatta, per poi respingerla , facendole subire il contraccolpo -Devo dire che il mio esperimento è stato un vero successo-
-Merda...! Come fa ad avere così tanta forza...?- tossì per il forte impatto, rialzandosi.
-I fulmini, ecco come cara, danno una scossa di energia e siccome il corpo umano si muove tramite impulsi elettrici ho inserito impulsi più potenti, diventando più forte come hai potuto vedere- non solo in forza, ma anche la sua velocità aveva subito un potenziamento.

Gli piantò un tacco in faccia, schiacciandola contro il muro, facendola urlare di dolore, facendo uscire un rivolo di sangue nel punto in cui la aveva colpita.

-Se tu avessi seguito i miei insegnamenti ora non saremmo qui a combattere Yuzuyu!-
-Se lo avessi fatto sarei solo un burattino tra le tue mani! Mi hai diseredata solo perché non mi hai potuto plasmare a tua immagine brutta puttana!-
-Ma come siamo volgari...- la spinse contro il terreno, premendo sempre col tacco, premendole contro le tempie della testa con più forza.

Lei urlò ancora più forte, quel tacco sembrava la punta di una spada, le stava trapassando pian piano la testa, aumentando poco a poco la pressione su di essa.
Era paralizzata dal dolore, piangeva, si sentiva impotente di fronte a lei
Quel dolore le fece tornare in mente i brutti ricordi di quando era bambina, dei maltrattamenti, degli insulti della nonna, se li ricordava tutti.
Le diceva in continuazione che non era bella, che faceva schifo, che non era nulla senza di lei, persino a scuola la prendevano in giro, di come la chiamavano...nutria.
Sapeva benissimo di non essere di una gran bellezza, ma farsi chiamare nutria...quello la distruggeva dall'interno.
Però, ripercorrendo la scia dei ricordi, arrivò al suo incontro con Katsu, quel sorriso radioso la faceva stare bene, non la giudicava né dal suo aspetto fisico, né dal suo comportamento, per lui era una ragazza come tutte le altre, ma anche importante, perchè era un membro della sua famiglia...
Famiglia....

-Allora nutria? Cosa pensi di fare?-
-La nutria pensa di fare questo!- afferrò il martello per il laccio, con scatto veloce assestò un colpo sulla faccia della parente, togliendosela di dosso.

La mandò contro il muro, approfittò del polverone per allontanarsi dalla nipote, ma lei accorciò immediatamente le distanze, colpendola in pieno petto col martello ricoperto dalle fiamme del fulmine.
Non si aspettava questo furioso contrattacco da parte sua, sembrava che riuscisse a precederla in ogni mossa, ricevendo martellate su martellate come risposta.
La finta anziana finì al centro della stanza, piena di lividi e ferite, dando le spalle a Yuzuyu.

-P-perché ti ostini così tanto a ribellarti...?- si girò verso di lei, spalancando gli occhi.

Il martello che brandiva si ingigantì a dismisura, imbevendolo delle fiamme della tempesta, del fulmine, della pioggia e del sole.

-Y-yuzuyu, c-cosa vuoi fare?- cominciò a balbettare impaurita.
-Quello che avrei dovuto fare tanto tempo fa!- gli rispose furiosa, sollevando l'arma come se non avesse peso.
-T-ti prego, fermati!-
-Troppo tardi per chiedere pietà nonna! Se non mi avessi trattato male non saremmo qui a combattere!-

Era decisa di quello che stava facendo, si sarebbe finalmente buttata il passato alle spalle, potendo pensare al presente e al futuro nei Vongola.
La colpì con decisione, spaccando il terreno sotto di lei, buttandola nel piano di sotto.

-S-sono ancora viva...p-posso ancora scappare...-
-DOVE CREDI DI ANDARE?!- Yuzuyu urlò, lanciandosi contro la propria nonna con rabbia, allungando l'asta verso il basso, schiacciandola.

La pressione fu così forte che sfondò il pavimento del primo piano, insieme a quello del piano terra, ponendo fine al combattimento.

******

Katsu salì le scale, correndo, raggiungendo il gruppo rimanente, che si era fermato tra l'altro, a riprendere fiato dopo la lunga scalinata.
Dopo essersi riposati, arrivarono alla stanza seguente, il pavimento era bagnato, con un sottilissimo strato d'acqua, capendo con estrema facilità l'elemento che il nemico possedeva.

-Qua ci pensiamo io e Angelyca, andate avanti voi- Sora, accompagnato da Angelyca, si fece avanti, volendosi occupare del guardiano di turno di Yajirushi.

Andarono avanti, lasciandoli soli
Scrutarono l'ambiente circostante, in cerca di una presenza, ma non trovarono niente.
Ad un tratto sentirono una melodia, dolce e soave, le gambe cominciarono a cedere pian piano, come se qualcuno avesse spruzzato del sonnifero.
Sora si sentiva rintontito, si appoggiò al fucile per riprendere stabilità.
La pioggia Varia gli tirò un forte schiaffo, svegliandolo del tutto.

-T-ti chiedo scusa Sora! Ma era l'unico modo per farti riprendere!- chiese immediatamente scusa al compagno d'arme, non le erano venute altri modi in mente.
-Diavolo, che sberla ragazzi, grazie Angelyca. Vedo che il nemico c'è-

Dall'ombra cominciò a uscire una figura femminile, una ragazza, sul metro e sessantacinque, i lunghi capelli neri come la notte, tra l'altro sciolti che gli arrivavano fino alle ginocchia, occhi dorati e splendenti come il sole, dalla corporatura magra e slanciata, dotata un seno prosperoso, indossando una canottiera color notte con sopra una giacchetta nera in pelle, shorts in jeans e anfibi neri borchiati.

-Sicuro di riuscire a combattere?-
-Sicuro che riesco, non per niente mi sono allenato per diventare più forte-
-Bene- ridacchiò contenta, puntando lo sguardo verso la rivale.

Non appena Superbi appoggiò la mano sul manico del ninjato, la ragazza aprì bocca, emettendo un forte acuto, spostando sia l'aria che l'acqua, stordendoli.
La pioggia Vongola, cadde in ginocchio di fronte a quella voce, era paralizzato, l'unica cosa che poteva fare era coprirsi le orecchie.
Il rumore smise, alzò la testa vedendo Angelyca che aveva messo in difficoltà il nemico.
La sirena(la chiamerò così perchè mi serve un cavolo di nome per evitare ripetizioni!) non capiva come mai si era avvicinata così tanto a lei, rimanendo confusa.

-Ti vedo confusa mia cara, è grazie a te se ora sono immune alla tua voce. Hai rotto il mio apparecchio acustico e siccome sono sorda non posso sentirti- la Varia sorrise soddisfatta, pregustando la vittoria imminente.

Ecco la sua occasione! Sfruttando il fatto che è sorda, poteva attaccare dalla distanza, si mise in posizione, preparando il fucile di precisione.
Superbi estrasse le armi gemelle che possedeva, procedendo con continui attacchi veloci, vicini al viso dell'altra ragazza, combinati con gli spari di Sora.
Era messa alle strette, se usava la voce colpiva solo uno dei due e per farlo doveva rimanere immobile almeno per due secondi, dando il tempo alla voce di canalizzarsi.
All'improvviso l'albina si chinò, appoggiando le mani a terra.

-Bubusettete!- Mitsuyama(ovvero Sora) colse quell'occasione per avvicinarsi di più, saltando sopra la schiena della compagna, puntandole in faccia la bocca da fuoco.

Le sparò in pieno viso, facendola cadere all'indietro a causa dell'impatto del proiettile, finendo a terra.

-Abbiamo vinto!- si abbracciarono per la gioia, per poi dividersi subito dopo, rossi in viso.

Ma la sirenetta non era morta, si muoveva ancora, mise una mano in tasca, lanciando una bomba sul pavimento, che accecò i due.
Non appena il bagliore scomparve riacquistarono la vista e videro che era scomparsa, lasciando una piccola scia di sangue che andava verso la finestra.

****

Aruma e Giorgia avvisarono Katsu e Xian di non fermarsi e di continuare ad andare avanti e così fecero.
Rimasero soli in una stanza totalmente grigia, preparandosi per ogni eventualità.

-Non...c'è nessuno?-
-Forse è meglio così, non dobbiamo sporcarci le mani e...-
-AAWWWW! MA CHE BEL CAGNOLONE!- De Luca corse, emanando cuoricini, verso un grosso cane che era vicino al portone, abbracciandolo.

Kasetobi sospirò assistendo a quella scena, non gli piaceva proprio, si accorse che c'era un taglia-carte vicino al cane, ma non gli diede tanta importanza.
L'animale veniva spupazzato in ogni modo concepito dall'uomo, ricambiando ogni volta.

-Su, andiamo dagli altri, non dobbiamo combattere- lei posò il cane giù dopo averlo stritolato in un abbraccio, dandogli di spalle.

Non appena si girò sentì una strana fitta al fianco, insieme alla sensazione di dolore.
La nuvola Varia la allontanò dalla bestia, che teneva tra i denti l'oggetto di prima, che si ingrandì tramite la fiamma delle nuvole.

-Lo sapevo, mai fidarsi delle apparenze- sostenne la ferita, diventando il suo bastone.
-M-mi dispiace- disse un poco ansimante a causa della perdita di sangue.
-Giorgia, è meglio se rimani in disparte a riposare, ci penso io a lui-
-N-no, dobbiamo aiutarci a vicenda- si staccò da Aruma, brandendo la katana.

La belva ringhiò, girando tra i denti la lama che brandiva con la bocca, cominciando a correre verso di loro, assestando un colpo secco alla ragazza, con lo scopo di indebolirla.

-Eh no caro!- Kase si mise in mezzo, parando il colpo con un pugnale ricurvo, spingendolo via.

Giorgia contrattaccò, ma a causa della ferita che aveva riportato, il suo contrattacco non fu molto potente, bastò appena per colpirlo.
Quando ebbe l'opportunità di infliggergli un colpo fatale esitò, non voleva far del male a quel cane.

-Ma cosa fai?!-
-N-non posso colpirlo...è solo un cane-
-Un cane che cerca di ucciderci!- la prese in braccio allontanandola -Se esiti muori. Ci tieni proprio così tanto a quel cane? Persino a costo di morirci?-
-N-no...-
-E poi non è un cane normale. Io non posso disarmarlo, ma tu puoi. Se riesci a tagliargli la spada abbiamo vinto-
-A-allora tienimelo fermo...-
-Come prego?-
-S-so come fare, ma ho bisogno di concentrarmi per farlo...-
-Va bene- si mise davanti a lei, coprendola dagli attacchi dell'animale.

Lo scontro passò da un "due contro uno" a un "uno contro uno", era pronto a farlo.

-Forza bel cagnolino, giochiamo un po'-

Accettò la sfida offertogli.
Il Varia rispose lanciandogli contro i tasselli dello shogi, mantenendo le distanze, obbligando la belva a stare sul difensivo, era un ottimo modo per guadagnare tempo, almeno un po' di tempo visto che i colpi non sono illimitati.
Continuò per quasi cinque minuti.

-Giorgia? Quanto ti manca? Sto esaurendo le munizioni!- nessuna risposta -Ehi, mi rispondi?-

I tasselli finirono, mandandolo nel panico, provò a cercarne altri, ma a causa della fretta le mani gli tremavano.
Fido(nome del cane) usufruì di tale occasione e corse, corse, corse sempre più veloce, avvicinandosi pericolosamente.

-Aruma! Sta giù!- Kasetobi obbedì a quelle parole urlate dalla propria compagna.

La katana era ricoperta dalle fiamme viola delle nuvole, preparandosi ad attaccare.

-Tecnica sperimentale...ala tranciante!- la sguainò, il cane le passò accanto.

Non sembrava essere successo niente, ma quando la lama fu rinfoderata, l'ambiente circostante venne tagliato a metà di netto, in una linea perfetta.
L'arma del canide si sbriciolò in piccoli pezzi, cadendo a terra guaendo di dolore.

******

Katsu e Xian avevano quasi raggiunto la cima, ma Sawada si fermò di colpo.

-Che succede?-
-Xian, vai a vedere come sono messi gli altri-
-Cosa?! No! Vengo con te!-
-Se avessero bisogno gli saresti di grande aiuto! Così potete ricongiungervi più facilmente-
-Uffa! Va bene va bene! Vado!- Xian tornò indietro, ripercorrendo in discesa i passi.
-Mi dispiace...ma questo scontro devo farlo da solo-

Intanto sopra non stava andando tanto bene, il litigio tra padre e figlio vedeva come perdente Tetsuya che era ansimante a terra sul pavimento spaccato, coi vestiti sporchi di sangue.

-Perché non fai mai come ti dico? Ti risparmieresti un sacco di guai-
-N-non lo faccio perché mi useresti a tuo piacimento, non sono il burattino di nessuno io...- gli rispose, con il poco fiato che aveva ancora in corpo.
-Devo inculcarti bene in testa quello che ti ho detto allora...-
-Eheh...vedremo chi la avrà vinta papà...di sicuro non tu...Katsu non si arrende tanto facilmente e sono sicuro che verrà...- si alzò col busto a fatica, incrociando lo sguardo del genitore, mostrandogli un sorriso e un bel dito medio.
-Si vede che devo punirti con più severità- il padre si alzò, chiuse la mano in un pugno, ricoprendola di fiamme nere-grigie, alzando il braccio.

Tetsu chiuse gli occhi per la paura, temendo per la poca incolumità rimasta, passarono dei secondi, anche troppi per dare un semplice pugno in testa.

-Dovresti vergognarti!- sentì una voce a lui familiare, riaprì gli occhi, sorridendo di nuovo, perché per lui la speranza era tornata, vedendo Yajirushi lontano da lui, con un livido sulla guancia destra bruciacchiato.

Vide Katsu di spalle, ma era diverso, indossava degli strani guanti e vedeva che una piccola fiamma ardeva sulla sua fronte.

-Un padre non dovrebbe trattare il proprio figlio così!- Katsu urlò, pieno di rabbia, per quello che aveva visto, un padre che picchiava il proprio figlio, una scena che gli dava il voltastomaco.

ANGOLO AUTORE

Salve a tutti ragazzi! Ancora un capitolo e la saga terminerà! Sento già i fischi di protesta per questo! Ma non lamentatevi, la storia è mia, quindi decido io cosa fare, non voi u.u
Io volevo pubblicarlo prima questo capitolo 16(tra l'altro atteso da quanto mi è stato detto), ma ho avuto impedimenti di tutti i tipi, del tipo: PC che non partiva, il recupero del file perché lo avevo perso, il taglio di internet per una settimana e il braccio con cui scrivo quasi fratturato!
Bella la vita vero?
Capitolo corretto e ringrazio Okami D. Anima per avermelo corretto
Il prossimo sarà più corto perché sarà la lotta solo tra Katsu e il padre di Tetsuya, quindi spero che vi accontenterete di quello che scriverò e di quello che ho scritto in questo.
Le citazioni sono: 
sono state tutte indovinate
Punteggio ricorrente:
Anima: 4 punti
Chopper: 0 punti
Stardust: 1 punto
Victus: 3 punti
   
 
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