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Autore: Hazel_    15/10/2015    5 recensioni
Carlos sta per sposare Alexa.
Jenny è tornata a Los Angeles dopo cinque anni con un segreto più grande di se stessa: Savannah.
James e Megan vivono una relazione appesa a parecchi tira e molla.
Kendall è un donnaiolo.
Maya lo odia e non cade ai suoi piedi come le altre ragazze.
Logan ha una cotta per una ragazza che frequenta il corso di medicina.
Gemma è inglese e vorrebbe diventare un dottore.

Molti di loro non si vedono dai tempi del liceo... è cambiato qualcosa?
~
https://www.youtube.com/watch?v=ONK2l_kIwR0
Trailer youtube fan fiction.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Big Time Rush, Dustin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Getaways
Uno - Incontri e scontri




 
Annalise Gold era la copia spiccicata di sua figlia Megan: stessi occhi verdi tendenti al color nocciola, stessa carnagione similare a quella di una bambola di porcellana, stessa statura ma i capelli di un biondo più scuro rispetto ai suoi, tenuti sempre lunghi, ondulati e ben curati, così come le sue mani.
“Sapevo che andare a vivere con il proprio ragazzo del liceo ed interrompere gli studi universitari per sposarsi e costruirsi un futuro a questa età non sarebbe stata una buona idea.” commentò Annalise sorseggiando un po' del suo té alla cannella e nascondendo una smorfia di disgusto dentro alla tazza lilla con dei particolari decorati sopra.
Megan sospirò, convinta che al mondo non potesse esistere una persona più ingrata e dura di sua madre, dato che dopo un anno le faceva ancora pesare quell'episodio che l'aveva tanto scossa, ossia l'aver abbandonato la facoltà di legge; per questo neppure lei sapeva perché era tornata a vivere a casa dei suoi dopo l'imminente rottura con James, sperando di doverci restare soltanto per pochi giorni, al massimo un mese.
“Ma non ci siamo lasciati definitivamente, mamma. – disse forse più a se stessa che a sua madre – Semplicemente abbiamo voluto prenderci un periodo di pausa dai nostri sentimenti e stare quindi un po' distanti l'uno dall'altra, per vedere se siamo pronti a fare questo grande passo o meno.”
Lo disse con le mani che tremavano, per questo fu costretta a posare la tazza di tè verde sul tavolino di vetro di fronte a sè, per evitare che le si rovesciasse ogni cosa addosso e soprattutto, che sua madre scoprisse tutto.
“Farò finta di crederti. – bofonchiò Annalise, pulendosi la bocca con un tovagliolino, con fare elegante – Ma ricorda che gli scandali non mi piacciono, quindi se ha un'altra o non ti ama più, farai meglio a dirgli addio per sempre.”
Megan sbarrò gli occhi, iniziando a tremare nuovamente: per sempre era davvero un sacco di tempo.
“Non posso accettare che mia figlia venga etichettata come una ragazza carina e graziosa che sa portare bene le corna. – continuò Annalise, e quasi quasi Megan sorrise nel sentire le parole di sua madre, perché in fondo (molto in fondo) quella frase poteva risultare carina – Quindi niente drammi o commedie teatrali, ci siamo capite Meg?”
La bionda guardò negli occhi sua madre ed annuì, sapendo di non avere altra scelta, e che magari sarebbe stato il suo papino William a salvarla dalle grinfie di Annalise.
“Bene, allora adesso va' a portare di sopra le valigie, dato che Agatha per una volta ha svolto bene il suo lavoro e cielo, ha pure il coraggio di lamentarsi perché la paghiamo poco! – esordì nuovamente Annalise, riferendosi alla governante che era al servizio della famiglia Gold da quando Megan ed i suoi fratelli, Keegan e Charlotte, erano bambini – La cena come al solito è alle otto, non metterci troppo a disfare i bagagli, mi raccomando.”
Le picchiettò una mano tiepida sulla guancia e successivamente le baciò la fronte, liquidandola subito dopo per andare a farsi un Martini, con la scusa di avere già il mal di testa.
“Quanto potrò mai sopportarla?” si domandò Megan, con il viso nascosto tra le mani a causa della sensazione di disperazione che provava in quel momento.
 



James si sentì un po' più sollevato non appena vide il suo migliore amico andargli incontro, sempre in tenuta elegante, quindi suppose che la sua festicciola di fidanzamento fosse finita da poco.
“Hey amico, scusa se ti ho fatto aspettare un po', ma ho fatto più in fretta che ho potuto. – gli spiegò il latino abbracciandolo e sedendosi di fronte a lui subito dopo – Che cosa è successo?”
Il castano gli rivolse uno sguardo dispiaciuto, sospirò e: “Megan mi ha lasciato, Carlos.” gli spiegò, facendolo rimanere non male, di più.
“Oh mio Dio, ma è terribile! – esclamò il moro spalancando gli occhi scuri – Ma com'è potuto succedere?”
“Io non... non lo so, Carlos. É successo un paio d'ore fa, l'ho trovata di fronte a Kleinfeld quando sono uscito dalla palestra e ha detto di volermi parlare, così mi ha rivelato di avermi visto baciare un'altra un paio di settimane fa, poi mi ha restituito l'anello e se n'è andata... in tutti i sensi, ha fatto le valige ed è tornata a casa dei suoi.” gli spiegò James col cuore in gola.
“Scusa, tu hai baciato un'altra ragazza dopo aver chiesto a Megan di sposarti?” gli domandò il latino, alzando leggermente il tono della voce, per enfatizzare e anche per farlo sentire in colpa, il che serviva per farlo confessare.
James sbuffò sonoramente e: “C'era questa Khloe in palestra che da un mesetto circa mi faceva il filo, mi offriva caffè, bevande energetiche e altro. Così un giorno, ad allenamento appena finito, mi seguì all'uscita della palestra e cominciò a fare battutine divertenti, a ridere e cose così... poi mi baciò e francamente io non ne capii il motivo, le avevo sempre fatto capire di non essere interessato e poi andiamo, indossavo un anello di fidanzamento! – raccontò il castano ancora una volta – E quando mi allontanai qualche secondo dopo mi ringraziò, dicendo che l'aveva fatta pagare al suo ragazzo così mi arrabbiai di brutto, le dissi quanto fosse stata stupida a mettermi nel mezzo a questa continua guerra insieme a quel tipo, che scoprii essere l'allenatore di kick boxing quando venne verso di me e mi spintonò per terra, intimandomi di andarmene e così feci, ma non ho mai detto niente a Megan perché volevo dimenticare questa storia, io non l'ho tradita, Los!”
Il latino lo guardò dritto negli occhi e non potè fare a meno di scoppiare a ridere nel vedere la serietà nei suoi occhi da piccolo cerbiatto, poi scosse la testa e: “Mi dispiace dirtelo Jamie, ma il Karma ti si è proprio rivoltato contro!” esordì il moro.
“Già, non dirmelo.” bofonchiò James sorseggiando un po' della sua birra al limone.
“In ogni caso, se puta caso piombi a casa dei genitori di Megan e te ne esci con questa storiella per scusarti, lei ti riderà in faccia e la crederà una scusa, per quanto vera possa essere. – asserì Carlos, assumendo un'espressione pensierosa – Quindi propongo di far passare un po' di giorni e di far placare le acque, poi le comprerai un mega regalo, ti scuserai e infine tornerete ad essere felici come un tempo!”
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega, quello James doveva ammetterlo.
“Sono d'accordo, ma non ha voluto ascoltarmi quando ho provato a dirle tutto prima che mi lasciasse, come faccio a farmi ascoltare fra qualche giorno? – gli domandò il castano esasperato – Credi che le passerà?”
Il latino fece per rispondergli, quando ad un certo punto alzò lo sguardo ed i suoi occhi scuri finirono dritti dentro ad un altro paio di occhi più chiari, e che di certo non avrebbe mai dimenticato, per nessuna ragione al mondo.
 



Jenny odiava fare la fila nei bar per prendere due misere bevande calde, letteralmente; ma la piccola Savannah si era addormentata da poco, crollata totalmente dopo il lungo e stancante viaggio, quindi Maya le aveva proposto di andare a prendere una cioccolata calda per entrambe, ma la castana aveva rifiutato, dicendole che sarebbe andata lei stessa per respirare la vecchia aria di Los Angeles.
Sbuffò scostandosi i lunghi capelli castano-biondo dalla faccia e portandoli tutti su una spalla, poi puntò casualmente lo sguardo verso la sua destra e fu quando incontrò i suoi occhi scuri -in quel preciso istante- che rimpianse di non aver lasciato Maya andare a prendere quelle maledette cioccolate calde che -per giunta- non era ancora riuscita ad ordinare.
Ingoiò quell'enorme e fastidioso groppo che aveva in gola e represse quella sensazione di piangere che la perseguitava da cinque anni ormai e tornò a guardare di fronte a sè quando il moro in questione si alzò dal tavolo al quale sedeva e la raggiunse al bancone.
“Jen? – disse fiebilmente Carlos, costringendola a stringere forte gli occhi per impedire alle lacrime di scenderle sulle guance e poi ad alzare nuovamente lo sguardo su di lui – Sei proprio tu?”
La ragazza gli sorrise debolmente e: “Ciao Carlos. Sono proprio io, la vecchia Jenny Sky.” gli rispose, pentendosene un secondo dopo, perché forse l'essersi definita la vecchia Jenny aveva fatto pensare ad entrambi ai tempi in cui erano fidanzati.
“Wow è... è passato davvero molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti.” constatò il latino passandosi una mano fra i capelli neri cortissimi.
La castana fece per rispondergli, quando fu finalmente il suo turno e riuscì ad ordinare due cioccolate calde alla giovane barista di fronte a sé.
Be' sai, sono tornata per dirti che Savannah è tua figlia.
“Dopo cinque anni passati nel Kentucky con mia madre era giusto tornare dalla persona con cui ho vissuto per più tempo.” gli rispose Jenny, alludendosi a suo padre.
“Oh giusto, Marvin. – mormorò il moro – Non l'ho più rivisto da quando, sai...”
Jenny sbarrò gli occhi ed avvampò quando capì che Carlos intendeva dire che non aveva più rivisto suo padre da quando si erano lasciati, mentre lei non lo rivedeva da quando aveva lasciato la grande metropoli occidentale per tornare in Kentucky da sua madre.
“Ecco le sue due cioccolate, signorina. – esclamò la barista di poco prima, porgendo a Jenny i due bicchieri di carta fumanti – Sono 3 dollari e 60 centesimi.”
“Ecco a lei, grazie mille.” esordì la castana dopo aver pagato le due bevande, e la giovane barista le rivolse un sorriso di cortesia, seguito da un “Grazie a lei.”
“Be' adesso dovrei andare Carlos, Maya mi sta aspettando a casa e...” la castana non fece in tempo a finire la frase dato che Carlos la interruppe.
“Maya? – le domandò il latino sbarrando gli occhi – Vivi con quella Maya? Maya Young?”
Jenny ridacchiò appena nel sentire tutte quelle domande e: “Già, proprio con quella Maya. Perché mio padre ancora non sa che sono tornata e non volevo fargli questa bella sorpresina, piombando subito a casa sua.” gli spiegò con tutta la calma del mondo, e il latino annuì.
“Capisco, uhm... allora va' pure Jenny, scusa se ti sto trattenendo. – le disse Carlos, gesticolando con le mani – È stato davvero un piacere rivederti, spero che capiti un'altra occasione come questa per rincontrarci di nuovo.”
Ci manca solo che s'inchini e mi baci la mano, pensò Jenny.
“Senz'altro, Carlos. – gli rispose Jenny con un sorriso timido – Ci vediamo, a presto.”
“A presto, ciao.”
E fu quando si voltò per uscire dal locale che sentì la voglia di piangere per l'ennesima volta in quella giornata, che sembrava non voler smettere di farle delle soprese.
 



“Hey Gemma, sono Logan. Ovvio che sono Logan, insomma lo sai, ci siamo scambiati i numeri oggi e dannazione... lasciamo perdere. Volevo dirti che stasera il mio migliore amico da una festa a casa sua e se ti fa piacere possiamo andarci insieme, così capirai che le feste a LA sono molto meglio di quelle in Inghilterra! Scherzo, lol. Comunque se per te va bene passo a prenderti alle 21.30, spero che sia okay! Fammi sapere xoxo
P.S. Dopo aver scritto questo poema come messaggio, ti chiedo nel caso accettassi di venire con me alla festa... qual è il tuo indirizzo di casa?”

 



Erano passate un bel po' di ore da quando Jenny era tornata a casa con quelle due cioccolate fumanti, le avevano bevute e le aveva raccontato in lacrime del suo incontro con Carlos, che l'aveva sconvolta totalmente; erano passate altrettante ore da quando ognuna delle due era andata a dormire nel proprio letto, ma Jenny -a differenza di Maya- si era addormentata dopo pochi minuti, stanca esattamente come la piccola Savannah per il lungo viaggio, ma anche spossata dopo aver pianto troppo, nel ricordo di Carlos e dei vecchi tempi passati insieme a lui, mentre invece la mora in questione aveva contato circa diecimila pecore: e di chi era la colpa?
Ovviamente di Kendall Schmidt e della sua dannata musica che proveniva dalla sua casa, nella quale aveva dato quel party cretino dove anche Maya era stata invitata.
E più ci pensava, più le faceva rabbia quel biondo idiota, perché invece che darle ascolto e rimandare la sua festa dopo che Maya gli aveva espressamente chiesto di non farla, dato che non voleva che una bambina di quattro anni avesse il sonno disturbato a causa di quella musica orribile che proveniva da casa sua, aveva completamente ignorato le sue parole: tipico di Kendall Schmidt, in ogni caso.
Ma siccome alla fin fine, Savannah e Jenny erano riuscite benissimo ad addormentarsi, mentre era Maya l'unica a non averlo ancora fatto, si alzò dal letto gettando le coperte ai piedi di esso, indossò i suoi amati UGG grigi, la felpa nera e prese le chiavi di casa, uscendo subito dopo per andare a rovinare la festa idiota di quel pallone gonfiato di Kendall Schmidt.
 



“Allora, ti stai divertendo?” domandò Logan alla bionda al suo fianco, alzando un po' il volume della voce per sovrastare quello della musica.
“Devo dire di sì, a mio sfavore! – gli rispose praticamente gridandogli in un orecchio mentre sorseggiava il suo Cuba Libre, facendo ridacchiare Logan – Potrei perfino ammettere che in America le feste sono migliori di quelle in Inghilterra, ma non ti darò anche questo vantaggio!”
Logan continuò a ridacchiare e: “Allora dovrò sorprendenti!” esordì il moro, voltandosi subito dopo verso la porta di casa, da dove era appena entrata Maya Young in calzoncini corti leopardati, felpa nera e UGG ai piedi, quindi pensò che fosse un abbigliamento un po' insolito per una festa.
“Hey, Maya!” la richiamò vedendola vagare con lo sguardo da una parte all'altra della stanza.
La mora si voltò immediatamente e camminò nella sua direzione, sotto lo sguardo confuso degli altri presenti e quello curioso ma allo stesso tempo divertito di Gemma.
“Ciao Logan – lo salutò stringendosi nella felpa che indossava – Hai per caso visto Kendall?”
Il moro di fronte a lei la guardò sbarrando gli occhi confuso e: “Ehm, non proprio... l'ultima volta che l'ho visto è stato circa un'or... ma che stai facendo, Maya?” le domandò vedendola correre verso lo stereo gigante dal quale usciva una canzone remixata degli One Direction e di cui non ricordava il titolo, per spegnerlo, e di conseguenza sentendo dei lamenti diffondersi per tutta la stanza.
“Adesso va meglio! – constatò la mora, con un sorriso soddisfatto e quasi sadico stampato sul volto – Comunque, dicevi Logan?”
“Be' ecco, dicevo che l'ho visto per l'ultima volta un'oretta fa circa, mentre flirtava allegramente e tranquillamente con un paio di ragazze.” gli rispose Logan, vedendo chiaramente la gelosia negli occhi di Maya, che non lo avrebbe mai ammesso.
“Okay grazie Logie, se adesso mi aiuteresti a far placare questa massa di gente e poi mandarla fuori da questa casa saresti ancora di più un angelo!” esclamò la mora, rendendo ancora più confuso Logan, e divertita e curiosa Gemma.
“Ma cos... d'accordo Maya, meglio non fare altre domande.” bofonchiò il moro in risposta, grattandosi la testa non molto convinto di ciò che gli aveva chiesto di fare la mora.
“E adesso dove stai andando?” le domandò successivamente, vedendola avvicinarsi verso le scale.
Maya sorrise con fare furbo e: “Oh, adesso lo vedrai.” rispose prima di scappare di sopra.
 




“Perché la musica si è spenta? – esclamò Kendall, allontanando da sé quella biondina che gli stava addosso da quando erano saliti in camera sua – Sarà meglio che vada a controllare!”
Fece per alzarsi dal letto, quando ad un certo punto la bionda -che aveva capito si chiamasse Fiona- si aggrappò letteralmente alle sue spalle e lo tirò verso di sé.
“Sono sicura che non sta succedendo niente! Adesso torna qua da me.” disse accarezzandogli i capelli, per poi avvicinarsi cosí tanto alle sue labbra tanto da sfiorarle e...
Ah-ha! – esclamò la mora una volta aperta la porta della camera – Sapevo che ti avrei trovato quassù con una bionda!”
“Maya! Che ci fai tu qui? – esclamò il biondo praticamente balzando fuori dal letto, riuscendo finalmente a scrollarsi di dosso quella Fiona – Non è come s-sembra, te lo giuro.”
La mora lo guardò abbastanza confusa e: “Non m'importa di te e delle tue sveltine, non sono qua per questo.” precisò incrociando le braccia sul seno.
“Come scusa? Chi sarebbe la sveltina?” esclamò la bambola bionda praticamente gridando.
Ma prima che Maya potesse risponderle per le rime, Kendall la anticipò.
“Fay, potresti per favore lasciarci da soli?” domandò lei con un sorriso che avrebbe fatto svenire chiunque.
“Il mio nome è Fiona!” esclamò la bionda urlando e lasciando la stanza subito dopo, sbattendo la porta.
“Come mai sei qua? Vestita così?” le domandò il biondo, squadrandola da capo a piedi.
“Ti avevo chiesto di non dare questa stupida festa e non per me, ma per la bambina che sto ospitando a casa mia, e tu invece non mi hai dato ascolto!” gli rispose gesticolando con le mani.
“E... e tu non avevi comunque il diritto di irrompere in casa mia, tra l'altro in pigiama e rovinare tutto!” le disse Kendall, urlando anche lui e facendole salire la rabbia ai massimi livelli.
“Oddio Kendall, ma ti rendi conto di quanto sei idiota in questo momento?” bofonchiò Maya trattenendosi a stento dal prenderlo a sberle su quel faccino così odioso.
“E tu ti rendi conto di quanto mi fai im-” si bloccò prima di dire qualcosa che avrebbe peggiorato ancora di più il loro rapporto.
“Che cosa?” fece lei, quasi con le lacrime agli occhi, stringendo le mani chiuse a pugno talmente forte da farsi venire le nocche bianche.
Kendall sospirò pesantemente e: “Per favore Maya, lasciami da solo.” le disse con tutta la calma del mondo, frenando per poco l'istinto di fare quel qualcosa che avrebbe voluto fare da anni.
La mora non disse nulla, ma si limitò a fare ciò che il ragazzo le aveva chiesto, lasciandolo seduto sul letto con la testa fra le mani, a pensare a quel sentimento che gli opprimeva il petto da chissà quanto tempo e di cui si era reso conto dell'esistenza soltanto sette mesi prima.






 
Salve!
Alors, innanzitutto mi scuso per il terribile ed immenso ritardo, ma veramente non ho mai tempo, la scuola mi soffoca e le storie (nonostante ci tenga come non mai) sono le ultime cose a cui riesco a pensare, purtroppo çwç
Sei recensioni al prologo????? So che non è molto ma oddio, voi mi volete morta!!!!!
Poi sono contentissima perchè molte di voi hanno già trovato una ship in Kendall e Maya, che io chiamo Kaya per fare prima ahahah e be', mica avete tutti i torti, io li amo insieme, ma i miei preferiti sono in assoluto i Jenlos (JennyxCarlos) dghujidmf *^*
Poi, possiamo dire che da questo capitolo si entra nel "merito" della vera storia, dove abbiamo Megan con la terribile mamma Annalise che fa molto la mamma di Rose in Titanic (cosa di cui mi rendo conto soltanto adesso lol), Carlos che incontra James per consolarlo e farsi spiegare un po' come sono andate le cose (visto che alla fine il piccolo Jamie era innocente? AHAHAH) e alla fine finisce per incontrare la sua amata Jenny (ship alle stelle), Gemma e Logan che escono insieme e vanno alla festa a casa di Kendall (li amo perchè sono così tanto awkward insieme), che poi viene rovinata da Maya per pura vendetta e gelosia, omg cosa non si fa per amore!!!!!!
Però sappiate bene che lei ancora non ha ammesso niente, neanche il fatto di essere gelosa marcia ma vbb, ve lo dico io e si vede benissimo; mentre invece il nostro bel Kendall comincia a sentirsi confuso, anzi, lo è da 7 mesi (pensate bene a questa data ygdhjf se non capite c'è un indizio nel prologo!), quindi taaante cose belle!! *-*
Okay, adesso scappo perchè devo studiare, ma prima rispondo alle vostre recensioni così dgudj :3
Tanti bacioni grandi e grazie per tutto, alla prossima! (Vi lascio con questi faigons sotto ewe)
Hazel.




 




 
   
 
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