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Autore: ChelseaH    19/02/2009    3 recensioni
Gemelli.
Come me e Doug.
Con la sola differenza che loro evidentemente erano monozigoti mentre noi no.
Ora la domanda era: che ci facevano due gemelli così uguali eppure così diversi sulla porta di casa nostra con una marea di valige?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: McFly, Tokio Hotel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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So Much Has Changed

27.

“Jen è tardi, non te lo ripeto più!” Dougie mi scoprì per la quarta volta nel giro di venti minuti e io per la quarta volta mi ricoprii senza nemmeno aprire gli occhi per controllare la situazione, il trambusto che le mie orecchie percepivano era sufficiente a farmi passare ogni voglia di mettere piede giù dal letto.
Era il primo giorno di scuola post vacanze natalizie e regnava il caos: Dougie come suo solito non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo proprio il primo giorno, io come al solito non ero collaborativa, Tom – che era rientrato in Inghilterra la sera precedente – stava sacramentando in tedesco perché non riusciva a trovare un particolare cappellino in mezzo ai suoi mille cappelli e per concludere, Bill aveva come al solito colonizzato il bagno del tutto incurante del fatto che c'erano altre persone bisognose di rendersi presentabili prima di uscire di casa.
“Jennifer Poynter, alzati!” Dougie era tornato alla carica e stavolta invece di limitarsi a scoprirmi mi tirò direttamente giù dal letto con la forza. Io rotolai in terra e lo sentii borbottare qualcosa di indefinito mentre tentavo di tirarmi su e Bill tornava dal suo viaggio eterno in bagno canticchiando un motivetto sconosciuto.
“Tomi ha dimenticato a casa un cappellino.” ci rese noto ridacchiando di gusto.
“Se avesse dimenticato anche il suo stupido gemello avrebbe fatto un favore all'intera comunità.” gli rispose Dougie, dribblandolo per uscire dalla camera.
Non era cambiato proprio niente da quando le vacanze di Natale erano iniziate anzi, era più giusto dire quasi niente. Ora io e Bill stavamo insieme e lo stesso valeva per Dougie ed Emily. Da quello che avevo capito dai racconti di Danny, Dougie si era deciso a parlarle col cuore in mano dopo aver temuto che lei l'avesse tradito con Harry; la conversazione era durata letteralmente ore ma finalmente avevano chiarito ogni punto rimasto in sospeso e avevano deciso che valeva la pena riprovare a costruire qualcosa insieme. Secondo l'esimio parere di Jones, anche io e Harry avevamo bisogno di un simile confronto perché sosteneva che a prescindere dai reciproci sentimenti dovevamo comunque chiarire la questione definitivamente perché se no, andando avanti così, saremmo finiti col perdere anche l'amicizia che tutto sommato ci aveva sempre legati. Aveva ragione ma allo stesso tempo non avevo idea di come affrontare la situazione; non che avessi ancora paura di ritrovarmelo davanti e non riuscire a resistergli, questo no, ma vedevo che nonostante tentasse di simulare indifferenza, a Bill faceva male entrare in argomento Judd. E io e Bill avevamo il tempo contato, non potevo certo sprecarlo a spiegargli che dovevo chiarire una volta per tutte con Harry, farlo preoccupare e via dicendo... senza contare che comunque non avevo la minima idea di come risolvere la questione dato che l'altra metà del problema non era esattamente disposta al dialogo di recente. L'avevo visto un paio di volte alle prove della band ma non eravamo andati oltre al saluto di cortesia e lui faceva di tutto per evitare di incontrare il mio sguardo anche solo per sbaglio. Cosa avevo fatto per meritarmi di essere ignorata di nuovo? Non riuscivo a rispondere a questo quesito perché a conti fatti non avevo fatto nulla. Non l'avevo tradito, non l'avevo preso in giro, non l'avevo fatto stare deliberatamente male anzi, mi ero pure sentita in colpa nei suoi confronti prima di dirgli come stavano le cose fra me e Bill anche se oggettivamente parlando a lui non dovevo nulla, nemmeno la sincerità.
“Jen!” Dougie si era affacciato irritatissimo alla porta della mia stanza.
“Mi vesto, mi vesto...” sbadigliai trascinandomi verso l'armadio e lasciando perdere i miei soliti dilemmi esistenziali. Quando scesi in cucina ci trovai Danny che stava sorseggiando una tazza di latte mentre sfogliava il giornale.
“Tu che ci fai qui?” gli chiesi sedendomi di fronte a lui e versandomi del latte in una tazza.
“Come vedi, faccio colazione.” mi rispose senza alzare gli occhi dal quotidiano.
“La tradizione della colazione tutti insieme al bar è morta?” domandai dubbiosa.
“Se oggi ti fermi a fare colazione fuori arriverai a scuola in tempo per l'ultima lezione.” mi fece notare indicandomi l'orologio appeso al muro, era davvero tardissimo e io ero ancora mezza in pigiama.
“Ma tu questo non lo potevi sapere prima di venire qua.” gli feci notare tentando di ignorare Dougie che al piano di sopra si era messo a urlare contro qualcuno che aveva di nuovo invaso il bagno, probabilmente Bill.
“Ero solo passato a vedere che aria tirava.” fece spallucce concentrandosi nuovamente su quello che stava leggendo.
“Si può sapere cosa c'è di tanto interessante sul giornale?” mi sporsi per spiare la pagina e scoppiai a ridere, stava leggendo un articolo su un qualche giocatore infortunato, cos'altro potevo aspettarmi da lui?
“Non ci trovo niente di divertente.” sbuffò notando la mia ilarità di fronte al suo dramma calcistico.
“Io si. - replicai alzandomi – vado a finire di vestirmi prima che a Doug venga un infarto.”
Nel risalire le scale mi scontrai con Tom che stava scendendo di corsa.
“Ops, scusa – mi disse senza nemmeno voltarsi – io inizio ad andare.” urlò dileguandosi oltre la porta d'ingresso.
“Tomiiiiiiiii! - Bill mi travolse un secondo più tardi, lanciato all'inseguimento del gemello – Jen scusa, io vado... Tom non mi ha ancora raccontato niente della sua vacanza italiana.” aggiunse senza smettere di correre lanciandomi un'occhiata piena di indignazione nei confronti del gemello mentre usciva di casa.
“Jen arrangiati, io vado.” mi inveì contro Dougie non appena raggiunsi la cima delle scale.
“Quanta fretta stamattina.” bofonchiai io tornando nella mia stanza e infilandomi i pantaloni che avevo tolto poco prima dall'armadio. Quando fui finalmente pronta scesi e trovai la cucina deserta, sulla lavagnetta vicino al frigorifero Danny aveva scritto “Vado anch'io, Fletcher mi uccide se arrivo tardi in università, prima delle lezioni volevamo sistemare un testo. Dan <3”.
Guardai l'orologio, forse era un po' più tardi del lecito ma a quel punto tanto valeva prendermela con comodo... mi risedetti al tavolo e finii di fare colazione e poi mi decisi a uscire di casa. Stavo camminando senza pensare a niente di particolare quando inciampai nell'ennesima persona per quella mattina, ovviamente la persona sbagliata: Harry in carne ed ossa.
“Tu non dovresti essere a scuola a quest'ora?” mi chiese senza nemmeno premurarsi di scusarsi per essermi venuto addosso.
“E tu dovresti essere a lezione.” gli risposi acidamente.
“E' colpa vostra se sono in ritardo, sono rimasto come un'idiota ad aspettare che qualcuno passasse dal bar e ho perso il conto del tempo...”
“Dougie era in ritardo.” gli dissi.
“Tu più di lui a quanto pare.” si lasciò sfuggire un mezzo sorriso e mi ritrovai a chiedermi come mai di tutta la gente che potevo incontrare per strada mi fosse toccato proprio lui. La sorte a volte rimescolava le carte in maniera davvero beffarda.
“Non ero esattamente dell'umore per riprendere la scuola stamattina.” mi limitai a rispondergli e lui diede un'occhiata al suo orologio.
“Beh è davvero tardi... hai già fatto colazione?”
“Si.” replicai mettendomi sull'attenti, non volevo finire seduta ad un tavolino da sola con lui dopo gli ultimi avvenimenti.
“E se ti offrissi una cioccolata calda? - mi chiese speranzoso, mandandomi completamente in confusione. Non era ancora arrabbiato e offeso per la rivelazione che gli avevo fatto il giorno di Natale? – con tanta panna sopra?” aggiunse.
“Se proprio insisti...” sospirai.
Non più tardi di un'ora prima mi ero chiesta come avrei fatto a parlargli senza mettere in mezzo Bill e con Harry che sembrava avesse ripreso a odiarmi, ora la soluzione mi era piovuta dal cielo in maniera del tutto inaspettata. Forse la sorte non era del tutto beffarda, forse era semplicemente... sorte.

 

 

 

 

 

________________________

NOTE.
Ed eccoci arrivati allo scontro finale con Mr. Judd, seppellirano definitivamente l'ascia di guerra? si rimetteranno insime? decideranno di non vedersi mai più? Who knows.... xD
In ogni caso siamo agli sgoccioli, nel bene o nel male presto se ne vedrà la fine!

Vi ringrazio come al solito tutti per la costanza, i commenti, le letture e tutto quanto, grazie <3
So che ultimamente sono di ringraziamenti piuttosto stringati ma posto sempre di corsa, mi spiace =(

Intanto, a presto ^_____^

   
 
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