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Autore: isa chan    23/10/2015    2 recensioni
Giulia ed Elena hanno la stessa età e frequentano la stessa scuola.
Giulia è una ragazza libertina, coraggiosa e trasgressiva. Adora giocare con la play station, ascoltare musica e leggere fumetti.
Elena una ragazza sognatrice, gentile e altruista. Adora andare a scuola, leggere libri e fare nuove amicizie.
Tra banchi di scuola, compiti a casa, feste e ragazzi, due ragazze così diverse scopriranno il vero significato dell'amore.
NOTA: capitolo 13 revisionato e rating cambiato in arancione.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 6 - ATTRAZIONE FISICA
Era un nuovo pomeriggio di recupero e Giulia era in casa e continuava a gironzolare nervosamente, continuando a chiedersi cosa le fosse preso In quelle giornate. Infatti le piaceva andare a scuola solo per chiacchierare con Elena e passava delle ore al telefono con lei. Però tutto ciò aveva reso più nervosa la ragazza, che non riusciva a starsene tranquilla.
In quel momento suonarono il citofono.
-Ehm… chi è?-
-Giulia sono Elena, aprimi!-
La mora pigiò il tasto del portone e facendo un respiro profondo aprì la porta di casa.
-Ehilà!- fece Elena sorridendo entrando in casa.
Per tutta risposta Giulia le fece un cenno con la mano e le sorrise.
La due si accomodarono al tavolo del salotto e decisero di fare italiano. Dopo l’introduzione dell’argomento Elena si accorse che Giulia era distratta.
-Dobbiamo ripassare bene la sintassi e i tempi verbali… Giulia mi ascolti?-
La ragazza riportò l’attenzione sui libri.
-Come? Cosa? Ah si italiano… va bene-
-Ma che hai? Oggi sembri più strana del solito-
-Ma no tranquilla!- rispose sorridendo –dai facciamo questo ripasso!-
Le due si misero a fare i compiti. Elena spiegava e Giulia prendeva appunti molto frettolosamente.
Sollevò un attimo lo sguardo dal quaderno e si ritrovò ad osservare i capelli dell’amica. Non sapeva bene il perché, ma aveva voglia di toccarglieli.
“Oh cavolo! Ma che mi piglia?” pensò tornando in sé scrivendo con talmente tanta forza da riuscire a bucare il figlio.
-Ehy che succede?- chiese Elena. Poi osservò il foglio bucato e stropicciato. Intanto Giulia si era soffermata ad osservare le lentiggini sul naso della rossa.
-Ehy Giulia, ci sei?-
-Si si! Ci sono!- rispose urlando alzandosi dalla sedia.
-Bè allora mi spieghi perché sei così disattenta? Ma che cos’hai?-
-Niente!-
Elena si alzò dal suo posto e fece il giro del tavolo fino a giungere vicino alla mora.
-Non ti credo. Oggi mi sembri davvero strana-
-No! Non è vero!- urlò Giulia voltandosi verso Elena incrociando il suo sguardo ed arrossì.
-Scusami hai ragione tu, non ci sono per niente con la concentrazione!-
-Per caso c’è qualche problema?- chiese afferrandola per una mano. A quel contatto Giulia rabbrividì. Non sapeva davvero cosa avesse e cosa le passasse per la sua mente tortuosa.
Guardò prima le mani e poi l’amica con aria piangente.
-Elena, io non lo so e tu sei così…-
-Così come?-
-Sei così… carina- disse sussurrando.
Elena non capì cosa avesse detto e la guardò con aria interrogativa. Involontariamente Giulia le accarezzò una guancia per passare poi ai capelli. 
-I tuoi capelli sono splendidi, sai?-
Elena arrossì per quel complimento ringraziandola. Giulia l’attirò a sé ritrovandosi a pochi centimetri del suo sguardo diventando più rossa che mai. Poi rimasero in quella posizione senza sapere cosa fare. Elena era dubbiosa e Giulia era imbarazzata e sembrava che volesse piangere.
-Ele, io… io… davvero non ce la faccio più-
E senza nemmeno dare tempo all’amica di compiere una qualsiasi azione, la strinse più a sé, chiuse gli occhi e la baciò.
Elena rimase con gli occhi aperti senza capire cosa stessero facendo. Solo un attimo dopo si rese conto che Giulia la stava baciando. Poco dopo si staccarono e Giulia riaprì gli occhi incontrando lo sguardo incredulo della sua amica.
-Giulia…- disse portandosi una mano sulla bocca.
-Io… non so che cosa mi abbia preso- disse rimettendosi seduta.
Poi aggiunse –Ho fatto un casino, sono una frana, lo so. Ora mi odierai per questo e se vuoi puoi anche riempirmi di schiaffi-
Elena rimase immobile come una statua.
-Guarda che non hai fatto nulla di male…-
-E invece si. Ti ho baciata, cavolo! Ti rendi conto?-
-Si-
-Ecco, quindi ora puoi anche picchiarmi se necessario- 
Ma in tutta risposta Elena le poggiò le mani sulle spalle obbligando Giulia a voltarsi verso di lei.
–E’ stato solo un bacio ok? Non serve agitarsi tanto, quindi sta tranquilla-
Giulia sorrise.
-Allora non sei arrabbiata con me-
-Assolutamente no-
E le due si abbracciarono amichevolmente.
-Ora però torniamo a studiare-
-Va bene-
 Studiarono fino a sera e poi Elena tornò a casa propria per la cena. Aveva preso il bus e come suo solito si era sistemata in un posto vicino al finestrino per osservare la città e per fare anche riflessioni esistenziali su se stessa. Ma non riusciva ad altro che a pensare a quel bacio che si era scambiata con Giulia e la cosa le era sembrata strana.
“Cavolo! Giulia mi ha baciato perché si è innamorata di me? Possibile che sia davvero omosessuale? Eppure non sembra esserlo”
Poi tornò a ritoccarsi la bocca.
“Il mio primo bacio e l’ho scambiato con una ragazza. Questo complica molto le cose”
Allo stesso tempo anche Giulia aveva la testa altrove e stava osservando il piatto di carne che si ritrovava di fronte a sé.
“Ma perché l’ho baciata, perché? Possibile che davvero è come dice Sandra? Possibile che lei se ne sia accorta ed io no?”
Sua madre la riportò alla realtà chiamandola.
-Allora, come vanno i tuoi pomeriggi con quella ragazza?-
-Bene perché?- chiese addentando un boccone di carne.
-Perché mi sembrate piuttosto affiatate-
-Cara, per caso parli di quella tipa di cui mi hai parlato?- chiese il padre della ragazza rivolgendosi a sua madre.
-Certamente! Dovresti vedere come studiano carine. E’ grazie a lei che nostra figlia sta facendo passi da gigante!-
Poi passarono dalla carne all’insalata e Giulia ne mise una porzione nel suo piatto.
-Ehy che idea! Perché una sera non la invitiamo a cena?- chiese sua madre entusiasta.
-A cena? Ma non ti sembra una cosa troppo azzardata?-
-Ma dai tesoro! In fondo è un modo per ringraziarla delle lezioni pomeridiane-
-Basta solo che non mangi cibi troppo sofisticati- disse il padre.
-Lei non è sofisticata; è una ragazza normale, come me. Ed inoltre non so se i suoi le permetterebbero di fermarsi a cena da noi-
-Potresti sempre tentare-
-D’accordo ci penserò su-
Finito di cenare, aiutò a sparecchiare la tavola per poi rinchiudersi in camera a giocare con la play. Era troppo confusa per ciò che aveva fatto e non riuscì a concentrarsi sul videogioco e quindi spense la TV senza nemmeno salvare la partita. Afferrò il cellulare, pensando di telefonare ad Elena per scusarsi del suo comportamento, ma non ci riuscì e lo spense preferendo andarci a parlare personalmente. Si mise a letto e si addormentò.
   
 
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