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Autore: ginger_ed    22/10/2015    1 recensioni
Secondo un'antica leggenda giapponese, le anime gemelle sono legati da fili invisibili.
E se una ragazza stravolgesse questa leggenda?
Se lei riuscisse a vedere questi fili?
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"Sei soltanto una figlia di papà, ti basta schioccare le dita, fare faccine dolci e tutti sono ai tuoi piedi! Io non sopporto questo tipo di persone, persone che non conosceranno mai il significato di sacrificio"
Dopo queste parole, la mano della ragazza collise con la guancia del ragazzo che rimase sorpreso dal gesto.
"Io invece detesto chiunque giudichi senza sapere nulla. Tieni per te i tuoi stupidi pregiudizi, ma sappi che con me hai sbagliato tutto.
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"Ti amo"
"Ti odio, come la mettiamo?"
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Quella soffitta era davvero impolverata. Di certo il punto forte dei Davis non era la pulizia.

Shirlee correva da un angolo all'altro della stanza e ogni tanto sbatteva la testa contro le travi del soffitto troppo basso anche per lei.

Quando la madre le aveva detto che le cose appartenute alla nonna erano tutte chiuse in soffitta, ci si era fiondata senza pensarci due volte. La casa in questione era quella dei suoi nonni paterni, di fronte al mare cristallino dell'Australia.

Aveva risvoltato la stanza come un calzino, ma del diario non c'era traccia perciò si sentiva frustrata ed emotivamente a terra.

Il fatto di aver risentito il profumo di sua nonna poi, impregnato in ogni oggetto lì riposto, le aveva causato un groppo in gola e in più, non trovando il diario, sentiva di averla persa ancora una volta.

Infuriata contro sé stessa, sferrò un pugno contro il muro ma subito dopo si ritrovò a saltellare per la stanza, gridando e soffiando sulla mano infortunata.

Un tonfo la fece girare. Erano caduti due o tre libri dalla libreria. Ruotò gli occhi al cielo e si chinò a raccoglierli quando intravide una fessura nell'esatto punto in cui mancavano i libri.

Curiosa come non mai, ci infilò una mano percependo subito un tessuto morbido e vellutato. Lo tastò per qualche secondo riuscendo a capire che si trattasse di un libro e lo afferrò tirandolo fuori dal buco.

'Luna Carter, in Davis' lesse Shirlee sulla copertina.

Il libricino le scivolò dalle mani. Era il nome di sua nonna, aveva finalmente trovato il diario di sua nonna.

***

In città il clima non era torrido quanto quello sulla litoranea. Erano gli ultimi di febbraio e il sole emanava un caldo tepore ma nulla in confronto a quello afoso che aveva popolato le giornate di gennaio e dicembre, in piena estate.

I ragazzini erano fuori all'aria aperta, pronti a godersi gli ultimi giorni di libertà con la consapevolezza che dopo pochi giorni sarebbe ricominciata la scuola. Ma Luke no.

Lui amava la compagnia, certo, ma era un ragazzo tranquillo e alcune volte preferiva non parlare con nessuno. Sapeva essere un buon amico ed era anche uno studente modello. Di certo la scuola non era un ambiente a lui piacevole, ma faceva il possibile per costruirsi il futuro. Però ancora non riusciva a vedersi da lì a qualche anno dopo. Non aveva le idee chiare, ma a lui non importava molto.

Quel giorno era particolarmente suscettibile. La sua famiglia aveva seri problemi economici e non aveva idea di come aiutarli. Non era più un bambino, aveva superato la maggiore età e non dava più retta ai suoi genitori quando dicevano che era tutto sotto controllo e non c'era bisogno che si cercasse un lavoro.

Ma chi volevano prendere in giro? Luke sapeva benissimo in che situazione si trovassero.

I suoi erano senza lavoro, il padre l'aveva perso a causa della chiusura della fabbrica in cui prestava servizio, la madre, dopo la nascita della seconda figlia, sorella di Luke, aveva abbandonato la sua carriera da insegnante.

Luke sapeva che vivere senza un lavoro e con due figli da mantenere non era un gioco, perciò decise che fosse il momento di darsi una svegliata.

Era seduto in cucina con il telefono e un foglietto pieno di numeri di fronte a sé. Non c'era nessun'altro in casa, a parte sua sorella che dormiva ed era difficile svegliarla una volta addormentata.

Iniziò a digitare ogni numero che era riuscito a recuperare in giro per Brisbane ma ad ogni chiamata ricevette risposte negative. Chi richiedeva più esperienze per essere assunto e che quindi reputava Luke troppo giovane per lavorare... l'ultima possibilità era in quell'ultimo numero di una fattoria che metteva a disposizione i propri cavalli permettendo a ragazzi di tutte le età di praticare equitazione. I proprietari cercavano dipendenti per la pulizia delle stalle e, ovviamente, a Luke non allettava come idea. Ma non aveva scelta.

Prese un sospiro e digitò il numero. In fondo avrebbe potuto salvare la sua famiglia. Risposero dopo due squilli e Luke si schiarì la voce prima di rispondere.

"Pronto? Chiamo per il posto di lavoro che state offrendo.. sì, certo, Luke Hemmings, 18, no, nato a Sidney, residente a Brisbane.. sicurissimo. Perfetto, grazie mille, alla prossima settimana"

Chiuse la chiamata e tirò un sospiro di sollievo.

"Finalmente" sussurrò passandosi una mano tra i capelli e accennando un sorriso.

***

"Era un ragazzo così bello e premuroso, ma qualcosa mi diceva che con lui non avrebbe mai potuto funzionare. E sai cosa? Avevo perfettamente ragione, il mio sesto senso non sbaglia mai!"

Erano passate ore da quando Shirlee aveva trovato il diario della nonna e non riusciva più a smettere di leggerlo. Raccontava nei minimi particolare la sua vita, i suoi pensieri e aneddoti che la ragazza non aveva mai conosciuto fino a quel momento, e la cosa che più le piaceva era che la nonna si era rivolta direttamente a lei. Sembrava che avesse preparato quel diario sin dalla sua nascita, e forse era davvero così.

Luna era stata una donna dolce ma con una sicurezza invidiabile. La sua bellezza indiscussa poi, le aveva permesso di avere non pochi pretendenti. Ma non seppe che farsene di tutte quelle attenzioni e dava poca retta a quei poveri ragazzi.

Continuò la lettura davvero curiosa di saperne di più.

"Un giorno però, vidi questo ragazzo fuori dal mio cancello. Era carino, molto carino e sorrideva semplicemente. Nel preciso istante in cui i nostri sguardi si incrociarono, sentii il mignolo sinistro bruciare. Dirai tu, non le farfalle nello stomaco? No cara, così abbassai lo sguardo e un filo rosso circondò il dito collegandosi a quello del ragazzo. Sai chi era quest'ultimo? L'uomo che 10 anni dopo divenne mio marito"

Shirlee dischiuse le labbra, colpita da quelle parole che non fecero altro che confondere le sue idee ancora una volta.

"Shirlee, so che sarai confusa quanto me, ma te lo dirò in maniera più semplice. Questi fili ci legano indissolubilmente alla nostra anima gemella"

  
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