– Male. E’ come se un treno mi fosse passato sopra due volte-mormorai, steso al caldo sotto le coperte.
Ero al letto febbricitante con un mal di testa pazzesco, una tosse e un raffreddore da paura.
Insomma, peggio di cosi non poteva andare…
- Poverino. Ti ho preparato una minestra calda. Vedrai che ti sentirai subito meglio- disse lei, avvicinandosi al letto.
Ma non aveva fatto i conti con il tappeto e inciampò su un pezzo rimasto rialzato. Lasciò andare il vassoio con sopra una tazza che mi si rovesciò tutta addosso.
Perfetto, adesso, oltre che malato, ero anche zuppo…
-Scusa, fratellone. Te ne preparo subito un'altra- si scusò lei, prendendo la tazza con il vassoio e uscendo dalla stanza.
Sospirando, mi alzai, provando dolore da tutte le parti, e, ormai consapevole che per quel giorno mi sarei scordato il letto, andai a farmi una doccia. Ritornato, recuperai una coperta e mi stesi sul divano proprio in tempo per vedere mia sorella rientrare con una nuova tazza tra le mani.
– Non dovevi alzarti dal letto, Chris- mi rimproverò lei, avvicinandosi stando attenta a dove metteva i piedi. – Cosi hai solo peggiorato la situazione-
-Hai ragione, sorella. Adesso, mi sembra che morirò tra poco- confermai, tossendo.
-Esagerato. Però è colpa tua. Dovevi proprio ubriacarti e fare il bagno nudo nella fontana del parco?- domandò lei, con tono arrabbiato.
Colpito nel segno, mi girai dall’altra parte e rimasi zitto. Poco dopo, senti una mano posarmi sulla spalla e, ebbi appena il tempo di voltarmi, che mia sorella mi mise il termometro in bocca. La guardai arrabbiato: mi aveva fatto male!
Fece una faccia dispiaciuta e si sedette sul divano, proprio dove avevo la testa. Di fianco, sul comodino, la tazza che aveva preparato e una pasticca.
Rimanemmo in silenzio e, quando il termometro suonò, me lo tolse di bocca e, sospirando, esclamò:- Trentotto e mezzo. Stai certamente male, Chris-
-Dimmi qualcosa che non so-, ribattei, soffiandomi il naso.
– Ho una medicina che può farti star meglio, ma devi prenderla dopo aver mangiato. Te la senti?-
In quel momento, l’ultima cosa che volevo era mangiare ma…
Annui e, dopo essermi messo seduto con l’aiuto di mia sorella, mangiai e presi la medicina. Ovviamente aiutato da lei perché non ne avevo le forze.
Appoggiai la testa sulle sue ginocchia e Honey, accarrezzandomi i capelli, disse:- Adesso, devi riposare. Sei sicuro che mi vuoi qui?-
-Mmm…- mugugnai, ormai vicino all’addormentarmi
Sentire la mano di Honey tra i miei capelli mi fece rilassare e mormorai un:- Grazie, Honey- prima di addormentarmi.