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Autore: Diletta_86    18/10/2015    3 recensioni
A volte per non soffrire bisogna solo non guardarsi indietro e buttare il cuore in stand by.
Quello che tenta di fare Gaetano Berardi per non rimanere in balia di un incertezza che aleggia su di lui da troppo tempo.
Questa è essenzialmente la sua storia.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Il sonno ormai è perduto. Inutile rincorrerlo. Gaetano osserva il cellulare, ha una chiamata persa, ed è di lei. Sbuffa. Cosa dannazione mai vorrà. Il cuore è tentato, ma la mente resiste. Non deve, deve resistere, per se stesso. Passando una mano tra i capelli scarmigliati sbadiglia, si alza, e si dirige dritto verso la doccia. Nel tragitto non può far a meno di notare quanto l’appartamento richieda qualche piccola opera di manutenzione, ci penserà, magari il suo amico Anthony ha ancora quella ditta di ristrutturazione.
Si butta sotto il getto tiepido progettando il da farsi. Piccoli pensieri e piccoli passi verso il domani. Quando esce è di nuovo momentaneamente padrone di se. Deve fare la spesa. Lo appunta nell’agenda dello smartphone.  Lentamente afferra la sacca da dove l’aveva appoggiata all’arrivo e ne estrae una camicia pulita e dei jeans.  Deve assolutamente chiedere a Torre di inviargli un po’ delle sue cose. Oppure deve comprare tutto nuovo, ancora non è ben chiaro.
Alle nove puntuali parcheggia davanti al commissariato, il solito in cui è stato ispettore prima e commissario poi. Un altro di quei maledetti posti pieni di ricordi. Pazienza. Lui adesso è l’agente Veleno. Assume un aria professionale e distaccata ed entra. Le facce sono tutte nuove, tranne una... dannazione!  Quell’agente seduto in guardiola è niente popò di meno che uno degli alunni di Camilla.
Il karma congiura contro di lui. Inutile evitarlo. Lo attende e quando si avvicina risponde al suo saluto. Se la sarebbe potuta cavare, ma quel pivello sbaglia tutto, domandandogli proprio di lei.
“Senti. Non voglio offenderti. Ma non domandarmelo mai più. Scordati Chi sono se serve.”
Il ragazzo allibisce, fa un passo indietro. Sbuffa, ma sbatte i tacchi e se ne va. Meglio.  La destinazione di Gaetano è il secondo piano, distretto servizi speciali. Il suo capo lo attende. Tutto sommato è un uomo cordiale questo Ardenzi.  Qualcosa gli dice che non riuscirà a tenergli lontano la sua storia molto a lungo. Un lieve sospiro. In fondo lui è un duro solo in apparenza. E i duri, come dice una canzone, hanno due cuori. Prima o poi dovrà far uscire il groppo e forse lo sguardo di Ardenzi è il primo sguardo sincero ed interessato che vede da che Torre non è più con lui.
L’uomo lo accompagna a quello che sarà il suo ufficio. E’ carino. Spazioso e con un enorme finestra. A Gaetano piace ed un sorriso sghembo trova il modo di uscire.
“Bene! Sono proprio contento di averti con noi!”
“Oh... è un piacere …”
“...Roberto, chiamami Roberto!”
“E’ un piacere Roberto!”
L’allegria di quell’uomo è contagiosa. Dieci minuti più tardi un po’ del groppo sul cuore pare essersi sciolto e Gaetano è già impegnato a studiare il suo primo incarico.  Una vicenda delicata, un giro di droga in cui sono implicati gli zingari della capitale.  Era una cosa intrigante, pericolosa ma decisamente ne aveva bisogno. Arrivò a sera senza quasi rendersene conto. 
“Robè io vado!”
“Ciao G.!”
Si salutarono in fretta. Capatina al market per i rifornimenti e casa. Non era più abituato a vivere da solo ed aveva comprato troppe cose. Pazienza. Stivò il freezer come se dovesse avvenire chissà quale calamità e poi si scaldò qualcosa: verdure bollite e tre uova.  Peccato però che la sera ed il silenzio stessero per mandargli in vacca il poco buonumore ritrovato. Uscì, senza una meta precisa. Finendo seduto ad un tavolo del bar Mario come ai vecchi tempi, una bottiglia di vermouth davanti e gli occhi persi altrove. 
   
 
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