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Autore: 4Chris_Twins    21/10/2015    0 recensioni
Alla presentazione del nuovo libro di Stephen King, sono stati invitati gli scrittori più celebri del momento. Tra questi ovviamente non potevano mancare il famoso Richard Castle e la rinomata dottoressa Temperance Brennan. Tra i due si sviluppa un forte legame di stima reciproca. Questo ritornerà molto utile, quando si incontreranno nuovamente per risolvere un misterioso caso di omicidio, che porterà le due squadre di New York e Washington a collaborare per acciuffare il brutale assassino.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela Montenegro, Jack Hodgins, Lance Sweets, Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

La gelosia

 

New York- Beckett

“«Indica uno stato di impotenza nel rapporto sessuale!» Oh mamma, quanto ho aspettato questo momento! Finalmente il suo ego smisurato è stato scalfito da un’altra persona oltre me!”

“Risi sommessamente del mio pensiero perfido. Mi sarebbe davvero piaciuto incontrare la dottoressa Temperance Brennan, ho come la sensazione di provare una simpatia particolare per quella donna.”

 

Guardai dalla parte opposta del marciapiede e lo vidi mentre arrivava verso di me con due caffè fumanti e un finto sorriso stampato sul volto, sicuramente sperava che non avessi visto l’imbarazzante intervista. Ma io l’avevo vista eccome!

«Buongiorno Beckett!»

«Buongiorno Mobidick dei miei stivali!» vidi la sua faccia passare da un pallido color cadavere ad un acceso rosso peperoncino.

«Ah… allora l’hai vista?!»

«Era impossibile non vederla, non c’era praticamente altro alla tv ieri sera. Era su tutti i canali, anche il tg ne ha parlato, l’ha intitolata: l’umiliazione in diretta internazionale del famoso Richard Castle!»

Se possibile lo vidi trasalire, come se alle mie spalle ci fosse uno zombie.

«Ok, scusa devo andare a sotterrarmi e non ho intenzione di uscire prima di cinquant’anni, quindi non mi chiamare!»

«Oh andiamo Castle, potresti stringere amicizia con quella donna!» «Veramente l’ho già fatto, è una donna veramente stupefacente, ma l’umiliazione l’ho subita lo stesso. Il mio ego ne ha risentito fortemente.» Io mi morsi il labbro cercando di nascondere un sorriso divertito, ma non credo di esserci riuscita molto bene, perché lo vidi mettere il muso come un bambino a cui hanno detto che non può averla vinta.

 

Il mio telefono suonò come una furia e mi affrettai a rispondere «Beckett!»

Annuii ascoltando le informazione fornitemi dal mio capitano sul nuovo caso e poi chiusi la telefonata. «C’è stato uno strano omicidio in un vicolo della 146th strada...» «Strano? Nel Bronx? Si prospetta un caso interessante!» alzai gli occhi al cielo «Quanto sei infantile Castle!» salii in macchina e tentai invano di zittire le sue domande per tutto il tragitto.

Arrivammo sulla scena del crimine e trovammo Lanie con una faccia interdetta. Chiesi le solite informazioni, ma lei rispose leggermente scocciata: «Tesoro, io non faccio le magie.» Le domandai il motivo di quel tono e lei per tutta risposta si spostò, permettendomi di vedere quello che una volta sarebbe dovuto essere un essere umano. Infatti tutto ciò che era rimasto della vittima era un mucchietto di ossa sporche e ammaccate. «Potresti comunque riuscire ad identificare la vittima?» le chiesi speranzosa «Posso provare a lavorarci, ma non ti prometto niente.»

 

Dopo svariate ore passate alla lavagna nella vana speranza di trovare qualche prova sull’identità della vittima o attendendo una miracolosa telefonata di Lanie, che mi informava di aver scoperto anche il più piccolo indizio sulle ossa, sentimmo il capitano Gates chiamarci a raccolta per darci la notizia che non essendo Lanie in grado di identificare la vittima a causa delle condizioni dei resti, ci trovavamo costretti a rivolgerci ad un’esperta: la dottoressa Temperance Brennan.

«Oh, Castle, la tua umiliatrice?» proruppe Esposito, trattenendo inutilmente le risate. «Ah, allora l’hai vista anche tu?» domandò Castle tornando ad un colorito poco naturale. «Veramente, l’abbiamo vista anche io e Jenny, e abbiamo fatto fatica a rimanere sul divano.» Con un colorito sempre più pallido, aggravato dalle parole che pronunciò subito dopo la Gates: «A quale intervista vi riferite?» Esposito afferrò il telefono e le si avvicinò «Ecco, guardi!». Provai strane emozioni, sentendo il nome della dottoressa Brennan, non sapendo neanche il perché, uscii dall’ufficio sbattendo la porta, dirigendomi verso il bagno. Sicuramente avevo attirato l’attenzione di tutti, ma non importava, il sentimento che provavo era talmente forte che prepotentemente aveva scatenato in me quella reazione. Chiusa dentro il bagno sentii la voce di Castle che al di là della porta, chiamava il mio nome, e il suono della sua voce mi riempiva la testa. Solo a quel punto mi resi conto che stavo piangendo; ero gelosa.

 

Washington DC- Booth

Mi presentai alla porta di Bones con le buste del ristorante cinese. Bussai con forza alla porta, e aspettai con impazienza che si aprisse. Sentendo il rumore della catenella mi preparai a farle la ramanzina per il suo comportamento al Meeting, ma rimasi scioccato dal trovarla in biancheria intima. La guardai in tutto il suo splendore, ma poi tornai in me, e mi voltai «BONES! Ma cosa...?! Perché hai aperto la porta se eri in biancheria intima?!» Entrai con una mano sugli occhi e andai dritto in cucina, per posare la cena. «Non capisco perché tu ti stia lamentando, ho guardato dallo spioncino e ho visto che eri tu… E non capisco perché fai tanto il pudico, sei tu che sei passato a casa mia senza avvisare!» Rimanemmo per non so neanche quanto tempo a fissarci, eravamo molto vicini e non riuscivo a farmi uscire dalla mente ciò che aveva addosso, o meglio, ciò che non aveva addosso. Distolsi lo sguardo da ver0 gentiluomo e voltandomi dalla parte opposta le dissi: «Puoi andare a metterti qualcosa addosso?» la sgridai nuovamente, ignorando il suo sbuffo.

Dopo aver preparato il tavolo, la vidi tornare con addosso soltanto una leggera vestaglina, non mi rendeva mai le cose semplici, non riuscivo ancora a farmi passare dalla testa l’immagine di lei mezza nuda davanti ai miei occhi e lei si presentava con poco addosso. Sembrava a suo agio anche così, ma io mi sentivo un po’ imbarazzato e per scacciare qualsiasi pensiero impuro, mi feci il segno della croce. Avrei dovuto confessarmi dopo, ne ero certo.

Iniziammo a mangiare. Mettendo in bocca gli spaghettini di soia, m’incantai sui suoi capelli, ancora bagnati che le accarezzavano le spalle. Decidemmo di spostarci sul divano per stare più comodi, avrei volentieri visto un film, ma Bones non amava la tv e per questo motivo, qualche giorno prima l’aveva data in beneficenza. Accidenti, certo avrebbe potuto regalarla a me, insomma, era uno splendido schermo piatto da sessantadue pollici. Mi accontentai di ascoltare un vinile nel suo vecchio giradischi.

Mentre mangiavamo, un po’ di salsa Wasabi le sporcò il viso e scivolò sullo scollo della vestaglina. Istintivamente mi avvicinai e con una salvietta le sfiorai il viso, era un gesto spontaneo il mio, non ci avevo pensato, era dettato dal cuore quel movimento, non dalla testa. Proprio mentre le passavo la salvietta sullo scollo e ci guardavamo negli occhi, sentimmo «Oh, oh oh oh! Forse dovevo aspettare un altro pochino prima di entrare, chissà, magari avrei visto uno spettacolo più hard!» disse sorridendo Angela. «Ma tu che ci fai qui? Insomma, Bones! Co… come ha fatto ad entrare?»

«Beh mi sembra chiaro, Angela ha le chiavi di casa. In molte culture si pensa che affidare le chiavi di casa ad un’amica sia un gesto per dimostrare la fiducia in quella persona e poi Angela ci teneva per la mia sicurezza!» «Scusa ma anche io ci tengo alla tua sicurezza, perché io allora non ho le chiavi del tuo appartamento? Insomma sono un agente dell’F.B.I. non ho forse il diritto di avere le chiavi di casa tua per proteggerti? Mi sembra un’ingiustizia!» «Se ci tieni tanto le do anche a te, ma non capisco perché ti offendi tanto, sono quasi sempre con te per tutto il giorno!» Bones non capiva, io dovevo proteggerla, era quello il mio obbiettivo, non volevo controllarla, solo… proteggerla. Tornai bruscamente alla realtà «Eh va bene, al di là di questo, cos’era quello che ho visto quando sono arrivata? Finalmente ti sei decisa a seguire il consiglio che ti ho dato? Brava Tesoro, sono fiera di te!» disse compiaciuta Angela, questo, mi spaventò un po’. «Cosa? Quale consiglio?» chiesi spaventato dalla risposta, conoscevo i consigli di Angela. «Angela pensa che io e te dovremo fare sesso! Non capisco da cosa hai dedotto che io stia seguendo il tuo consiglio.» rispose interdetta Bones, era adorabile quando corrugava la fronte confusa. «Ma… Te…tesoro, quando sono entrata vi stavate mangiando con gli occhi, un altro po’ e non so cosa avrei visto. Ma Booth, se ti va puoi spogliarti lo stesso, non mi infastidisce vederti nudo…»

«No… io…» «Va bene Angela, come mai sei qui?» menomale, mi aveva salvato, in quel momento avrei voluto farle una statua. Accidenti, mi dovrò confessare veramente. «Ah sì certo, sono venuta per avere delle delucidazioni sulla tua intervista con Richard Castle, che cosa era?» Ora sì che mi tornava in mente cosa dovevo dire a Bones. «Si, Bones non puoi andare in giro a dire cose così alle persone, che credevi di fare scusa?»

«Io cercavo di seguire il consiglio di Angela, mi ha detto di socializzare al meeting e io l’ho fatto!» la solita Bones non capiva cosa c’era di male ad essere così diretti. «Tesoro, ho detto di socializzare, non di smontare le persone in quel modo, tra l’altro, Richard Castle è molto sexy, avresti dovuto farlo eccitare, non afflosciare così… e poi è un playboy dicono che sia molto bravo con le donne» «Ok… non mi piace quel tizio, ma gli hai fatto fare una figuraccia davanti a tutti, non mi sorprenderebbe se volesse ucciderti, magari ora è diventato davvero impotente.» sarei dovuto andare anche io con lei e poi quello scrittore non mi piace per niente.

«Ma guarda che lui non se l’è presa, anzi, siamo diventati buoni amici, abbiamo chiacchierato lì al meeting!» «COSA? Stai scherzando? Scusa perché hai… cosa intendi con: siamo diventati buoni amici?» va bene, adesso mi sentivo svuotato, ero… ero geloso, anzi sono sempre stato geloso di Bones, non mi piaceva proprio per niente che avesse un rapporto di qualsiasi genere con un altro uomo.

«Non capisco perché sei geloso! È solo un amico e come hai detto tu l’ho umiliato davanti a tutti e a differenza di tutti voi lui non mi ha sgridata, si è congratulato per la mia sincerità!» «Tesoro… tesoro, quella non è sincerità, quella è brutalità!» adesso Angela aveva ragione. «Davvero? Sono stata brutale?» «Abbastanza tesoro!»

«Mi dispiace, io non volevo essere crudele… io…» iniziò a piangere e istintivamente la presi tra le braccia per tranquillizzarla, anche Angela si avvicinò e le mise una mano sulla schiena, per consolarla. «Mi dispiace, quindi sono crudele?» «No Temperance, non sei crudele, è solo che molte volte non ti rendi conto che dire quello che pensi può offendere le persone.» Non sciolse l’abbraccio per parlare con l’amica, semplicemente parlò, aveva la fronte poggiata sul mio collo e io potevo sentire il profumo del suo bagnoschiuma. «Va bene Tesoro io devo andare, finite pure di mangiare tranquilli… ciao Booth» mi girai per salutarla e poi continuai a consolare la mia partner.

 

Spazio autrici:

Eccoci qui con il primo capitolo. Sono veramente contenta di questo progetto ed eccitata per ciò che ne verrà fuori. Spero apprezzerete la nostra collaborazione e mi farebbe davvero piacere sentire i vostri pareri. Grazie per il supporto <3 - @lulluby

Ehilà! Vi ringrazio in anticipo per aver letto e spero che continuerete. Sono super contenta di questa collaborazione e non vedo l’ora di vedere che ne uscirà. Vorrei sapere se è piaciuta anche a voi, quindi recensite, non vi limitate a leggere. Per quanto riguarda il capitolo devo dire che è stato molto interessante sviluppare il punto di vista di Beckett e Booth, credo che la parte psicologica e le riflessioni siano particolarmente complicati da scrivere, poiché bisogna immedesimarsi nei personaggi, entrare nei loro panni e immaginare cosa potrebbero provare o dire. Bene allora al prossimo capitolo. Baci <3 TemperanceBeckett 97

 

Data di pubblicazione capitolo successivo: 25 novembre 2015

   
 
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