H. & M.
Rinascita di una grande coppia
Giugno 2014 L.A
Una
tranquilla mattinata per il Det. Serg. Christine H. Maxwell intenta a godersi un caffè seduta
al tavolo del suo chiosco preferito.
Christine
non era una persona che passava inosservata,capelli
castani lunghi occhi azzurri non visibili per via degli occhiali da sole che
portava.
Fisico
perfetto con curve che attiravano gli sguardi degli uomini, ma con un carattere
molto particolare, in ufficio parecchi colleghi avevano provato a sedurla ma erano
sempre stati cordialmente respinti.
Christine amava
vestire elegante ma comodo, indossava sempre completi giacca corta o pantalone
con camicette bianche sotto la giacca e stivaletti bassi, molto pratici in caso
di inseguimenti a piedi.
Un gruppetto
di sciocchi ragazzi si stava avvicinando all’auto di Christine, lei li aveva
visti mentre stava tornando verso l’auto, dopo aver finito il caffè.
Appena la
videro Christine avvicinarsi alla macchina uno di loro con molto sarcasmo domandò:
”Bellezza e
tua la macchina?”
Quegli
sciocchi sorrisero in maniera molto stupida, senza capire che la loro stupidità
poteva costare loro molto cara.
Christine si
apprestò ad aprirla per entrare quando il più spiritoso dei ragazzi si avvicinò
allungando una mano verso di lei.
Gesto molto
sciocco.
In un attimo
Christine afferrò la mano del ragazzo torcendogli il braccio, appena i suoi
amici fecero cenno di muoversi in suo aiuto lei estrasse la sua Beretta M9.
I ragazzi spaventati
si bloccarono poi Christine mollò lo stupido cui stava torcendo il braccio per
poi scostare la giacca mostrando il distintivo.
Guardò i
ragazzi e poi disse
”Qualcuno di
voi spiritosi vuole forse fare un giro in centrale?”
In un lampo
corsero via, come se avessero il diavolo alle costole.
Christine salì
in auto, appena accesa la radio udì un comunicato: ”Due cadaveri trovati a
Monterey Park”.
Christine afferrò
il microfono
”Qui L56
10.4”.
Disse
mettendo in moto attivando il lampeggiante poi:
”Mi sto
muovendo verso Monterey Park!”.
Le due
pattuglie già sul posto riconobbero subito chi stava arrivando, l’Audi A8 D4
nera era inconfondibile.
Appena
arrivata Christine chiese informazioni sulle vittime, poi si avvicinò a Doc. per le prime impressioni sui corpi.
Appena Doc. la vide si apprestò a spiegare:
”Sono stati
uccisi entrambi con un’arma di grosso calibro.
Dopo l’autopsia sarò più preciso, Christine”.
Lei rispose:
”Ok Daniel
quanto ci vorrà?”
Lui le disse:
”Come sempre
farò il più presto possibile”.
Christine
sorrise a Doc. e diede il consenso per portare via i
cadaveri.
Christine iniziò
a guardarsi attorno, senza intralciare i ragazzi della scientifica appena
arrivati sulla scena.
Le tracce
erano poche, ma lei come un buon segugio riuscì a trovarne.
Portavano
verso un’altra strada in cui cerano segni di pneumatici.
Le due
vittime erano state trasportate lì per essere uccise, perciò la Polizia
Scientifica fece dei calchi per rintracciare il veicolo.
Nel
frattempo arrivò un’altra auto con il lampeggiante e
la sirena accesa, una Mustang rossa.
Da essa
scese un uomo con un vestito elegante, capelli corti biondi occhi neri e fisico
atletico.
Alcune delle
agenti in divisa presenti lo guardarono a bocca aperta.
Lui si
diresse verso Christine.
Nessuno
degli agenti lo aveva mai visto.
Appena la
raggiunse si presentò
”Det. Serg. Michael M. Turner. Mi manda il Cap. Donovan, sono il suo nuovo partner Det. Serg.
Christine H. Maxwell ”.
Lei
sorridendo gli strinse la mano:
”Benvenuto a
bordo! Per iniziare subito una bella patata bollente”.
Michael
rispose
“Già
sembrerebbe proprio un bel grattacapo. Sappiamo chi sono le vittime”.
Christine a
sua volta disse:
“Per ora no ma
appena controllate le impronte ne sapremo di più. Qui può
continuare la scientifica ci rivediamo in centrale”.
Tornarono
ognuno alla propria auto, per dirigersi alla centrale.
Nel
frattempo al Parker Center, divisione omicidi nell’ufficio del Cap. Donovan.
Il Capitano
stava discutendo col Ten. Edward, riguardo avere messo in coppia Christine e Michael.
Il Tenente
disse:
“Capitano é certo di aver fatto bene?
Pensa davvero che riusciranno a ripercorrere il passato dei rispettivi
genitori?”.
Il Capitano
rispose:
“I loro
genitori, sono stati una grande coppia di Detective di questo dipartimento e sono
propenso nel credere nelle loro capacità, saranno un’ottima squadra”.
La Tenente
accettata la cosa tornò hai suoi compiti.
Il Capitano
vide arrivare Christine e Michael attraverso la vetrata del suo ufficio.
Il Capitano
li guardò, con un sorriso carico di speranza pensò:
‘Mi fido di
voi ragazzi, siate degni dei vostri genitori’.
Christine e
Michael si sedettero alle rispettive scrivanie, l’una di fronte all’altra.
Pochi minuti
dopo al computer di Christine arrivò l’informazione sulle impronte, le due vittime
erano schedate.
Michael
inserì i nomi nel suo terminale e gli arrivarono le informazioni, le due
vittime erano appartenenti a una banda di spacciatori.
Christine
chiese:
“Nel loro
dossier c’è anche il loro indirizzo”.
Michael
rispose:
“Si questi
due abitavano insieme, andiamo”.
E Christine
alzandosi:
“Prendiamo
la mia auto, guido io”.
Si diressero
all’ascensore e si recarono all’indirizzo segnato nel dossier.
Arrivati a destinazione,
bussarono alla porta, non rispondendo nessuno entrarono
la porta era aperta.
All’interno
trovarono la casa sottosopra, qualcuno aveva rovistato per cercare qualcosa.
Esaminarono
tutte le stanze, ma niente quindi Christine:
“Resta qui, vado
alla radio per avvertire la scientifica”.
Appena fuori
Christine fu presa di mira da un’auto nera ferma sull’altro lato della strada.
Mancata dal
primo colpo, Christine riuscì ad abbassarsi ed estrarre la pistola per
rispondere al fuoco.
Pochi minuti
dopo sentiti gli spari Michael uscì dal retro con la sua Magnum 357 in pugno e
sparò verso l’auto.
Fracasso il
finestrino del lato passeggero colpendolo l’autista schiacciò sull’acceleratore
fuggendo con una manovra azzardata.
Il cadavere
del passeggero che aveva sparato, saltò fuori dallo sportello che si era
spalancato.
Christine
riuscì a prendere la targa e la trasmise via radio.
Aspettarono
l’arrivo della scientifica e del coroner.
Daniel
appena arrivato, si avvicinò a Christine e disse:
“Possibile
che quando ci sei tu ci sono solo morti”
Christine
sorridendo rispose:
“Ti porto
lavoro e ti lamenti, sei sempre il solito”
Lasciato
Daniel al suo lavoro Christine raggiunse Michael.
Guardandolo con aria un po’ stupita gli chiese:
“Come mai
come arma usi un gingillo come quello?”.
Lui rispose:
“Per un mero
fatto di penetrazione, voglio essere sicuro di fermare ciò a cui
sparo”.
Lei lo
guardò con aria soddisfatta, poi rientrarono in casa per capire cosa cercava
chi aveva messo tutto sottosopra.
Indossati i guanti,
esaminarono le varie stanze in cerca d’indizi.
Michael
scese in cantina, esaminò gli scaffali ma non vi trovò niente.
Ma
guardando con più attenzione notò tracce di trascinamento, uno degli scaffali
era stato spostato.
Tornò di
sopra per chiamare Christine, raccontandole quello che aveva scoperto tornarono
insieme in cantina e lo spostarono.
Lo scaffale
in questione nascondeva una porta chiusa con un lucchetto.
Christine
forzò il lucchetto dimostrando una certa abilità, aperta la porta
scoprì che la stanza nascosta era un laboratorio per fabbricare anfetamine.
Christine
corse subito di sopra per riferire la scoperta, e avvisare riguardo il possibile pericolo.
Le sostanze
nel laboratorio, trattate incautamente potevano
causare una esplosione.
Arrivati
fortunatamente i tecnici della scientifica, lasciarono il laboratorio alle loro
cure.
Christine fu
raggiunta da Michael e si diressero all’auto.
Una volta
saliti in auto fecero il punto della situazione, cominciò Christine:
“Con quello
che abbiamo scoperto si può capire che la causa della
morte dei due spacciatori e la droga.
Probabilmente hanno cercato di fare il passo più lungo della gamba, pestando
i piedi a dei pezzi grossi”.
Michael
rispose:
“Hai ragione
ma ora come procediamo, sentiamo la sezione Narcotici”.
E Christine:
“Prima
voglio chiedere notizie a un mio informatore, andiamo”.
Mise in moto
e partì, Michael le chiese:
“Dove siamo
diretti?”
Christine
con lo sguardo incollato sulla strada:
“Andiamo a
trovare uno che sa tutto, lo chiamano il Professore.
E come spesso accade, lo troveremo al MOCA”.
Michael
rispose pensieroso:
“Un
autentico professore se lo troviamo al Museo”.
E Christine
guardandolo con aria divertita:
“No e solo
un appassionato d’arte”.
Raggiunta
Downtown arrivarono al MOCA parcheggiarono,scesero
raggiunsero l’ingresso ed entrarono.
In una delle
sale trovarono seduto su una panca ad ammirare le opere un
uomo di colore, aspetto curato e vestito elegante.
Christine
chiese a Michael:
“Aspetta
qui, vado a parlarci io”.
Si avvicinò
alla panca e si sedette accanto a lui, che senza neanche voltarsi verso di lei
disse:
“La mia poliziotta preferita.
A che devo il piacere di questa visita?”.
Lei rispose:
“Le due morti nel parco, li hanno giustiziati.
Trafficavano anfetamine, forse qualcuno non voleva concorrenti?”.
Si voltò
verso Christine e disse:
“Quel traffico
e controllato da una banda cinese, loro non amano la concorrenza nei propri
traffici”.
Allora
Christine:
“Grazie
mille per la dritta, controllerò con la sezione narcotici”.
Lui le
sorridendo:
“Alla
prossima allora”.
Christine
tornò verso Michael e lasciarono il museo per tornare in centrale.
Arrivati in centrale andarono nell’ufficio del Capitano, li Christine
riferì le notizie che aveva ottenuto.
Donovan
prese il telefono e chiamò il suo amico Parker, il capo della
sezione narcotici.
Le
informazioni che ottenne il Capitano erano interessanti, la
narcotici stava per compiere una retata in un magazzino al porto, in cui era
implicata una banda cinese.
Visto la
possibilità di poter trovare anche l’autore dei due delitti, accettarono
la cooperazione della squadra omicidi alla retata.
Christine e
Michael si recarono al porto, la narcotici era già sul
posto pronta all’azione.
Indossati i
giubbotti antiproiettile si unirono agli altri, nel
frattempo un paio di furgoni ed alcune auto erano arrivate al magazzino.
Si attese
che venissero avviate le trattative e che comparissero
la droga ed i soldi.
Una volta
che comparvero fu dato il via all’azione, il
comandante dell’azione urlò:
“Polizia
arrendetevi, siete circondati”.
Il conflitto
a fuoco cominciò in maniera intensa, i cinesi erano armati in maniera pesante
parecchi fucili da guerra.
Un paio di
poliziotti vennero colpiti, uno fu trascinato fuori
dall’area di tiro da Christine.
All’altro
pensò Michael, poi Christine fece un cenno a Michael aveva individuato un passaggio
per aggirarli.
Insieme i
due detective riuscirono a raggiungere il lato del magazzino che dava sul mare.
Entrati in silenzio arrivarono alle spalle dei criminali, Michael
estratta la pistola urlò
“Gettate le
armi”.
Alcuni dei
criminali si voltarono pronti a sparare ma Christine ne centrò due.
Michael ne
secco un altro e ne ferì due, la situazione per la banda stava peggiorando
quindi decisero di arrendersi.
Grazie alla
loro azione il risultato per la polizia si fermò a solo due feriti.
Il sequestro
fu abbastanza sostanzioso, 10 KG di droga e 2,5 milioni di dollari.
Controllando
i criminali morti fu trovata un’automatica di grosso calibro che poteva essere
l’arma del delitto.
Indossati i
guanti Christine la prese e la imbustò, se il
laboratorio confermava la corrispondenza il caso era chiuso.
Arrivati i
ragazzi della scientifica Christine consegnò l’arma recuperata per un confronto
urgente, poi insieme a Michael tornarono in centrale.
Una volta in
ufficio furono chiamati dal Capitano, entrati nel suo ufficio Donovan si congratulò con i suoi detective portando anche le
congratulazioni del Capitano della narcotici.
Superati i convenevoli i due tornarono alle loro scrivanie, mentre
lasciavano l’ufficio del capitano Michael notò una foto appesa in cui compariva
sua madre.
Si fermò e
chiese
“Capitano
quella e mia madre ma l’uomo accanto a lei chi è un suo collega”.
Mentre il
capitano stava per rispondere Christine tornò verso l’ufficio del capitano e
chiese:
“Hai detto che quella e tua madre!
Tu allora sei il figlio del Serg. Dee Dee McCall, quello accanto a lei e mio padre”.
Michael
allora:
“Tuo padre allora vuol dire che quello è Hunter, mia madre mi ha parlato
spesso di lui.
Il miglior collega con cui abbia mai lavorato”.
Il Capitano
sorrise mentre i due tornarono alle loro scrivanie per continuare a parlare.
Alcuni
minuti dopo arrivò il rapporto dal laboratorio, le striature corrispondevano
quella era l’arma del delitto quindi il caso era chiuso.
Completato
il rapporto Michael invitò Christine a cena, dopo la
quale continuarono la serata tra i racconti sul passato dei loro genitori.
L’indomani
cominciò con del lavoro d’ufficio, scartoffie da compilare.
Nell’ufficio
del Capitano squillò il telefono e lui rispose subito, appena terminata la telefonata uscì dal suo ufficio e disse
“Sparatoria
in un negozio in centro due morti, Hunter McCall
tocca a voi”.
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