Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Aishillin    21/10/2015    2 recensioni
La guerra era finita. Finita.
Era finita lasciando dietro di sè macerie, devastazioni e insicurezze.
Ron, con il suo desiderio di fare qualcosa per riparare ai danni del passato.
Draco, stanco di esser comandato da un cognome troppo pesante.
Harry, che non sa se sarà in grado di gestire una vita normale, senza un destino da portare avanti.
Hermione, che si chiede se sia possibile ricostruire sopra le macerie che albergano nel cuore di tutti.
Ma, nell'ombra, qualcuno trama.
L'ordine ha nel caos il suo nemico naturale, ed è proprio quando torna la tranquillità che vecchi nemici, da tempo dimenticati, iniziano a tramare.
I titani vogliono tornare a regnare.
Capitolo finale della serie Missing Moments.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Missing Moments'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E dopo un tempo clamoroso, di cui mi scuso profondamente, ecco qui il primo capitolo (tecnicamente, un prologo) della Long che segue tutti i miei missing moments.
Se qualcuno sta leggendo questa storia senza aver prima letto le storie precedenti (le trovate nella serie Missing Moments) vi consiglio di leggere quelle, prima. Non sono fondamentali, ma aiutano senza dubbio a capire il rapporto tra Draco ed Hermione. 
Detto questo, un paio di precisazioni: la mia storia parte all'incirca un anno dopo la battaglia di Hogwarts. 
Dopo l'evento, Harry e Ron hanno abbandonato gli studi, Hermione e Ginny sono tornate a scuola per conseguire i M.A.G.O. 
Harry ha speso questo tempo all'accademia Auror, in cui però è stato ammesso da poco (troverete più dettagli nella storia). Ron no. 
Silente, Sirius, Piton, Dobby, Fred, Remus e Tonks... tutti morti. (Mi dispiace, prendetevela con zia Row però, non è colpa mia).
Di fatto, manca solo il capitolo "19 anni dopo".
Credo di avervi detto tutto. Nel caso, metterò precisazioni di volta in volta lungo i capitoli. Buona lettura!

_______________________________________________



 

La guerra era finita. Finita.

Hermione ancora faticava a crederlo. Niente più lotte, niente più battaglie. Voldemort era morto, e stavolta non sarebbe più tornato. Sentì un braccio posarsi intorno alle sue spalle, stringerla affettuosamente.

Hermione sorrise amaramente, voltandosi e sfregando il naso contro la guancia di Ron, che la cinse anche con l’altro braccio e fece un mesto sorriso.

Oh, la guerra aveva lasciato le sue ferite. Ron non aveva più sorriso con gli occhi, ed anche ora, dopo quasi due mesi, il suo sorriso appariva spento, falso. Come dargli torto? Ron aveva perso un fratello. Tutti i Weasley erano rimasti molto provati, e non erano i soli. Ginny quasi non parlava più.

Hermione pensava al piccolo Teddy, orfano di genitori troppo presto. Pensava agli sconosciuti genitori di Colin Canon, che aveva visto solo una volta, e che le erano sembrati incapaci di capacitarsi della morte del figlio.

Tutti avevano perso qualcuno. Un figlio, un genitore, un amico.

Hermione aveva perso un amore. Se ne rendeva conto chiaramente. Tutto quello che aveva provato durante il primo bacio con Ron... perduto. Era stato spazzato via con la morte di Fred. E, in maniera più lieve, con la morte di tutti gli altri. Quella fiamma vivida di cui si era lentamente innamorata, quel sorriso sincero che non era in grado di nasconderti nulla, aveva già traballato con la morte di Malocchio. Perdere Fred, Dobby, Colin, Tonks, Lupin... perdere tutti, forse persino Goyle, aveva spento quella fiamma per sempre.

Hermione sapeva che non si sarebbe mai più riaccesa. Perché Ron non voleva riaccenderla, semplicemente.

“Sei... sicuro?” Guardò quegli occhi, freddi e vuoti. Sapeva che la sua domanda era inutile, ma non era riuscita a trattenersi. Sapeva che era finita. Ma non voleva che lo fosse. Sapeva che non c’era speranza. Eppure pregava, per una volta, di essersi sbagliata.

Ron sorrise. Di nuovo quel sorriso che non coinvolgeva gli occhi. Ed Hermione seppe che non c’era più speranza.

“Lo sai, Herm. Non... non sono più io. Lo sai bene, sei così intelligente che non puoi non aver già capito. Non sento più nulla. Né in bene né in male. E non voglio illuderti, non te lo meriti.”

Hermione lo guardò. Il lutto aveva spento la sua fiamma, ma l’aveva fatto crescere. Durante tutto il discorso l’aveva fissata negli occhi. Era triste, ma deciso. E non avrebbe cambiato idea.

Annuì.

“D’accordo... Io...” Non sapeva cosa dire. Non c’era nulla da dire, in fondo.

Ron la abbracciò di nuovo. Le sfiorò il capo con le labbra, poi la lasciò.

Il suo ultimo “mi dispiace” aleggiava ancora intorno a lei quando sentì la porta chiudersi.


****

“NO.” Non aveva gridato. Era stato fermo e deciso, ma aveva mantenuto il tono calmo e privo d’inflessioni. Era fiero di sé.

“Draco... sii razionale. Cerca di capirci. Non abbiamo altra scelta. C’è una promessa alla base di tutto. Un accordo. Non possiamo rimangiarci la parola.”

“No. TU dovrai rimangiarti la parola, non io. Io non ho mai fatto promesse, TU sì. Non mi interessa dei tuoi accordi, non mi interessa di niente. Non la sposerò, padre.” Ancora un tono indifferente, nonostante la rabbia crescesse sempre più. Gli sembrava che olio bollente scorresse nelle vene al posto del sangue, eppure la mano che teneva il bicchiere di Whiskey non tremava minimamente. Era sempre più fiero di sé.

“Cosa è cambiato?” La voce dolce di Narcissa Malfoy si intromise nel discorso. Non aveva mai approvato né disapprovato il progetto di Lucius di maritarlo ad Astoria Grengrass. In perfetto stile Narcissa, non aveva mai contraddetto il marito, se ne era semplicemente tirata fuori. Il fatto che prendesse parte al discorso era una novità. E fu proprio questa novità a calmare Draco Malfoy.

“Nulla, madre.” Respirò a fondo, continuando a sforzarsi di non lasciar trapelare nulla. Sapeva benissimo cosa gli aveva fatto cambiare idea, come sapeva che suo padre non avrebbe mai approvato.

“Semplicemente, non ho intenzione di far decidere a un altro della mia vita.”

Voltò le spalle ai genitori, raccolse la Gazzetta del Profeta e la lanciò, con aria insofferente, nel camino. Rimase voltato verso le fiamme, anche una volta che i suoi genitori furono usciti dalla stanza. Gli occhi erano ancora puntati sulla prima pagina del giornale. La foto, che ritraeva una giovane donna in lacrime mentre cercava di sottrarsi ai fotografi, era quasi del tutto scomparsa. In compenso, il titolo dell’articolo era ancora nitido e definito: “La coppia dei miracoli scoppia: Hermione Granger scaricata dallo storico fidanzato!”.  


****

La stanza della Morte era scura e umida, proprio come la ricordava. Anche se dalla sua posizione non riusciva a vederlo, sapeva che il Velo, insieme al suo arco dall’aria antica, era dietro di lui; mosso da entità che non erano di questo mondo. Ron strinse i pugni, cercando di farsi forza. Continuava a rivivere flash dell’ultima volta in cui era stato in quell’ufficio, e i brividi minacciavano di assalirlo. Rivide davanti a sé Hermione colpita da un Mangiamorte da un incantesimo non verbale; Harry fare esplodere interi scaffali di profezie per permettere loro di fuggire; Sirius che rideva per l’ultima volta mentre combatteva con Bellatrix... Scosse furiosamente la testa, cercando di tornare al presente.  Grazie al cielo non aveva dovuto attraversare la Stanza dei Cervelli, anche se sapeva che la sua fortuna era solo temporanea.

“Il Consiglio ha deciso che la tua proposta è interessante, e accetta le tue condizioni lavorative. Ti ripeteremo ora alcune clausole fondamentali del contratto. Se hai qualche dubbio o qualche opposizione esprimila ora, perché, una volta firmato, il contratto è magicamente vincolante.”

L’uomo che aveva appena parlato, seduto su un alto scranno, fce un profondo respiro e si accinse a leggere un lungo foglio di pergamena. “Data l’importanza del tuo incarico e la particolare importanza del tuo ambito lavorativo, se accetti questo ruolo non potrai uscire da queste stanze fino alla fine dei tuoi studi, ne sei a conoscenza?”

Ron tornò a guardare la commissione seduta di fronte a lui, grato della distrazione dai suoi pensieri, e annuì.

“Fino a quando lavorerai al nostro progetto non potrai comunicare con nessuno che non sia un Indicibile, e in nessun caso potrai comunicare con qualcuno all’infuori dell’Ufficio Misteri, ne sei a conoscenza?”

Il rosso annuì nuovamente. Aveva già letto più volte le clausole, e aveva riflettuto a lungo. Ne valeva la pena.

“Sia durante il progetto che una volta completato, non potrai rivelare a nessuno, nemmeno ad un altro Indicibile, l’esatta natura dei tuoi studi, né i tuoi risultati, se non dietro autorizzazione espressa di questo Consiglio. Ne sei a conoscenza?” Di fronte all’ennesimo cenno col capo, l’uomo continuò: “Dovrai fare rapporto a questo Consiglio una volta al mese, e tenere degli appunti solamente su pergamena incantata che ti verrà fornita. Ultima clausola: per nessuna ragione procederai ad un nuovo livello della tua ricerca senza l’approvazione di questo Consiglio, e per nessuna ragione fermerai le ricerche se non sotto Nostro ordine. Ne sei a conoscenza?”

Ron strinse i denti. L’ultima clausola era l’unica che non gli andasse a genio, ma sapeva che senza quell’ultima accettazione non gli avrebbero mai permesso di compiere i suoi studi. Ne aveva parlato a lungo con Rotkwood. A malincuore, annuì.

“Ronald Bilius Weasley, giuri tu di ripettare le clausole, le regole di condotta e i principi degli Indicibili, fino a quando non verrà meno il tuo incarico?”

“Lo giuro.” Una sottile X nera si impresse magicamente sul suo polso. Il punto di incrocio delle linee era esattamente sulla vena. Ron sapeva che non era solo un simbolo di appartenenza al reparto, quando un’assicurazione di fedeltà: se avesse in qualsiasi modo violato il contratto, quel simbolo l’avrebbe avvelenato e ucciso nel giro di pochi secondi.

L’uomo sullo scranno si alzò in piedi, dietro a lui gli altri membri del consiglio applaudivano rispettosamente.

“Benvenuto tra gli indicibili, Ron. Hai un giorno per salutare i tuoi cari e preparare il tutto, poi ti trasferirai nella tua stanza.”

Ron annuì di nuovo, poi fissò un uomo seduto in una delle panche in fondo, sulla sinistra. Rotkwood applaudiva piano, ma quando incontrò il suo sguardo annuì e gli sorrise.

 


_______________________________

Rieccomi a voi! Spero sentitamente che questo prologo vi sia piaciuto. 
Come sanno quelli che già mi hanno letta, ho bisogno del mio tempo per scrivere, quindi non vi assicuro un aggiornamento prima di due settimane da oggi. In cambio, prometto capitoli abbastanza lunghi (oltre che corretti e coesi).
Spero sia un accordo accettabile!
Per qualsiasi domanda, curiosità, opinione... fatemi sapere! 
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, che mi abbiano lasciato una recensione o che abbiano semplicemente letto. 
Infine, un grazie sentito a MartyMars, che ha commentato ogni singolo Missing Moment. Se siamo arrivati alla long è anche grazie al suo costante supporto! :)

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Aishillin