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Autore: Shakarian02    20/10/2015    2 recensioni
...Lasciò cadere la lettera sul pavimento; altresì la mente gli si annebbiò, gli girò la testa.
Provò un malessere non solo psichico, ma anche fisico.
Si lasciò scivolare, sedendosi sul pavimento, chinò il capo portandosi le mani in viso, nel silenzio più totale.
Gli occhi gli si arrossarono; per poi inumidirsi, annacquarsi.
Il verde del suo sguardo risaltò, divenne più lucente mentre la bocca gli si piegò in una smorfia di disperazione.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fenris, Hawke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'elfo dai capelli argentei eri lì, nella tenuta una volta nominata come "Degli Hawke."
 
Era sera quando si avvicinò allo scrittoio, dove trovò parecchie lettere non lette.
Ne ignorò di diverse, ma, una si differenziava dal mucchio.
Vi era impresso il logo dell'inquisizione.
Fenris aprì la lettera, alzando un sopracciglio. Probabile che Marian avrebbe ritardato il proprio ritorno, possibile; conoscendola.
Inoltre, Varric era uno dei migliori nell'arte della "Persuasione". Ed a lei...Bhe, lei gradiva la compagnia del nano.
 
L'elfo cominciò ad aprire la lettera, allontanandosi dalla scrivania.
Si bloccò non appena cominciò a leggere.
Con incredulità si portò una mano dinanzi la bocca, gli occhi gli si sgranarono.
In quell'istante...Il mondo gli crollò addosso.
 
Fece automaticamente un passo indietro e si ritrovo con la schiena contro il muro. Quello stesso muro in cui tutto cominciò... Anni ed anni or sono.
 
Lasciò cadere la lettera sul pavimento; altresì la mente gli si annebbiò, gli girò la testa.
Provò un malessere non solo psichico o mentale, ma anche fisico.
Si lasciò scivolare, sedendosi sul pavimento, chinò il capo portandosi le mani in viso, nel silenzio più totale.
Gli occhi gli si arrossarono; per poi inumidirsi, annacquarsi.
Il verde del suo sguardo risaltò, divenne più lucente; mentre la bocca gli si piegò in una smorfia di disperazione, con gli angoli delle labbra puntati verso l'alto.
 
I tatuaggi cominciarono ad illuminarsi, ad emettere la solita strana luce celestiale.
Recuperò la lettera dal pavimento situatasi al proprio fianco mentre gli scappo un singhiozzo che, soffocò immediatamente.
 
- Aveva promesso... - Pensò tra se e se, digrignando i denti.
 
Lesse nuovamente, poi per la terza volta...
Rilesse ancora.
Rilesse più volte.
 
Il messaggio era chiaro.
L'elfo si alzò in piedi, di scatto, avvolto dal silenzio più totale. Strinse la lettera in un pugno mentre col polso opposto asciugò diverse lacrime di troppo.
Non poteva farsi vedere così da Charlotte.
Si avviò verso il bagno, mantenendo il silenzio. L'unico suono udibile era quello del proprio fiatone, ogni tanto di qualche singhiozzo che gli scappava. Attraversò i corridoi nel buio più totale, come unica fonte luminaria utilizzava i propri marchi.
 
Una volta arrivato a destinazione si sciacquò la faccia più volte, non riusciva a calmarsi, a calmare i propri marchi, a calmare le proprie emozioni.
A riacquistare un minimo di lucidità.
 
Un rumore di piccoli passi; semipercettibili si sentì dal corridoio, Fenris, però, non notò niente.
 
Poggiò i propri gomiti sul bordo del lavabo, chinando il proprio capo, lasciò scivolare qualche lacrima.
A chi doveva attribuire la colpa se non a se stesso? Lui. Lui l'aveva lasciata sola. A combattere in solitudine. Il più grande errore della propria vita.
 
-Fanculo le promesse. - Gli venne da pensare, liberandosi dalle lacrime.
-Non avrei dovuto lasciarti combattere da sola questa battaglia...No. -
Continuò a rimproverarsi mentalmente; mentre la luce da lui emessa si fece più intensa.
 
Si voltò quasi di scatto; quando sentì un tocco da dietro la schiena.
 
Davanti a se; ritrovò la figura di una piccola mezzelfa a lui fin troppo familiare.
Sei anni, minuta per la propria età. Lunghi capelli: Lisci e corvini.
Gli occhi verdi, come quelli del padre.
I marchi di quest'ultimo smisero di brillare non appena l'uomo si rese conto di chi si ritrovò dinanzi.
 
La bimba lo scrutò dal basso con i propri occhioni, tenendo un peluche a forma di nug nella mano sinistra.
Gli era stato donato dallo Zio Varric.
 
-Papà, perchè piangi? - Chiese lei, con estrema innocenza.
Il padre si portò una mano in fronte; facendola scivolare lungo l'argentata chioma in un gesto disperato.
 
Come glielo avrebbe potuto dire? Certo, sarebbe stato meglio in un contesto differente, ma quel che era fatto era fatto.
L'uomo si accovacciò davanti la bimba, tenendo il capo basso per qualche istante, poi, lo alzò.
 
-Tu non dovresti essere a letto?- Proferì con voce più gutturale del solito.
Se di norma la sua voce era tenebrosa; in questa circostanza...Bhe.
 
-Ho sentito dei singhiozzi o qualcosa di simile e...Poi ti ho visto brillare. -
 
L'elfo esitò per qualche istante, ma non si trattenne.
Si buttò in avanti, sulle proprie ginocchia, ed abbracciò la bimba. Stringendola a se come non ci fosse niente di più caro.
Ed effettivamente...Era così.
 
La piccola inizialmente ricambiò, ma poi si lasciò semplicemente ed unicamente avvolgere, sprofondando tra le braccia del proprio papà.
 
-Papi...- Spezzò il silenzio dopo qualche minuto, rimanendo cinta dal genitore. -E' successo qualcosa? - Domandò infine.
 
Fenris non seppe che rispondere, quel silenzio a lungo andare avrebbe fatto del male alla bimba stessa.
Strinse ulteriormente la piccola.
 
-Charlotte, la mamma...- Deglutì, esitando per un istante. -...Se ne è andata. -
 
Trovò il coraggio di dirle la verità; ma dovette assistere ad una scena al dir poco straziante.
La bimba cominciò a singhiozzare dopo un breve istante di silenzio. Macchiando di lacrime gli indumenti del padre.
 
Lì per lì, Fenris non seppe cosa fare.
Si limitò a prendere in braccio la bimba dopo qualche minuto, mordendosi un labbro per evitare di lasciarsi andare. Lo vietò a se stesso. Doveva essere forte.
 
Accese le varie luci stringendo a se Charlotte per poi avviarsi verso la camera da letto una volta appartenente a Marian e Fenris.
Diede un bacio in fronte alla bimba, la sdraiò accanto a se, tentando di non udire quell'agonia, quel pianto di lei.
 
La accarezzò, tentando di donarle sicurezza.
La strinse a se, tentando di farla sentire al sicuro.
Dopo un lasso di tempo indeterminato, Charlotte si calmo, e gradualmente, cinta dal padre, si lasciò andare in un profondo sonno.

Fenris, quella notte non chiuse occhio.
 
Ogni tanto; qualche lacrima ricadeva sulle rosse lenzuola.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
\ Bene, Bene...Bhe, Ciao a tutti! Sono Shakarian02, ma potete chiamarmi: "L'uomo nero di EFP." (?) 
Scherzi a parte. Sono una masochista, me ne capacito allegramente.
Ho voluto esprimere in maniera aperta il COME Fenris potrebbe aver reagito alla lettera. ( Ovviamente, sarebbe plausibile anche un Fenris che prende lo spadone e va a mettere sotto sopra l'inquisizione, ma quella sarebbe un'altra storia xD) 
...In più, ho aggiunto un elemento sorpresa. 
Charlotte. 
Sinceramente? Ero indecisa se inserirla o meno, dato che si sa: Hawke e Fenris non hanno figli durante Inquisition (o magari la Bioware ci tiene tutto nascosto perchè segretamente ci odia! ç____ç Emh, si, Certo.) 
Bhe, alla fine, la mia fantasia ha vinto. Ed ecco a voi Charlotte! xD
Una pargoletta dai capelli corvini. <3 
Se avete consigli, critiche o qualunque cos'altro...Non esitate! Accetto qualunque tipologia di recensione! :33
Ciao! Ed alla prossima!
   
 
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