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Autore: Clara_Oswin    15/10/2015    2 recensioni
AVVISO : La storia è il seguito di Another Ending
Dopo il matrimonio Arren e Ariel sono partiti alla volta dell'oceano Indiano per incontrare la famiglia dello sposo, l’avventura li perseguita e un perfido nemico ha in mente un piano che distruggerà la loro tranquillità, nasceranno improbabili alleanze, inimicizie e infine sboccerà nuovamente l'amore. La storia è collegata alle vicende del primo racconto.
SPOILER dal CAP 4
"Da quando quelle tre parole erano entrate nella sua vita quella mattina si era sentita morire. Non si sentiva pronta a diventare madre, c’erano ancora molte cose che voleva fare, un figlio non rientrava nelle sue priorità, era ancora troppo presto… si era cacciata in una situazione più grande di lei e questa volta non c’era via di scampo.
-“aspettiamo un bambino”- proferì infine aspettando una sua reazione. "
STORIA NUOVAMENTE ATTIVA
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ariel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti, prima di leggere il capitolo, spero il più intenso di questa storia avrei un desiderio.
Per la scrittura di questo testo ho ascoltato delle canzoni che mi potessero in qualche modo ispirare, vorrei che voi leggeste questo capitolo con le stesse emozioni che ho provato io nello scriverlo, ma come fare? Bene ad un certo punto della storia troverete un link di you tube ad una canzone, schiacciate quel link aprite la canzone (Ovviamente se prima della canzone c’è della pubblicità fatela saltare sennò sfasa tutto. XD)  e poi continuate la lettura. Quel che ho scritto segue il ritmo della canzone, perciò cercate un posto tranquillo, mettetevi un paio di cuffiette e godetevi questo capitolo! Spero sia di vostro Gradimento.

Clara

P.S. fatemi sapere nelle recensioni se questa cosa ha funzionato oppure no ! :D
P.P.S. ognuno legge con una velocità differente, spero che quest’esperimento funzioni!

 

 

 

 

Capitolo 10: Battaglia finale

 

“Non permetterò ad una strega decrepita di rovinare il mio matrimonio!”

Arren fissò la sua Ariel basito, era coraggiosa forte e determinata, pareva brillare di una luce propria…eppure pensava di esserci riuscito, di averla persuasa della sua messa in scena, ma a quanto pare non era così.

“Cosa fai qui! Vattene Ariel!” le gridò battendo i pugni per richiamare la sua attenzione.

La rossa si girò con un sorriso lieve sul viso, “mi avevi quasi ingannata, c’eri quasi riuscito Arren, ho veramente creduto di poterti perdere, ma sapevo che c’era qualcosa che mi stavi nascondendo, me lo sentivo.”

Lui rimase senza parole guardandola estasiato, l’aveva sottovalutata e aveva fatto il più grande errore della sua vita, lei era la sirena di cui si era innamorato, era speciale sotto tutti i punti di vista.

“e per la cronaca, è stato il bacio più bello della mia vita.”

La strega puntò le lunghe dita scheletriche contro di lei. “Tu, misera principessina! Che speranze credi di avere contro di me!” guardò Undertown facendogli un segno. “catturala e mettila sotto ghiaccio, sarà una splendida scultura per la mia nuova collezione di statue!” rise come se avesse fatto la battuta più divertente del secolo. Lo squalo si diresse con tutta la sua mole gigantesca verso Ariel. Una serie di grida risuonarono nella grotta.

“Ariel spostati!” un’altra sirena era arrivata e l’aveva spinta verso la parete, facendo andare lo squalo a sbattere il muso contro una stalattite, facendogli perdere momentaneamente i sensi.

“Casside!” Core era meravigliato, Casside stava aiutando Ariel come una buona amica, eppure dopo tutto quello che era successo non lo credeva possibile.

La sirena si voltò in tempo verso Core, giusto una frazione di secondo per dirgli poche parole. “ho sbagliato Core, ho sempre commesso errori nella mia vita, ma adesso basta.”

“Casside che dice che ha sbagliato?” guardò Arren sconvolto. “siamo morti, vero fratello? Siamo morti e questo è il paradiso.”

Arren lo guardò a sua volta, “non siamo ancora morti Core, ma se non ti riprendi e facciamo subito qualcosa lo saremo presto.”

Casside e Ariel si guardarono per un breve istante prima che la strega potesse organizzare un contrattacco.

“Qual è il piano?” chiese Casside fiduciosa.

“dobbiamo liberarli, io distraggo la strega, tu cerca qualcosa che possa rompere il ghiaccio, qualche filtro, non so!” disse disperata scansando un nuovo attacco lanciatole dalla strega.

Le due si separarono.

“perché hai rapito Arren?!” tentò di prender tempo la sirena muovendosi a scatti avvicinandosi sempre più alla strega.

“Tradimento! Quel vile non ha mai rispettato i patti!” gridò con voce rauca la strega sospendendo i suoi attacchi.

“Arren non ha mai fatto nulla di simile!” Lo difese lei a spron battuto, mentre copriva la sirena dai capelli arancio che afferrava bottigliette a caso dietro l’antro della strega.

“Oh stupida principessa,” sogghignò quella “non parlo mica del tuo principino… io parlo di una storia vecchia, vecchia quanto me…”

Ariel strinse i pugni sperando in un miracolo, stavano prendendo tempo per liberare i ragazzi.

“Quando il generale Arren Versiv, allo stremo delle sue forze bussò alla mia porta per chiedere aiuto, stipulammo un patto.

“perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?”

“I predoni del mare avevano dimezzato il suo esercito, la sua fine era vicina. Mi chiese una pozione che fosse in grado di rendere invincibile il suo esercito per sbaragliare così il nemico. Ma io non ero mica una sciocca… volevo qualcosa in cambio, qualcosa che non aveva a che fare con gioielli o denaro.”

* https://www.youtube.com/watch?v=IJWgUUc-oNE *

“cosa chiedesti?” chiese Ariel interessata alla storia ma altrettanto timorosa della risposta, sapeva bene che i patti con le streghe non portavano a nulla di buono.

“la sua vita, ovviamente; o meglio, la sua anima. Il prezzo per quel filtro era alto, e lui decise di stipulare il patto, non appena avrebbe vinto la battaglia mi avrebbe consegnato la sua anima.”

“ma le cose non andarono in quel modo” sussurrò la sirena.

“no, infatti. Si sposò con una giovane ed ebbe una figlia, ma la mia maledizione, quella che scagliai nel momento in cui capì che non sarebbe tornato, colpiva solo le discendenze dei figli maschi; giurai sulla mia vita che l’avrebbero pagata. Avrebbero pagato il debito del loro amato nonno con la loro stessa anima, pareggiando i conti.”

Il discorso non faceva una piega, si trattava di questioni antiche, un patto mai saldato, un prezzo da pagare.
“non puoi punire Arren e Core per gli sbagli del loro nonno, non è giusto!”

“Perché invece uccidere una strega a sangue freddo è giusto, principessina? Sono anche in collera con te, hai ucciso mia sorella! Tutta la mia famiglia è distrutta!! E adesso distruggerò anche la tua!” la sua risata riecheggiò in tutta la grotta come un gracchiare assordante, ma ormai era troppo tardi, si era distratta dando il tempo a Casside di liberare i tritoni.

La strega lanciò una potente scarica di ghiaccio verso Ariel, Arren nuotò velocemente verso di lei, l’afferrò per la vita attirandola a sé per poi rifugiarsi dietro una stalattite.

Core e Casside erano nascosti dietro l’altra.

“Sei una pazza.” Esordì lui con il cuore che batteva a mille per la scarica di adrenalina. “dovevi andartene e salvarti.”

La ragazza dagli occhi azzurrissimi sollevò lo sguardo, nonostante la situazione in cui si trovassero era di nuovo felice, lui era lì con lei, le cose potevano solo migliorare adesso che si erano ritrovati.

“nella buona e nella cattiva sorte Arren” gli ricordò accarezzandogli una guancia. “ e adesso era venuto il mio turno di salvarti” gli sorrise, aveva il cuore che gli scoppiava di gioia, il sangue le pulsava nelle vene, sentiva tutto in subbuglio dentro sé. Poi all’improvviso, i crampi alla pancia l’avvisarono dell’impossibile.

Stava succedendo qualcosa al bambino.

****
Core guardò preoccupato dall’altra parte mentre una scarica di ghiaccio continuava a ricoprire la loro stalattite. Qualcosa non andava, Ariel era piegata in due con le mani sulla pancia con l’espressione poco felice mentre Arren la sorreggeva parlando concitatamente.

“Il bambino!” esclamò Casside vedendo la ragazza in difficoltà.

“Cosa… cosa sta succedendo??”

“non è ancora pronto per nascere, ma queste forti emozioni devono aver influito sulla sua salute, potrebbero essere delle doglie premature, o…”

“o, cosa Cassy?!” diceva sempre più allarmato lui.

“O un aborto…” disse quella parola con estremo timore, difficilmente capitava alle sirene di arrivare a quello stadio, le condizioni della madre non arrivavano mai a sfiorare la possibilità di perdere il bambino, ma era comunque una possibilità viste le sue condizioni. La sirena dopotutto non era nemmeno di 3 mesi.

“Che facciamo?” chiese ancora più allarmato facendosi prendere dal panico.

“Core,” la ragazza fissò i suo occhi in quelli di lui tentando di rassicurarlo. “Intanto calmati! Se ti fai vedere in preda al panico che aiuto pensi di dare a tuo fratello? Come pensi si possa sentire Arren vedendoti fare così?” la sirena appariva molto calma e pragmatica ma anche lei aveva parecchia paura per la situazione in cui si trovavano.

“Dobbiamo andarcene tutti di qui. Subito.”

giocate a nascondino? Siete dei bambini cattivi” gracchiò la strega avvicinandosi al nascondiglio di Arren e Ariel.

“NOOOOO!”

Un urlo squarciò l’aria, un bagliore accecò tutti per un istante.

La strega era veloce, ma lei non era da meno.

Arren si era messo davanti ad Ariel per proteggerla.

La strega aveva scagliato il suo incantesimo più potente.

Non avrebbe permesso che succedesse qualcosa a loro due. Avevano già sofferto abbastanza. La sua vita era inutile, non sarebbe mancata a nessuno.

E mentre questi pensieri la convincevano che la sua era la scelta migliore, la strega lanciò il suo incantesimo e Casside ne rimase vittima.

“stupida sirena” insultò la statua di ghiaccio davanti a lei aggirandola minacciosa per continuare la sua opera.

I due nemici mortali erano davanti a lei, Arren Versiv e Ariel, quest’ultima si stringeva la pancia contorcendosi dal dolore. Lei magnanima le avrebbe fatto fare una fine veloce, aveva cambiato idea; niente ghiaccio per quella coppia di sfortunati amanti, la morte sarebbe stata più clemente con loro, sarebbe arrivata rapida prima che qualche altro intoppo le impedisse di compiere la sua vendetta.
“Siete in trappola, non uscirete vivi di qui.” Puntò la sua mano ossuta verso i ragazzi, i muscoli erano tesi al massimo, il suo indice scheletrico si puntò verso la coppia che si stringeva stretta l’uno all’altro.

Era la loro fine, Ariel alzò lo sguardo stringendosi stretta ad Arren, si stavano parlando con lo sguardo

Perdonami per tutto quello che ti ho fatto passare.

Non importa, adesso siamo insieme, e resteremo insieme fino alla fine.

Arren posò il capo sul suo poi l’abbracciò stretta, era questione di istanti ormai.

“Addio Versiv!” l’indice si tese a scoccare l’incantesimo.

I due chiusero gli occhi avvicinandosi ancora di più.

*

*

*

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*

*

*

 

“addio Morgana” la voce potente di Re tritone squarciò l’aria, il tridente puntato sulla strega emanò un bagliore di luce calda che accecò tutti.

Il mondo attorno a loro divenne giallo e caldo.

siamo morti?” Ariel chiese in un sussurrò stringendo ancora Arren.

“va tutto bene amore, siamo insieme. Non ti lascerò mai più”

Le lacrime iniziarono a solcarle il viso, i dolori alla pancia si fecero più insistenti.

Poi tutto divenne buio.

 

  
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