Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: clearlyDead    16/10/2015    2 recensioni
Prima o poi dovrò dire addio anche a questa vita.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Will you believe me when I’ll say that I miss you?”

Esattamente tre mesi fa, dovetti dire addio a Cameron. Un ragazzo semplice, mio vicino di casa, oltre che ottimo amico. Partì con la sua famiglia, americani, negli Stati Uniti, Alabama.
 
Il giorno in cui dovette partire, venne a svegliarmi alle 6.30. Era molto emozionato, e lo ero anch’io per lui. Mia mamma era già andata al lavoro, ero da sola.
Gli aprii la porta di casa e mi infilai a letto, di sopra, aspettandomi che venisse a tirarmi via le coperte e coccolarmi. Invece sentii la porta richiudersi, ci rimasi un po’ male.
Però mi mando un messaggio, diceva: “So che sei a letto. Buonanotte scansafatiche.”
 
Alle 9.30, già pronta e vestita, mi recai alla stazione per prendere un treno per l’aeroporto.
Lì, una banda di musicisti stava intonando “Youth”, di Daughter. Era una canzone molto malinconica, mi vennero così in mente le cose che non avrei potuto più fare, le avventure che non avrei più potuto intraprendere, le emozioni che non avrei più potuto provare con Cameron.
Una lacrima mi scivolò sullo zigomo, ma la asciugai subito con una carezza e cercai di ricacciar dentro le altre che stavano per uscire. Perlomeno avevamo trascorso momenti felici, insieme.
 
Il treno tardò un pochino, ma lui era ancora là, seduto sulla panchina dell’aeroporto con un bicchiere di carta con del caffè in una mano, nell’altra aveva del tè caldo, a me non piaceva il caffè.
“Vieni qua, Diana.” Mi disse il ragazzo facendomi l’occhiolino. “Ti ho preso del tè.”
Mi sedetti vicino ai suoi bagagli ed a quelli dei miei genitori, così afferrai il bicchiere di tè e cercai di sorseggiarlo molto lentamente. Sarebbe stato l’ultima volta che avrei bevuto qualcosa con lui e volevo assaporare con lentezza ogni millilitro.
Non riuscii a contenermi e mentre continuavo a bere, ricominciai a piangere. La bevanda mi cadde di mano e bagnai il pavimento di marmo bianco che nelle prossime volte avrei visto con nostalgia, l’imbarazzo fu naturalmente grandissimo.
I genitori di Cameron mi trovarono tra le sue braccia singhiozzante, “Scusami, ti sto bagnando la felpa, ma davvero, non riesco a smettere! E’ che mi mancherai tantissimo, troppo!”
Non riuscii a vedere il viso di Cameron, dato la mia vista resa difficile dalle lacrime, ma credo abbia cercato di rimanere impassibile, di mostrarsi come un’anima resistente. Se solo fossi come lui, pensai.
Infine mi calmai e riuscii a salutarli in modo molto meno imbarazzante ed abbracciai Cameron. Ma dopo che l’aereo partì, ritornai a piangere.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: clearlyDead