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Autore: De_drums    17/10/2015    1 recensioni
Catfish!Klaine (sms+chiamate+descrizioni)
Kurt Hummel è un semplice adolescente omosessuale di Lima, cittadina chiusa e omofoba nell’Ohio.
Una sera viene aggiunto su Facebook da un certo Blaine D. Brown, ragazzo bello e affermato che vive a Los Angeles, una delle mete principali di Kurt.
Un'amicizia che si trasformerà in qualcosa di più, chat dopo chat.
Bugie, inganni, incontri, promesse, speranze, amore.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap.5
 
La mattina seguente, Kurt si svegliò con un gran mal di testa e gli occhi gonfi a causa delle lacrime della sera prima.
Si alzò a fatica dal letto e si diresse verso il bagno, barcollando. Si fece una doccia, sperando che l'acqua potesse scacciare via la tristezza e la confusione.
Quando uscì, trovò Finn ad aspettarlo, seduto sul bordo del letto.
"Ehi, fratellino. Come stai?" chiese guardandolo; gli sembrava esausto.
Kurt sospirò, andando a sedersi vicino a lui. "Ho la testa che mi scoppia"
"Ti ho, uhm, sentito piangere ieri sera" mormorò, passandosi una mano tra i capelli, imbarazzato. Non sapeva mai come comportarsi, in quei casi: voleva aiutarlo, ma sapeva che era così orgoglioso da non ammettere di stare male; spesso fingeva un sorriso e faceva finta di nulla.
Kurt lo guardò, scuotendo leggermente la testa. "È per Blaine" ammise.
"In che senso?"
"Non posso più aspettare, devo incontrarlo, Finn. So che mi ha mentito e io ho mentito a lui. Dobbiamo chiarire questa situazione, io lo amo ma non-" si fermò, stropicciandosi stancamente gli occhi. "Non ce la faccio più. Devo capire se questa cosa può funzionare davvero"
"Gli hai mentito!?"
"Su-su piccole cose, non volevo -okay, forse non così piccole" ammise. "È solo che lui sembrava così perfetto e fantastico e con una vita piena di impegni... non volevo, uhm, sfigurare. Ha un senso?"
"Credo-credo di sì. Insomma, no, non avresti dovuto mentire, ma non l'hai fatto con l'intenzione di ferirlo. Avete entrambi le vostre colpe"
Kurt annuì; Finn aveva ragione, avevano sbagliato tutti e due, e dovevano prendersi le proprie responsabilità.
"Ehm, ecco, Puck e Lauren hanno scoperto alcune cose e volevano mostrartele"
" Su Blaine?" chiese, mentre i battiti del suo cuore acceleravano.
"Sì" confermò Finn. "Sono tutti a casa di Puck, se te la senti possiamo andare"
Kurt sospirò. "È proprio necessario che ci siano tutti?"
"Vogliono essere lì per te, qualunque cosa succeda" disse Finn semplicemente. "E poi sono pettegoli, sai che morirebbero per sapere anche il più piccolo dettaglio" sorrise, alzando gli occhi al cielo e strappando una risata a Kurt.
"Dammi cinque minuti e arrivo"
"Ti aspetto di sotto" rispose Finn, dandogli una pacca incoraggiante sulla spalla.
Kurt finì di prepararsi, cercando di calmarsi, per quanto fosse possibile.
Aveva il terrore che tutte le sue paure diventassero realtà, e non sapeva se fosse pronto.
Inspirò a fondo, cercando di prepararsi il più possibile alla valanga di notizie che gli sarebbe piovuta addosso di lì a poco.
Era arrivato il momento della verità, e non poteva tirarsi indietro.
 
Quando arrivarono a casa di Puckerman, trovarono l'intero Glee Club ad aspettarli.
Kurt si sedette tra Tina e Mercedes, nervoso, mentre l'aria si riempiva di attesa e curiosità.
Puck e Lauren entrarono nella stanza, sedendosi sul pavimento e sistemando il portatile sul tavolnio, così che fosse visibile a tutti."Siete pronti?" chiese Lauren, che fremeva all'idea di mostrare loro tutto il materiale che avevano raccolto su Blaine.
"Kurt, sei sicuro di volerlo fare?" gli chiese Quinn, preoccupata.
"Devo, ho bisogno di sapere" confermò lui.
"Okay, procediamo" Puck assunse un'aria solenne. "Per prima cosa, abbiamo controllato il profilo di Blaine che hai. Sembra vero, bisogna ammettere che ha fatto un ottimo lavoro, ma-"
"Le foto non sono le sue. Abbiamo fatto una ricerca per immagini ed è saltato fuori che quel tizio è un modello famoso" concluse la Zizes. "Ecco, guardate"
C'erano pagine e pagine di foto che Kurt non aveva mai visto, photoshoot per marchi importanti, articoli che parlavano di quel ragazzo.
Fece una smorfia, non sapendo bene come reagire -non aveva mai dato troppa importanza all'aspetto fisico, trovava che il carattere contasse molto di più, ma era quella l'immagine di Blaine che aveva sempre avuto ed era strano dovervi rinunciare all'improvviso.
"Poi abbiamo cercato il numero di telefono con Spokeo"
"Aspetta, come fate ad avere il suo numero?" non ricordava di averlo mai detto a nessuno di loro.
La stanza si fece improvvisamente silenziosa, mentre tutti guardavano altrove con ostentata noncuranza.
"Vedi, Kurt, noi-" Mike si grattò la nuca, imbarazzato. "Durante l'ora di ginnastica, Santana ha finto di sentirsi male e-"
"Mi sono intrufolata negli spogliatoi maschili, ho frugato nella tua borsa e ho copiato il numero" ammise lei, la sua solita spavalderia che aveva lasciato posto al timore per la reazione che avrebbe potuto avere. 
"Come avete osato-"
"L'abbiamo fatto per te, fratellino" mormorò Finn. "Volevamo solo aiutarti a scoprire qualcosa di più, ma sapevamo che non avremmo ottenuto niente se te lo avessimo chiesto e basta"
"Non ho letto i messaggi, giuro" lo rassicurò Santana. "Anche perché scommetto che sono così sdolcinati da far venire il diabete"
Kurt le scoccò un'occhiataccia, rivolgendo poi tutta la sua attenzione al computer. "Quindi?"
"È registrato a nome di un certo Cooper Anderson -ti dice niente?"
"Blaine ha un fratello che si chiama Cooper" disse lentamente, cercando di ricordare. "Ma non conosco nessun Anderson"
"Abbiamo digitato il suo nome su Facebook, e il primo risultato è stato questo"
"Per curiosità, siamo andati a vedere i legami di parentela" spiegò Lauren, cliccando su 'informazioni'. "E indovina?"
"Blaine" sussurrò Kurt, guardando quel nome scritto a chiare lettere sotto la dicitura 'fratello'. "Avete controllato il suo profilo?"
"No, abbiamo pensato che forse avresti preferito farlo tu personalmente. Però sappiamo che vivono a -dov'era?"
"Cleveland. A tre ore da qui" disse Puck tutto d'un fiato, come se questo potesse rendere meno dura la notizia.
"A Cleveland!?" esclamò Artie, scioccato. "Ma è vicinissimo!"
"Sapevo che viveva in Ohio, me lo ha detto tempo fa" fece Kurt con noncuranza, troppo impegnato ad esaminare la foto del profilo di Blaine.
"Scusa, come?" chiese Mercedes accigliata. "Lo sapevi?"
Kurt sospirò. "Vi ricordate quando sono andato a Los Angeles per incontrarlo?". Un mormorio di assenso generale si levò tra i ragazzi. "La mattina dopo mi ha chiamato per scusarsi, e mi ha confessato di vivere qua -solo, non sapevo di preciso dove"
"Perché non ce lo hai detto subito?" chiese Tina, sconcertata.
"Non lo so" ammise Kurt, scrollando le spalle.
"Cosa vuoi fare ora?" chiese Finn, mettendogli un braccio attorno alle spalle.
"Vi- vi dispiace se resto un po' da solo? Voglio capire-" non finì la frase e fece un gesto vago con la mano in direzione del computer.
"Sicuro! Ragazzi, tutti fuori, su" ordinò Puck alzandosi.
Fu solo quando si chiusero la porta del salotto alle spalle che Kurt si concesse di respirare a fondo.
Alzò lo sguardo sullo schermo ed eccolo lì, il vero profilo di Blaine.
Cliccò sulle foto –ce n’erano solo tre pubbliche, le altre erano invisibili a causa della privacy, e in tutte aveva sempre una mano a nascondergli parte del viso. Però sembrava carino.
Kurt si passò una mano tra i capelli, frustrato. Aveva il profilo, ma non portava da nessuna parte.
Le impostazioni della privacy gli concedevano di vedere solo qualche post, tra cui alcune canzoni che Blaine aveva condiviso –doveva ammettere che aveva ottimi gusti- e stati risalenti all’anno precedente, da cui emergeva chiaramente che quel ragazzo avesse dei problemi.
Decise di chiamarlo, era l’unica cosa che potesse fare. Chiamarlo e cercare di convincerlo ad incontrarlo.
 
Uscì sul retro e compose il numero; al terzo squillo, Blaine rispose.
"Ciao, dolcezza"
Il cuore di Kurt fece una capriola -sentirsi chiamare "dolcezza" rischiava di mandare a monte tutta la sua forza di volontà.
"Dobbiamo parlare" affermò, serio.
"È successo qualcosa?" chiese Blaine, preoccupato.
"So che hai mentito, Blaine" disse Kurt con un sospiro, mentre l'altro tratteneva il fiato. "Voglio dire, ovviamente lo sapevo già- ma ho visto le tue vere foto, quelle poche che hai sul tuo vero profilo. E so dove vivi”
“C-come?”
“I miei amici hanno guardato troppe puntate di Catfish e si sono improvvisati investigatori. Hanno trovato prima il profilo di tuo fratello e poi sono risaliti al tuo”
"Kurt, io-" Blaine prese un respiro profondo, la voce che gli tremava. " Non volevo ferirti, non di nuovo -non era mia intenzione, ma ti ho detto tempo fa che ho dei problemi e -non mi sento a mio agio a parlarne al telefono, lo sai"
"Ho mentito anch'io su alcune cose" ammise Kurt in un sussurro. "Ma voglio andare a fondo a questa situazione, voglio incontrarti, nonostante tutto"
"D-davvero?" chiese Blaine incredulo. "Dopo tutto questo vuoi ancora incontrarmi?"
"Sì. Voglio conoscerti per come sei realmente, e voglio che tu faccia lo stesso con me. Ti-ti amo ancora, e non voglio perderti. Anche se questa relazione non dovesse più funzionare, anche se dovessimo ricostruire la nostra amicizia ricominciando da zero, ti voglio ancora nella mia vita"
Blaine si lasciò sfuggire un singhiozzo. "Ti amo" mormorò.
"Saresti disposto -potresti venire qui, non so, domani? Dobbiamo risolvere questa cosa al più presto"
"Sì. Sì, posso farlo. Voglio spiegarti tutto di persona, Kurt, voglio che tu capisca perché l'ho fatto. E dio, perdonami, sono stato un totale idiota" disse con voce rotta.
"Calma" sussurrò Kurt. "Va tutto bene"
Era ancora una delle persone più importanti della sua vita, e sapere che stava soffrendo gli faceva male.
"Non va tutto bene, Kurt. Sono stato un coglione, avrei d-dovuto dirtelo f-fin da subito e-"
"Blaine, basta. Abbiamo tutti e due le nostre colpe" disse Kurt stancamente. "Ti scrivo dopo per dirti dove incontrarci domani, okay?"
"O-okay"
"Cerca di calmarti, ora. Andrà tutto bene" ripeté, cercando di convincere prima di tutto se stesso.
Avrebbe potuto finire in modo disastroso, ciò che c'era tra loro svanire da un momento all'altro.
Cercò di scacciare via quei pensieri; voleva credere che tutto si sarebbe risolto per il meglio, sperava sarebbe stato così.
Blaine annui flebilmente, mormorando qualcosa di incomprensibile, e poi riattaccò.
Kurt sospirò per l'ennesima volta, poi rientrò in casa, le gambe che tremavano leggermente.
Si ritrovò gli occhi di tutti puntati addosso, e non poté fare a meno di sentirsi a disagio.
"Gli ho parlato" cominciò, incerto. "Ha ammesso di aver mentito, ma è disposto a venire qui domani. Gliel'ho chiesto io, voglio incontrarlo e parlare faccia a faccia"
"Verremo con te"
"No, Finn, è una cosa che devo fare da solo"
"Dove?"
"Pensavo ad un luogo affollato, tipo il centro commerciale. Sai, così non saremo da soli e in qualunque caso-" lasciò la frase a metà, non voleva neanche pensare ad una situazione di pericolo.
Puck lo guardò, un’espressione indecifrabile, poi disse quello che stavano pensando tutti. “Amico, non so chi sia questo tizio, ma ti assicuro che saremo al tuo fianco in qualche caso. Sai che puoi contare su di noi”
Kurt sorrise timidamente. “Vi voglio bene, ragazzi”
“Oh, vieni qui!” esclamò Mercedes, trascinandolo in un abbraccio a cui in breve tempo si unirono tutti.
E Kurt, stretto a loro, si sentì protetto.
Perché quei ragazzi erano la sua famiglia e, nonostante tutto, non avrebbe potuto chiedere di meglio.
 
 
   
Questa volta sarò breve nelle note, giuro.
Spokeo esiste davvero, è un sito su cui si possono cercare numeri telefonici.
E fondamentalmente usare il numero e risalire ai profili è la prassi standard di Catfish, ma ho preferito che Kurt non scoprisse più di tanto grazie al vero profilo perché sarà Blaine a spiegargli ogni cosa.
Credo di non avere altro da dire – miracolo lol
Deb
  
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