VEGLIO
SU DI TE
Irlanda, 31
ottobre 1885, tramonto
Anche se era passato più di un anno, il
solo trovarsi di fronte a quella
lapide solitaria le aveva fatto venire le lacrime agli occhi.
Flynn
Murray
1873-1884
Dio
abbia in gloria l'anima di questo bambino
innocente
Maud si strinse al cuore il mazzetto di erica
mentre le lacrime continuavano
a sgorgare come l'acqua di una cascata dai suoi occhi marroni e i
singhiozzi
iniziavano a scuotere il suo corpo.
Se Flynn fosse stato lì, con lei,
probabilmente avrebbe raccontato una
barzelletta per rallegrarla, o le avrebbe raccontato di qualche
folletto
dispettoso che incollava i capelli alle bambine che piangevano. E lei
avrebbe
smesso di piangere e avrebbe sorriso.
La ragazzina scoppiò in lacrime nel
ricordare il suo sorriso furbo, i suoi
occhietti vispi e verdi e i suoi capelli rossicci da “vero
irlandese”, come lui
amava ripetere... anche quando la tisi se l'era portato via, Flynn non
aveva
mai smesso di sorridere.
Maud appoggiò l'Erica sotto la lapide e,
talmente scossa dal pianto che a
malapena riusciva a respirare, vi si sedette accanto, abbracciandola,
chiudendo
gli occhi e ricordando i momenti, i sogni e le promesse che aveva
condiviso con
il suo migliore amico.
Quando riaprì gli occhi,
l'oscurità la avvolgeva. Maud si alzò di scatto,
circondata da un muro impenetrabile di nebbia.
Mi sono addormentata.
Fu l'unica cosa che le venne in mente, mentre un
freddo annichilente
iniziava a farsi strada lungo la sua schiena, seguendo la spina dorsale
come
una vecchia mano grinzosa, mozzandole il respiro.
La bambina aprì la bocca,
cercò di gridare, ma non uscì nulla dalle sue
labbra, le sue parole soffocate come in un incubo. Maud voleva
muoversi, ma le
sue gambe erano come ghiacciate, non rispondevano più alla
sua volontà.
Un sibilo acutissimo lacerò
l’aria e un sussurro iniziò a spargersi tra la
nebbia: prima era solo una voce, poi due, tre e infine cento voci:
voci
di uomini, di donne, di bambini, latrati e ululati.
Nell'immobilità, Maud sentì
le lacrime ghiacciarsi e, davanti a lei, nella
nebbia, vide che qualcosa si muoveva... forme umane e animali si
muovevano come
in una processione, altre sembravano danzare, entità
più vaghe delle ombre alla
luce della luna... poi una di loro si fermò e
iniziò a camminare nella sua
direzione, senza un rumore.
Maud era così spaventata che non
riusciva nemmeno a urlare: l'ombra si
avvicinava, sempre di più, sempre di più...
allungò una delle sue mani
incorporee verso il viso della bambina, che
chiuse gli occhi.
Quando sentì caldo sulla guancia, li
riaprì.
E vide occhi verdi, capelli da vero irlandese,
sorriso furbo.
«Flynn...»
Senza rispondere, Flynn le strinse una mano,
sorridendole, e la portò con
sé, in quella muraglia tetra.
Dopo quella che a Maud parve
un'eternità, la nebbia sparì, lasciando
intravedere le luci del villaggio, già illuminato dalle
lanterne-zucche e dalle
candele poste sui balconi e sui davanzali delle case. L'aveva riportata
a casa.
«Veglio su di te.»
Maud si voltò, ma Flynn era
già sparito.
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ANGOLO AUTORE
Ave!
E dopo quasi un anno, rieccomi a pubblicare
un’altra storiella. Anche questo è un esperimento,
infatti è la prima volta che
mi cimento in una flash-fic e, devo dire, che ho trovato molto
complesso far
stare tutta questa storia in sole 500 parole. Comunque, sono finalmente
riuscito ad ambientare qualcosa nella mia ADORATA Irlanda e a parlare
di
qualcosa che ha a che fare col mondo celtico.
Beh, spero come sempre che questa storia vi sia
piaciuta e vi ricordo che se doveste avere qualche consiglio-critica
per
migliorare, fatemelo pure sapere senza problemi ^^
Saluti, Max.