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Autore: FrancyCece9    16/10/2015    1 recensioni
Benedetta, 19 anni, neo-diplomanda, con un sogno nel cassetto e un grande segreto da nascondere
Michele, 22 anni, la passione per il canto, un animo gentile sotto una scorza da duro
Lei perfettina, lui casinista, due caratteri all'opposto che assieme fanno scintille
Sullo sfondo un'accademia e quattro amici
Scoccherà la scintilla tra la piccola Benedetta e l'imprevedibile Michele?
(La precedente fanfiction "Vivimi" era scritta da me, orala pubblicherò nuovamente)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il lunedì successivo i ragazzi tornarono a lezione, Michele era seduto vicino a Mia mentre Benedetta e Giulio stavano l’uno in braccio all’altro dalla parte opposta della sala prove

-Buongiorno ragazzi- li salutò come al solito il maestro Pino Perris entrando in aula e zittendo i ragazzi –Volevo farvi i miei complimenti per sabato- disse sedendosi alla scrivania –Siete stati tutti bravissimi, in particolare mi hanno colpito Giulio e Benedetta che ho deciso di premiare con un duetto per sabato prossimo, che ve ne pare?- chiese ai due ragazzi, Giulio prima guardò il professore e poi Benedetta che lo stava fissando sorridente

-Magnifico- disse Giulio incredulo  e stringendo Benedetta a se, lei cerco di stare lontana dal trentino per paura che questo le toccasse la pancia, Michele li guardava inespressivo

-Perfetto, ora dirò gli altri pezzi assegnati, a Paolo e Deborah “You shook me all night long”, a Michele e Miriam “Endless Love”. A Giulio e Benedetta “The lady is a tramp”, poi come singoli a Mia”Can’t hold us”, a Deborah “I have nothing”, a Luca “Mad world”, a Benedetta “Rather be”, ad Michele “Against the odds”, a Nicole “La notte”-poi continuò con altri brani, terminato poi di distribuire i testi invitò i ragazzo a cominciare ad esercitarsi, Giulio, Benedetta, Mia e altri ragazzi andare a provare nelle sale prove, qualcuno optò per iniziare a memorizzare il testo, altri, come Michele decisero di ascoltare il brano assegnatoli per cercare di capirlo ed interpretarlo al meglio. Il romano si mise in un angolo della stanza e accese il suo Ipod con il foglio del brano in mano, premette il tasto play e iniziò  a leggere il testo tradotto in italiano “And you comin back to me is against the odds” andò a vedere cosa significasse in italiano, anche se già ne aveva una vaga idea, era sempre stato bravo in inglese “E tu che ritorni da me é contro ogni probabilità”, ripenso a quel bacio dato a Benedetta e a ciò che era successo dopo, Ilaria, l’arrabbiatura di Benedetta. Certo avevano fatto pace ed erano tornati amici come prima, ma come diceva la canzone era contro ogni probabilità che lei tornasse da lui. Poi pensò che mentre lui era li a studiare il testo, lei era con Giulio che provava il duetto, gli salì una rabbia improvvisa ed un istinto di strangolare Giulio che stringeva troppo Benedetta, passava troppo tempo assieme a lei, stavano sempre troppo vicini, nelle sue orecchie la canzone continuava a suonare a vuoto, Michele era troppo perso nei suoi pensieri per fare attenzione al testo. Abbandonò i fogli sul tavolo e si diresse nelle sale dove stavano provando i suoi amici, entrò e li vide, in piedi uno vicino all’altra che ridevano assieme mentre il maestro cercava la base, Mia seduta assieme ad altri compagni intercettò lo sguardo di Michele e lo invitò a sedersi accanto a lei

-Che fai qui?- gli domandò Mia dopo che il ragazzo gli fu vicino

-Sono venuto a seguire le prove, così dopo provo pure io- s’inventò Michele, Mia annuì  e si girò verso i due amici che avevano iniziato a provare, Michele puntò gli occhi addosso a Giulio che guardava Benedetta negli occhi, lei ricambiava lo sguardo sorridente, si alternava cantando la canzone e facendo evoluzioni con la voce, Michele adorava la voce della biondina, così piccola  con una voce potentissima, lasciava sempre tutti a bocca aperta, Giulio si avvicinò pericolosamente a Benedetta, Michele distolse lo sguardo solo per un attimo, Giulio stava esagerando, ma cosa poteva fare per impedirglielo?

 

Il pomeriggio Michele e Giulio erano da soli in camera, Federico era uscito assieme a Cristina per un po’ di “shopping da ballerini”, come l’avevano chiamato loro, così Michele scrutò l’amico che stava ripassando il duetto con Benedetta, le cuffie in testa e il foglio davanti agli occhi, alcuni secondi dopo alzò lo sguardo verso Michele che subito abbassò il suo sul testo della canzone

-Come va con i testi?- gli domandò il trentino, il romano alzò la testa e guardo l’amico, fece una smorfia di insoddisfazione

-Mah, è il primo giorno, il testo è in inglese, per adesso sono in alto mare- rispose poi il ragazzo con il ciuffo –Te invece?- gli domandò poi, per cortesia

-Mi sembra bene, il singolo abbastanza memorizzato, mentre il duetto con Benedetta lo conoscevo già, quindi bene- concluse, Michele abbassò la testa sul foglio –Come ti è sembrato il duetto con Benedetta?- gli chiese ancora il trentino, Michele non alzò subito lo sguardo, rimase con gli occhi puntati sulle parole che piano piano diventavano sempre più sfocate, il duetto con Benedetta? Se proprio doveva dire la verità avrebbe detto che “Vivimi” e “You are the one that I want” erano venuti molto meglio, ma il  suo amico si aspettava un commento positivo, non poteva dirgli ciò che realmente pensava

-Il duetto, beh vi viene bene, dovete lavorarci su, ma per essere la prima volta- fece una piccola pausa –Mi siete piaciuti- continuò, poi si zittì, Giulio tornò a studiare, lui lo guardò cercando un modo per affrontare l’argomento  “Benedetta” senza destare sospetti –Sai l’unica cosa?- chiese attirando nuovamente l’attenzione del cantante trentino –I ragazzi vicino a me ipotizzavano il fatto che tu e Benedetta steste assieme, come coppia intendo- Michele lanciò il sasso aspettando la reazione di Giulio

-Beh in un duetto ci sta anche, il feeling e tutto- replicò il trentino

-Ma loro intendevano anche fuori dalle vesti di cantanti, cioè proprio quando vi vedono in saletta buttati sul divano abbracciati oppure a lezione sempre seduti vicini- continuò Michele

-Ma noi siamo amici, è normale, il bacio, l’abbraccio- disse Giulio –Poi vabbè in saletta, stiamo bene a parlare a stare insieme- continuò lui difendendosi

-No, ma io lo dico per te, perché me sembra irrispettoso pure per la tua ragazza, stare sempre appiccicato a ‘naltra- replicò Michele non mollando il colpo –Capisco che non c’è lei qui, però non credo le faccia piacere sapere che stai sempre incollato a un'altra, sta sempre abbracciati a baciarse, c’è non me sembra da amici quello- cercò di spostare il discorso su Benedetta

-Che poi quand’è che sto co Benedetta? In camera solitamente studio e quando sto con Benedetta è perché c’abbiamo quei dieci minuti- si discolpò Giulio sentendosi accusato

-Ma che stai a dì, stai sempre attaccato a Benedetta, Giulio, ogni volta, giù sui divani, davanti alla tv, quando ci troviamo qui o in camera delle ragazze, a lezione, sempre- riprese Michele

-A lezione, davanti alla tv, sti cazzi, mica tutta la giornata- disse minimizzando il trentino, Michele non si diede per vinto

-Si ma non so se te te ne rendi conto- gli disse ancora –Sempre state appiccicati. Non so che concezione c’hai tu dell’amicizia- disse prima di allargare le braccia, l’amico non rispose –Ma tanto eh, è proprio sbaciucchiamento- prese a baciarsi il braccio per mimare ciò che facevano solitamente Giulio e Benedetta –Non in bocca ma…- lasciò cadere la frase

-Mah, secondo me esageri un pochino- ipotizzò Giulio dubbioso

-Ma proprio non me piace l’atteggiamento un po’, che so, da mollicone- continuò il romano ignorando l’ultima frase dell’amico

-Da parte mia non la vedo così- replicò Giulio

-Se poi fuori da qui, dall’accademia sto insieme a ‘naltra persona, non me viene a me da abbraccicamme co una, per amicizia poi- Michele iniziò a gesticolare mentre Giulio si era alzato in piedi per prendersi un bicchier d’acqua –Con gli amici ce se gioca, ma mica ce se sbaciucchia eh- riprese il romano col ciuffo

-Vabbè giochiamo anche- disse Giulio dopo aver bevuto –Quanto giochiamo?

-Si si ma infatti- Michele cercò di tornare ad un punto di vista più oggettivo

-Ma vabbè, io so così un po’ co tutte, anche con Fede o con Mia- Giulio si ributtò sul letto

-Poi fai come te pare- Michele alzò le mani quasi a tirarsi fuori

-Ma poi io Benedetta la vedo piccola, c’è ha ancora diciotto anni, ha finito la scuola tre mesi fa, io ne ho 24 di anni- riprese Giulio sistemando i fogli sparpagliati sul suo letto

-Ma se sa… cioè lo so io che non ve piacete- disse Michele cercando di convincere anche se stesso di ciò che aveva detto -Però a me, personalmente, co una mia amica, una che non mi piace, non ce la faccio neanche ad essere così “attaccato”- Michele fece il segno delle virgolette per aria -C’è una m’ha da piacé pe staglie attaccato così- concluse, Giulio rimase in silenzio

-Mah io in realtà sono così con tutte, pure in classe no, ci stava il bacino, l’abbraccio, ma poi sono io affettuoso- continuò il trentino muovendosi i capelli –Poi è il bello del rapporto che c’è tra me e Benedetta- disse ancora

-Ma se sa, però gli altri che ve vedono così tutti abbracciati, sempre a baciarvi, mica lo sanno che siete solo amici- ripetè Michele

-Allora da oggi cercheremo di limitarci- si arrese finalmente Giulio

-Ma io t’ho dato solo un consiglio, poi vedi te- mise le mani avanti Michele

-Ma hai fatto bene, lo sai come sono, istintivo che non penso troppo alle conseguenze- riprese Giulio

-Poi fai come te pare, non è che te lo sto a di perché sono invidioso o geloso eh, era solo un consiglio- concluse Michele proprio mentre bussavano alla porta, Giulio si alzò e andò ad aprire trovandosi Benedetta davanti

-Parli del diavolo…- disse facendola entrare

-…e spuntano le corna- concluse Michele dopo averla vista fare capolino nella stanza

-Eh?- chiese Benedetta senza capire

-Niente, niente che volevi?- gli domandò Giulio

-Avevo bisogno un attimo di Michele- disse la biondina girandosi verso il romano disteso sul suo letto, lui annuì –Se possiamo andare fuori, non è per niente eh Giulio, ma…- non sapeva che dire, gesticolava a vanvera, Michele la salvò alzandosi e uscendo dalla porta, così dopo aver rivolto un sorriso a Giulio lo seguì in corridoio.

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Scusatemi  per il ritardo imbarazzante, ma ho avuto molto da fare con l'inizio dell'università e cose varie, per farmi perdonare, posterò alcuni capitoli, uno dietro l'altro così, mi metto in pari, tra poco arrivano i capitoli inediti, se avete pazienza, riuscirete a scoprire come va a finire questa storia. Ringrazio chi legge e chi recensisce, anche se sono pochi

un bacio a tutti

Francesca

  
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