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Autore: MissWilde25    17/10/2015    1 recensioni
-Io non posso cambiare figlio mio, ormai ho fatto la mia scelta. [...]
-Allora è vero che mio padre è morto.
Ed è così giusto? È questa la verità? La è stata per anni, da quel giorno terribile in cui hai lasciato che l’odio prendesse il sopravvento: Anakin Skywalker, il Jedi onesto e coraggioso, l’allievo perfetto di Obi-wan Kenobi è morto quel giorno, per permettere a Darth Fener di nascere e prendere il potere, come più potente tra i Sith.
E allora perché fa così male, sentire quella verità uscire dalle labbra innocenti di tuo figlio?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! Faccio qualche premessa prima di lasciarvi alla storia. innanzitutto ho da poco iniziato a guardare Star Wars ( non linciatemi per favore XD) quindi chiedo scusa in anticipo per eventuali licenze eccessivamente poetiche che potrei essermi presa. In seconod luogo è la seconda storia che pubblico, quindi per favore se non vi piace andateci piano con i giudizi. In ulrimo ringrazio WhiteLady14 che ha gentilmente letto la storia in anteprima e convinta ( leggete: costretta a calci) a pubblicare.
Spero che vi piaccia e ringrazio chi leggerà o lascerà un commento.
Un bacio! 
MissWilde   

 

My sweet child….  

 
 
Quando te lo sei trovato davanti quasi non ci credevi. L’aria viziata che per tanto tempo ti aveva tenuto in vita doveva averti giocato uno scherzo, per la prima volta.
Invece non era un sogno e neanche un’allucinazione.
Luke era lì, davanti a te, non una sola traccia di paura sul viso giovane, ma impassibile, gli occhi chiari pieni di una fiducia che ha fatto stringere quell’organo nero e avvizzito dentro il tuo petto martoriato che da anni sembrava battere solo per seminare la morte.
Ricordi molto poco di quel tempo, in cui anche i tuoi occhi erano chiari e puri come i suoi. Un tempo in cui lottavi contro la rabbia e la vendetta che tentavano di insinuarsi in ogni fibra del tuo essere. Un tempo in cui rendere fiero il tuo maestro e vendere la tua anima per amore ti sembravano le migliori delle scelte, perché essere amato, credevi, è meglio che essere temuto.
Luke è prigioniero. Le guardie lo portano al tuo cospetto e tu non capisci.
Perché consegnarsi volontariamente a un nemico che lo distruggerà? Perché venire qui, in questo luogo di ombre e di morte, se non vuole unirsi a voi?
Ma ormai non importa. Ha fatto la sua scelta: si è addentrato nella tana del leone, da solo e disarmato e sarà divorato.
Per la prima volta, il pensiero di un’anima venduta e distrutta dal tuo signore non ti rende per niente soddisfatto, anzi un’orrenda inquietudine si stabilisce nella tua gola, rendendoti ancora più difficoltoso del solito respirare.
Ma ancora più angosciose sono le parole di Luke.
-Lo so, che in te c’è ancora del buono, padre. Lo sento.
Povero figlio illuso.
Il pensiero che stia buttando via la sua anima per salvarti, ti causa un conato di vomito.
Tu non puoi essere salvato, nemmeno Obi-wan, il più potente tra i Jedi è riuscito a fermarti.
E invece, il tuo sciocco, pazzo figlio è venuto qui solo per questo.
Le illusioni non portano a niente, la lezione è stata dura e difficile, ma tu l’hai imparata e come tale ora il tuo compito è insegnarla ad altri.
Sarà così, decidi, il tuo ultimo gesto di “affetto” verso tuo figlio sarà insegnargli questo: le illusioni non portano a nulla se non nel migliori dei casi a un tradimento e a una mano tagliata. Se la sua anima deve essere distrutta, succederà senza che lui senta rimbombare nelle orecchie inutili bugie.
-Io non posso cambiare figlio mio, ormai ho fatto la mia scelta.
La delusione che si disegna sul suo volto è qualcosa di orrendo, ti squarcia in profondità, dove non pensavi che qualcosa potesse ancora raggiungerti.
-Allora è vero che mio padre è morto.
Ed è così giusto? È questa la verità? La è stata per anni, da quel giorno terribile in cui hai lasciato che l’odio prendesse il sopravvento: Anakin Skywalker, il Jedi onesto e coraggioso, l’allievo perfetto di Obi-wan Kenobi è morto quel giorno, per permettere a Darth Fener di nascere e prendere il potere, come più potente tra i Sith.
E allora perché fa così male, sentire quella verità uscire dalle labbra innocenti di tuo figlio?
Rimugini su questi pensieri mentre lo porti al cospetto dell’imperatore.
E poi stai in un angolo, tra le ombre e osservi.
Guardi quel serpente dalla pelle bianca e rugosa e dagli occhi crudeli sibilare nell’orecchio di tuo figlio, riempirlo di dolore come un vaso, mentre gli fa vedere i suoi compagni che vengono distrutti uno dopo l’altro. Lo osservi mentre erode sempre di più qualsiasi speranza ci sia nel cuore di tuo figlio.
-Avanti fai cessare questo massacro, giovane Skywalker, uccidimi.
Ecco. Luke sta per voltarsi e tu sai già cosa vedrai in quegli occhi. Vedrai una luce rossa e malata. Vedrai il suo cuore spezzato essere sopraffatto dall’odio. E vedrai la sua anima, che viene distrutta per sempre e venduta al male.
Luke si volta.
E tu lasci andare un respiro che hai inconsapevolmente trattenuto.
C’è dolore nei suoi occhi e c’è rabbia. Ma quel sentimento insidioso e velenoso non riesce a prendere il sopravvento. Tuo figlio si erge sicuro come una quercia davanti a te e all’Imperatore, non indietreggia. Ha la schiena e le spalle tese, la mascella contratta e i suoi occhi blu sono appannati di lacrime. Avverti il conflitto che sta avendo luogo nel suo cuore, le vibrazioni della Forza non ti mentono, ma il tuo sembra essersi risvegliato dopo anni di letargo e ora batte furiosamente. Senti il desiderio sempre più forte di alleviare le pene che leggi in quelle iridi celesti, di dargli ragione. Vuoi rivedere la speranza che la rabbia e il desiderio di vendetta stanno soffocando, lo vuoi così tanto che fa male.
Quasi non senti, quando Luke si rivolge a te di nuovo.
-Sento il conflitto nel tuo cuore, padre. In te c’è ancora del bene.
È sempre così facile lasciare che la rabbia ti sommerga e lo fai anche questa volta, anche se non sai se sei più furioso con te stesso per esserti concesso questo attimo di debolezza o con lui per averlo sentito.
-E io sento il conflitto nel tuo. Lascia che il male prenda i sopravvento.
Al suo diniego sfoderi la spada e combattete.
Non gli dai tregua lo attacchi e cerchi di ferirlo, vuoi eliminare lui, così forse anche i sentimenti che ha risvegliato in te si placheranno una volta per tutte.
È bravo, tuo figlio. Ha il tuo talento e le lezioni di Yoda e Obi-wan si fanno sentire. Non sarà facile come la prima volta.
Così tenti l’ultima carta.
Gli parli.
Ferisci senza pietà la sua anima già martoriata e il suo cuore indebolito, porti al limite la sopportazione al pensiero dei suoi amici che stanno morendo in quegli istanti, distruggi con forza la speranza di cui tuo figlio è il simbolo.
E alla fine basta una pressione minima, solo sentire il nome di sua sorella Leila è sufficiente a farlo impazzire.
Ti salta addosso e sembra più una bestia ferita che un uomo.
Il suo volto è deformato in un’espressione di furia addolorata, che abbruttisce i suoi lineamenti e ti fa boccheggiare.
Senti a malapena quell’essere viscido che vi osserva e ride.
Sei troppo sconvolto mentre cerchi di parare e evitare i colpi di spada di tuo figlio.
L’ennesima creatura che aveva fiducia in te. L’ennesima creatura che ti amava. L’ennesima creatura che ha tentato di salvarti.
L’ennesima creatura che hai ferito e ucciso per questo.
Ti ripeti che sarebbe successo, che qualsiasi idiota sarebbe riuscito a prevederlo, che è questo ciò a cui portano le illusioni di una nuova speranza.
Nessuna di queste giustificazioni allevia il senso di colpa che ti sta soffocando.
E questa distrazione ti costa caro: Luke ti ricambia il favore e ti taglia la mano come tu hai fatto non molto tempo prima con lui.
Cadi a terra e fissi il suo volto, deformato dal dolore e dalla rabbia come la cera da una candela. 
Ora è la fine. Tu morirai per mano sua e la sua anima morirà con te.
Luke spegne la spada e la butta lontano.
-Io non ti ucciderò. Non diventerò mai uno di voi.
Le ha sconfitte. Ciò che tu sei stato troppo debole per controllare non è riuscito ad avere la meglio su tuo figlio.
Fai appena in tempo ad alzarti e ti rendi conto che questa scelta gli costerà caro.
L’imperatore si avvicina e la luce maligna nei suoi occhi ti causa un brivido di un sentimento, che conosci molto bene, ma che da anni non provi più: paura.
-E allora muori, Luke Skywalker.
Le scariche elettriche buttano a terra il giovane Jedi. Lo osservi rannicchiarsi in posizione fetale, la bocca distorta dal dolore fisico mentre geme e piange. L’imperatore non si ferma, ha ormai dimenticato come si fa a provare pietà, anche verso una creatura giovane, pura e indifesa di fronte all’enormità del suo potere.
-Padre, ti prego, aiutami.
È una supplica spezzata dal pianto quella che ti raggiunge le orecchie e ti senti ferire di nuovo nelle profondità di un cuore che non pensavi potesse farti provare ancora qualcosa.
Pensi alla vita che sta abbandonando tuo figlio, quello che ha avuto il coraggio di sputare in faccia al Male e alla Morte, pur di salvare il mostro che sei e riportare a galla suo padre dal mare nero di odio in cui è affogato.
E l’idea che la creatura sozza che ora ride accanto a te e gode della sofferenza di un innocente sarà la fine che attende il tuo illuso, pazzo e coraggioso figlio è più di quanto tu riesca a sopportare.
Sollevi l’imperatore e lo senti chiaramente il respiro di sollievo di Luke, che ti accarezza come balsamo su una ferita.
Butti quell’essere immondo nell’inferno da cui è venuto e dopo anni ti riprendi la tua anima e permetti al tuo cuore di battere di nuovo.
Scappate insieme.
Luke ti tiene per le spalle, mentre tu senti all’improvviso il peso delle mille ferite che ti porti dentro all’anima e sul corpo gravarti sulla schiena e appesantirti il passo.
Cadi di fronte alla navicella di tuo figlio e sai che per te è ora di andare dove lui non potrà seguirti.
-Luke, toglimi il casco.
-Ma così morirai- l’apprensione nella sua voce è dolce come il miele e se ti ricordassi come si fa ora sorrideresti.
-Voglio vederti con i miei veri occhi.
Luke deglutisce ma ti obbedisce e ti toglie il casco.
E così non sei più Darth Fener, sei di nuovo Anakin Skywalker e per la prima volta senti una pace improvvisa e accogliente avvolgerti corpo, mente e cuore.
Non c’è più rabbia, non c’è più dolore, non c’è più malato desiderio di vendetta.
I polmoni ti bruciano e il cuore batte con sempre più difficoltà, ma sei felice. Incredibilmente, indubbiamente felice, mentre guardi il bel viso corrucciato di Luke, gli occhi chiari sinceri e pieni d’amore e senti le sue mani stringerti forte come se così potesse strapparti alla morte.
Figlio testardo.
Chi avrebbe mai detto che un mostro come te, si meritasse una creatura meravigliosa come lui…
-Lasciami qui. Fuggi, Luke. Vai via di qua.
Lui ti ha salvato, ora sta a te ricambiare il favore.
-No, no!! Io ti salverò….io devo salvarti!
-Lo hai già fatto…
Capirà. Quando il dolore passerà, capirà di averlo fatto. Di essere riuscito dove i più potenti Jedi hanno fallito.
Sorridi e accarezzi le sue mani.
Te ne vai così.
Con gli occhi pieni delle sue iridi azzurre, luccicanti di lacrime e di affetto e il suono della sua anima che chiama la tua.
Il cuore pieno finalmente di una nuova speranza.                     
   
 
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