Ghiaccio e Saint Honorè
Mi sono presa una piccola licenza narrativa fingendo che Mori e Honey condividano la medesima cucina, chiedo venia, ma mi
serviva per il procedere del racconto.
Grazie per le recensioni a Lady (se quella era la
parte migliore aspetta di vedere quando arriva Honey)
e Atzlith (e Honey ora ci spiega dettagliatamente anche chi, come e dove….)
Kaoru era ancora seduto sul tavolo della cucina,
benché Mori lo sovrastasse era così vicino che si sentiva parecchio intimidito,
per cui cominciò a guardarsi intorno registrando immediatamente alcune
anomalie.
Un ceppo
di coltelli sul pavimento, dei canovacci buttati in giro ed appallottolati
malamente, poi prese in mano la bomboletta di panna spray che si trovava a
pochi centimetri dalla sua mano, era vuota.
Sollevò
gli occhi verso il soffitto per sfuggire nuovamente allo sguardo serio penetrante di Mori.
Ciò che
vide lo lasciò talmente stupito che non poté non aprire la bocca.
- Stai
fermo o non si cicatrizza.
Kaoru si divincolò e gli chiese: - Prima di andare in
camera di Honey dove l’hai cercato?
- In
palestra
- E poi?
- Qui in
cucina.
- E qui in
cucina hai cercato bene?
Mori
annuì.
- Hai
proprio guardato ovunque?
Altro
gesto affermativo.
- Sei
sicuro?
Mori
sollevò semplicemente un sopracciglio infastidito da quella petulanza.
- Scusa se
insisto, ma hai guardato anche sul soffitto?
Il ragazzo
più grande, con la tipica faccia a punto di domanda mosse semplicemente la
testa a destra e a sinistra.
Kaoru sogghignò.
- Lo
immaginavo, anche perché sicuramente quelli non ti sarebbero sfuggiti.
Mori
sollevò appena gli occhi ed ebbe la stesa reazione che Kaoru
aveva avuto pochi minuti prima: spalancò la bocca con l’aria totalmente
sperduta.
Cosa
diamine ci facevano i boxer di Mitsukuni là appesi?
In
quell’istante una strana consapevolezza si impadronì di entrambi e Kaoru sarebbe immediatamente sceso da quel tavolo se non
avesse sentito la voce allegra e squillante di Honey.
- Ciao,
ragazzi, cosa state facendo?
Poi,
osservando la bomboletta di panna spray che Kaoru
aveva ancora in mano disse: - Oh, non sapevo che volessi della panna, credo che
però ce ne sia un’altra confezione in frigo, quella è finita. Kanazuki ha deciso di vestirsi da torta Saint Honoré a
carnevale, era davvero buonissima, solo che ora ho voglia di torta al
cioccolato.
Cuoricini
e fiorellini gli ballonzolavano intorno mentre si dirigeva saltellando verso il
frigorifero.
Kaoru e Mori basiti rimanevano fermi tipo stoccafissi.
- Kao chan, cosa hai fatto al labro?
- Hi-Hikaru.
- Oh,
avete litigato di nuovo?
Kaoru annuì e Honey vide la
mano di Mori muoversi nello stesso senso del viso di Kaoru,
in quel momento notò che gli stava ancora tenendo il ghiaccio sul labbro.
- Takashi, lo sai che se gli dai un bacino guarisce prima?
Poi si
voltò trotterellando su per le scale lasciando Mori e Kaoru
completamente allibiti e con il viso che passava rapidamente dal fuxia, all’aragosta, al pervinca.
Poi Mori
si riscosse e posò le mani sulle spalle di Kaoru per
analizzare più da vicino il taglio. Kaoru strizzò gli
occhi e le sue orecchie assunsero una tonalità bordeaux mai vista prima.
Mori,
senza minimamente rendersi conto degli scompensi cardiaci del povero cuore di Kaoru mantenne la posizione e disse con aria professionale:
- Ci vorrà un po’ prima che torni normale, ma non c’è bisogno di punti.
Kaoru raccolse tutto il suo coraggio e sussurrò: -
Forse l’idea di Honey potrebbe migliorare un po’ la
situazione…
- Ci
vediamo domani al club Senpai.
- Takashi.
- Scusa?
- Chiamami
Takashi.
Kaoru sorrise e se ne andò con il cuore leggero.
Anche
Mori, appoggiato alla porta sorrideva.
Hikaru, in ginocchio di fronte al fratello si stava
cospargendo il capo di cenere: -Kaoru, perdonami! Ti
prego!
- Non
preoccuparti.
Rispose Kaoru con aria sognante.
- Pianeta
terra chiama Kaoru Hitachin,
Kaoru, rispondi!
Kaoru si voltò: - Chiama Mei
chan uno di questi giorni, ascolta il tuo fratellino.
Poi si
allontanò fischiettando per quanto il labbro tumefatto glielo permettesse.