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Autore: SonyTH    14/10/2015    1 recensioni
La cosa pazzesca é che non so se mai mi sentiró di nuovo in quel modo. Ma non so se dovrei.
Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava in un modo troppo luminoso. Ho solo pensavo ´Come puó il Diavolo attirarti verso qualcuno che somiglia cosí tanto ad un angelo quando ti sorride? ´
Credo di aver perso il mio equilibrio . . Penso che, alla fine, la parte peggiore non sia stata perdere lui, ma perdere me.
Non sai chi sei finché non perdi ció che sei.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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1O.O7.2O15


Penso che quando qualcosa finisce, tutto ritorna poi sotto foma di flashback.
É come un caleidoscopio di ricordi. Tutto torna. Tutto tranne lui.
Penso che una parte di me lo sapesse sin dal primo momento che l´ho incontrato, che questo sarebbe successo.
Non é stato qualcosa che ha detto o fatto, é stata semplicemente la sensazione che é arrivata insieme a lui.
E la cosa pazzesca é che non so se mai mi sentiró di nuovo in quel modo. Ma non so se dovrei.
Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava in modo troppo luminoso.  Ho solo pensato " Come puó il Diavolo attirarmi verso qualcuno che somiglia cosí tanto ad un angelo quando mi sorride? "
Forse lui lo sapeva fin da quando mi ha vista. Credo di aver perso il mio equilibrio . . . 
Penso che, alla fine, la parte peggiore non sia stata perdere lui, ma perdere me.
Non sai chi sei finché non perdi ció che sei.


Finí di riempire l´ultima pagina del suo diario con quella stessa citazione  - o meglio, monologo - della Swift; la stessa cantante che negli ultimi mesi l´aveva fatta addormentare con le sue canzoni e con l´amaro in gola quasi ogni notte.
Dopo di ció posó il diario nello scatolone in cui aveva riposto giá ogni foto in cui lui fosse presente, ogni scarabocchio con cui lui avesse mai imbrattato i suoi quaderni o diari, ogni piccolo stupido regalo che lui le avesse mai fatto e qualsiasi altra cosa, insignificante o meno, che le facesse pensare a lui.
Usó mezzo rotolo di scotch per chiudere lo scatolone e lo mise poi in fondo all´armadio, promettendo a sé stessa che mai avrebbe dovuto aprirlo. Almeno, non per i primi cinque anni a venire.

Fece un respiro profondo e si sentí bene.
Era tutto finito, e questa volta per davvero. Era davvero riuscita a mettere un punto a quella dannata faccenda.
Non che quella "storia", o qualsiasi cosa fosse, non fosse finita giá da tempo; ma finalmente lui non era piú nella sua testa.
Non ricollegeva piú tutto ció che la circondava a lui. Il suo profumo non era piú il suo profumo, ma soltanto un bel profumo. Il verde non era piú il suo colore, ma un colore qualsiasi. E Parigi.. Parigi non era piú il posto dove lui l´aveva fatta stare bene, era il posto dove, lei, era stata bene.
Dopo - piú o meno - cinque mesi di "lutto", depressione, ansia, malessere o qualsiasi cosa fosse quello che aveva passato, era finalmente pronta a riprendere in mano la sua vita.
Non si stava arrendendo e non aveva perso la speranza; al contrario, capí che stava sperando in qualcosa di sbagliato, qualcosa che non avrebbe potuto portarle nient´altro che dolore e che, se davvero amasse sé stessa, avrebbe dovuto lasciare andare.. lasciare andare lui, insieme a tutti i ricordi e a tutte le illusioni.
Aveva - finalmente - capito il suo valore, e mai e poi mai si sarebbe accontentata un´altra volta di qualcosa in meno rispetto a ció che meritava.
Da quel momento in poi ricominciava a vivere, finalmente consapevole di chi fosse e della forza che aveva.



FINE PROLOGO, QUI SOTTO TROVERETE I VOLTI DEI PERSONAGGI. 



 
Jennifer
 Untitled

Dylan 
 
  
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