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Autore: Lizhp    23/10/2015    4 recensioni
SEQUEL DI YOU MADE ME.
-Perché ridi?- gli chiese il riccio, sorridendo leggermente.
-Perché tu sei completamente pazzo!- e così dicendo il biondo si alzò dalla sedia per controllare il cibo sui fornelli.
Mika osservò ancora per un attimo quella lettera, riflettendo di nuovo sulla proposta; Andy però, inconsapevolmente, gli aveva appena dato un ottimo motivo per accettare.
-Dici che è una cosa pazza, eh?- chiese quindi al biondo.
-Assolutamente sì- confermò il ragazzo, tornando a sedersi accanto a lui.
Mika alzò gli occhi alla ricerca delle iridi color del cielo del compagno e quando le incontrò sorrise.
-Allora se è una cosa pazza, la faccio!- dichiarò, prendendo infine la sua decisione con un’alzata di spalle.
Andy lo guardò, sbarrando gli occhi.
-Mika, ma davvero lo farai?-
-Sì!- confermò convinto il cantante, annuendo freneticamente con la testa –Perché non dovrei? Ho detto no a troppe cose in quest’ultimo periodo-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad un certo punto però Andy percepì qualcosa cambiare; la canzone che stava intonando Mika ora era più lenta, anche più di come il biondo era abituato a sentirla.
Perché sì, quella canzone non solo la conosceva alla perfezione, ma era quella che più preferiva ascoltare… direttamente dalla voce di Mika, così vicino a lui, poi era ancora meglio.
 



From the air I breathe
To the love I need
Only thing I know
You’re the origin of love
 
Andy riaprì lentamente gli occhi, distendendo il volto in un sorriso sincero quando incontrò quelli profondi del compagno.
Mika si avvicinò ancora di più al suo volto, appoggiandovi la fronte, e proseguendo a cantare dolcemente.
 
Form the God above
To the one I love
Only thing is true
The origin is…
 
Andy aveva inclinato leggermente il volto per raggiungere le labbra di Mika, e il cantante si perse per un attimo in quel tocco delicato.
Un semplice, lungo, bacio.
-…you- concluse infine sulle sue labbra, quando si allontanarono leggermente.
Lasciò a Andy lo spazio per riappoggiare la testa e tornare a chiudere gli occhi, lasciando le loro mani intrecciate, e Mika continuò a cantare, intonando la prima strofa di Origin Of Love.
Gli era venuto spontaneo, mentre osservava Andy stringere la sua mano ad occhi chiusi, lasciare per un attimo da parte quella nuova canzone che gli era balenata in mente per cantare ancora una volta una delle canzoni più vere e sincere che avesse mai scritto in vita sua, dedicandola come sempre alla persona che l’aveva ispirata.
Ogni singola parola di quella canzone aveva un significato profondo, ma ogni volta che Mika la cantava a Andy, si rendeva sempre più conto che quel “you” ricorrente era forse la parola con il valore maggiore.
 
La mattina seguente Andy si svegliò per primo e, notando ormai la luce del sole, si arrese all’idea che non si sarebbe più riaddormentato.
Era stata una notte difficile: il freddo gelido che era sceso sull’Hymalaya aveva complicato ad entrambi il sonno. Spesso e volentieri Andy si era ritrovato con gli occhi spalancati, facendo fatica a riaddormentarsi perché troppo preso dal raggomitolarsi all’interno del sacco a pelo. Inoltre, anche così coperto, aveva sofferto il freddo.
Una volta aveva trovato anche Mika con gli occhi aperti; non avevano detto niente, entrambi troppo stanchi, ma si erano avvicinati ancora di più, nel tentativo di aumentare un po’ il calore grazie al corpo dell’altro.
In quel momento Mika stava dormendo profondamente: solo la testa faceva capolino dal sacco a pelo, tutto il resto era ben coperto.
Cercando di non fare troppo rumore, uscì in punta di piedi dalla tenda, rivolgendo per prima cosa uno sguardo al cielo.
Il sole faceva timidamente capolino in mezzo alle nuvole, che ancora promettevano neve, ma i suoi raggi non erano troppo caldi.
I ceppi del fuoco che avevano acceso la sera precedente riposavano ancora a terra, circondati dalla neve.
La neve.
Andy sorrise furbamente, mentre un’idea si faceva spazio nella sua mente. Uno sguardo all’orologio lo informò che avrebbe dovuto comunque svegliare Mika.
Si abbassò e prese un po’ di neve tra le mani, coperte dai guanti.
Rientrò poi nella tenda, avvicinandosi al volto del compagno.
Appoggiò la neve che aveva raccolto proprio sul viso di Mika, spiccando poi una corsa felina al di fuori della tenda, per non dover subire la sua tremenda vendetta.
-MA VAFFANCULO!- un urlo proveniente dall’interno della tenda lo fece scoppiare in una sonora risata, che aumentò pochi secondi dopo, quando vide il suo ragazzo uscire dalla tenda, i ricci scompigliati e lo sguardo ancora assonnato. Si piegò per prendere della neve da terra.
-Scappa- sibilò, prima di iniziare a correre.
Andy non se lo fece di certo ripetere due volte e voltò le spalle al ragazzo per darsi alla fuga; tuttavia Mika riuscì a prendere bene la mira e la neve che teneva tra le mani raggiunse i capelli di Andy e una parte scivolò poi nella schiena, facendo rabbrividire il ragazzo.
Il greco si fermò per togliersi il più velocemente possibile la neve dal collo, ma Mika, approfittando di quella pausa, raccolse dell’altra neve, colpendolo proprio sul petto.
A quel punto la risata cristallina che riempì l’aria fu quella di Mika, nello stesso momento in cui Andy restituiva il colpo al compagno, direttamente sui pantaloni e, subito dopo, sulla giacca a vento.
Iniziò una vera e proprio guerra, scandita da qualche affettuoso insulto tra una palla di neve e l’altra. Fu Mika a mettervi fine, atterrando Andy dopo che una palla di neve l’aveva colpito in piena faccia, inzuppandogli il viso.
Il biondo circondò il corpo del compagno, tenendo la testa alzata per non bagnarsi tutti i capelli.
-Questo è il ringraziamento per il modo dolce in cui ti sei addormentato ieri?- gli chiese Mika con finto tono offeso, indicando se stesso, completamente zuppo.
La risata divertita di Andy si trasformò in un sorriso luminoso al pensiero di Mika che gli cantava sussurrando Origin Of Love.
Alzò il cappuccio del giubbetto del compagno, di modo che non si bagnasse i capelli e invertì le posizioni, portandosi sopra Mika.
-No, questo è il ringraziamento per la tua buonanotte di ieri- rispose il biondo, lasciandogli un lungo bacio sulle labbra, fredde proprio come la neve che li circondava.
-In marcia?- gli chiese poi Mika con un sorriso enorme, quando si allontanarono.
La risposta del biondo fu immergere la testa nel petto del compagno, scuotendola con decisione.
Alla fine però si decise ad alzarsi e a iniziare a smontare la tenda: prima avrebbero ripreso il cammino, prima sarebbero arrivati a destinazione.
 
Non fu una camminata facile nemmeno quella di quel giorno, ma quando giunsero finalmente al rifugio in cui avrebbero passato la notte, Andy si buttò a peso morto sul letto al centro della stanza, borbottando un –Finalmente- che Mika fece fatica ad udire.
Al contrario del biondino, che stava cercando di assimilare un po’ del piacevole calore che il riscaldamento della stanza emanava, il cantante sembrava essere ancora su di giri.
Tuttavia, si rese conto che Andy non sarebbe stato in grado di muovere un passo in più, così rimase in camera, vicino al davanzale della finestra, diviso tra il perlustrare la zona e restare in quella camera accogliente al fianco del compagno.
Il biondo alzò lievemente la testa e notò lo sguardo luminoso con cui Mika stava osservando la vista meravigliosa che la finestra offriva loro.
-Vai- gli disse solamente, facendo un cenno alla porta e sorridendo.
-No, no, non preoccuparti, sto bene qui- e le parole di Mika furono sincere.
La miglior cura, anche per quella crisi, sapeva che si ritrovava sempre e comunque nelle sensazioni che solo quel ragazzo greco esausto gli sapeva far provare.
-Abbiamo tempo anche dopo per stare insieme. Prendi e vai a farti un’altra camminata, siamo qui per questo. Io però penso che potrei morire a camminare ancora- ammise Andy, osservando i suoi piedi, che ormai reclamavano a gran voce un po’ di tregua.
-Magari nel frattempo mi faccio un pisolino- aggiunse infine il biondo, sistemando il cuscino sotto la sua testa.
Mika esitò ancora qualche secondo, poi accettò la proposta del compagno.
-Okay. Riposa allora- gli disse, avvicinandosi a lui e lasciandogli un bacio leggero sulla guancia, prima di avviarsi verso l’uscita.
Appena Mika sparì oltre la grande porta in legno, Andy si alzò dal letto, raggiungendo la finestra. Un termosifone era posizionato proprio sotto il davanzale, così vi appoggiò le mani, sospirando lievemente.
Da quella posizione osservò il riccio uscire dal rifugio e dirigersi a grosse falcate lungo il sentiero, ovviamente coperto di neve, che si trovava proprio di fronte all’edificio.
Lo osservò mentre teneva gli occhi puntati al pavimento, prestando attenzione a dove mettesse i piedi; ogni tanto si fermava e sfiorava la neve con una mano. Il suo passo era veloce ed evitava gli ostacoli molto meglio di quanto avrebbe potuto fare lui.
Il greco, quasi senza rendersene conto, si ritrovò a sorridere. Era davvero strano come in certi movimenti Mika riuscisse a risultare molto impacciato, mentre quando si trattava di montagna, lo superava di gran lunga in quanto ad agilità.
Nonostante il freddo, nonostante il male ai piedi e nonostante lui preferisse mille volte una spiaggia calda, era contento di aver accettato di andare sull’Hymalaya.
Sicuramente, in quel momento, Mika stava camminando cercando di schiarirsi le idee. Oppure, come aveva fatto quando avevano camminato insieme, lo faceva solo per potersi distrarre un po’.
Staccare la spina, per poi ricominciare.
Non sapeva davvero quale fosse il meccanismo del compagno, tutto quello che sperava era che stesse funzionando.
 
Rimasero ancora qualche giorno immersi nella neve e nel freddo dell’Hymalaya, poi decisero di prendere un aereo per tornare a Londra, fare il cambio delle valigie, e partire per la Grecia, facendo prima una tappa in Italia.
Appoggiarono entrambi i bagagli sul letto della loro camera e iniziarono a svuotarli: Andy fu ben contento di liberarsi di maglioni pesanti e sciarpe, per riempire poi la stessa valigia di indumenti leggeri e costumi.
-No, MEL!- sbraitò ad un certo punto Mika, facendo sobbalzare il biondino. Il cantante fece uno scatto felino oltre il letto, mettendosi a rincorrere la cagnolina giù per le scale, fino alla sala. Andy li seguì con lo sguardo, fermandosi in cima ai gradini e ridacchiando, notando che Melachi stringeva tra i denti, tutta scodinzolante, un paio di boxer puliti di Mika. Più il libanese si avvicinava, più lei scappava indietro e iniziava a correre per tutta la casa, fino al giardino esterno, passando attraverso la porta lasciata aperta per arieggiare la casa dopo i giorni di assenza.
-Invece di startene lì a braccia incrociate a ridere, potresti darmi una mano?- gli chiese Mika, intento a portare a termine un agguato a Mel, che se ne stava sul divano verde, mordicchiando i boxer.
-Ma perché? Guarda com’è felice della sua conquista, mi si spezza il cuore a toglierglieli dalla bocca- commentò Andy, esibendosi in quel suo mezzo sorriso soddisfatto.
-Perché tutto ciò che abbiamo portato in Kathmandu è da lavare e non asciugherà mai in tempo e io ho bisogno di quei boxer- così dicendo Mika si lanciò sul divano ma la cagnolina, di riflessi pronti, balzò giù, risalendo le scale e passando accanto a Andy, per poi andare a stendersi sul letto, proprio sopra tutti gli altri vestiti pronti per essere messi in valigia. Il libanese atterrò quindi a pancia in giù sul divano, emettendo un lieve lamento, che provocò una risata ancora più forte del compagno.
Mika lo fulminò con lo sguardo e poi fece nuovamente una corsa su per le scale, acchiappando Andy questa volta, non Mel.
-No, cosa fai?!- esclamò il biondo, lasciandosi però spingere da Mika fin sopra al letto, atterrando proprio accanto a Melachi che, sorpresa di questa cosa, abbaiò un paio di volte dimenticandosi dei boxer di Mika, convinta che un nuovo gioco stesse per iniziare proprio con i due padroncini.
-Ah!- esclamò Mika soddisfatto, recuperando i suoi boxer e mettendoli in uno scompartimento della valigia, per evitare che la cagnolina li prendesse ancora.
Tuttavia Melachi aveva intenzione di godersi il ritorno dei due ragazzi, che non aveva visto per qualche giorno, così iniziò da Andy, sfregando il musetto contro il suo viso e lasciandogli qualche amorevole leccata.
La risata del greco riempì nuovamente l’aria e Mel riservò lo stesso trattamento a Mika, che ancora si trovava sopra Andy, e che iniziò a sua volta a ridere, lasciando qualche carezza alla cagnolina che ormai passava dall’uno all’altro in continuazione.
Quando tutti e tre si calmarono, si accorsero di essere un groviglio di gambe, braccia e zampe. Fecero scendere la golden dal letto e si alzarono anche loro, osservando poi il disastro che avevano combinato: dalle lenzuola del letto sembrava che fosse passato un carrarmato e i vestiti che avevano preparato ormai erano tutti stropicciati.
-Stiri?- chiese Andy, con un mezzo sorriso.
-Non ci penso nemmeno- decretò Mika, con decisione –Va bene così- si guardarono per un attimo negli occhi e risero ancora, per poi tornare a fare i bagagli.
-Per i tuoi trent’anni saremo in Italia, cosa ti va di fare?- chiese Andy, mentre iniziava ad inserire i vestiti nel bagaglio in modo del tutto casuale, completamente all’opposto della precisione quasi maniacale con cui Mika stava incastrando i calzini a lato delle magliette.
-Non lo so- rispose il cantante –Magari chiedo alla mia famiglia se vuole raggiungerci e facciamo qualche giorno insieme. Poi io e te ripartiamo per la Grecia-
Andy annuì, per poi portare gli occhi su Melachi, che ora sonnecchiava sulla porta.
-Portiamo anche lei?- chiese poi, immaginando che la cagnolina si sarebbe divertita a sguazzare un po’ nell’acqua.
-Perché no?- annuì Mika, avvicinandosi poi nuovamente a Mel e sedendosi a terra accanto a lei, iniziando a far passare le mani sul suo pelo.



Buonaaaasera!
Sono in ritardo, lo so.
Sono in ritardo anche a scrivere, ragion per cui il prossimo capitolo non aspettatevelo nemmeno tra due settimane. Mi dispiace un sacco doverla lasciare un po' così, ma ovviamente non si tratta di una interruzione definitiva, solo di una sospensione. Sono in università tutta la settimana e non ho più avuto tempo. Come sempre, piuttosto che scribacchiare qualcosa a caso, preferisco farvi aspettare.
Finisco le lezioni il 20 novembre, ma non prendetela come data di pubblicazione, significa che intorno a quella data spero di riuscire a tornare a scrivere.
E niente, spero anche di non avervi lasciato con troppa ansia, ce l'ho messa tutta.
Mi dispiace davvero tanto, ma comunque torno, sicuro u.u
Ciao :)
   
 
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