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Autore: Akiko Swift    18/10/2015    2 recensioni
E se Sebastian avesse una ragazza, magari con una madre umana e un padre demone, una ragazza mezzo demone, ma dai poteri immensi e misteriosi.
Come reagirebbe Ciel a questa scoperta? Quali saranno le sue decisioni? Cosa farà Sebastian per proteggerla dalle misteriose intenzioni del padre e di Claude, demone maggiordomo di Alois Trancy? Affrontando un nuovo viaggio in un mondo stupendo assieme a voi cari lettori spero proprio che vi piaccia e che vi appassioni.
Spero di ricevere delle recensioni ( sia negative che positive) e che posso dire d'altro...buona lettura.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1°: Un Lavoro alla Residenza

Dopo avermi portato nella camera che il conte mi aveva fatto preparare, ero stata accompagnata da un basso omino nella stanza dove lavorava il conte.

Mentre andavamo dal conte sentì la voce di Sebastian, come se stesse discutendo con qualcuno, ma non riuscì a scoprire nulla e quando entrammo nello studio
del conte lo vidi al suo fianco mentre l’omino che mi aveva accompagnato si inchinò e poi se ne andò lasciandomi in quella stanza con quel ragazzino fin troppo acuto.

Rimasi in silenzio, aspettando che il conte bevesse il thè che Sebastian gli aveva portato 

-Sebastian lasciaci da soli- vidi il demone inchinarsi e poi andarsene, ritrovandomi sola con quello che rappresentava il casato dei Phantomhive ed attesi che mi
ponesse qualche domanda,in modo da soddisfare il suo interesse.

Mi guardò a fondo con il suo occhio cobalto e io non feci altro che trattenere il fiato fino a quando non mi pose la prima delle domande che aleggiavano nella sua mente

-quindi anche tu sei un demone come Sebastian, però sembri diversa…più umana- lo gardai sorpresa che avesse già scoperti il mio segreto; in fondo quel ragazzino era
famoso per il suo intuito, ma non mi aspettavo che lo scoprisse così velocemente.

-effettivamente io sono diversa rispetto agli altri demoni, io posseggo in parte sangue umano…ho sempre vissuto con mia madre qui sulla terra…mio padre non ha mai voluto
aver a che fare con me, prova fin troppa vergogna ad avere una figlia mezza umana- abbassai lo sguardo rattristata, ma fu solo per un piccolo istante poi tornai a guardare il conte.

- come hai conosciuto Sebastian? – arrossì a quella domanda e attesi un po’ prima di rispondere

-lo conobbi da piccola e subito me ne innamorai, poi lo rividi al ballo dove voi conte eravate vestito da donna per il caso di Jack the Ripper e a quel punto ci fidanzammo- vidi il viso
del conte imporporarsi leggermente mentre il conte si schiarì la voce in modo da non far vedere l’imbarazzo che lo aveva avvolto.

- ascolta…saresti disposta a lavorare per me? Qui saresti al sicuro e potresti vivere tranquillamente con Sebastian- sgranai gli occhi a quella semplice, ma importante proposta,
poi mi inchinai davanti al conte e risposi alla sua domanda

-ne sarei lieta Conte, le assicuro che non la deluderò, mi dica cosa posso fare e la farò- lo ringrazziai ancora una volta e poi uscì dallo studio.

Iniziai a girare per tutta la residenza, in modo da conoscerla a fondo e dopo un’attenta analisi di tutte le stanze decisi di andare in giardino ad ammirare le meravigliose rose bianche
che avevo visto dalla carrozza, ma non appena misi fuori un piede successe il finimondo.

Dalle cucine provenne il rumore di una forte esplosione, in uno dei corridoi della residenza si sentirono delle urla seguite dal rumore di oggetti che si frantumavano e, come ciliegina
sulla torta, vidi le pante del giardino appassire tutte in un colpo solo.

-ma cosa…- rimasi ferma davanti alla porta e dopo aver preso un profondo respiro cerco di capire la causa di quei disastri.

Quasi subito individuai il punto in cui arrivava il pianto di un ragazzino e mi diressi velocemente da lui, anche perché avevo sentito i passi veloci e spazientiti di Sebastian.

Quando arrivai trovai un ragazzino dai biondi capelli corti e gli occhi azzurro cielo, limpidi e grani come quelli di un bambino.

Era in lacrime, in ginocchio, di fronte a quello che un minuto fa doveva essere un magnifico roseto di rose bianche.

-Sebastian-san mi punirà- mi inginocchiai al suo fianco e gli presi una mano, togliendogli le fobici da giardiniere e asciugandogli un po’ le lacrime che scendevano copiose
sul suo dolce viso di bimbo. 

- adesso prendi un bel respiro e calmati…risolvo io qui in giardino, tu vai in casa a bere una tazza di thè e non ti preoccupare- gli asciugai nuovamente le lacrime
e gli sorrisi, poi lo aiutai ad alzarsi.

-grazie mille signorina…mi scusi, ma non so il suo nome- mi resi conto di essermi nuovamente dimenticata di presentarmi e così gli feci un altro sorriso e soddisfai la sua richiesta.

-mi chiamo Melody Melis, ma chiamami pure Melody- il giovane mi sorrise e poi mi abbracciò, prendendomi alla sprovvista.

-io invece mi chiamo Finnian, ma tutti mi chiamano Finny, sei molto gentile signorina- ricambiai l’abbraccio e poi, sentendo i passi veloci di Sebastian avvicinarsi, convinsi Finny ad andare in casa.

Quando se ne andò presi un profondo respiro e chiusi gli occhi, avvicinando le mani e pronunciando poche parole nell’antica lingua demoniaca riportai il giardino al suo “antico” splendore.

-ed ora passiamo alla cucina- mi allontanai dal roseto con un piccolo mazzo di rose bianche, ma un piccolo capogiro mi costrinse ad appogiarmi. 

Sapevo che era dovuto al fatto di aver utilizzato troppo potere, ma non volevo che Sebastian si arrabbiasse con quel ragazzino tenero. 

Dopo essermi ripresa andai in cucina e non appena aprì la porta venni avvolta da una nube di fumo e quando riuscì a vedere quello che c’era all’interno mi sorpresi.

Era tutto completamente ricopreto dal fumo e un uomo tossiva a causa del fumo, con i capelli completamente anneriti e sparati in aria.

-c…cos’è successo q…qui e per quale motivo ha un lanciafiamme in cucina- guardai l’uomo e mi sorpresi quando mi sorrise.

-My lady lasci perdere e vada ad aiutare May Rin…io sono abbituato alle sgridate di Sebastian-san e sono quello con meno problemi…comunque il mio nome è Baldroy, ma qui tutti mi chiamano Bard-
nel mio sguardo c’era qualche incertezza, ma alla fine gli sorrisi e feci un piccolo inchino

- sono felice di aver fatto la tua conoscenza Bard…io sono Melody- lo salutai e mi diressi velocemente nel corridoio da dove provenivano i lamenti della cameriera.

Non appena svoltai l’angolo la vidi in mezzo ai cocci della teiera e delle tazzine del servizio da thè.

Lentamente mi avvicinai alla ragazza e poi mi abbassai fino a raggiungere il suo sguardo

-May Rin cos’è successo qui- la giovane alzò lo sguardo facendolo combinare con il mio e tirò su col naso.

-s...sono inciampata e il servizio da thè è c...caduto a terra rompendosi in mille pezzi- la guardai e l'aiutai ad alzarsi, poi le posi fra le mani il mazzo di rose e iniziai a raccogliere i cocci

- my Lady n...non deve...- non ascoltai le parole della cameriera e continuai a raccogliere i pezzi di porcellana.

- comunque il mio nome è Melody, vi prego di non chiamarmi my lady...io non sono nessuno di importante in questa casa- la ragazza sorrise dolcemente e annuì, poi, dopo aver posto i fiori
su un tavolino, mi aiutò a raccogliere gli ultimi pezzi.

- ecco fatto, ora non ci resta altro che mettere i fiori in un vaso e tutto sarà perfetto- May Ryn mi guardò sorpresa dalle mie parole e indicò quello che restava del servizio da thè.

- e per il thè come faremo?- le sorrisi e mi avvicinai al carrello.

- non ti preoccupare, me ne occupo io tu pensa a sistemare i fiori- la giovane cameriera annuì poco convinta e poi se ne andò col mazzo di rose bianche.

Rimasta sola guardai i cocci e sospirai, in fondo non avevo mai usato così tanto il mio potere demoniaco, per il mio corpo era sempre stato un'enorme sforzo e lo è tutt'ora.

Presi un bel respiro e mi concentraì, ma la vista iniziava già ad annebbiarsi

- forza Melody, un ultimo sforzo e poi p...posso andare a r...riposare- avvicinai una mano al carrello e presi un coccio, ma a causa della vista annebbiata non mi accorsi del lato
affilato, così mi procurai un profondo taglio sul palmo della mano destra.

-ah!- lasciai cadere il coccio e mi ingiocchiai, mentre il sangue fuoriusciva dalla ferita, bruciando in maniera atroce.

- sei rimasta la solità sbadata, vero mia piccola Melody- alzai il viso e incontrai le iridi castane di Sebastian.

Cercai di sorridere, ma quando mi prese la mano un fitta tremenda dipinse il mio volto con una smorfia di puro dolore.

- è mai possibile che tu debba sempre esagerare...sai benissimo che il tuo corpo non sopporta l'utilizzo di tutto questo potere- dopo averi sbuffato mi avvolse delicatamente
la mano con una benda e fermò il sangue

- ti ringrazio molto...senza di te sarei già morta da tempo- provai ad alzarm, ma quando provai a camminare venni colta da un capogiro che mi fece perdere l'equilibrio.

-dovresti stare molto più attenta e non fare le cose in maniera precipitosa- le forti braccia di Sebastian mi impedirono di cadere al suolo e di farmi ancor più male.

Cercai di rispondergli, ma la sua mano me lo impedì posandosi sulle mie labbra.

- ora dovresti riposare quindi fa silenzio e lascia fare tutto a me ok- annuì solamente poichè mi sentì improvvisamente stanca e assonata

- b...buonanotte mio adorato Sebastian - chiusi gli occhi e mi abbandonai completamente alla sua presa.

- è incredibile quanto sia cresciuto il tuo potere in questi anni mia piccola Melody...però sento già il suo odore nauseabondo - la riportai nella sua camera e dopo aver aiutato
il Conte, rimasi a vegliare il suo sonno.
   
 
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