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Autore: ciabysan    18/02/2009    2 recensioni
Seguito di "Head" (che sto ripubblicando con l'html, dopo aver eliminato la versione senza). Due sorelle, suicidi continui, frasi misteriose dette prima di morire, un ospedale psichiatrico, una testa assassina...
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non lessi la lettera quel giorno, la riposi all'interno del libro di storia e restai con il cuore sospeso

Non lessi la lettera quel giorno, la riposi all'interno del libro di storia e restai con il cuore sospeso.

Keiko, Keiko...cosa diavolo ci fece separare?

Me lo domandai e ridomandai, mentre qualcosa dentro la mia testa sembrava scoppiare. Cosa mi stava succedendo? Dopo la morte di Yoshimi avevo baciato Kyoko e in quel momento pensavo al perché io e Keiko ci fossimo separati. Ma perché? Perché?

Mi sfogai con un urlo. Mentre continuavo a rivangare il passato, Yoshiki, Kyoko e Keiko, i miei amori falliti e i miei amori futuri mi sentivo quasi come se fossi una sirena morente in una fogna, abbandonata a sé stessa e raccolta da una pittrice che mi disegnasse, mentre lentamente raggiungo l'oblìo.

I miei organi vitali si stavano sgretolando, decomponendo, in un crescendo musicale che raggiungeva il più profondo abisso percorribile. Un'inedita sensazione di sensuale terrore mi stava percorrendo il corpo, come se la paura mi stesse violentando e pian piano prendesse forma dentro il mio sesso.

"Yoshikawa" mi chiamò una voce femminile.

Mi voltai: era di nuovo Keiko. Chissà perché era ritornata.
"Che cosa c'è?" le domandai

Il suo labbro inferiore si era rovesciato completamente all'infuori, scoprendone l'interno vellutato e rosa, così intimo...come una vulva.

"Ti ricordi di quella puttana, non è vero?" mi urlò contro e fuggì senza più dirmi nulla

"Ma...ma quale puttana?" sospirai, sempre più confuso.

Mi ritrovavo a casa di Yoshimi, quella sera durante la veglia funebre. Contrariamente alla tradizione, la bara era stata lasciata chiusa, forse per l'orrendo aspetto del cadavere mutilato o del semplice fatto che la sua famiglia trovava disdicevole il suicidio da doverla nascondere dietro ad una lastra ebano. Immaginai il suo volto lacerato da quel taglio profondo, il gesto così impulsivo e inspiegabile che iniziò il tutto.

Quando le preghiere davanti alla bara furono terminate ed ognuno poteva offrire un omaggio facoltativo a Yoshimi, ne approfittai per salire le scale ed introdurmi in camera sua.

Vidi la sua scrivania disordinata, il suo letto disfatto, le sue dolci fotografie appiccicate su uno specchio grondante di cuoricini spezzati, il diario scolastico, i libri scolastici...

E poi una foto, la foto di noi due durante la gita scolastica in Corea Del Sud. Abbracciati, lei sorride ignara del mio sentimento, con le braccia agganciate attorno al mio collo. Un cuoricino fucsia brillantinato sulla guancia destra. Io guardo verso l'obbiettivo con un sorrisetto tirato, dato dall'imbarazzo.

Yoshimi mi mancò all'improvviso, come se dentro di me non ci fosse più nulla. Piansi e misi la fotografia in tasca, poi mi sdrai sul suo letto.

Riuscivo ancora a penetrare dentro il suo odore, sentivo il suo inconfondibile aroma permeare le coperte.

Le voci dei presenti alla veglia attraversavano il tatami, sino a giungere nelle mie orecchie, quando qualcosa attirò il mio sguardo: per terra, buttato in disordine sul tatami in un angolo della stanza, una sorta di libretto.

Lo raccolsi e cominciai a guardarlo. Era una sorta di diario, ma le foto superavano le parole.

Diverse quelle della gita in Corea.

Yoshimi sempre sorridente tra le braccia di Yoko, Kyoko, Yuka, Haruna. Una foto la ritrae persino in braccio a Noburi (!) e in un'altra si ritrova a cingere i fianchi di Nobuyuki, con il suo solito sguardo inquietante.

Le frasi erano sconnesse, facili e veloci.

"è notte fonda. Questa gita scolastica mi sta elettrizzando. Dopo essermi sorbita con i miei compagni annoiati le solite divagazioni folkloristiche e storiche dei professori, finalmente è giunto il momento libero e, quindi, come da copione ho fatto tanto shopping, ho fatto tante foto e mi sono ubriacata, all'insaputa dei prof....ah!Beata Adolescenza!"

Yoshimi che prova un abito rosso in un negozio di vestiti di Seoul, Yoshimi che sorride di fronte ad una bottiglia di birra... dolcezza infinita. Mi addolcisce come il miele.

Inginocchiato di fronte a quelle immagini di vita, mi facevo prendere da quella scrittura femminile così ordinata e sensuale da lasciare una traccia di esplosione nel mio cuore. Persino le macchie di inchiostro o di caffè sulle pagine, le pieghe sui lembi della carta e le sbianchettate mi ricordavano il viso poetico della ragazza che amavo e mi rendevano felice.

Poi i miei occhi giunsero all'ultima foto, che non era incollata con del nastro adesivo sulle pagine, ma semplicemente inserita dentro senza troppa premura.

La guardai. Due amiche che si abbracciavano.

Yoshimi e...oh mio Dio! La ragazza del video, era lei! Lei!

Voltai la foto e lessi: "Io e Joy Barker. 9/3/05"

Yoshimi in quella foto appariva molto più giovane, infatti stando alla data scritta sul retro la foto sarebbe dovuta risalire a tre anni prima, quando Yoshimi aveva 13 anni.

Un flash.
Joy Barker...la...la...la ragazza di cui aveva parlato Nobuyuki, la stessa che appariva in quei documenti, la prima vittima di quegli strani omicidi.

 

  
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