L’intero
corpo insegnanti, dopo appena una settimana
di lezioni, si riunì eccezionalmente per discutere degli
studenti del primo
anno. In particolare, di uno studente fuori dal comune: Sherlock Holmes.
Chiunque
avesse avuto a che fare con gli studenti
della casata Corvonero avrebbe dovuto aspettarsi una dose di saccenza
da
ignorare, e ormai chi insegnava ad Hogwarts aveva dovuto farsi il callo
a
questo atteggiamento, che tuttavia gran parte delle volte si
trasformava in
genuina curiosità per le cose con il crescere degli studenti.
Beh,
non era quello il caso.
Sherlock
Holmes era, a detta di tutti, il più
arrogante e fastidioso ragazzino che avesse mai messo piede ad
Hogwarts.
Pur
essendo uno studente del primo anno, sembrava
conoscere a menadito molti più incantesimi persino degli
studenti da GUFO, e
questo aveva sbalordito e irritato gli insegnanti al punto da
affibbiargli
cinque punizioni appena quel primo giorno.
«Silente
deve cacciare quel piccolo furfante!»
sentenziò la professoressa Sprite rossa in volto dalla
rabbia.
Quel
ragazzino era stato capace di metterla in
ridicolo davanti agli altri studenti raccontando a tutti della sua
relazione
con il custode Argus Gazza: a detta sua, l’aveva dedotta dal
terriccio mancante
sulla punta dei suoi stivali.
«Ha
avuto 5 punizioni il primo giorno di scuola del
primo anno! Mai, da quando sono ad Hogwarts ho assistito ad una cosa
del
genere!» sentenziò la professoressa Mcgranitt.
Ma
quel ragazzino era un genio, e questo nessuno
poteva negarlo, quindi le loro proteste si spensero presto davanti alle
mancate
reazioni del preside che, anzi sembrava trovare il giovane Sherlock
molto
divertente.
Chi
non era divertito, naturalmente, non poteva
esser altri che il fratello maggiore di Sherlock, Mycroft, che a causa
del
fratellino stava divenendo il centro di pettegolezzi che confrontavano
i
caratteri dei due Holmes.
Pubblicità
non desiderata, della quale avrebbe fatto
volentieri a meno. Tuttavia, questa cosa gli permetteva di essere al
corrente
di qualsiasi spostamento del fratello, quindi non poteva lamentarsi.
Aveva
promesso ai loro genitori che avrebbe tenuto
d’occhio quella peste di suo fratello e avrebbe mantenuto la
parola. Quanto era
vero che era un Holmes.
Aveva
anche notato un altro primino grifondoro degno
di attenzione: John Watson. Sembrava ruotare intorno a Sherlock come le
api sui
fiori, e Sherlock, stranamente, trovava gradevole la sua compagnia. Non
che
avesse mai manifestato comportamenti di amicizia nei suoi confronti, ma
già il
fatto che non lo avesse fatto scappare con le sue stranezze dimostrava
quanto
realmente ci tenesse a quel grifondoro. E quanto quel grifondoro
tenesse a lui,
ovviamente. Ma dopotutto, era passata appena una settimana quindi non
si poteva
mai dire.
Aveva
già mobilitato le sue spie nelle altre case.
In particolare, credeva che i resoconti del futuro auror Thomas Gregson
sarebbero stati
particolarmente interessanti…
quel ragazzino era un vero piedipiatti, come si usava dire tra i
babbani, ed
aveva una naturale propensione ai pedinamenti che gli sarebbe
sicuramente
tornata utile in futuro.
Ignaro
dei pensieri del fratello maggiore, Sherlock
Holmes continuava a vivere tranquillo i primi giorni del suo primo anno
ad
Hogwarts, creando scompiglio persino fra i suoi compagni di casa.
Lo
odiavano tutti, i particolar modi quelli più
grandi, ma a lui non importava.
Se
le persone si offendevano perchè lui riusciva a
capire chi era andato a letto con chi, lui che poteva farci?
Lo
disprezzavano tutti perché era più intelligente
di loro.
La
gente era così noiosa!
Era
davvero una fortuna che almeno ce ne fosse uno
con un po’ di cervello.
XXXXXXXXXXXXXXXXXX
Tadaaaaa!
Beh pensavo di fare tipo una raccolta della
vita di Sherlock ad Hogwarts e dei momenti più importanti
della sua vita.
Non
era quella l’idea iniziale ma credo possa andare
lo stesso perché così scorre meglio.
Beh,
fatemi sapere. I commenti e le critiche sono
sempre graditi.
Mary
Evans