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Autore: Effe3    21/10/2015    3 recensioni
A Louis manca qualcosa. Tutto sta nel capire cosa.
-Mini shot basata sulla nuova canzone "Home"-
Larry is EVERYWHERE
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Louis? Mi stai ascoltando?"
Louis si gira verso Hannah con uno sguardo confuso. Non sapeva neanche che stesse parlando. Non sapeva neanche che fossero nella stessa stanza. Ed è strano. È una sensazione diversa. Louis si sente diverso. Non sa neanche spiegarlo. Guarda Hannah e non riesce a cogliere nessuna sfumatura nei suoi occhi così normali. Non riesce più a sentire quello strano battito di cuore che ti prende quando qualcuno a cui tieni ti è così vicino. Hannah gli accarezza leggermente il braccio e quasi con orrore, con paura, Louis scopre che il suo primo istinto è quello di tirarsi indietro. Non lo fa, ovviamente. Come potrebbe? Cosa direbbe? Come giustificherebbe questa improvvisa voglia di lasciare la stanza e scappare e correre via, più lontano possibile? Louis sa che c'è qualcosa di sbagliato in questo quadro. Gli sembra di essere stato catturato in una foto che non gli appartiene, che non racchiude nessun ricordo a lui caro, nessun sentimento condiviso. 
"Louis? Che ti succede? Sono giorni che sei strano..."
Louis sorride a malapena e prova pena per la ragazza che ha di fronte. I suoi occhi sono speranzosi, supplichevoli, ma lui non può fare niente. Non quando c'è qualcosa nel fondo dello stomaco che gli blocca l'appetito. Non quando ogni notte si sveglia con una strana sensazione di rimorso. Rimorso per cosa, poi? Per non averla baciata come lei vorrebbe essere baciata? Per non averla sfiorata con amore? Per averle detto parole che non coincidono con quelle che sente adesso? Ma come avrebbe potuto saperlo? Louis era sicuro che da qualche parte tutto quell'amore professato ci fosse. Non sapeva che da un giorno all'altro sarebbe sparito. Non sapeva che si sarebbe ritrovato senza un meta, senza uno scopo. 
"Mi...dispiace? Sono solo stanco. Vogliamo dormire un po'?"
E lo sa che la sta deludendo. Lo sa che la sta ferendo nel peggiore dei modi, senza darle la possibilità di capire. Ma lei non risponde, non urla, non graffia, non scoppia a piangere. Lei annuisce semplicemente e si lascia cadere accanto a lui e finge di non aver sentito il corpo di Louis irrigidirsi quando lo ha abbracciato. Chiudono entrambi gli occhi, ma stanno fingendo. Lo sanno entrambi. 
"Va tutto bene?"
La sua voce è soffice, ma non gli sembra morbida al contatto. È troppo squillante, troppo distante da lui e da quello che sente. 
"Sì, credo di sì."
Hannah non risponde immediatamente. Gli accarezza piano i capelli e Louis sente delle piccole lacrime formarsi agli angoli degli occhi. Non osa guardarla. Non osa immaginare se lo sente anche lei che sta finendo. Forse sì, forse no. Louis non vuole saperlo. Ha un grande affetto per lei, ma c'è qualcosa di sbagliato in tutto quello. Che fine ha fatto il rumore sordo del suo cuore? Che fine hanno fatto i brividi lungo la schiena? Louis prega in silenzio che le sue piccole lacrime restino lì, intrappolate. Prega con tutto se stesso di non rendere tutto più tragico, più complicato di quanto non sia. Ed è proprio quando sta per chiudere gli occhi definitivamente, che la voce di Hannah ritorna nelle sue orecchie. 
"Pensavo che fosse solo un momento. Lo dicono tutti. Quando cambi vita, tendi a cambiare anche le tue relazioni. Ma io credevo che ci sarebbe bastato del tempo. Credevo che ci sarebbe bastato solo un po' di equilibrio. Un nuovo equilibrio. Ma...non è così. Non è vero?"
Louis non risponde e si sente un codardo. Un maledetto codardo, incapace di ammettere che sì, Hannah ha ragione. Incapace di ammettere che c'è qualcosa che è cambiato e non sa neanche lui cosa. 
"Non fa niente, sai? Io ci ho provato. Ma non posso competere con...tutto questo. L'ho capito sin dal primo giorno e onestamente non so neanche perché sono rimasta fino a questo punto. Forse avevo solo un po' di speranza in più, ma non sono arrabbiata. Voglio che tu lo ricordi."
Hannah continua ad accarezzargli i capelli, senza sosta. Come se non stesse mettendo un punto ad una relazione che era sicura potesse andare avanti per sempre. Louis sente le prime lacrime scendere lungo le guance e non sa dire perché resta in silenzio. Forse è il senso di colpa a tappargli la bocca. 
"Posso guardarti negli occhi mentre ti dico quest'ultima cosa?"
Per un secondo restano entrambi in silenzio, ma alla fine Louis si gira verso di lei. La ragazza sorride tristemente e Louis scopre che anche le sue guance sono rigate di lacrime amare. Come sono arrivati lì? Cosa è cambiato? 
"Non piangere, Louis. Non farlo o non avrai il coraggio di fare tutto il resto."
Louis aggrotta leggermente la fronte e alla fine decide di parlare. Sa che glielo deve, anche solo per essere stata molto più coraggiosa di lui. 
"Mi dispiace. Vorrei poterti dire di più, ma non so cosa potrei aggiungere. Mi dispiace non essere stato alla tua altezza, mi dispiace averti delusa."
Hannah scuote il capo e gli accarezza leggermente la guancia. Ha uno sguardo così maturo in quel momento, ma Louis ancora una volta è sicuro che manchi qualcosa. È come osservare uno scaffale senza un libro. Non ti accorgi che c'è qualcosa che non va, fino a quando non noti quello spazio bianco. Quel tassello piccolo, ma che ha la sua importanza. Louis si sente così davanti ai suoi occhi, ma non sa spiegare il perché. 
"Louis, se davvero sei dispiaciuto, allora fa' che tutto questo non venga sprecato. Non ridurre la nostra storia a qualcosa di passaggio. Rendila il tuo trampolino. Usala per capire cosa vuoi davvero. In fondo, lo abbiamo sempre saputo. Non credi? Non potevo reggere il confronto, Louis. Non con..lui."
Il cuore di Louis perde un battito e non ha bisogno di chiedere di chi stiano parlando. 
"So che non ne parleremo. Non l'abbiamo mai fatto. Ma voglio solo dirti che in ogni caso io sarò fiera di te...in ogni caso io..ti vorrò per sempre bene."
Louis l'abbraccia di slancio. Dovrebbe fare di più. Dovrebbe adesso aprire il cuore ed essere sincero, ma non può. Non è una cosa che si è permesso di fare fino ad ora e non ha intenzione di iniziare nell'immediato futuro. In un certo senso, ama Hannah. Ama il suo sguardo sincero e il suo sorriso caldo. Ma è un amore così distante da quello che dovrebbe provare, che non se la sente di trattenerla. Così, la lascia andare. Non la ferma quando lei si alza dal letto e si allontana. Non la ferma quando con un ultimo cenno lo saluta. Non la ferma mai. La lascia volare via, mentre la sua disperazione prende il sopravvento. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Louis resta fermo su quel letto per ore. Riceve numerose chiamate, qualcuno bussa alla sua porta, forse Liam o forse Zayn. Ma Louis non si muove. Aspetta in silenzio che qualcosa succeda. Sogna di essere improvvisamente travolto da una tempesta. Sogna di trovarsi su una spiaggia a Malibù, con un cocktail in mano e un sorriso sulle labbra. Sogna di abbracciare sua madre, sogna di accarezzare i capelli di Lottie. Sogna tante cose, ma in tutte manca ancora qualcosa. È un enigma il suo cervello e Louis vorrebbe capirlo, vorrebbe tanto risolverlo, ma gli sembra un'impresa infernale e neanche ci prova. Non può. Non ce la fa. Il buio cala in fretta nella stanza e a stento se ne accorge. Tutto gli sembra sfocato, indistinguibile. Nulla sembra avere più senso. Hannah è andata via da ore e neanche sente la sua mancanza e il senso di colpa lo assale di nuovo. Una piccola vocina nella testa gli continua a chiedere perché si sente così. Continua a domandargli quale essere al mondo non sente la mancanza di una relazione appena finita. Louis sente di nuovo le guance bagnarsi ed è sul punto di piangente quando la porta della sua stanza si apre. 
Ed eccolo lì.
Nei suoi jeans stropicciati, nella sua maglia ridicola e nei suoi capelli così stupidi. Harry inclina leggermente la testa e sembra quasi che gli stia già chiedendo cosa è successo, ancora prima di parlare. Ma Louis non vuole guardarlo. Non vuole parlare con lui, non in quel momento. Non quando si sente così solo. Quando il buio è così soffocante. Non vuole sentire il suo discorso incoraggiante, su come si rialzerà in piedi e sarà più forte di prima. Sa già che odierà ogni singola parola. 
"Lou?"
La sua voce è piccola e fastidiosa e Louis non si sente in colpa quando non si gira, continuando a fissare la finestra della stanza, mentre altre lacrime abbandonando copiose i suoi occhi. 
"Loueh..."
Louis stringe gli occhi, mentre una smorfia di dolore si dipinge sul suo viso. Non ha tempo per tutto questo. Non ha tempo per affrontare anche Harry. Il suo amico preoccupato. Louis deve solo restare da solo. Soltanto così potrà passare. Ha bisogno di una giornata. Di due o forse tre o forse quattro. Non lo sa. Ha bisogno di tempo. 
"Non ora."
La sua voce sembra appartenere ad un robot. Non la riconosce neanche lui e così deve risultare anche ad Harry, perché invece di andarsene, fa un passo avanti. 
"È successo qualcosa?"
Louis gli dà le spalle, stringendo un cuscino tra le gambe. Spera con tutto se stesso che quello basti a farlo andare via, a farlo uscire da quella maledetta stanza.  Ed invece, ovviamente, Harry fa tutto ciò che non dovrebbe. Louis sente il suo corpo sbilanciare il letto. Sente già il suo calore troppo vicino ed è fastidioso. È odioso. È inappropriato. È...è qualcosa. Qualsiasi cosa. 
"Lou...sai che mi preoccupi se non mi spieghi cosa è successo. Con me...con me puoi parlare di tutto."
Louis stringe di più il cuscino tra le gambe e sente già una nuova ondata di dolore travolgerlo in piena. Come se non ne avesse già avuto abbastanza. Come se non fosse già allo stremo delle sue forze. 
"Lo so."
Se potesse girarsi, probabilmente Louis vedrebbe un'ombra attraversare gli occhi di Harry. Riesce ad immaginarlo mentre si fa piccolo nelle sue spalle, già più grandi di qualche mese prima. Se potesse girarsi, Louis non sarebbe sorpreso di trovare un'espressione addolorata. Perché lo conosce. Lo conosce così bene, che riesce a decifrare ogni singolo millimetro del suo essere. Sa come reagirebbe ad ogni notizia, sa come ride quando perché deve, per educazione, ma sa anche come ride quando qualcosa lo diverte davvero. Conosce alla perfezione la sua colazione preferita, così come conosce quale cibo assolutamente si rifiuta di mangiare. Conosce a memoria ogni membro della sua famiglia, perfino i cugini di secondo grado. Sa quante ore gli servono per dormire senza svegliarsi disorientato. E sa addirittura qual è la sua posizione preferita per dormire. Ricorda, infatti, le sue lamentele su quanto sia stato scomodo dormire a terra, senza potersi rannicchiare a dovere, come a lui piace. Sa tutto di Harry. Sa anche che adesso, in quel momento, sta elaborando troppo. Sa che sta pensando a qualsiasi motivo per cui Louis non gli parla. Sa, purtroppo, che sicuramente si sta dando la colpa, cercando di ricordare il possibile momento in cui l'ha offeso o deluso. Sa tutto di Harry. E Louis crede che non ci sia nulla di peggio al mondo. 
"Se non vuoi parlarne, possiamo anche solo restare in silenzio. Posso abbracciarti e puoi addormentarti, ok? Va bene?"
Louis vorrebbe davvero dirgli di sì, ma non ci riesce. È come se sapesse già che se apre la bocca in questo momento, qualcosa potrebbe succedere. Qualcosa di terribile e di temibile.
"Loueh puoi dirmi solo se..va bene? Eh?"
Ed è nel momento in cui sente la sua mano sfiorargli la spalla, che Louis perde il controllo. Non ce la fa. Non può farcela.
"No, Harry. Non va bene."
Si ritrae come se fosse stato appena scottato e per la prima volta si gira verso il riccio, con sguardo furioso, come una belva. 
"Non va niente bene. Io ed Hannah ci siamo lasciati. E ti voglio fuori da questa stanza. Ora. Non va proprio bene un cazzo. Ok?"
E come nel più tragico dei cliché, Louis sente i suoi occhi sbarrarsi nell'esatto momento in cui si rende conto di quello che ha detto. Harry, davanti a lui, diventa di pietra. I suoi occhi sono lucidi e così dannatamente feriti, che Louis sente il bisogno di scusarsi automaticamente. Quasi come se fosse un bisogno fisiologico.
"Harry.."
Abbassa le palpebre, perché, ancora una volta, sa di non poterlo sostenere. Sa di non poter fare a meno di sentirsi piccolo di fronte a quel tipo di sguardo. Quello che Harry riserva soltanto a lui. 
"Oh...ok. Non fa niente. Mi-mi-mi dispiace per Hannah. Tutto qui. Ma ti lascio solo..va bene."
Louis sente il suo stomaco aggrovigliarsi e per un secondo pensa che va bene così. Per un secondo crede fermamente di poterlo lasciare andare, che questa sia la cosa giusta da fare. Già immagina quanto si sentirà solo a dormire in un letto così freddo. Ma per un secondo, gli va bene tutto. Purché Harry esca da quella stanza. Dura tutto un secondo però, perché poi lo vede. 
Il tassello, il libro mancante. Quello spazio bianco negli occhi di Hannah si riempie solo con quelli di Harry e allora Louis capisce. O meglio, lo accetta. Perché, in fondo, come Hannah aveva detto, lo ha sempre saputo. Non lo aveva mai compreso appieno, ma lo fa quando incontra gli occhi verdi di Harry, impauriti e un po' feriti. 
"Non andare via.."
Harry aggrotta la fronte e Louis sa di averlo confuso, sa di aver soltanto peggiorato le cose. Ma non può lasciarlo andare via. Non quando il suo cuore finalmente batte così forte, non quando per la prima volta a Louis sembra tutto più giusto. 
"Mi dispiace?"
Harry sorride leggermente e Louis quasi si sente morire, perché non è corretto. Harry non fa altro che perdonarlo costantemente, anche quando non dovrebbe. Anche quando è stato un perfetto stronzo. 
"Non sorridere così...dovresti essere arrabbiato."
Harry si siede di nuovo sulle coperte e si avvicina piano piano al corpo di Louis. 
"Sai che non ci riesco per troppo tempo. Sono un'amante dell'amore, non della guerra."
Louis rotea gli occhi, ma sa già che sta sorridendo. Ed è davvero stato sempre tutto così semplice? Ma, soprattutto, non è ovvio? Come ha fatto Harry a non accorgersene ancora? Come ha fatto a non notare che i suoi occhi brillano quando lui gli sta intorno? Come ha fatto a non notare che il suo viso diventa di fuoco? Come ha fatto?
"Vogliamo stenderci e parlarne?"
Louis annuisce, ma dentro di sé sa che non vuole parlare di Hannah. Vorrebbe dire tante altre cose, ma con che coraggio? Nessuno gliel'hai fornito. Nessuno gli ha detto che ad un certo punto avrebbe capito. Che ad un certo punto si sarebbe trovato in una tale situazione. Harry appoggia la testa sul suo petto e Louis lo circonda con le sue braccia. I capelli di Harry gli solleticano il mento, ma a lui non importa. Gli sta bene tutto. Riderebbe anche se un capello gli finisse nell'occhio. Non gli importerebbe di nulla. 
"Hannah mi ha lasciato. O forse sono stato io. Non lo so. Entrambi."
Harry annuisce e gli accarezza piano piano il petto e Louis si chiede se riesce a sentire il battito del suo cuore così forte. E se, pur sentendolo, ha deciso davvero di ignorarlo. 
"È per questo che non sei sceso a mangiare? Perché eri triste?"
Louis non risponde. Ripensa ad Hannah. Ripensa alle lacrime condivise ore prima. Ripensa alle sue parole e a quanto coraggiosa sia stata. E allora capisce una seconda cosa. Capisce che sarebbe scorretto tradirla così. Sarebbe scorretto mentire adesso e rispondere ad Harry con una bugia. Perché Hannah è stata onesta e il minimo che Louis può fare è ricambiare il favore. 
"No, non sono triste."
Harry alza leggermente il viso e aggrotta la fronte. Lo sta guardando negli occhi alla ricerca della verità e Louis si lascia leggere. Ricambia lo sguardo e lo stringe un po' di più. 
"Quindi...stai bene? Allora, perché...perché ti ho trovato così?"
Louis ingoia un po' di saliva, mentre il cuore accelera leggermente. Il suo cervello valuta ogni risposta da dare, ma tutte sembrano sbagliate. Ed Harry lo sta ancora guardando negli occhi, quindi gli è impossibile mentire a questo punto. 
"Per una cosa che lei..che lei mi ha detto?"
Harry sembra ancora più confuso, ma non risponde. Si aspetta forse che sia Louis a continuare. Se solo sapesse quanto sia difficile per lui, senza l'aiuto di nessuno. 
"Harry. Non guardarmi così o non riuscirò mai a parlarne."
Con una mano Harry si fa leva e si alza. Mette spazio tra i loro corpi e Louis si sente per la prima volta nudo, esposto. Vorrebbe morire, piuttosto che farsi guardare così. Harry incrocia le gambe sul letto e Louis si alza leggermente, restando però sdraiato. 
"Lou...puoi dirmi tutto. Non...non capisco perché stai facendo così. Siamo sempre stati...bene? Ci siamo sempre confidati tutto. E lo so, lo so che non mi devi nulla. Che puoi tenerti qualche segreto, ma...non lo so. Mi sembra che tu mi stia mentendo?! E mi fa male questa cosa. Non so spiegartelo."
Louis socchiude gli occhi e si passa una mano sulle ciglia stanche. Non è pronto, sa di non esserlo. O forse lo è, ma ha ancora troppa paura. Il punto è che non lo sa. Non lo sa cosa sta succedendo dentro di lui. 
"Non ti sto mentendo. Non credo di averlo fatto. Non è....una bugia."
Il viso di Harry si illumina di curiosità, ma aspetta in silenzio. Louis vorrebbe tanto averlo ancora tra le braccia, ma sa che è sbagliato chiederglielo. Non quando è ad un passo dal rovinare per sempre la loro amicizia. 
"Hannah mi ha detto che mi sentiva distante già da un po' di tempo. E che...che lo aveva capito sin dall'inizio, ma che si era rifiutata di ammetterlo. E credo..credo di aver fatto la stessa cosa. Credo di aver mentito a me stesso, non a te. Lei mi ha detto che in fondo ha sempre saputo di non poter competere con...beh...credo tu abbia capito. Quindi...quindi...niente. È questo. Mi dispiace non averlo detto prima."
Louis non lo guarda negli occhi, non osa farlo. Sente Harry muoversi sul letto, ma aspetta di sentire la sua voce prima di guardarlo. 
"E...gliel'hai detto?"
Louis alza il viso di scatto e si scontra con lo sguardo più cupo di sempre. Il viso angelico e luminoso di Harry scompare sotto un'ombra tenebrosa.
"Cosa?"
Harry sorride, ma il suo sorriso è così forzato da gelargli le vene. 
"L'hai detto a ...Zayn?"
Louis ci mette qualche secondo per collegare le due frasi, ma comunque non riesce a caprine il senso. 
"Zayn? Cosa? Che c'entra Zayn?"
Harry aggrotta la fronte e si vede che fa fatica a parlare, a fingere un tono leggero. E Louis davvero non riesce ad afferrare il senso. Ci ha messo una vita per trovare il coraggio di parlare, di dichiararsi e non sa per quale scherzo del destino, è finito con il parlare di Zayn. 
"Che beh..che provi qualcosa per lui? Si riferiva a questo Hannah, no? Non può competere con Zayn. Giusto?"
Louis resta immobile per qualche secondo, quando la realizzazione lo colpisce. Non sa cosa fare, non sa cosa dire e soprattutto non sa come uscirsene. Tutto gli sembra assurdo ed insensato, ma poi qualcosa prende il sopravvento. 
"Davvero, Harry? Davvero? Cosa diavolo stai dicendo?"
Harry si tira leggermente indietro, forse più per la sorpresa del suo tono alto. E a Louis quasi viene da piangere, perché è carino anche quando non ha la minima idea di quello che stia succedendo. E le sue gambe stanno diventando di gelatina e non sa come fare. Louis non lo lascia parlare, continuando imperterrito. 
"Tu..tu a volte sei incredibile. Sei così perspicace nella vita e mi sorprendi con la tua intelligenza ogni giorno. Eppure la cosa più banale del mondo, fai fatica a capirla. Non mi hai visto? Non hai sentito quello che ho detto? Non hai mai notato che il mio cuore batte così forte solo quando ci sei tu? Non ti sei mai chiesto perché quando ci allontaniamo per qualche giorno ti mando centomila messaggi? Ti sei mai chiesto perché..perché riesco a sopportare di stare lontano dalla mia famiglia per così tanto tempo solo quando ci sei anche tu? Tu...tu mi fai sentire come se fossi costantemente a casa. Tu mi fai sentire protetto e...e stupidamente stupido. E...come hai fatto a non capirlo?"
Louis prende una boccata d'aria, mentre le sua guance vanno in fiamme. Ne approfitta per dare uno sguardo al viso di Harry, che sembra più scioccato che disgustato. Il che gli sembra una sorta di vittoria, seppur minuscola.
"E mi dispiace. Mi dispiace se adesso ti sto dicendo queste cose. Mi dispiace se adesso ti ho confuso. Ma...ma dovevo farlo. Perché non ne potevo più. Mi sono sempre detto che andava tutto bene. Che Hannah era perfetta per me, ma in fondo io lo sapevo. Lo sapevo che c'era qualcosa di sbagliato in tutto quello. E poi sei arrivato tu e mi hai dato tutte le risposte. Tutte. E allora ho capito che forse..forse io e te possiamo...possiamo essere abbastanza? Forse tu sei quello che mancava?"
Harry serra la bocca di botto e proprio mentre Louis sta per aggiungere qualcos'altro, lui nasconde il viso tra le mani. Louis non ha bisogno di sentire alcun suono per sapere che sta per scoppiare a piangere. Lo conosce così bene, che lo sa dal modo in cui le sue spalle si incurvano. 
"Harry? Non devi...mi dispiace. Sono sicuro che questa cosa mi passerà. Prima o poi tornerà tutto alla normalità e io...avrò solo bisogno di un po' di tempo. Ok?"
Louis socchiude gli occhi, mentre la consapevolezza lo colpisce ed è allora che Harry si fionda tra le sue braccia. Louis emette un "oh" sorpreso, spalancandole e poi avvolgendole intorno a lui. Non sa bene per quale motivo decide di farsi del male in quel modo, abbracciando l'unica persona che non potrà mai avere come vorrebbe. Lo fa, però. Lo fa in ogni caso. Perché è Harry. È la persona più bella dell'universo e se c'è qualcuno al mondo che merita un abbraccio, quello è proprio lui. Louis lo stringe e sente quel senso di protezione avvolgerlo. Sente il profumo di casa entrargli nelle narici e solo in quel momento si rende conto che è il profumo di Harry, non quello della sua vera casa a Doncaster. Ma non gli importa. Gli sta bene. Perché sa di non averlo perso comunque. Anche se sarà diverso. Harry sarà sempre lì per lui e Louis se lo farà bastare. 
"Mi dispiace Lou..."
Louis sente il suo viso contrarsi mentre la prima pugnalata si conficca nel suo torace. Sa che ne arriveranno altre, quindi si prepara già, respirando a fatica.
"Non fa niente, Haz. Non fa niente. Ti prometto che tutto tornerà come prima."
Harry si alza improvvisamente e lo fissa a lungo, prima di parlare. 
"Ma io non voglio."
Sembra quasi sorpreso, ma Louis trema al pensiero di non poterlo neanche avere come amico. 
"Lou. Io non voglio che torni tutto come prima. Non lo voglio."
Louis apre bocca, ma la chiude immediatamente. Non sa cosa dire, non sa come rimediare. Tutto è andato perso e il suo mondo gli sembra crollare attorno a vista d'occhio. 
"Io...Lou. Noi siamo già abbastanza. Tu sei già la mia casa. Tu sei già tutto per me. Pensavo..pensavo fosse chiaro?"
Louis ha solo un attimo per assimilare le parole di Harry. Un attimo soltanto. Perché poi lei labbra del riccio sono direttamente sulle sue. È un bacio così casto all'inizio, da sembrare ridicolo. Eppure anche quello sembra perfetto. Le labbra sottili di Louis si schiudono quando le altre carnose gli chiedono il permesso per farlo. Un gemito lascia la sua gola quando la lingua di Harry entra a contatto con la sua per la prima volta. Solo in quel momento Louis si rende conto che Harry è letteralmente a cavalcioni su di lui e che le braccia di Louis sono morte accanto al suo busto. Quindi, le alza e lo circonda, facendolo sussultare leggermente per la presa ferrea. Harry inizia a muovere la lingua con movimenti circolari e Louis lo accompagna e lo guida in quello che resterà ai suoi occhi il bacio più bello di sempre. Ed è come una giornata a mare, come un fetta di crostata alla marmellata. Il loro bacio è zucchero filato colorato a carnevale, è l'odore della pioggia a prima mattina, è la rugiada luminosa sulle foglie. È tutto ciò di più bello al mondo e anche di più. E se Louis potesse contare quante volte gli sembrai di morire in quel bacio, sa che ne uscirebbe un numero infinito. Perché è quando la bocca di Harry si fonde con la sua che Louis capisce di essere finalmente felice. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTA AUTORE: 
 
[So che chi mi segue come autrice, aspettava tutt'altro e vi prometto che rimedierò completando l'epilogo della long! (Lì vi spiegherò come mai tutta questa attesta)!] 
 
Comunque, salve a tutti! 
Questa è una mini long totalmente ispirata ad "Home". Ho sentito questa canzone è qualcosa dentro di me è scattato. Giuro, non so spiegarvi cosa. È solo una piccola idea tra le tante che ogni tanto mi colpiscono. Spero semplicemente che vi sia piaciuta! Questa è la mia prima shot NON rossa. Non me la sono sentita di andare oltre! Volevo solo scrivere un momento, nulla di più. Fatemi sapere se via cosa pensate! E grazie a tutti in ogni caso <3 
  
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