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Autore: Elsa Maria    20/10/2015    0 recensioni
Amava cantare ai raggi del sole primaverile la storia del boscaiolo e della gru. La favola narrava di un uccello che, catturato dalla trappola di un cacciatore, venne liberato da un viandante e in cambio di questa gentilezza il volatile, usando le proprie ali, tesse per lui dei meravigliosi tessuti. Purtroppo però quando lui scoprì la sua natura, l’uccello fu costretto ad abbandonarlo.
Una canzone triste e ben poco adatta alla primavera, ma tanto le piaceva che le veniva naturale intonarla.
"E se un giorno non avessi più una voce così bella, in quel momento... Mi ameresti ancora?"
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Raccolta di flash-fic partecipante al contest sul forum: "Quattro stagioni - Flashfic [Multifandom]" indetto da Neupreussen - QUARTA CLASSIFICATA
Personaggi: Yuuya Miyaji (fratello minore di Kiyoshi Miyaji) e Tae Otsubo (sorella minore di Taisuke Otsubo) e di conseguenza coppia: YuuTae
Buona lettura!
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore EFP:  Elsa Maria
Fandom scelto: Kuroko no Basket
Stagione: Primavera
Numero parole: 498
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste
Personaggi/Coppie: YuuTae – Yuuya Miyaji, Tae Otsubo
 
 
 

Seasonal Feathers
Itsuka, watashi ga hito ja nakunatte mo…


La primavera arrivò con i suoi fiori e il suo calore, non serviva più accendere il focolare e il campo dietro casa era pronto per essere coltivato di nuovo. Si legava i capelli, mentre canticchiava una canzone: narrava di un uccello che, catturato dalla trappola di un cacciatore, venne liberato da un viandante e in cambio di questa gentilezza il volatile, usando le proprie ali, tesse per lui dei meravigliosi tessuti. Purtroppo però quando lui scoprì la sua natura, l’uccello lo abbandonò.
Una canzone triste poco adatta alla primavera, ma tanto le piaceva che le veniva naturale intonarla. Strinse il nastro intorno la ciocca raccolta, facendo lo stesso con la seconda.
“Itsuka, kirei na koe ga  denaku natte m-” Ma si fermò di colpo, sussultano allo sbattere della porta dietro di sé.
“Yuuya-kun?” Balbettò, alzando lo sguardo verso il ragazzo che dall’alto l’osservava. Le si sedette accanto, scivolando sul legno. Sospirò, stiracchiandosi.
“Finito il lavoro?” Era stato lui a chiederle di lasciarlo solo.
“Hai una bellissima voce.” Disse dal nulla, evitando la domanda e non guardandola neppure, si godeva i nuovi colori del paesaggio.
Le bastarono quelle semplici parole per farla arrossire, rendendola felice. Strinse la mano sul petto, abbassando la testa per non farsi vedere, temendo che la criticasse. Si imbarazzava troppo, le diceva spesso.
La reazione non passò inosservata, per questo si sdraiò in fretta sulle sue gambe, ma lei alzò la testa, ancor più veloce.
“Tae...” La richiamò pacato, ma lei non sembrava volergli dar retta. Le prese con delicatezza il mento voltandola verso di sé. “Lo so che sei una che si imbarazza facilmente.”
“So che lo sai, ma poi ti lamenti sempre.” Borbottò facendogli scappare una risata alla quale si aggiunse anche lei.
“E se un giorno, non avessi più una voce così bella,  in quel momento, mi ameresti ancora?” Gli disse con un tono di voce appena intonato.
Yuuya la guardò interrogativo, dandole poi un colpetto sulla fronte.
“Non dire sciocchezze, è ovvio, no?” Pronunciò con il solito tono alterato.
“Non te la prendere, è la canzone che fa così.” Si coprì la fronte con la mano; perché era sempre così impulsivo e facilmente irritabile?
Lui si limitò a sbuffare e girare la testa.
“Sai, sentirti cantare mi ha riportato alla mente il giorno in cui salvai una gru… Era meravigliosa, aveva un piumaggio invidiabile.” Mormorò. “A volte mi pento di averla liberata.”
Tae sorrise. “Sei buono Yuuya, solo che non vuoi ammetterlo.”
“Solo con te.” Ammise, guardandola di sottecchi. Aveva un debole per i suoi occhi, per le sue labbra… Per lei. Le accarezzò la guancia con la sua mano grande; il silenzio unico testimone.
Quando poi, d’un tratto, Yuuya cominciò a tossire violentemente tanto che venne costretto a piegarsi su se stesso. Allarmata lei gli tenne la schiena, cercando il suo volto.
“Yuuya!” Esordì nel momento in cui si calmò. “Tutto bene? Com-”
“Sto bene.” Disse sbrigativo, sorridendo. Le baciò la mano sulla spalla. “Canta per me, Tae.” Mormorò.
E lei riprese a cantare.



Angolo dell'autrice:
Non ho nulla da dire inparticolare ma volevo far notare che, scadendo oggi il concorso, le carico in un'unica volta. 
Tutto qui!
Grazie per aver continuato a leggere!

   
 
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