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Autore: Fenrir_23    18/10/2015    2 recensioni
Matthew Ketchum, il figlio di Ash e Misty, si rimette in viaggio per una nuova avventura a Johto. Lo attendono nuove e vecchie conoscenze, altri Pokémon, emozionanti sfide e un Team misterioso.
"È stato Suicune, il Vento del Nord, a salvarmi."
"Cosa? Mi stai dicendo che i Pokémon leggendari, Lugia e Ho-oh, sono spariti?"
Il ragazzino dagli occhi di ghiaccio si passò una mano fra i capelli corvini che gli ricadevano sulla fronte.
"Non ci vediamo da parecchio tempo, Matthew."
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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L'ALLENATORE SOLITARIO!


                                      






Si era davvero cacciato in un brutto guaio.
Quel Tauros selvatico e aggressivo, incontrato lungo il percorso che secondo la cartina avrebbe dovuto condurlo ad una fattoria, aveva decimato tutta la sua inesperta squadra. Persino il vecchio Ryhorn – un po’ acciaccato ma avvantaggiato da anni e anni di esperienza - non era riuscito ad avere la meglio.
Il ragazzino s’impose di controllare i battiti del proprio cuore … doveva rimanere lucido, per cercare di uscire indenne da quella maledetta situazione. Non poteva sperare nella fortuna, non ne aveva mai avuta: doveva arrangiarsi da solo, come aveva sempre fatto.
Lanciò un’ultima occhiata a Totodile, la sua unica speranza di vittoria.
Sorrise amaramente. Totodile era un Pokémon ombroso, schivo e solitario, distaccato da tutti … “un Pokémon difficile.” Gli aveva detto Elm.
“Proprio com’ero io un tempo.”
Gli occhi azzurri del ragazzino si chiusero quando Tauros caricò verso di lui … ma il colpo che si aspettava non arrivò: un rumore sordo fermò l’avanzata del Pokémon. Totodile l’aveva azzannato rimanendo appeso ad una zampa anteriore e stringeva con forza, per tenersi aggrappato. Tauros saltò verso l’alto e atterrò sul terreno picchiando la zampa a terra, obbligando l’altro a lasciare la presa. Poi il Pokémon caricò nuovamente verso il giovane allenatore, ma un potente getto d’acqua fermò la sua corsa furiosa.
Tauros si voltò, sbuffando di collera. Lui e Totodile si fissarono per diversi secondi.
Raven si spostò un ciuffo di capelli corvini che gli ricadevano sulla fronte, osservando intensamente il suo Pokémon.
In quel mese e mezzo che avevano trascorso insieme, Totodile si era dimostrato prima aggressivo nei suoi confronti, poi indifferente. Aveva combattuto alla palestra di Olivinopoli solo per soddisfare il proprio ego, non per collaborare con lui.
Per un attimo il tempo sembrò fermarsi. Una luce abbagliante illuminò il corpo del Pokémon d’acqua, che prese a cambiare forma, allungandosi verso l’alto, per poi irrobustirsi, sotto lo stupore del suo allenatore.
La possente mascella di Croconaw scoccò nel vuoto, ad evoluzione terminata.
Tauros si lanciò al galoppo, pronto a sfoderare un attacco riduttore a piena potenza. Lo starter d’acqua rimase lì dov’era, deciso a non muoversi. Quando l’avversario gli fu addosso, spalancò la bocca: l’impatto generò una nube di polvere, smuovendo la terra secca.
Nel momento in cui Raven riuscì a scorgere qualcosa, rimase sbalordito: Croconaw aveva fermato il Pokémon selvatico con la sola forza delle mascelle, e ancora adesso lo stava trattenendo faticosamente fra i denti, impedendogli di andare avanti. Un improvviso getto d’acqua denso e potente mandò Tauros a sbattere contro un albero dalla parte opposta.
Raven afferrò una delle Pokéball che si portava dietro, lanciandola verso il Pokémon selvatico. La sfera dondolò una volta, due volte, tre … alla quarta si aprì permettendo a Tauros di sfuggire. Il Pokémon lanciò uno sguardo truce all’allenatore e al Croconaw che l’avevano sconfitto, poi sparì al galoppo in una nube di polvere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ti ringrazio, Croconaw.”
Raven provò un’ultima volta ad attirare l’attenzione del suo Pokémon, prima d’infilarsi nel sacco a pelo per passare la notte. Amava dormire all’aperto, e voleva approfittare del caldo estivo per poterlo fare, perché sapeva che una volta arrivato l’inverno non sarebbe più stato possibile. Proprio per quello, aveva rifiutato l’ospitalità offertagli dalla fattoria dei Miltank. No, forse non era solo quello … lui era un tipo solitario, e preferiva tendenzialmente la compagnia di se stesso e dei suoi Pokémon, a quella di altri essere umani sconosciuti.
L’aria provocata dallo sbuffare di Rhyhorn, che gli riposava accanto, gli solleticava il viso.
Spinarak si calò velocemente giù da un albero penzolando davanti alla faccia del proprio allenatore nel tentativo di spaventarlo, ma l’impassibilità del ragazzino lo lasciò deluso per l’ennesima volta.
“Lo sai che con me non funzionano gli scherzi così.” Lo prese in giro Raven. Hoothoot, poco distante, annuì pacatamente.
Raven chiuse gli occhi, stanco. Mentre il sonno stava per vincerlo e trascinarlo nel mondo dei sogni, gli sembrò di percepire un corpo pesante che si appoggiava lievemente al suo. Una coda si mosse e l’allenatore ebbe solo un pensiero: Croconaw.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il giorno seguente, Raven si era svegliato all’alba per riprendere il cammino: aveva perso fin troppo tempo a Cianwood City e a Olivine City, per conquistare le medaglie. Doveva darsi una mossa, altrimenti non avrebbe fatto in tempo a candidarsi per il torneo della Lega di Johto di quell’anno.
Sapeva che anche Matthew vi avrebbe partecipato, e il suo più grande desiderio era quello di poterlo sfidare.
Mentre marciava di buon passo nelle campagne che l’avrebbero condotto ad Ecruteak City, delle urla attirarono la sua attenzione. Senza scomporsi accelerò la sua camminata e, dopo aver attraversato un campo coltivato, in una piazzola di terra battuta, trovò due ragazze che si stavano sfidando. La più grande pareva avere circa sui sedici anni, aveva lineamenti magri e affilati che contribuivano a rendere il suo ghigno malvagio ancora più distorto.  Raven conoscenza bene quel sorriso sarcastico … il sorriso di chi ama causare sofferenza agli altri. Puntò gli occhi sull’altra ragazza. Sembrava avere circa la sua età, dodici anni: il viso, contornato da folti capelli ricci di un castano intenso, il corpo tondo, la postura indecisa, i grandi occhi scuri, tutto l’insieme comunicava timidezza e un po’ di goffaggine.
“Ti prego, basta! Lascialo stare!”
Urlava la ragazzina, cercando di richiamare il suo Pokémon; un Cyndaquill altrettanto timido. Ma l’avversario, un possente Golem, continuava a respingere la sfera della giovane allenatrice per impedirle di ritirare il suo Pokémon, e poi attaccava il povero Cyndaquill.
“Fermati!”
Raven si fece avanti d’istinto.
La ragazza più grande alzò un sopracciglio, incuriosita, sfoderando un sorriso di scherno. Raven si frappose fra Golem e il piccolo Pokémon di fuoco.
“Chi saresti tu?”
“Non t’interessa.” Rispose il ragazzino malamente. “Piuttosto, cosa stai facendo al Cyndaquill di questa ragazza?”
“Tsk.” L’allenatrice alzò le spalle. “Mi sto solo divertendo un po’ … che c’è di male?”
Raven si sentì invadere da una rabbia accecante, che s’impossessò di tutto il suo corpo. Quelle parole, quante volte le aveva già sentite?
Le persone come te …” Pensò, portandosi una mano alla cintura dove custodiva le sue Pokéball. “Non meritano niente.”
In silenzio, tese il braccio davanti a sé, mostrando la Pokéball alla ragazza più grande.
“Ah … e così vuoi sfidarmi, novellino?”
Raven non rispose.
“Te ne pentirai, come la stupida bambina che stai difendendo … vai Golem!”
Raven esitò un attimo, prima di lanciare la sua sfera. Ripensò al giorno precedente … nello sguardo del suo Pokémon, aveva finalmente visto qualcosa di diverso e, in quell’istante, aveva avuto la certezza di poter contare su di lui.
“Croconaw, ora!!”
Lo Starter d’acqua si voltò verso il suo allenatore fissandolo per diversi istanti con il suo sguardo cupo. Poi gli occhi affilati ruotarono verso il Golem che aveva davanti.
La ragazza più grande e il suo Pokémon esitarono per un attimo. Croconaw, con la sua aura cupa, metteva a disagio.
“Golem, rotolamento!”
Il grosso Pokémon roccia si lanciò in avanti facendo tremare il terreno.
“Getto d’acqua!”
Un’ondata d’acqua a forte pressione investì il Pokémon roccia, che fu spazzato via, a diversi metri di distanza. Croconaw si lanciò in avanti e lo colpì con un potente attacco testata, mandandolo definitivamente K.O.
L’allenatrice più grande si morse per un attimo le labbra, poi il suo solito ghigno si ripresentò sul suo volto.
“Tsk, è stata solo la fortuna del principiante.” Mormorò, mentre ritirava il suo Pokémon senza neanche ringraziarlo.”Ora ti faccio vedere … vai, Weepinbell!”
Il Pokémon d’erba entrò in campo attaccando con un foglie lama, ma Croconaw le schivò facilmente, e ripartì all’attacco.
“Morso, vai!” Gli consigliò Raven.
Le mascelle potenti del Pokémon fermarono Weepinbell afferrandolo per il gambo ricurvo in cima alla testa; poi Croconaw prese a ruotare su se stesso per darsi slanciò, e scagliò l’avversario a diversi metri di distanza.
Un’altra schiacciante vittoria per lui e Raven.
L’allenatrice nemica richiamò il Pokémon nella sfera con rabbia, poi afferrò tutte le Pokéball che le restavano, schierando i componente della squadra che le rimanevano.
La ragazzina più piccola indietreggiò quando si vede davanti quei Pokémon, e strinse a sé Cyndaquill con più forza.
“Andiamocene, è troppo pericoloso!”
Raven lanciò un’occhiata al suo Pokémon … “Sei pronto, Croconaw? Facciamogli vedere cosa sai fare.”
Il Pokémon d’acqua osservò i suoi avversari: Un Raticate, uno Snubull e un Pineco; quando loro si lanciarono verso di lui, si piegò all’indietro  e sputò un getto d’acqua a tutta forza, che li spazzò via senza troppi complimenti.
La ragazza più grande richiamò i Pokémon in fretta e furia e se la diede a gambe.
“Maledetto moccioso, me la pagherai!”
 
 
“Wow, sei stato fortissimo!”
Raven smise di osservare il suo Croconaw e si girò istintivamente verso la ragazzina dietro di sé, che lo stava guardando con occhi pieni di ammirazione.
“Ti ringrazio tantissimo, hai salvato il mio Cyndaquil.”
L’allenatore di Pokémon abbassò lo sguardo, istintivamente. Non era mai stato capace di sostenere quello delle altre persone della sua età. Si sentiva inadeguato, e a disagio.
“Non sopporto i prepotenti.” Disse solamente, voltandosi per riprendere il suo cammino. “Stai attenta, ce ne sono molti.” Croconaw gli si accostò, pronto a rimettersi in marcia.
La ragazzina lo afferrò per un polso, tentando di fermarlo. “Hei, aspetta, anche tu stai conquistando le medaglie vero? Potremmo viaggiare insieme!”
Raven non le rispose.
“Io mi chiamo Cindy Mellow e vengo da Olivine City.” Si presentò lei. “ Anche se questo Pokémon sono andata a prenderlo dal professor Luck di New Bark Town prima di partire.”
“Che ragazza chiacchierona.”
Il giovane allenatore la osservò un po’ incuriosito.
“E tu come ti chiami?”
“Raven Rock-“ Esitò, prima di continuare. “Raven.”
Si voltò, dando a Cindy le spalle. “ E mi spiace, non viaggio con nessuno. Sono un allenatore … solitario.”
Riprese a camminare.
“Andiamo, Croconaw.”
 
 
 
 
 
 








Chi si rivede! Pensavate che io mi fossi dimenticata di lui eh? XD invece Raven è un personaggio a cui tengo molto, tant'è che prima di iniziare a scrivere questa fic ero indecisa sul dargli il ruolo di protagonista ... ma alla fine ho preferito optare per il caro vecchio Matthew xD
Mi sono completamente dimenticata di commentare il capitolo precedente e mi scuso! Come al solito, un grazie a chi mi segue, alla prossima!
   
 
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