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Autore: YomiCrazy    21/10/2015    1 recensioni
Hermione viene chiamata dal capo degli uffici degli Auror e successivamente informata che dovrà lavorare a stretto contatto con uno di loro in particolare.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Kingsley Shacklebolt, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Cosa hai detto Malfoy?”
“Hai sentito bene, Granger. Sono innamorato di te.”
 
E tutto il mondo le cadde addosso.
Con una sola affermazione.
 
Qualche tempo prima…
 
La guerra era finita da ormai qualche anno.
Il passaggio di Voldemort era stato completamente estirpato e tutta la comunità magica aveva ripreso a vivere, più in sintonia di prima.
Ogni cosa sembrava essere cambiata, si, ma in meglio.
La guerra aveva avvicinato e migliorato molte persone.
Harry Potter e Ron Weasley, i due ragazzi del Trio Gold, erano stati chiamati per partecipare alle lezioni per diventare Auror ed i due avevano accettato felici, mentre Hermione Granger, l’ultima rimasta, aveva preferito tornare ad Hogwarts e terminare i suoi studi.
Ora la comunità magica si ritrovava i salvatori del mondo magico a sua completa disposizione.
Due Auror ed un’intelligentissima amministratrice, pronti a stabilire la pace dove ancora il buio cercava di insinuarsi.
Anche Draco Malfoy, figlio di Lucius Malfoy, aveva deciso di lavorare per la comunità magica, diventando Auror e protettore di tutti i maghi e le streghe.
Lui stesso aveva dichiarato di non esser mai stato d’accordo con i piani di conquista del Signore Oscuro, ma solamente costretto.
E così la pace ora regnava sovrana, da ormai qualche anno.
 
§
 
Quella mattina era iniziata frenetica per Hermione.
Lavorava per il ministero già da un bel po’ ed il fatto che il capo dell’ufficio degli Auror volesse incontrarla, era stato davvero una stranezza.
Di solito veniva chiamata per sistemare ed accurare diverse scartoffie, riguardanti tutto ciò che era successo in guerra, ma mai si sarebbe immaginata di essere chiamata da coloro che tenevano ancora il mondo salvo.
Salì svelta nell’ascensore che l’avrebbe portata nell’ufficio del capo degli Auror.
Aveva deciso per l’occasione di indossare un tubino dei suoi stessi occhi color nocciola, esaltando le gambe snelle con un paio di tacchetti. Voleva fare bella impressione.
Quando scese al piano e si diresse alla porta, notò come infondo al corridoio, un fascio di luce era fermo accanto all’ufficio.
Draco Malfoy era lì fermo, come un soldato.
Ron le aveva raccontato di quanto il ragazzo aveva lavorato per risanare il suo cognome ed una punta di sofferenza le passò nella mente, al ricordo di ciò che la famiglia di quel ragazzo le aveva fatto.
Inconsciamente si toccò il braccio su cui vi era la scritta mezzosangue e con passo lento, si avviò verso la porta.
 
“Buongiorno Malfoy.”
“Buongiorno, Granger.”
 
Il colloquio iniziale era andato abbastanza bene ed entrò fiera e spedita nell’ufficio, seguita dal biondo.
Shacklebolt, il nuovo capo ufficio degli Auror, era fermo sulla sua poltrona nera, con gli occhi gentili posti su di lei.
Hermione notò che non era cambiato per niente e gli sorrise, ricordando il grande aiuto che egli aveva dato durante la guerra.
 
“Benvenuta, signorina Granger.”
“La ringrazio.”
 
Draco si avvicinò ad una poltroncina, indicandole di sedersi.
Non si sarebbe mai aspettata un comportamento del genere dal biondo dopo tutto quello che era successo negli anni, ma a quanto pare, sembrava davvero esser cambiato.
 
“L’ho chiamata per darle un compito molto importante.
Come lei saprà, il signor Rookwood è riuscito ad evadere dalle prigioni.”
“Si.”
“Stiamo organizzando una squadra speciale per recuperarlo ed incarcerarlo per sempre.”
 
Hermione, mentre l’uomo parlava, notò come il biondo negli anni era notevolmente cresciuto.
Come al solito indossava le classiche vesti costose, sempre nere, che comprendevano una camicia, una giacca, pantaloni e, stranamente, una lucente cravatta bianca.
Scosse la testa al vedere quel ragazzo sempre così ben vestito.
Era un Malfoy, dopo tutto.
 
“…Signorina Granger, mi sta ascoltando?”
“Uh? Si, mi scusi. Come intende agire?”
“La squadra sarà formata dal signor Potter, il signor Weasley e dal signor Malfoy. Ma, ho pensato, che aggiungere anche lei a questa missione sarebbe stata un’ottima idea.”
 
Hermione si mosse sulla poltroncina, posando la pochette marroncina a terra, sistemandosi i boccoli dietro la schiena.
Non riusciva a capire come lei potesse aiutare.
 
“Mi scusi se la interrompo, ma come posso io, dipendente del ministero, aiutare gli Auror?”
 
Shacklebolt sembrò sorriderle, allungandosi con i gomiti sul tavolinetto di vetro scuro davanti a cui era seduto. La stanza, come aveva notato prima la ragazza, era tutta raffinata e le pareti erano tutte ricoperte da vetri scuri. Solo qua e là vi erano dei ghirigori oro, quasi atti ad illuminare la camera.
 
“Oh, lei ha lavorato durante la guerra con i suoi due compagni, dando informazioni più che necessarie per la buona riuscita. Sono sicuro che anche in questo caso, sarà indispensabile.”
 
Hermione quasi si sentì fiera di ciò che il capo ufficio le stava dicendo.
Era quasi una rivincita contro Malfoy.
 
“E poi volevo chiederle anche un’altra cosa.”
“Certo.”
“Ogni Auror ha una persona dietro che lo aiuta nella buona riuscita della missione.
So perfettamente quanto lei e Malfoy abbiate avuto dei disguidi, tempo addietro, ma ora penso sia tutto passato.”
 
La riccia storse la bocca.
Aveva già capito cosa Shacklebolt voleva dirle, ma preferiva sentirlo da lui.
 
“In questa missione, le chiedo di essere l’ombra del signor Malfoy, guidandolo durante tutto il tempo.”
“Cosa?”
 
Hermione si girò verso Malfoy, che aveva lo sguardo incastrato al pavimento.
L’ombra di Draco?
 
“Perché proprio lui? Non può assegnarmi ad Harry o Ron?”
“Loro hanno già la loro ombra e la loro guida.
Quella del signor Malfoy è venuta a mancare, purtroppo.”
 
La ragazza si rilassò sulla poltrona, portandosi una mano sulla fronte.
Avrebbe dovuto lavorare con quel ragazzo, soprastando tutto quello che egli le aveva fatto subire negli anni.
 
“Va bene – cominciò – ma alla prima mancanza di rispetto di quest’ultimo, mi consideri esonerata.”
“Ovviamente.”
 
Hermione riprese la pochette da terra e si alzò dalla poltroncina, sorridendo al capo ufficio.
L’uomo la seguì fino alla porta, salutandola con dovere per poi chiuderle la porta dietro.
Draco era uscito dall’ufficio assieme ad Hermione e la ragazza ipotizzò di dover dire qualcosa.
 
“Quindi, Malfoy… Sostengo che, lavorando assieme, terrai un atteggiamento più che adeguato nei miei confronti.”
“Se non sarai la solita saccente, Granger, potrei anche provarci.”
 
Hermione si accorse che con lui, era comunque tutto tempo sprecato. Draco l’accompagnò fino all’ascensore, chiudendo le ante davanti a lei.
 
“Domani abbiamo appuntamento con Potter e Weasley qui alle dieci.”
“Sarò puntuale, Malfoy.”
 
Il ragazzo gli fece un sorriso di scherno e poi si girò dalla parte opposta, lasciandola tornare a casa.
I pensieri di Hermione quella sera riguardarono tutti Malfoy.
Harry le aveva detto di come, in quei pochi anni, Draco aveva messo la testa apposto, non completamente, ma lo aveva fatto ed era sempre disposto ad aiutarli durante le missioni.
La riccia non ci credeva neanche un poco.
L’amico era sempre stato buono di cuore e preferiva vedere sempre la luce in chi, come tutti sapevano, era composto solo di buio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: Questa è la prima Dramione che scrivo e la dedico ad un mio amico a cui voglio tanto bene e che mi ha indirizzata per primo su questo pairigin.
E’ una storia di soli cinque capitoli, tutti già scritti e betati, perciò ne pubblicherò uno ogni settimana.
Grazie a chi leggerà e a chi deciderà di lasciarmi un pensiero.
  
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