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Autore: Ofeliet    23/10/2015    2 recensioni
« Genbu, secondo me stai sbagliando qualcosa. » il chiamato in causa rotea gli occhi, sperando di non essere visto – Kiki era fin troppo attento e permaloso –, e prosegue nel suo lavoro. Maledice lo scarico del lavandino che si è rotto, perché non si ripara, ed è sinceramente tentato di prenderlo a colpi di chiave inglese sperando che funzioni solo quello per sistemare le cose. Spera male, già lo sa.
« Grazie, Kiki, per aver ribadito la stessa cosa per tre volte negli scorsi cinque minuti. »

{ beware!cretini | beware!allagamenti } + MuShaka
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Aries Kiki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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« Genbu, secondo me stai sbagliando qualcosa. » il chiamato in causa rotea gli occhi, sperando di non essere visto – Kiki era fin troppo attento e permaloso –, e prosegue nel suo lavoro. Maledice lo scarico del lavandino che si è rotto, perché non si ripara, ed è sinceramente tentato di prenderlo a colpi di chiave inglese sperando che funzioni solo quello per sistemare le cose. Spera male, già lo sa.
« Grazie, Kiki, per aver ribadito la stessa cosa per tre volte negli scorsi cinque minuti. » il giovane tibetano, a quelle parole, sbuffa e si appoggia nuovamente al ripiano della cucina con espressione scocciata. « Se sei così bravo, perché non ci pensi tu? »
« Perché ti piace tanto giocare l’idraulico, e io te lo lascio fare. » commenta inacidito, arricciando le labbra.
« Sì, vabbé. Passami la chiave a cuculo, piuttosto. »
« Prego? »
« La chiave a cuculo. O era civetta? Forse fenicottero. » Kiki non vede il volto del suo ragazzo, ma lo immagina con un’espressione dubbiosa e lievemente perplessa, e questo lo diverte parecchio. Cerca di trattenere una risata, allungandogli l’oggetto che aveva richiesto per distrarsi da quella visione e dalla gaffe di Genbu.
« Genbu, intendi “a pappagallo”, vero? »  il silenzio da sotto il ripiano gli fa capire che Genbu ha incassato male la sua figuraccia, e ciò provoca sempre di più la sua ilarità, sempre più difficile da mantenere nonostante il suo autocontrollo.
« Tanto hai capito lo stesso. » lo sente battere in ritirata, seguito dal rumore metallico di un qualcosa – il tubo e l’attrezzo che gli ha appena passato, magari. Lo scarico intasato era stato davvero un brutto problema, come se non ne bastassero, e all’ennesimo forfait dell’idraulico i due ragazzi avevano preferito pensarci da soli. O, almeno, Genbu si era offerto come sacrificio volontario per quella impresa, a suo dire, facilissima.
Kiki ride ancora, tornando alla sua postazione, incrociando le braccia in attesa di un risultato concreto. Sente Genbu maneggiare l’impianto idraulico, e se un lato si chiede preoccupato se sia stata una buona idea lasciare tutto nelle sue mani, l’altro si gode quel fisico che spunta dal ripiano della cucina, un poco bagnato dai precedenti errori – uno spettacolo che Kiki considerava particolarmente apprezzabile –.
« Kiki? » la voce di Genbu gli pare preoccupata, e non è mai un buon segno. « E’ normale sentire dei “cric crac” provenire dal tubo? »
« No. »
« Hai chiuso il rubinetto centrale, vero? »
« …no. »
« Merda. » è l’ultima cosa che Kiki sente, prima che un forte rumore – sembrava lo stesso rumore di un geyser – invada la cucina e Genbu fugga dalla sua nicchia, con i capelli bagnati e incollati alla fronte. Kiki riderebbe volentieri per la sua espressione stralunata, se non fosse per il pavimento della cucina che diventa improvvisamente liquido e lo spinge a rifugiarsi sulla poltrona come se fosse un’isola sicura nel mezzo della tempesta.
Genbu è presto accanto a lui, appollaiato, ad osservare come le piastrelle diventino uno splendido lago sotto i suoi occhi.
« Non credevo che l’avrei mai detto, ma bisogna chiamare Mu. »
« Ci vai tu a prendere il mio cellulare, in camera? »


« Shaka, dove hai messo la mia cassetta degli attrezzi? »
« Vai da loro? Secondo me è inutile. Il loro appartamento ormai sarà una replica di Atlantide. E intendo la versione successiva al passaggio di Poseidone. »





Avevo detto che avrei lasciato in pace questa sezione?
Ha ha, mentivo.
Questa cosuccia nasce dal fatto che io e mio padre abbiamo fatto gli idraulici, oggi, (ma non essendo Genbu e Kiki, siamo stati più fortunati) e perché mi sono presa una pausa da un'altra one!shot.
Ed è uscito... questo.
Un momento di coppia (di cretini) a cui piace tanto allagare casa propria. Ma tanto Mu salva la situazione, dai.


   
 
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