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Autore: BELIEBER_G    18/10/2015    1 recensioni
Tanti anni fa, nell’immensa Terra di Mezzo, vennero creati 19 anelli del potere: sette vennero dati ai nani,grandi costruttori e circondati dall’oro. Tre agli elfi, dalla vita eterna e bellezza incommensurabile. Infine, nove agli uomini che come ogni altri, ne bramano il potere. Ma tutti furono ingannati, poiché venne creato un altro anello. Dalla lava del Monte Fato, Sauron, l’oscuro signore, forgiò un anello che li avrebbe domati sopra ogni dove.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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A rappresentare i nani, vi era il nano Gimli: folta barba marrone, occhietti sfuggenti e molto competitivo, come ogni altro nano d’altronde. A rappresentare gli elfi, c’era Legolas Verdefoglia, figlio del grande re Thranduil: lunghi capelli biondi, occhi azzurri che vedevano tutto, arco e freccia sempre a portata di mano e una grande passione per Tauriel. A rappresentare gli uomini, infine, era presente Boromir, figlio di Denethor, sovraintendente di Gondor, visto che un re Gondor non aveva,poiché la stirpe di Isindur era stata macchiata dal fatto che era morto per via dell’anello. Ma un erede c’era ed era anche presente, Aragorn era sì un ramingo del nord, ma era anche pronipote  di Isindur. Solo che egli non si sentiva all’altezza e aveva paura che la malattia della mente verso quel gioiello cadesse su di lui. Chi era amico si abbracciava, chi era alleato si stringeva la mano ed infine tutti si sedettero in cerchio e al suo centro, Frodo posò l’anello del potere su di una pietra innalzatosi dal terreno. Ci fu un brusio di commenti e chiacchiere, fin che non giunse Elrond, con sua figlia Tauriel, per dare inizio alla riunione: con le sue sopracciglia sempre corrucciate, osservava l’anello e ne ripugnava il potere. Fu Gimli, il nano, il primo ad afferrare la sua ascia e a tentare di distruggere l’anello, ma esso era troppo potente e lo respinse con la sua magia. “L'anello non può essere distrutto qui, Gimli figlio di Glòin, qualunque sia l'arte che noi possediamo.. L'anello fu forgiato tra le fiamme del Monte Fato, solo lì può essere annientato.” Commentò Elrond, prima di notare che Boromir, l’umano biondo e barbuto, lo osservava troppo da vicino. “Come può un gioiello così piccolo creare tanto scompiglio?” si domandò. “Potremmo usarlo contro il nemico!” esclamò poi, con gli occhi che gli brillavano. “Si impossesserà di noi, dobbiamo portarlo a Mordor e distruggerlo.” Continuò Tauriel. “Ha ragione.” Commentò Aragorn. “Che diritto ha un ramingo del nord di dire questo?” chiese Boromir ridacchiando. Legolas si alzò dal posto per difendere l’amico. “Lui è Aragorn, figlio di Arathorn di Gondor.” Esclamò. Boromir fu sorpreso: “Aragorn? Questo è l’erede di Isindur?” commentò, sempre con un sorriso divertito. Frodo era solo un piccolo mezz’uomo che non aveva voce in capitolo, ma che decise di intervenire coraggiosamente e dire la sua. “Porterò io l’anello a Mordor!” esclamò frettolosamente. Ormai lo hobbit si sentiva legato all’anello, tanto che si offrì volontario per andare fino a Mordor per distruggerlo.

Tutti furono d’accordo, ma ovviamente non vollero lasciarlo da solo. “Hai la mia spada.” Disse Aragorn. “E la mia ascia.” Continuò Gimli. “Il mio arco.” Ribatté Legolas. “E i miei pugnali.” Continuò Tauriel, mentre Boromir si infiltrava tra la fila in silenzio. Ovviamente anche Gandalf si unì. Rose stava guardando tutto dietro un cespuglio e corse fra la fila, con il suo passo svelto. “Frodo non si muove senza di me.” Esclamò balbettando, credendo di fare una brutta figura. Frodo sorrise ampiamente, anche quando intervennero i due fratelli Tuc. “Bene, 10 compagni ti porteranno a Mordor. Voi sarete La Compagnia dell’Anello.” 

E fu così che iniziò il loro viaggio, due elfi, due uomini, un nano, un mago e quattro hobbit viaggiavano per la Terra di Mezzo tra la neve e il freddo. Boromir continuava a osservare l’anello che Frodo aveva al collo e pian piano il gioiello si stava prendendo la sua mente. I pipistrelli neri di Saruman, alleato con Sauron, li spiavano continuamente e ogni volta la Compagnia doveva nascondersi. La compagnia formata da nuovi amori, in cui Legolas ammirava Tauriel. Formata da persone che temevano il trono, come Boromir e Aragorn. E quattro hobbit coraggiosi, ma fino a quale punto?
  
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