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Autore: marthiachan    19/02/2009    10 recensioni
Kaori decide di cambiare look ma i risultati non sono quelli sperati.. O forse sì?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Kaori decide di cambiare look ma i risultati non sono quelli sperati.. O forse sì?
Piccola shot nata per caso. Dopo le fatiche (capirai..) di una ff a capitoli, mi riprendo con una piccola shot. Spero vi piaccia.


Un cambiamento di look.


Ryo entrò in casa con la solita aria annoiata, aveva fame e sperò che Kaori gli avesse preparato una cena principesca. Si diresse in cucina già pregustando i deliziosi manicaretti che la sua socia sapeva preparare, ma la trovò deserta, il tavolo era vuoto e non c'era segno di una qualche preparazione culinaria. In frigo non trovò nulla di preparato in anticipo. Imprecò, il suo stomaco si lamentava, aveva davvero fame, ma soprattutto, dove diavolo era Kaori??
Si stava dirigendo in camera della sua socia quando sentì un urlo venire dal bagno. Il rumore dell'acqua che scorreva lo raggiunse, lei era lì dentro, ma perchè urlava?
“Kaori? Tutto bene?” la chiamò bussando.
“Ehmm.. Sì.. Certo.. Perchè?” replicò lei oltre la porta con uno strano tono incerto.
“Sei sicura? Ti ho sentito urlare e non hai preparato la cena, non è da te..”
“Ho avuto un imprevisto.. Perchè non ordini dal take-away?” propose lei sempre con lo stesso tono.
“Ma non avevi detto che dobbiamo risparmiare? Kaori, mi stai preoccupando.. Cosa succede? Apri questa porta!” le ordinò lui sentendosi in ansia. Perchè era così strana? Cosa gli nascondeva?
“Ryo ora non mi è possibile..”
“O la apri tu entro 10 secondi, o la sfondo.”
Sentì qualche rumore provenire da oltre la porta e poi finalmente Kaori aprì. Era vestita e aveva un asciugamano in testa per i capelli.
“Mi spieghi che succede?” le domandò lui con tono severo.
“Niente.. Ho avuto un imprevisto. Mi spieghi tu perchè questa intromissione nella mia privacy?”
“Perchè sei strana, mi nascondi qualcosa.. Cosa ti è successo? Dimmelo!” le ordinò cominciando a irritarsi. Lui era preoccupato e lei le rinfacciava la sua privacy??
“Uff.. Sei davvero impossibile.. D'accordo te lo dico, ma non devi ridere, promettimelo!”
“Ridere? È una cosa da ridere??” chiese confuso.
“Tu ne rideresti.. Promettimelo ti prego..”
“E va bene..” acconsentì lui non riuscendo a reprimere un sorriso. Sapeva già che non avrebbe mantenuto la promessa di non ridere.
Kaori cominciò a togliersi l'asciugamano dalla testa e quando se ne fu liberata Ryo rimase per un secondo a bocca aperta. I suoi capelli.. I suoi splendidi capelli ramati, avevano cambiato colore. Non un colore qualsiasi, erano viola! Non potè trattenersi e scoppiò a ridere accasciandosi a terra.
“Ecco lo sapevo! Sei un maledetto bugiardo! Mi avevi promesso che non avresti riso..”
Ryo si risollevò cercando di calmarsi.
“Hai ragione, scusa.. Ma come.. Cosa.. Perchè hai fatto una cosa del genere??”
“Beh.. Ho sbagliato colore, non l'ho fatto di proposito.”
“Questo l'avevo capito. Quello che non capisco è perchè volevi tingerti i capelli..”
Lei abbassò lo sguardo con imbarazzo. Accidenti, era splendida anche con i capelli di quel colore.. Sembrava un personaggio delle fiabe, un folletto o meglio, una fatina..
“Beh.. Volevo solo cambiare look che c'è di male?”
“Niente, ma non credevo ne avessi bisogno..”
Lei alzò lo sguardo sorpresa. Non si aspettava un simile commento evidentemente. Doveva rimangiarsi subito quello pseudo-complimento.
“Anche perchè rimani sempre un uomo..” aggiunse per nascondere i suoi veri pensieri. Come aveva previsto, un enorme martello da 500t lo spiaccicò nel pavimento del bagno.
“Idiota..” lo insultò lei uscendo come una furia dal bagno per barricarsi in camera sua.
Tirando fuori la testa dal pavimento si maledì. Possibile che non riuscisse a comportarsi decentemente? Perchè doveva insultarla ogni volta che si sentiva più attratto da lei?
Una volta ricomposto, si diresse nuovamente fuori casa per dirigersi al take-away. Per quella sera era meglio non contraddirla.

Kaori si sdraiò con rabbia nel suo letto.
“Brutto stupido..” ripeteva furiosa.
Sospirò. E pensare che aveva deciso di tingersi i capelli per lui. Voleva che la considerasse più matura, più donna. Aveva preso la decisione di far partire la sua trasformazione dai capelli. Voleva renderli scuri con dei riflessi blu e lasciarli crescere. Era stufa che la considerasse un uomo! Inoltre aveva anche deciso che avrebbe cambiato il modo di vestire e che si sarebbe truccata regolarmente. Nessuno l'avrebbe più chiamata mezzuomo.. E sperava che lui si sarebbe reso conto che in realtà era una donna e che.. Scacciò quei pensieri. Non doveva e non poteva illudersi. Ryo era una causa persa.
Si alzò e si guardò allo specchio. Non le stavano neanche male, ma era ridicola, non era carnevale e lei non lavorava in un circo! L'indomani mattina sarebbe dovuta andare da un parrucchiere a farsi sistemare quel colore assurdo..
Rimase una mezz'ora a cercare nel suo guardaroba qualche cappello per coprire la sua capigliatura spaventosa.. Ne trovò una decina e li provò tutti. Nascondevano solo in parte il colore improponibile, purtroppo.. Sospirò ancora. Perchè, tra tante migliaia di ragazze che si tingono i capelli, lei doveva essere l'impedita che sbaglia colore??
Sentì bussare alla porta, doveva essere Ryo. Prese una cuffia di lana e se la mise in testa prima di aprire la porta. Lasciò solo uno spiraglio di pochi centimetri e guardò al di fuori. Lui le sorrise gentilmente e lei dimenticò improvvisamente perchè era arrabbiata..
“Ho comprato qualcosa al take-away.. Vieni a mangiare?”
“Ehmm.. Solo se non farai più accenno ai miei capelli.”
“D'accordo, lo..”
“No!” lo interruppe lei. “Non promettere e non giurare, tanto non mantieni mai quello che dici..”
“Va bene..” rise lui divertito. “Allora verrai a mangiare, sì o no?”
Ci pensò qualche secondo, poi ascoltò il suo stomaco che brontolava e accettò uscendo dalla stanza.
“Puoi anche togliere il cappello!” commentò lui mentre scendevano al piano di sotto.
“Non ci penso nemmeno. Sino a che non vado dal parrucchiere non lo tolgo.”
“Quando ci andrai?”
“Domattina appena apre, ovvio.”
“Quindi sarai di quel colore psichedelico solo per stasera?”
“Sì, perchè?”
“Perchè sarebbe perfetto per andare a ballare.. Immagina i riflessi!” ridacchiò lui divertito.
Lei ci pensò mentre si sedevano a tavola. Effettivamente, non avrebbe avuto altre occasioni per sfoggiare una capigliatura tanto audace.. Avrebbe anche potuto sfruttarla.
“Hai ragione!” esclamò mentre addentava una patatina fritta. “Stasera vado a ballare..”
“Cosa? Ma io dicevo per scherzo..”
“Invece avevi ragione.. Devo sfruttare questo colore almeno stasera che ce l'ho.” concluse lei risoluta.
Ryo non replicò e si dedicò al suo piatto. Kaori sbuffò, lui naturalmente se ne fregava. Non gli importava nulla se lei andava a ballare, a cantare o se si buttava sotto a un treno.. Avrebbe anche potuto chiederle se aveva bisogno di un accompagnatore, ma lui non ci aveva nemmeno pensato. Il solito insensibile..
Finì di mangiare e senza rivolgergli la parola andò a prepararsi. Non le importava nulla di Ryo, era solo uno stupido. “Sì, ma è lo stupido che amo, accidenti..” pensava mentre sceglieva qualcosa da mettere dal suo armadio.
Quando fu pronta si guardò allo specchio. Sembrava la cantante di un gruppo rock. Per una sera poteva anche andare..
Quando rientrò in cucina, Ryo stava buttando i resti della cena e si bloccò a guardarla come sorpreso.
“Che c'è?” domandò incuriosita. “Non vado bene vestita così?”
“No, vai bene..” replicò lui abbassando lo sguardo e riprendendo a sistemare la cucina.
“Ok, allora io esco. Non so a che ora torno.” concluse lei uscendo senza dargli il tempo di risponderle.
Quella sera si sarebbe divertita. Non avrebbe pensato a Ryo.

Ryo sbattè i piatti sul lavello con rabbia. Lei stava uscendo da sola.. Ed era vestita a quel modo!
Quando l'aveva vista per poco non si era sentito soffocare dal desiderio. Era splendida. Aveva indossato degli aderentissimi pantaloni in pelle a vita bassa e una semplice camicetta nera, ed era talmente sexy da fargli rischiare l'infarto. Indossava anche dei tacchi ed era più alta e slanciata del solito.. Non poteva lasciare che una simile Dea corresse il rischio di essere abbordata da qualche idiota. Senza pensarci due volte, indossò la giacca e uscì di casa. Doveva seguirla e assicurarsi che non le succedesse nulla.
La seguì a qualche centinaio di metri di distanza, lei sembrò non accorgersi di essere pedinata. La vide entrare in un locale e la imitò subito dopo.
Conosceva quel locale, ci era stato tante volte, ma si chiedeva come facesse Kaori a saperlo. O forse era un caso che fosse entrata proprio lì?
La vide sedersi a un tavolo e ordinare da bere. Sembrava nervosa, non era abituata a stare in posti del genere. Osservava la pista da ballo in cui tutti si dimenavano. Probabilmente aveva voglia di ballare. Ryo zittì il suo solito orgoglio che protestava e stava per andare da lei per invitarla a ballare, ma qualcuno lo precedette. Un ragazzo si era presentato a Kaori e lei con un sorriso lo aveva seguito sulla pista da ballo. Un dolore profondo lo colpì vedendola ancheggiare con movenze sexy tra le braccia di un altro. Sembrava divertirsi, rideva mentre lui si sentiva morire..
Passarono i minuti, la musica cambiava mentre Kaori continuava a ballare con la grazia di un cigno. Lo stomaco di Ryo era una morsa di dolore, rabbia e frustazione. Non l'aveva mai desiderata tanto..
Kaori e quel ragazzo uscirono dalla pista da ballo e si diressero al tavolo. Lei ne aproffittò per bere e riposarsi. Era arrossata e affaticata, ma parlava e rideva con quel ragazzo come se lo conoscesse da sempre. Il suo sorriso, che di solito riservava a lui, ora era dedicato a un estraneo.
Lo vide avvicinarsi sempre più a lei e passarle un braccio attorno alle spalle.. Ryo si appoggiò a un muro per non crollare. Non poteva reggere alla vista di lei con un altro.. Chiuse gli occhi per non assistere al bacio tra loro. Quando li riaprì però vide il ragazzo a terra e una Kaori furiosa gli puntava la pistola contro da sotto il tavolo. Nessun'altro oltre a quel tizio aveva visto la pistola, a parte Ryo ovviamente. Lo vide fuggire via spaventato. Doveva aver osato troppo e l'aveva fatta arrabbiare. Una parte di lui ne era felice, non poteva sopportare di vederla con quello là.
Kaori rimise in borsetta la pistola e finì di bere il suo cocktail. Era molto orgoglioso di lei, di come se l'era cavata da sola. La raggiunse e le si sedette davanti.
“E tu cosa fai qui?” domandò lei sorpresa e irritata.
“Perchè? Non potevo venire??”
“Ecco, io.. Stasera voglio stare da sola.”
“L'avevo capito e l'ha capito anche tutto il locale. Quel poveraccio se l'è fatta sotto quando ha visto la pistola..”
“Mi hai spiato??”
“No, ti ho solo visto per caso.”mentì spudoratamente.
“Certo, come no.. Tu mi controllavi perchè non credi che possa cavarmela da sola!”
Come sempre lei riusciva a scoprire le sue bugie senza alcuno sforzo.
“Veramente io vengo spesso qui.. Non lo sapevi?”
“Oh..” esclamò lei stupita e abbassando lo sguardo. “No, non lo sapevo.”
Rimase a osservarla per qualche secondo. Era imbarazzata, sembrava essere delusa del fatto che lui non la stesse seguendo.
“Ti stai divertendo?” domandò lui per cambiare discorso.
“Sì mi sono divertita mentre ballavo. Poi però quell'idiota..”
“Allora balliamo.” la interruppe lui alzandosi in piedi e porgendole la mano.
Lei lo guardò stupita, come se non credesse ai suoi occhi.
“O-Ok..” balbettò accettando la sua mano e seguendolo sulla pista.
Dopo un attimo di esitazione, Kaori si diresse decisa in pista e iniziò a ballare. Ryo le si avvicinò e la tenne fra le sue braccia mentre lei si dimeneva in maniera sconvolgente per lui.. Era talmente bella e sexy! Non riusciva a credere di non esserle ancora saltato addosso.. Lei gli diede le spalle e cominciò ad ancheggiare a ritmo di musica e lui rimase incantato dallo spettacolo che offriva il suo fantastico fondoschiena. Quando si voltò nuovamente verso di lui, notò che ballava con gli occhi chiusi, concentrata solo sulla musica. Non si rendeva nemmeno conto del fascino che emanava.. La camicia leggermente sbottonata si scostò nella foga del movimento e lui notò il pizzo del suo reggiseno nero. Completamente fuori controllo, la prese fra le braccia attirandola a sé e la baciò. Lei si irrigidì per lo stupore per un secondo, ma poi si lasciò andare ricambiando con entusiasmo.

Non poteva crederci, Ryo la stava baciando. In mezzo alla pista, di fronte a tutti. Riusciva a sentire le mani di lui stringerla con dolcezza, mentre esplorava la sua bocca.. Come era successo? Perchè tutto ad un tratto Ryo si era sbilanciato tanto? Non lo aveva mai fatto, cosa era cambiato? Solo il colore dei suoi capelli..
Si staccò da lui. Lui la considerava una donna solo quando non la riconosceva o la scambiava per qualcun'altra. Forse quella sera stava succedendo qualcosa di simile?
Lo guardò con rabbia e dolore, delusa dalla consapevolezza che lui non voleva baciare lei. Voleva baciare una ragazza diversa, una con i capelli viola che veste come una rock star. E lei non era così, non lo era mai stata.
Uscì dalla pista da ballo, recuperò la sua giacca al tavolo e se ne andò dal locale di corsa, lasciandolo solo. Le lacrime cominciarono a offuscarle la vista mentre le sue gambe continuavano a muoversi meccanicamente verso casa. Fece le scale senza rallentare un secondo e arrivò dentro casa senza fiato. Si fermò solo un attimo per respirare e poi corse in camera sua. Si chiuse dentro e poi si accasciò contro la porta esausta.
Era stanca di questa situazione. Lui sembrava rendersi conto che era una donna solo quando non era lei.. Perchè? Perchè non riusciva ad amarla per quello che era? Era un uomo così superficiale. Era attratto dalle ragazze che “luccicavano”. Lei però non era una ragazza di quel tipo, lei era diversa. Era stata sul punto di cambiare solo per lui, ma ora si rendeva conto che non poteva farlo. Forse avrebbe potuto conquistarlo, ma avrebbe perso quel poco di dignità che le era rimasto. E poi, quando lui si sarebbe stancato di lei e avrebbe trovato una ragazza che “luccicava” di più, che ne sarebbe stato di lei?
A fatica, si alzo da terra e si cambiò per andare a dormire, una stanchezza improvvisa l'aveva avvolta si infilò sotto una tiepida coperta e cercò di rilassarsi..
Un bussare la disturbò. Era lui.
“Kaori? Posso entrare?” chiedeva la voce di Ryo oltre la porta.
“Lasciami in pace..” replicò lei debolmente.
“Solo per un minuto, voglio parlarti..”
Kaori non voleva né vederlo né sentirlo in quel momento, ma sapeva che lui non si sarebbe arreso. A costo di sfondare la porta come aveva minacciato di fare nel bagno poche ore prima.
“D'accordo..” acconsentì con un sospiro prima di alzarsi per andare ad aprire la porta. “Che c'è?”
“Posso entrare?”
Con un altro sospiro, spalancò la porta e lo fece passare. Si sedette sul letto e lo guardò con aria interrogativa. Senza che lei lo invitasse a farlo, lui si sedette accanto a lei.
“Mi spiace per prima.. Io..”
“Per cosa ti dispiace esattamente?” lo interruppe lei irritata.
Lui la guardò perplesso, come se non trovasse le parole per risponderle.
“Beh.. Il mio comportamento.. Non è stato.. Corretto.” balbettò infine.
“Corretto? Cosa intendi?”
Lui si ammutolì, come se non sapesse più come continuare.
“Se non me lo vuoi dire, posso dirti cosa ho capito io. Stasera ti sei illuso che io fossi qualcun'altra, mi sembra chiaro. Non era me che baciavi, ma un'altra.. Posso capirlo, solo non farlo più.”
Ryo la guardava serio e sembrava triste. Kaori si chiedeva perchè..
“D'accordo. Scusami se ti ho offesa. Buonanotte.” disse alzandosi e uscendo dalla stanza senza guardarla nuovamente in viso.
Kaori si infilò nuovamente sotto le coperte e cercò di dimenticare le splendide sensazioni provate quando lui la teneva fra le braccia e la baciava.

Si svegliò di buon ora come sempre, si vestì, mise un cappello e uscì di casa. Quando il parrucchiere aprì il salone, lei era lì ad aspettarlo. Ci volle tutta la mattina ma, alla fine guardandosi allo specchio, si riconobbe. I suoi capelli erano nuovamente castani. Non avevano più quel riflesso ramato, ma per ora si poteva accontentare. Tornando a casa, passò dalla stazione ma, come immaginava, non c'era nessuna richiesta. Sbuffò e si diresse a casa. Era ora di svegliare quel pigrone, oppure avrebbe dormito sino a sera!
Bussò alla sua porta per avvisarlo del suo ingresso e poi entrò senza aspettare risposta. Quando fu nella stanza del suo socio però, rimase interdetta. Lui non c'era e il letto non era stato sfatto. Dov'era Ryo? E perchè non aveva dormito a casa? Dove era andato dopo la loro discussione?
Corse al piano di sotto e afferrò il telefono con ansia. Compose a memoria il numero del Cat's Eye.
“Miki?” chiamò con agitazione non appena venne sollevata la cornetta.
“Sì, dimmi Kaori..”
“Ti prego, dimmi che Ryo è lì o che almeno è passato stamattina..”
“Ehm.. Mi spiace, ma non lo vedo da ieri.. Che succede?”
Kaori si accasciò sul divano tenendo la testa sulla mano disperatamente.
“Non ha dormito a casa Miki.. Non so dove sia..” la informò ansante per la preoccupazione e per il pianto che la stava per invadere.
“Non ti preoccupare. Si sarà addormentato ubriaco da qualche parte.. Vedrai che sta bene, comunque se lo vedo ti chiamo, d'accordo?”
“Ok, grazie Miki..” acconsentì chiudendo la cornetta prima di scoppiare a piangere. Dov'era? Cosa era successo? Stava bene? La loro discussione della sera prima aveva a che fare con la sua scomparsa? Mille domande le affollavano la mente, mentre calde lacrime le inondavano il viso.

Era uscito di casa subito dopo averle parlato. Lei credeva che pensasse a un'altra e lui non era riuscito a dirle che l'unica a cui pensava era lei. Lei era l'unica che voleva baciare, qualunque fosse il colore dei suoi capelli. “Solo non farlo più..” aveva detto infine. Non voleva che lui la baciasse. Lo trovava così ripugnante? Era stato così orribile baciarlo? Eppure sembrava che per un po' lei avesse ricambiato il bacio.. Evidentemente aveva frainteso.
Sconsolato si infilò in un bar e si sedette a un bancone e ordinò da bere. Quando il barista gli porse il bicchiere di whisky, rimase a guardarlo a lungo prima di berlo. Il colore bruno del liquore gli ricordava tanto il colore nocciola dei suoi occhi e i riflessi ramati che avevano i suoi capelli prima che li tingesse. Tutto le ricordava lei, non solo il colore del whisky. Continuando a rifletterci, tenne in mano quel bicchiere per circa un'ora prima di berne il contenuto, e così fece con i successivi.
Era solo al terzo bicchiere quando il barista gli si avvicinò.
“Stiamo chiudendo.. Mi dispiace, ma devo chiederle di andarsene.”
“Va bene.” acconsentì lui svuotando il bicchiere.
Si alzò in piedi e notò che le gambe gli reggevano, anche se aveva bevuto un po', non era ubriaco.
“Ehi, barista, che ore sono?” domandò incuriosito.
“Le 6.”
Era la prima volta che usciva da un bar a quell'ora reggendosi così bene sulle gambe. S'incamminò, ma non voleva tornare a casa. Non voleva vederla ancora. Invece di dirigersi a casa, deviò verso il parco e appena arrivato si sedette su una panchina. Si sentiva un vero idiota. Perchè non le aveva detto nulla? Perchè aveva lasciato che lei credesse di essere solo un rimpiazzo per lui? Perchè ora non aveva il coraggio di affrontarla?
Immerso nei suoi dubbi non si rese conto che stava sorgendo il sole. Alzò lo sguardo all'improvviso e vide il cielo colorarsi di rosa e arancio. Era uno splendido spettacolo che non vedeva da molto tempo. Di solito a quell'ora o dormiva o era troppo ubriaco per notare cose del genere. Non ricordava quale fosse l'ultima alba alla quale aveva assistito.
Rimase a lungo su quella panchina, cercando di capire cosa avesse di sbagliato, perchè continuava a comportarsi da idiota con lei?
Quando si riprese dai suoi confusi pensieri, il sole era già alto e c'erano dei bambini che giocavano poco distante. Quanto tempo era passato?
Si alzò e decise di andare a prendere un caffè, ne sentiva il bisogno. Si diresse al Cat's Eye sperando che lei non si trovasse lì. Appena entrato si rassicurò vedendo che lei non c'era e si sedette al bancone. Umi era impegnato con dei clienti e Miki non si vedeva. Arrivò un minuto dopo e non appena lo vide lo guardò con rabbia.
“Dove diavolo eri Saeba??” le urlò contro la bella barista.
“Cosa? Ma che t'importa??” replicò lui sulla difensiva.
“Kaori mi ha telefonato, era preoccupatissima! Ha detto che non hai dormito a casa.. Dimmi che non l'hai fatta preoccupare così solo per andarti a divertire, dimmi che hai avuto una qualche emergenza..”
“Era preoccupata? Mi dispiace.. Io.. Non era mia intenzione farla preoccupare..” si scusò sentendosi un verme.
“Ma l'hai fatto e sono certa che non era necessario.. Dovresti farle le tue scuse. Pensava davvero che ti fosse successo qualcosa, magari che fossi morto!”
“Beh.. Io.. Delle volte è proprio come se fossi morto..” concluse lui alzandosi e uscendo dal bar, mentre Miki lo guardava senza capire.
Si diresse a casa, rassegnato ad affrontare la rabbia e il disprezzo di lei. Sapeva che dopo essersi preoccupata tanto, Kaori lo avrebbe preso a martellate per sfogare la rabbia che provava, non sarebbe stata la prima volta.
Entrò in casa silenziosamente, le luci erano spente, non si sentiva nessun rumore. Entrò in salotto e accese la luce, fu allora che la vide. Era seduta sul divano e i suoi capelli erano di nuovo castani. All'apparenza poteva sembrare serena, ma lui sentiva la tensione che emanava.
“Bentornato. Avevi perso l'indirizzo di casa?” esordì lei sarcastica.
“Io.. Non mi ero reso conto dell'ora..”
“I locali chiudono all'alba, dove eri per non essertene reso conto?”
Non poteva dirle che non era tornato a casa per evitarla, né che aveva passato le ultime a ore a darsi del cretino per come si comportava con lei.
“Eri con una donna,vero?” chiese lei con tono rassegnato. “E, dimmi, era una delle solite puttane o era una diversa?”
Ryo rimase impietrito, non riusciva a risponderle. Voleva dirle che non c'era nessuna donna, ma non ne fu in grado.
“Deve essere una speciale se sei rimasto con lei sino a quest'ora. Era forse a lei che pensavi ieri sera quando mi hai baciato?”
“Kaori.. Non è come pensi tu, ti sbagli..” riuscì a dire infine. “Io non ero con nessuna donna.”
“Non mentirmi! Puzzi di fumo e alcol e torni a casa a quest'ora.. Se non eri con una donna, dov'eri e perchè sei rientrato a quest'ora? Su, racconta, sono tutta orecchi.”
Lui la guardò nei suoi splendidi occhi nocciola e vi lesse rabbia e dolore. Doveva essersi preoccupata molto per lui.
“Ero in un locale, mi sono ubriacato e sono crollato in un vicolo. Mi sono svegliato un'ora fa..” mentì per nascondere ciò che provava. “Mi dispiace se ti sei preoccupata. Non volevo metterti in ansia.”
“Sono stufa delle tue bugie.. Comportati da uomo e dimmi la verità. Dove eri?” ripetè alzandosi in piedi e raggiungendolo.
Lei non gli credeva e non aveva tutti i torti, lui non le stava dicendo tutta la verità.
“Sai, Kaori, io non devo darti delle spiegazioni.” replicò infine con tono irritato. “Ti ho già dato una spiegazione, fattela bastare!”
Fu allora che uno schiaffo lo colpì. Aveva preso tante martellate in quegl'anni, ma era la prima volta che lei lo prendeva a schiaffi.
“Maledetto idiota..” lo insultò lei mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. “E io che mi preoccupo per te..  E pensare che io..” si interruppe all'improvviso. “Non meriti nulla, neanche la mia rabbia. Sei solo uno stronzo..” concluse allontanandosi, ma lui la trattenne per un braccio.
“Aspetta! Mi dispiace davvero.. Sono un completo idiota. Perdonami.”
“Sono stanca di perdonarti Ryo.. Sono davvero stanca..” sussurrò lei con rassegnazione. “Forse è arrivato il momento per me di andarmene. Non ce la faccio più a vivere con te..”
“Te ne vuoi andare?? No, ti prego Kaori, no!”
“Perchè? Dimmi perchè dovrei restare? Tu mi insulti, mi offendi, non fai che dirmi bugie, non mi rispetti per niente.. E soprattutto, non mi vuoi bene, lo so. Non ho una ragione per restare.”
“Kaori, ma che dici? Certo che ti voglio bene! Sei la mia famiglia!”
Lei alzò lo sguardo sorpresa. Ryo non le aveva mai detto nulla del genere.
“La tua famiglia?”
“Sì, anche se per me è una cosa nuova.. Non so come ci si comporta con la propria famiglia. So di fare dei grossi errori, ma è solo perchè ancora certe cose mi sfuggono.. Ma ti prego non andartene, ho ancora tanto bisogno di te.”
“Perchè hai bisogno di me Ryo? Se vuoi una famiglia sono certa che molte ragazze più belle di me farebbero volentieri a cambio con la sottoscritta.”
“Io non voglio nessun'altra. Tu sei l'unica che voglio nella mia vita.”
“Ryo ma che diavolo dici?? Mi stai solo prendendo in giro per l'ennesima volta. Non ti importa nulla di me, ma non vuoi che me ne vada perchè sai che nessun'altra sopporterebbe il tuo caratteraccio e si occuperebbe di te come faccio io. Tu vuoi che io rimanga perchè sono il surrogato di una moglie, ma senza alcun impegno! E io non voglio essere un surrogato Ryo. Io voglio essere tua moglie!”
Ryo rimase impietrito da quella frase. Vide Kaori altrettanto sconvolta, non aveva intenzione di dire niente del genere evidentemente, ma nella foga della discussione le era scappato. Lei arrossì e corse verso la sua stanza, ma Ryo la bloccò prima che si allontanasse e la attirò a sé.
“Davvero vuoi essere mia moglie? Perchè?”
“Perchè ti amo stupido..” rispose lei cercando di non guardarlo in volto.
“Anche io ti amo sciocchina..” replicò lui alzandole il viso verso il suo prima di baciarla con dolcezza. “Pensavo mi trovassi ripugnante.” aggiunse subito dopo.
“E io pensavo che mi considerassi un mezzuomo..”
Lui le sorrise accarezzando i suoi capelli che ormai erano tornati quasi del loro colore originario.
“Lo sai che sono un gran bugiardo, non l'ho mai nemmeno pensato.”
“Allora mi stai mentendo anche ora?”
“Dimmelo tu. Riesci sempre a scoprirmi..”
Lei lo guardò negli occhi e poi sorrise stringendosi più a lui.
“Ti credo Ryo.”
“Allora credimi anche se ti dico che stanotte non c'è stata nessuna donna.. Ho pensato a te tutto il tempo, mentre stavo seduto in un bar e poi su una panchina del parco.”
“Hai pensato a me stanotte?”
“Penso a te tutte le notti, da anni ormai..” confessò lui baciandole il viso.
La vide chiudere gli occhi lasciandosi trasportare dai suoi baci. Era così bella e lui la desiderava talmente tanto da star male.
“Davvero vuoi sposarmi?” domandò lui speranzoso.
“Non sogno altro Ryo.. E tu?”
“Ti sposo appena possibile, non voglio darti il tempo di cambiare idea!”
“Non ho intenzione di farlo..” rispose lei con un sorriso prima di unire le sue labbra a quelle di Ryo.

FINE.
   
 
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