Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: General_Winter    17/10/2015    0 recensioni
I baci sono la dimostrazione d'amore più pura e intensa. E Margherita li aveva riservati solo a lui...
[Russia x Fem!Nord Italia]
[Primavera]
Lui amava i fiori; lei portava il nome di uno di essi e rivedeva nell’amato Sovietico le migliori qualità che quei boccioli sapevano portare con nobile fierezza.
[Estate]
Tanto bella da rasentare un miraggio creato dalla mente ormai persa di un povero sventurato nel deserto; calda come il sole che sembrava esitare ad andarsene del tutto, attardandosi a renderla ancora più meravigliosa del solito.
[Autunno]
Forse quelle nuvole cariche di pioggia che minacciavano temporale non garantivano propriamente il massimo del romanticismo e della spensieratezza.
[Inverno]
In inverno, la notte a San Pietroburgo durava troppo.
[Partecipa al contest Quattro Stagioni Flashfic, indetto da Neupreussen sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nyotalia, Russia/Ivan Braginski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore EFP: General_Winter
Fandom scelto: Axis Powers Hetalia
Stagione: Primavera
Numero parole: 327
Rating: Verde
Genere: Romantico, Introspettivo
Personaggi/Coppie: Russia (Ivan Braginskij): Nyo!Nord Italia (Margherita Vargas)
Note: Metto le avvertenze iniziali in questo capitolo, ma valgono ovviamente per tutta la raccolta. E se devo essere onesta con me stessa, queste storie non mi soddisfano per nulla; le leggo e mi insulto mentalmente su come non sia riuscita a trovare nulla di meglio da scrivere. Mi sembra tutto particolarmente piatto, non credo di essere riuscita a esprimere quello che volevo. Spero comunque che a qualcuno piaccia. 
Piccolo appunto sul titolo: è un verso di una delle mie poesie preferite del poeta latino Valerio Catullo, nonché, a mio modesto parere, una delle liriche d'amore più belle mai scritte, insieme a "Questo Amore" di Jacques Prévert. Letteralmente significa "Dammi mille baci, poi cento", ma immagino si fosse capito. "Cinquecentomila baci" , invito a leggerla, io la trovo meravigliosa.
 
 

PRIMAVERA


Il Russo aveva mille qualità nel suo, all’apparenza quieto, ma cavalcante immaginario di eterna sognatrice che non aveva voglia di fare i conti con la realtà.
Lui amava i fiori; lei portava il nome di uno di essi e rivedeva nell’amato Sovietico le migliori qualità che quei boccioli sapevano portare con nobile fierezza.
Ivan non era solo la maestosità del girasole che lui tanto amava, che sfidava il cielo con la sua altezza: era l'amaranto segno di vita perpetua, il profumato alloro simbolo di gloria, il tenace bucaneve che spezzava le catene dell’inverno e portava la speranza di una nuova vita.
Il mondo intero sembrava scappare intimorito, spaventato dalla sua presenza, ma per l’Italiana l’arrivo di Ivan era il principio della primavera che nasceva dalle fitte bufere di neve delle steppe siberiane.
Era ventata fredda di novità e profumo di proibito, la paura che saliva in rapidi brividi lungo la schiena e la violazione di ogni precauzione che chiunque, spaventato dall’immensa nazione, le aveva costruito attorno perché stesse in guardia contro di lui.
Russia era il mostro sanguinario che non aveva pietà per nessuno; era il sadico che si divertiva per una lenta tortura della vittima.
Così avevano detto gli altri.
Ma Margherita non ascoltava mai. Ingenua e testarda, non aveva pregiudizi contro nessuno e in un tiepido giorno di primavera, quando la neve sciolta tra le rocce aveva conosciuto il riso del disgelo, aveva distrutto ogni barriera creata per la propria sicurezza.
Era bastato un sorriso.
 
-Margherita Vargas…-
-Ivan Braginskij…-.
 
Il suo nome, così esotico, così straniero, sembrava scivolare sulle labbra come i petali che si staccavano dalle corolle in quella tenue mattina di inizio aprile. E quei suoi occhi violacei, quelle labbra sottili, quel fisico imponente, tutto di lui sembrava modellato da uno scultore egoista che voleva solo mostrare una bellezza irraggiungibile a tutto il mondo.
 
-Mi piacerebbe conoscerti meglio, Ivan Braginskij-
-Ne sarei onorato, Margherita Vargas-.
 
Ma Italia non era tutto il mondo.
  
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