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Autore: Stella cadente    22/10/2015    6 recensioni
Francia, 1482:
Parigi è una città che nasconde mille segreti, mille storie, mille volti e mille intrecci.
Claudie Frollo è un giudice donna che tiene alla sua carriera più di ogni altra cosa al mondo.
Olympe de Chateaupers è una giovane ragazza da poco al servizio del giudice e, sebbene sia spavalda e forte, si sente sempre sottopressione sotto lo sguardo austero di quella donna cinica ed esigente.
Nina è una semplice ragazza di quindici anni, confinata nella cattedrale a causa di un inconfessabile segreto..
L’arrivo di Eymeric, un giovane ramingo gitano, sconvolgerà le vite di queste tre donne, in un modo diverso per ognuna.
Ma alla fine, di quali altri segreti sarà testimone Parigi?
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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XXIII.
Quando la situazione precipita
 
Nina
 
 
Odiavo sentirmi così impotente. Nascosta nel campanile, vedevo Parigi volgere alla distruzione man mano che il tempo passava. Ogni giorno una nuova colonna di fuoco si sollevava nel cielo, in un tripudio di scintille scarlatte.
Dov’era Eymeric? E Olympe? Era Frollo che stava facendo tutto questo?
Che cosa le era preso?
Non ne sapevo niente, ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto rimanere nella cattedrale, al sicuro, finché non avessi avuto notizie di uno dei miei due amici.
Eppure il tempo passava ed io ero sempre più ansiosa.
Claudie Frollo non era più venuta, e ciò mi inquietava. Che cosa stava combinando?
Guardai distrattamente il cielo oscurato da nubi, con gli occhi di chi non può fare niente per cambiare le cose e ne è perfettamente consapevole. Avrei dovuto tentare la fuga, andarmene in un’altra città?
Forse Eymeric e Olympe erano già morti, sopraffatti dalla furia di Frollo …
Scossi la testa, come a volermi liberare da quel pensiero. No. Non poteva essere.
Un colpo risuonò improvvisamente alle mie spalle e sobbalzai. Presi subito a tremare: forse era la mia tutrice, che era giunta fino a lì per condannare anche me, insieme ad Eymeric e Olympe.
Mi preparai al peggio. La paura mi rese immobile come una statua e le mani presero a tremarmi. Presto avrei ricevuto la mia punizione, e non avrei potuto fare nulla per evitarla.
La porta della stanza in cui mi aveva relegata Frollo era blindata con ferri e ganci, ma qualcuno la stava sfondando.
Un brivido mi scosse la schiena: chi c’era, dall’altra parte?
Forse era il boia, uno dei suoi uomini, che prima di finirmi mi avrebbe torturata fino a farmi implorare pietà …
«Nina!» sentii risuonare una voce familiare. «Sono io.»
Olympe.
Il cuore prese a battermi forte. Corsi subito ad aprire la porta.
Non era possibile.
«Olympe!» esclamai.
Non appena mi trovai davanti la mia amica, stentai a riconoscerla. Aveva un’espressione tetra su quel viso su cui avevo sempre visto un sorrisetto ironico, gli occhi cupi.
«Che cosa ti è successo?» le chiesi, inorridita.
«Dobbiamo parlare» disse, con voce grave. «Ci sono delle cose che devi sapere.»
 
 
 
Eravamo in cima alla cattedrale, dove ci trovavamo sino a soltanto qualche giorno prima.
Solo che adesso la mia amica era diversa.
Olympe guardava quel cielo color rubino come se fosse assorta, come se pensasse che era solo colpa sua se Parigi stava bruciando.
Ma io sapevo che non lo era. Non poteva esserlo.
«La situazione sta precipitando» prese parola poi, dopo un sospiro stanco. «Parigi non è più la stessa, oramai.»
«Cioè?» chiesi. Vedere Olympe in quello stato mi distruggeva.
«Nina … le atrocità a cui ho dovuto assistere … io …»
Aveva le lacrime agli occhi. Che cos’era ad averla ridotta così?
In quel momento, era come se il suo dolore fosse diventato il mio. Sentii gli occhi inumidirsi improvvisamente.
«Sediamoci» dissi, invitandola a sedersi per terra.
Olympe si lasciò cadere sulla pietra, con lo sguardo lontano.
Poi prese un respiro, e disse:
«Adesso sono Giudice, Nina.»
Cosa?
Mi sentii tradita, per qualche strano motivo. Olympe Giudice? Che storia era mai questa?
Attesi che proseguisse. Qualcosa mi diceva che la mia amica aveva bisogno di parlare, senza che nessuno la interrompesse.
«Lo so, sembra il sogno di tutta una vita. Era quello che volevo, occupare un posto importante nella società parigina. Ma, quello che è successo perché lo diventassi…»
La voce le si ruppe improvvisamente.
«Non lo sono diventata in maniera onesta, capisci?»
La guardai. Stava piangendo.
Olympe stava piangendo.
«Grenonat ha informato il Re che la città è piena di traditori» pronunciò al parola ‘traditori’ come se fosse dolorosa «e si è fatto nominare Inquisitore Supremo dal Papa. Adesso ha anche l’autorizzazione a nominare nuovi Giudici, e così … eccomi qui. Giudice per la morte di un altro.»
Le sue parole ebbero su di me lo stesso effetto che avrebbero avuto mille paletti conficcati nella pelle. Non dissi nulla.
Olympe si passò una mano tra i capelli biondi.
«Marguerite Rousseau – un Giudice della Corte di Giustizia – è stata impiccata stamattina in Piazza di Grève. Io … io ero lì quando Grenonat l’ha uccisa.»
Mi portai una mano alla bocca, inorridita.
«Ho fatto uccidere una persona, Nina» continuò lei, con voce assente. «Ho deportato zingari, li ho fatti torturare e mettere alla gogna. C’era lei … Antea …»
Antea?
Quel nome non mi era nuovo, ma non riuscivo a ricordare dove l’avessi sentito.
«Era la sorella di Eymeric» disse poi, soffocando un singhiozzo. «E io l’ho presa e lui l’ha torturata …»
La racchiusi in un abbraccio. Sembrava fuori di sé.
«Troveremo una soluzione, Olympe» la rassicurai.
«No» fece lei «non c’è. Non posso fare nulla, perché adesso sono al servizio di Grenonat e mi ha dato un compito ben preciso da svolgere.»
«Che cosa è successo, esattamente?» chiesi.
Silenzio.
«Se ti va di raccontarmelo.»
Olympe mi guardò in modo strano. Sembrava che avesse paura di urtare la mia sensibilità, rivelandomi ciò che stava accadendo alla Corte di Giustizia.
Infatti, poco dopo, una domanda di cui non ero sicura di voler sapere la risposta si fece strada nella mia mente.
«Aspetta un attimo. Che ne è stato di Frollo?»
Grenonat ha informato il Re che la città è piena di traditori.
Grenonat …
Chi è Grenonat?
Fino a quel momento avevo pensato a come avrei potuto consolare la mia amica e farla stare meglio, senza prendere seriamente in considerazione quello che mi stava dicendo.
Ma ora che ci riflettevo …
Che cosa era successo alla mia tutrice?
«Frollo è stata spodestata, Nina.»
«Cosa?»
Ero incredula.
«C’è stato un processo. Ci hanno scoperte, a me e a te. Io sono stata accusata di stregoneria, perché Roland è andato a dire quello che era successo nelle segrete a Frollo. Frollo ha indetto un processo, ma, anche se non ho ben capito perché, sembrava che ti stesse coprendo. Ma dopo poco, l’attenzione si è spostata tutta su di lei. Grenonat – un Giudice della Corte – l’ha accusata di Alto Tradimento e Stregoneria.»
«Un Giudice può muovere accusa contro un altro Giudice?»
«È questo il punto.» aveva ancora gli occhi arrossati dal pianto, ma la sua voce aveva acquistato di nuovo una parvenza del suo tono deciso e determinato. «Non lo so. Secondo me c’è qualcosa di più sotto a tutto questo.»
Silenzio.
«Ma non è tutto. E tieniti forte, Nina, perché la cosa potrebbe lasciarti scioccata. Come del resto ha fatto con tutti.» aggiunse cupamente.
Aggrottai le sopracciglia e sentii il cuore andare a martellarmi nello stomaco.
«Frollo è stata condannata perché …» indugiò, come se nemmeno lei riuscisse a credere a quello che stava per dire. «Perché hanno scoperto che si è innamorata di Eymeric
Mi ammutolii.
Restai per una manciata di secondi senza dire nulla, poi dissi, con un filo di voce:
«È uno scherzo, vero?»
«Ti sembra che io stia scherzando?» ribatté Olympe, con tono leggermente irritato. 
«Ma non può essere …»
«Grenonat ha detto – testuale –  che ha visto Eymeric uscire dal Palazzo di Giustizia completamente illeso, una notte. E che Frollo gli stava chiedendo perché le aveva detto di amarla, se ciò non corrispondeva a verità.» disse lei, per tutta risposta.
Pausa.
«Capisci? Adesso torna tutto. La sua ossessione per lui, il modo in cui lo cercava … e soprattutto: Eymeric non c’era nelle segrete del Palazzo di Giustizia. Per tutto il tempo in cui lo abbiamo creduto prigioniero, era nella residenza di Frollo.»
Silenzio. Non riuscivo a mettere ordine nei miei stessi pensieri, figuriamoci a dire qualcosa.
«Ne sono certa, Nina» continuò Olympe. «Quando Grenonat mi ha nominata Giudice, mi ha detto che l’esecuzione non è andata come previsto. Egli ha scortato Frollo in Piazza di Grève per bruciarla su un rogo, e poco dopo aver appiccato il fuoco, in mezzo ai popolani si è fatto largo uno zingaro con gli occhi verdi, che l’ha slegata dalla pira e l’ha portata via.»
«Eymeric» sussurrai.
«Proprio così.» fece la mia amica. «Adesso Grenonat ha dato a me l’incarico di deportare gli zingari al Palazzo di Giustizia, mentre lui cerca furiosamente Frollo per ucciderla insieme ad Eymeric. È stato lui ad aver fatto tutto questo a Parigi.» concluse.
«Diventa più paranoico ogni minuto che passa» aggiunse. «Come Frollo, ha incrementato la caccia agli zingari, ma non solo: adesso teme che tutti i parigini si siano uniti ai gitani come ha fatto lei, e sta interrogando anche ogni Ministro, Viceministro, Deputato o Cavaliere che sia, spesso usando la tortura.»
«Oh mio Dio» riuscii solo a dire.
Silenzio.
«Dovrò andare tra poco.» ruppe il silenzio Olympe, dopo pochi secondi. «C’è un’udienza alle sette, e sono convocata urgentemente.»
«Di chi si tratta stavolta?»
«Di Règine Rousseau. La sorella di Marguerite. Pensano che sia una strega.» disse, con voce incolore.
Fece per andarsene, ma la fermai.
«Aspetta!»
Olympe mi squadrò.
«Che cosa intendi fare?» le dissi. «Perché sei venuta qui? Mi dici cosa sta succedendo e poi te ne vai?»
«Che vorresti dire?»
Indurii i lineamenti del viso, esattamente come avevo fatto quando volevo proteggere Eymeric da lei.
«Questa non è la mia amica» dissi, determinata. «Non quella che conosco.»
«Cosa?»
«Sei Giudice, Olympe!» esclamai di un botto. «Hai molto potere, adesso. Pensi di non riuscire a fare nulla per sistemare le cose?»
«Tu non sai com’è essere lì, Nina. Ho dei doveri, e non posso violarli.»
«Sai dove possa essere andato Eymeric?»
«Grenonat sospetta alla Corte dei Miracoli.»
«Ci sarà anche Frollo con lui, no?»
«Presumo di sì.»
Non avrei mai pensato di trovarmi a dire una cosa del genere. Ma Parigi non poteva più andare avanti così; era l’unica strada da prendere.
«Allora dobbiamo fare in modo che torni in carica.»
«Stai scherzando» fece lei.
«Affatto.»
«In che modo? È stata etichettata come strega persino dal popolo. Ormai, con Grenonat al comando, possiamo anche considerarla morta!» esclamò. «E poi la situazione non sarà poi così diversa, con lei come Inquisitore Supremo. Devo ricordarti cosa faceva agli zingari, a questo proposito?»
«Parigi sta andando a scatafascio, senza di lei! So che è strano detto da me, ma …»
«Sì, molto» mi interruppe Olympe.
«Ascoltami! È l’unica speranza che le cose possano tornare alla normalità. Magari dopo tutto questo, sarà una persona migliore …»
«Ah, piantala di dire fesserie, Nina! Claudie Frollo non è mai stata una donna giusta, e tu dovresti saperlo meglio di me!» sbottò.
«È l’unico piano che abbiamo.» insistei, determinata.
Olympe mi guardò, impressionata. Il tono che avevo usato non ammetteva repliche.
«Vuoi continuare a vedere delle persone morire ogni giorno, per caso? Perché io non lo vorrei, al posto tuo.» rincarai.
Silenzio.
Poi la mia amica sospirò.
«D’accordo. Proverò a cercare  qualche alleato al Palazzo di Giustizia. Nel caso, ti faccio mandare un messaggio in incognito. Vedrò che posso fare.» si arrese, alla fine.
«Questa è la Olympe che conosco.» dissi, felice.
Lei fece un sorriso sincero – un sorriso che, probabilmente, non faceva da tanto tempo – che illuminò per un istante il suo viso roseo.
Poi se ne andò, e di lei udii soltanto i passi lungo la scala a chiocciola in pietra della torre di Notre-Dame.

 


Sono un po' in ritardo; aiuto, perdonatemi.
 Allora … c’è una bella svolta, adesso. Capitolo abbastanza di passaggio, questo – non ci sono scene d’azione, colpi di scena o quant’altro – ma molto importante per i futuri sviluppi della storia.
Nina viene a sapere da Olympe quello che sta succedendo a Parigi e, attenzione … vuole far tornare Frollo in carica. Stranissimo da parte sua, non trovate?
Non so perché, ma mi ha emozionata questo capitolo. Forse per via della scena di Olympe che piange e Nina che la consola … non so.
Ad ogni modo, da adesso cominciano le ricerche di alleati da parte del nostro neo-Giudice, al Palazzo. Ce la farà?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; specialmente per Olympe è stato molto ‘emotivo’, e spero che questa cosa si veda :)
Come sempre, vi ringrazio tutti e ci vediamo al prossimo capitolo ;)
Alla prossima,
Stella cadente
  
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