Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Francymime    18/02/2009    14 recensioni
La storia si svolge dopo la morte di Jenny Shepard; la squadra è stata riunita ed il nuovo direttore è Lionel Vance (quello che l'ha sciolta alla fine della qinta stagione), non ci sono spoiler, è tutta fantasia! Tony e Ziva alle prese con dei giovani cadetti della marina, una ragazza fin troppo esuberante, una simulazione di incarico sotto copertura, incomprensioni e certezze...un incarico speciale che porterà Tony e Ziva ad un confronto diretto...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tony e Ziva erano in auto; era notte e pioveva a dirotto. Ziva aveva aspettato che Tony l'andasse a prendere davanti a casa, la sua mini era parcheggiata all'NCIS per l'abituale "revisione gratuita" che Abby sosteneva fosse necessaria per verificare che le auto della squadra fossero sempre efficienti ed in ordine.
T- Il tempo e la strada ideali per imbattersi nel motel di Bates...
Z - Oddio, non dirmi che sei uno di quelli a cui piace portare le ragazze nei motel...
Tony si volse verso Ziva e con aria sconcertata iniziò a scuotere la testa con disapprovazione.
T - Norman Bates, dico Ziva, non è possibile...Psycho, non dirmi che non hai visto Psycho, un capolavoro di Alfred Hitchcock....
Z - No, non l'ho visto e se parla di un tizio che si porta le ragazze nei motel...non mi interessa il genere!
T - Non è un film porno Ziva, è un film cult girato nel 1960, è uno psycho thriller, per l'appunto, parla di una ragazza che ruba alla società immobiliare per cui lavora un sacco di dollari e poi...
Z - Allora, che gli racconterai a Gibbs? - lei aveva tagliato corto, voleva mettere Tony di fronte alla gravità della sua situazione, gravità che ovviamente Tony cercava di nascondere rifugiandosi neille sue stupide citazioni cinematografiche.
T - E dai Ziva, mi farà l'ennesima predica, sicuramente mi mollerà un paio di scappellotti, insomma, al solito.
Questa volta era Ziva ad essere quasi sconcertata - Possibile che non riesci mai ad essere serio? Guarda che dovremo scortare Sam per una settimana, che hai intenzione di fare con lei?
T - In che senso? - ancora quel sorrisetto sfacciatamente malizioso sul viso.
Z - Sei senza speranza Di Nozzo...
Ziva si voltò a guardare fuori dal finestrino, un pò imbronciata, un pò nervosa, non sapeva se per l'imminente incontro/scontro con Gibbs oppure perchè l'abitacolo era intriso del profumo di Tony...a lei quel profumo era sempre piaciuto.
La pioggia scivolava veloce sul vetro opaco, fuori la notte correva via.
Ziva si ridestò dai propri pensieri quando avvertì che Tony aveva spento il motore, di fronte a loro la villetta di Gibbs, erano già arrivati.
T- Acc...non ho portato l'ombrello, mi bagnerò il cappotto nuovo, mi è costato un sacco di soldi!
Non fece tempo a finire la frase, si accorse che Ziva era già uscita dall'auto e di corsa era arrivata alla porta.
T- Come non detto...
Uscì e di corsa e raggiunse Ziva, che aveva già suonato il campanello.
T - Grazie per avermi aspettato, dovevi proprio suonarlo subito quel maledetto campanello?
Z - Paura?
Una voce che proveniva dall'interno e si stava avvicinando alla porta li fece girare entrambi, non era decisamente la voce di Gibbs, era una voce femminile.
S - Sto arrivando! Un secondo...
Samantha aprì la porta.
S - Finalmente sei arrivato Tony, io e zio Gibbs ti stavamo aspettando, ah, c'è anche lei agente David, su non state lì impalati, entrate!
Tony non si aspettava di trovarla lì, francamente la situazione iniziava a farsi imbarazzante, soprattutto perchè Sam gli era saltata al collo, baciandoglielo, beh, non che l'accoglienza gli dispiacesse.
Z - Non voglio essere il terzo "scomodo", me ne vado, fate pure...
Questa volta Tony non ebbe il tempo di correggerla....Ziva si stava dirigendo svelta verso il soggiorno. Tony scostò da se Sam, se Gibbs fosse sbucato fuori all'improvviso, e non sarebbe stata la prima volta,... meglio non pensarci.
Samantha lo prese per mano e lo condusse in soggiorno.
S - Avanti, accomodatevi.
Z - Io sto in piedi, grazie. Dov'è Gibbs? Le braccia incrociate, era appoggiata ad una vecchia credenza di legno.
T - E perchè poi lo chiami zio? - Tony non potè evitare una leggera smorfia, che Gibbs potesse essere zio di qualcuno o solo farsi passare per tale non gli era mai passato per la testa.
S - E' un grande amico di mio padre, lo conosco fin da quando ero una bambina, ci veniva a trovare spesso, mio padre lo ha sempre chiamato con il suo cognome, come era abituato a fare in Vietnam, così io ho preso a chiamarlo zio Gibbs...a proposito, è giù in cantina con la sua adorata barca, quando si mette al lavoro con quella, perde la cognizione del tempo, comunque mi ha detto di dirti di andare giù, quando fossi arrivato. Ti aspetta.
Stava guardando Tony, lui avrebbe voluto chiederle che cosa aveva raccontato al capo di loro due, ma c'era Ziva lì in piedi a fissare con sguardo impassibile la scena, in quel momento, probabilmente, si stava divertendo un mondo.
T- Ok, vado...
Ziva lo seguì con lo sguardo mentre si avviava verso le scale che portavano al piano di sotto, poi si concentrò su Samantha.
Z - Come mai sei qui?
S - Zio Gibbs mi ha detto che tu e Tony sarete le mie guardie del corpo per l'intera settimana, mentre mio padre sarà in Iraq, non avevo idea che sareste stati voi due i prescelti, sai, nessuna donna fino ad ora mi ha mai fatto da scorta, di solito si trattava di agenti della CIA in borghese, ma questa volta mio padre si è rivolto a Gibbs, non era mai successo, c'è qualcosa che dovrei sapere oltre quello che mi hanno raccontato, agente David?
Eh già, la ragazza era sveglia, questo Ziva l'aveva capito fin dall'inizio.
Z- Non più di quello di cui siamo a conoscenza noi, Sam - Ziva aveva preferito mentire. E comunque mettiamo subito in chiaro una cosa, io non sono la scorta di nessuno,sono un'agente dell'NCIS incaricata di proteggerti.
S- Un' agente del Mossad, vorrà dire - ancora una volta la stava squadrando con evidente disprezzo..
Z - Che problemi hai con gli agenti del Mossad?
Ziva era ferma, in piedi di fronte alla ragazza, ma non aveva intenzione di "fare il mastino" questa volta, la stava studiando.
S - Quando avevo dieci anni, mio padre era in missione nella striscia di Gaza, fingeva di essere coinvolto nel contrabbando di missili che dall'America arrivavano nelle mani dei palestinesi, missili che provenivano dalla Russia; venne catturato dal Mossad, qualcuno aveva fatto una soffiata, ai loro occhi era un nemico. Rimase loro ospite per un intero mese, non devo raccontarle cosa gli fecero in quei trenta giorni, vero agente David? Quando fu liberato e finalmente tornò a casa, nè io nè mia madre lo riconoscemmo, era cambiato, dentro intendo, sembrava un'altra persona, non raccontò mai a nessuno cosa accadde laggiù, forse si confidò solo con Gibbs.
Ziva aveva ascoltato la storia in silenzio.
Z - Questa è la guerra, mi dispiace per tuo padre, ma la guerra è questo, la guerra porta dolore, è inevitabile.
S - Tutto qui quello che ha da dire?
Z - Anch'io ho perso delle persone care in guerra, almeno tuo padre è vivo - i suoi occhi erano più scuri del solito, la voce intrisa di tristezza, rassegnazione. T - No, ho perso mio padre dopo quell'evento, per me è come se fosse morto in quella maledetta prigione israeliana. Da allora si è chiuso in se stesso, non è stato più capace di dimostrare il suo affetto, con me, con mia madre, lei è morta cinque anni fa, dicono per un infarto, in realtà perchè mio padre negli ultimi anni l'aveva portata giù nel baratro in cui lui stesso stava cadendo, fino a quando non ce l'ha più fatta....
Ziva la capiva, capiva il dolore che si portava dentro, la guerra era questo.
Z - E' vero, sono stata addestrata dal Mossad e ho agito come un'agente del Mossad, vuoi saper se ho torturato e ucciso? Si, l'ho fatto, e credi che mi sia piaciuto farlo? Il fatto è che in guerra non hai scelta, devi fare il tuo dovere, per salvare te stessa e le persone che ti stanno vicino, per salvare ciò in cui credi, il tuo paese; ho agito nello stesso modo in cui hanno agito e agiscono tutti coloro che sono coinvolti in azioni militari, israeliani, palestinesi, americani. O tu o loro. Non l'ho scelta io questa vita....è lei che ha scelto me.
S - Sono io che non ho scelto di essere la figlia di un militare, ma TU avresti potuto farlo, perchè hai deciso di diventare un militare?
Z - Come dicevo, neppure la mia è stata una scelta...anche mio padre è un soldato, un agente del Mossad.
Non era il caso di rivelare a Sam che suo padre non era un semplice agente, ma il direttore del Mossad, erà già abbastanza scossa, non voleva infierire, S - Ho bisogno di bere qualcosa ora, ti va una birra?
Andarono in cucina, Ziva si sedette al tavolo, Sam le aprì una bottiglia, la sbattè sul tavolo di fronte a lei Ziva ne bevve un sorso, scrutava Sam.
Z - Non ti chiedo di trovarmi simpatica, ma visto che dovremo convivere per una settimana, dovrai imparare almeno ad accettare la mia presenza. Devo proteggerti, è quello che farò.
S - Sai di me e di Tony? - Ziva corrugò la fronte, che c'entrava ora Tony?
Z - Si e scommetto che ne hai parlato a Gibbs.
S - Diciamo che gli ho accennato qualcosa, credo di avere messo Tony nei guai - lo disse con aria ingenua, come se l'avesse fatto senza pensarci.
Ziva sorrise - Da quanto tempo VERAMENTE sai che io e Tony saremmo stati gli agenti addetti alla tua sicurezza?
S - Da quando mio padre è stato incaricato di partire per l'Iraq, circa un paio di settimane fa - non si era scomposta.
Ziva non ne rimase sorpresa più di tanto, aveva capito che Sam amava giocare con le persone, probabilmente per lei era la cosa più naturale del mondo. Z - E sentiamo, perchè avresti preso di mira DiNozzo?
S - Zio Gibbs mi ha parlato un pò di voi due, ho capito che tipo fosse Tony...un dongiovanni!
Uno stupido, vorrai dire...Ziva stava scuotendo la testa, non sapeva se riderci su oppure andare da Tony e prenderlo in giro fino alla fine dei suoi giorni. Z - Allora, mi vuoi dire perchè l'hai fatto? Per prenderti gioco dell'NCIS, di "zio" Gibbs o....
S - Non avevo intenzione di creare problemi a nessuno, Tony è carino, molto carino direi, mi piace, davvero, e poi la sua fama di latin lover non è poi così infondata!
Vedendo l'espressione maliziosa di Sam, Ziva le mise una mano davanti al viso, come a fermare quello che avrebbe potuto dire continuando il discorso.. Z - Non mi interessano i particolari, GRAZIE!
S - Già, immagino che un soldato del Mossad non avrà tempo per certe cose e soprattutto ti mancheranno i sentimenti per certe cose...scommetto che non sai neppure di cosa stai parlando...- ancora quell'aria di sfida.
Ora Ziva iniziava a scocciarsi davvero - Sentimenti... con Anthony DiNozzo? Se lo conosco un pò, più che altro lui di solito agisce sospinto, come dire...dai suoi "istinti" più bassi, non so se mi spiego...soprattutto quando si tratta di ragazze e per quanto riguarda i miei, di sentimenti, non credo siano affari che ti riguardino.
S - Aspetta, aspetta....aaaahhhhh ora ho capito!
Z - Capito cosa!?
S - Tu e Tony...avete avuto una storia, lui ti ha mollata e a te brucia che si veda con un'altra.
Questa volta Ziva non potè trattenersi dal ridere - Non c'è mai stata nessuna storia tra me e Tony.
S - Però ti piacerebbe che ci fosse, vero? dopo essersene uscita con questa domanda che voleva essere ad effetto, tranquilla dalla bottiglia bevve l'ultimo sorso di birra.
Ziva si alzò dalla sedia, battè una mano sul tavolo, abbastanza forte perchè i vetri delle bottiglie tintinnassero e oscillassero pericolosamente, si sporse verso Sam quel tanto che le permetteva il tavolo.
Z - Ora basta, questa conversazione si è prolungata più del dovuto, ti consiglio solo di comportarti in maniera più adulta, sei la figlia di un ammiraglio della Marina degli Stati Uniti d'America, un cadetto dei marines, possibile che tu non abbia imparato niente? Voglio eseguire la mia missione e portarla a termine nel migliore dei modi, ti chiedo di non intralciare il mio lavoro. Dovrei informare Gibbs del tuo comportamento, ma non lo farò...in fin dei conti DiNozzo si merita una "lavata di mano"!
S - Volevi dire una lavata di capo?
La stessa reazione di Tony quando sbagliava, come li chiamava lui?, "colloquialismi"...forse davvero sarebbero stati bene insieme quei due; l'importante ora era la missione e subito Ziva si rese conto che il disprezzo nei suoi confronti da parte di Sam non le avrebbe di certo facilitato il compito, soprattutto considerando la presenza di Tony, il suo coinvolgimento emotivo o di qualunque altro tipo di coinvolgimento si trattasse...
S - Sarà senz'altro una settimana divertente, agente David!
Possibile che Sam non si preoccuoasse minimamente della propria incolumità?
S- Ora ti starai chiedendo perchè sono così tranquilla nel sapere di aver bisogno una scorta...beh, semplice, ci sono abituata!
Ziva sospirò, no, non sarebbe stata una missione facile...chissà intanto come se la stava cavando Tony con Gibbs, stupido di un DiNozzo, farsi abbindolare come un adolescente, tipico di Tony, già, era senza speranza.


Tony si era avviato lentamente verso le scale, le aveva discese altrettanto lentamente e si era affacciato sullo scantinato; Gibbs era alle prese con delle grosse travi di legno grezzo, stava inserendo dei chiodi, aveva in mano una grossa mazza da muratore, cosa che per un momento lo preoccupò non poco.
G - Era ora Di Nozzo, ti stavo aspettando - un altro colpo, che a Tony parve più poderoso dei precedenti, colpì il grosso chiodo che si conficcò immediatamente nell'asse.
T - Ehm, bel colpo capo!
G - Hai intenzione di rimanere su quelle scale ancora per molto? Scendi!
La voce di Gibbs, perentoria e secca, non lasciava presagire nulla di buono, Tony lo sapeva; scese finalmente i gradini e si avvicinò il più cautamente possibile al capo. Gibbs di scatto si voltò verso di lui, aveva ancora quella pesante, pericolosa mazza in mano.
Tony d' istinto sollevò le mani , ora aveva un'aria vagamente spaventata...- Non vorrai per caso lanciarmi addosso quel coso!
G - No pivello, pensavo di usare questa mazza per darti uno dei miei soliti scappellotti, che te ne pare?
Tony sgranò gli occhi, tra il divertito e lo sconcertato...certo Gibbs non faceva sul serio...o forse si?
G - Siediti! Dobbiamo parlare io e te, parlare di Sam!
T - Già lo immaginavo, non so cosa lei ti abbia detto, ma ho il diritto di raccontare la mia versione dei fatti... - anche nelle situazioni più svantaggiose non riusciva a perdere il vizio di fare il sarcastico.
G - Qui lo decido io se tu abbia o meno dei diritti! Quello che so è che ti sei portato a letto una ragazza che è sotto la mia diretta responsabilità, per di più una ragazza che conosco fin da quando era in fasce, una ragazza che ho visto crescere, la figlia di colui che mi ha salvato la vita...devo continuare?
T - No capo, mi sento già abbastanza in colpa, ma non potevo di certo sapere che lei...
Gibbs gettò la mazza contro il tavolo da lavoro con tutta la forza che aveva, seguì un fragoroso rumore, lo stesso disordine che regnava poco prima su quel tavolo ora regnava anche sul pavimento...viti, chiodi ed arnesi vari erano sparsi un pò dappertutto.
G - Non è una scusa DiNozzo, diamine, ha 23 anni, ma che ti dice la testa? Ma non è con la testa che ragioni di solito, VERO?
A quell'attacco di rabbia furente Tony non si era preparato, aveva ritratto tutto il corpo all'indietro, come per cercare di ripararsi dall' onda d'urto scaturita dalle parole infuocate del capo. Ora Tony aveva assunto l'espressione di un bambino scoperto con le mani nel vaso di marmellata e non di una marmellata qualsiasi...la marmellata di Leroy Jethro Gibbs!
G- Ziva ha ragione quando dice che sei un immaturo! Cosa devo fare con te?
T - Davvero Ziva dice questo di me? Uhmm, non l'avrei mai pensato!...- ancora quell'ironia, ma forse non era più il caso di fare dell'ironia con Gibbs in quello stato.
Z- Già, dovresti imparare a dare più retta alla tua collega, è più giovane ma ha molto più cervello di te!
Ora Tony era stato ferito nell'orgoglio, Ziva più in gamba di lui...non esisteva!
T - Senti capo, se posso parlare...
G - No che non puoi - nel frattempo era partito uno scappellotto sulla nuca di Tony, uno scappellotto che pure i suoi discendenti si sarebbero ricordati, una sorta di scappellotto da guinnes dei primati...e meno male, pensò Tony, che la famosa mazza non era più nelle mani di Gibbs.
G - Seguirai la missione che ti è stata assegnata, non ho attualmente altri agenti a disposizione e credimi, se li avessi avuti, avresti passato la settimana a far attraversare la strada alle vecchiette MA, sei degradato fino a nuova mia disposizione!
T - Aspetta capo, in che senso degradato? No, non vorrai dire che..
G - Esatto, Ziva prende il tuo posto come primo agente, sarà il tuo CAPO e riferirà direttamente a me della tua condotta, anzi, le ordinerò di farmi un resoconto dettagliato di ogni tua mossa, ogni tua parola e se ti avvicinerai a Sam più di quello che sarà necessario a proteggerla, mettiamola così, ti dispiacerà non essere stato mandato ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada.
Tony era letteralmente sconcertato, poteva sopportare tutto, ma che Ziva fosse il suo capo, questo era troppo!
T- Gibbs, non puoi farmi questo, compilerò tutti i dannati moduli e le dannate scartoffie di tutta la squadra per un mese intero, mi asterrò dal fare citazioni cinematografiche per tutto il tempo che vorrai e sai quanto questo possa essere traumatizzante per me, ma Ziva il mio capo, questo è troppo!
Gibbs sorrise, aveva trovato la punizione peggiore da infliggere a DiNozzo, non aveva dovuto pensarla a lungo...
G - Niente da fare pivello, ormai è deciso e sarai tu a dare la notizia della sua "promozione sul campo" a Ziva.
Tony era rassegnato, cercò di giocarsi l'ultima, disperata carta.
T - Ok capo, riprendi in mano quella mazza e uccidimi, sono pronto, non mi dispiace morire nel più classico dei clichè cinematografici...lo psicopatico nello scantinato che riduce a pezzi la propria vittima, ti potrei citare almeno una dozzina di film che...
G - Mi stai dando per caso dello psicopatico, pivello? Di nuovo la faccia di Gibbs si era fatta pericolosamente scura.
T - N-no, che dici, si faceva così per parlare, dai avanti, colpisci!
G - Vattene di qui, prima che prenda davvero in considerazione la tua brillante idea!
Tony tirò un sospiro di sollievo, anche se era tutto fuorchè sollevato.
T - Non ci raggiungi?
G - Tra un attimo, provo a rimettere in ordine questo disastro che ho combinato per colpa tua, sei ancora qui, VIA!
T - Agli ordini capo! -Tony di corsa risalì da dove era venuto.
Gibbs si sedette sulla sedia, accanto al tavolo di legno, la mazza giaceva in terra poco distante, la prese, la appoggiò sul tavolo; in realtà aveva rispedito Tony di sopra perchè in quel momento si sentiva molto orgoglioso di se stesso, si, il pivello aveva bisogno di una bella lezione, la più esemplare nella sua carriera di poliziotto e poi di agente dell'NCIS e forse della sua vita...DiNozzo sotto la supervisione di un'agente donna, DiNozzo alle dipendenze dirette di una donna e non di una donna qualunque...al servizio di Ziva David, lei lo avrebbe fatto rigare dritto, di questo era sicuro.
A questo pensiero Gibbs allargò il viso in un sorriso beffardo, uno di quei sorrisi che con cui era solito ricordare a se stesso che dopotutto ne sapeva ancora una più del diavolo; il suo sorriso si trasformò in una risata.
Si alzò e raggiunse gli altri al piano di sopra.
  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Francymime