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Autore: kymyit    24/10/2015    1 recensioni
Qualcosa è in moto a Digiworld fin dai tempi della sua nascita e nonostante i tantissimi anni trascorsi, non si è mai risolto. Lucemon è tornato e i Demon Lords complottano per abbatterlo.
A due gemelli l'onere di custodire i suoi poteri: Yamato e Ylenia Ishida.
I due saranno loro malgrado l'occhio del ciclone, fra digimon che li vogliono morti o vivi tutti per il loro tornaconto. Se poi aggiungiamo nuovi prescelti problematici e vecchi prescelti i cui digimon sono nientemeno che i cari Dark Masters, le cose si complicano assai.
Chi la spunterà nel caos della battaglia? Lucemon? Daemon? I digiprescelti? O forse sarà solo un massacro totale?
Saga Attuale: Wrath's Showdown.
Dopo aver avuto a che fare coi redivivi Dark Masters, i digiprescelti devono affrontare il Demone dell'Ira per ostacolare il suo progetto di assorbire i poteri di Lucemon sfruttando il piccolo Risei.
Witchelny, la città magica, viene assediata. Riusciranno i prescelti a vincere salvando non solo il bambino, ma anche Ken Ichijouji e i fratelli Saiba? Perché il demone ha più di un asso nella manica.
[ATTENZIONE: Sto aggiustando la storia dai primi capitoli, cercando di non fare troppi cambiamenti drastici.
Modificato CAPITOLO 1]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Yamato Ishida/Matt
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Light and Darkness' Quest'
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Capitolo 25: La svolta peggiore






I am the master of the game
that made a fool of you
I'm watching from the highest tower
You've got the aura to enchant them - and a symphony
and I've got the power
(Another Angel Down, Avantasia)







Nel frattempo che i digiprescelti affrontavano i generali nella speranza di distruggere i cristalli di Dramethyst, fuori dal campo di battaglia MetalPhantomon aveva appena ricevuto dai Troopmon ciò che aveva loro ordinato di portargli. Il digimon fantasma si avvicinò con gli occhi baluginanti di maligna gioia ad una grossa scatola nera, sigillata da nastri gialli che ne indicavano la pericolosità. Senza esitazioni e cieco al timore che aveva assalito i suoi digimon, MetalPhantomon tolse i sigilli e l'aprì.
-Svegliati, dolcezza, tocca a te adesso.-


°


Omegamon si alzò con enorme fatica. Sentiva il corpo cadere letteralmente a pezzi, come contro Diaboromon. Con l'unica differenza che le braccia erano ancora al loro posto, una bella consolazione, nonostante sentisse una ad una le crepe tracciarsi sull'armatura bianca. Frammenti di quella cadevano al suolo, emettendo agonizzanti tonfi metallici.
E, tuttavia, il cavaliere non volle saperne della resa e sferzò l'aria con la sua Grey Sword. Daemon non ne uscì illeso, ma si trattò di misere ferite di striscio, era agile nonostante la sua stazza. Il suo sogghigno mutò però in una smorfia di dolore quando il Garuru Cannon gli scaricò addosso tutta la sua energia distruttiva, respingendolo per diversi metri.
Taichi e Yamato esultarono e incoraggiarono gli amici a proseguire l'attacco. Purtroppo, la loro gioia fu breve. Un rapido sprazzo di gloria e speranza, poi la disperazione si abbatté su di loro.
Con un urlo di rabbia ferina, Daemon si scagliò su Omegamon travolgendolo. Il cavaliere cadde nuovamente fra le macerie e il nemico infierì su di lui tempestandolo di pugni e calci carichi di furia omicida.
-Omegamon, reagisci!- lo supplicò Taichi e quella preghiera parve essere esaudita, perché il digimon dei prescelti riuscì ad afferrare il pugno del Demon Lord e a scaraventarlo lontano da sé. Il tempo di tirare un sospiro di sollievo, di riprendere fiato.
-Attento!- gli urlò Yamato.
Ma non fece in tempo a spostarsi, Omegamon, Daemon piombò nuovamente su di lui, colpendolo con le sue possenti corna e perforandogli l'addome.
Il cavaliere indietreggiò piano, rantolando e tremando, mentre il sangue colava a fiotti. Alcuni rivoli colarono lungo le corna del demone che ne raccolse qualche goccia per assaggiarla, leccandosi gli artigli con un ghigno feroce. I digiprescelti compresero immediatamente, l'avevano già capito, che i giochi erano finiti da un pezzo. E che Omegamon era in pericolo più che mai.
-Flame-
-Scappa, Omegamon!- urlò Yamato.
-Togliti da lì!- gli fece eco Taichi.
E Daemon se la rideva, eccome se rideva, divertito da quelle urla disperate, da tutta la distruzione senza quartiere arrecata e da quella che avrebbe causato di lì a pochi istanti. Omegamon era crollato, aveva un ginocchio a terra e a capo chino sembrava attendere il colpo di grazia, come un cavaliere attende l'investitura. Lui gli avrebbe dato quella della morte e non sarebbe stata rapida.
-Inferno!- concluse con un ruggito vittorioso e le fiamme divamparono come un fiume cremisi di morte e inghiottirono il malridotto paladino sotto gli sguardi atterrirti dei suoi protetti, che neppure quando Piemon aveva trasformato i loro amici in portachiavi avevano provato tanta primordiale paura. Eppure si lanciarono entrambi verso il muro di fiamme e vento. Il fuoco e il vento bollente sferzarono i loro corpi e li respinsero. Ritentarono, senza risultato, caddero sotto la forza del vento bollente e non poterono che restare ad ascoltare l'agonia straziante di Omegamon. Daemon infierì su di lui davanti ai loro occhi flaggellandolo con fruste di fuoco che fecero rimpiangere loro Vamdemon con la sua smania di potere e il suo carattere di merda.
-OMEGAMON!- i ragazzi urlarono atterriti il nome del loro digimon, mentre il Demon Lord dell'Ira gli scagliava contro un'altra potentissima fiammata infernale.
Probabilmente l'ultimo attacco.
-Flame Inferno!-
-OMEGAMON NOOOOOOOOOO!-


-Hammer Spark!-
-Shakespeare Moon Shield!
-Loader Morning Star!-
Una potente mazzata e un violento fulmine s'abbatterono sul Demon Lord e un vento forte spazzò via il fuoco quanto bastava per permettere all'angelo della Volontà, Pidmon, e ad Angewomon di raggiungere Omegamon e sollevarlo di peso per allontanarlo dal nemico.
-Cosa?!- sbottò Daemon, stupendosi di quella difesa in extremis e sentendosi irritato anche dal fatto che quei digimon fossero ancora vivi.
-Resisti, Omegamon.- disse Pidmon, medicando il cavaliere immediatamente. Angewomon, invece, si alzò in piedi lentamente, guardando in un punto oltre le spalle del Demon Lord.
-Scusate, ho da concludere una cosa.- disse, con voce ferma e dura.
Una sagoma schizzò rapida contro di lei, ma l'angelo l'abbatté con un calcio al volto, lasciando di stucco tutti. Kuzuhamon fu scagliata ai piedi del suo signore, con suo grande disappunto e umiliazione.
-Ice Lord Bump!-
Le fiamme del vortice che fino a quel momento avevano impedito a Taichi e Yamato di accorrere (invano, lo sapevano) in soccorso dei loro amici, furono imprigionate da un muro di ghiaccio. E dalla sommità di quello fece capolino Zudomon.
-Presto, venite!- esclamò Jou, apparendo sul guscio dell'amico. -Non reggerà per molto!-
Infatti, le fiamme erano troppo calde per essere contenute dal ghiacci, che iniziò a sciogliersi rapidamente in più punti e il vapore prodotto si levava verso il cielo.
I due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte.
Daemon fu seccato di quella nuova svolta. Non solo gli avevano tolto Omegamon dalle grinfie, ma i digiprescelti stavano radunandosi alla spicciolata per combatterlo. Contenne però la rabbia e proruppe in una risata agghiacciante. Dopotutto aveva ancora molti assi nella manica.

°

-Kirisute Gomen!-
Un potente drago fiammeggiante creato dalla spada di Musyamon si abbatté su DeathMeramon, il quale però usò il suo Heavy Metal Fire per attutire il colpo e grandi gocce di metallo liquido bollente schizzarono ovunque. Hiroyuki protesse se stesso e Mimi con i pugni corazzati di Strenght.
-Flo' Cannon!-
Lilymon scagliò la sua energia floreale contro il nemico, colpendolo in pieno.
-Brava, Lilymon!- esultò la prescelta della Sincerità. -Nice Shot!-
-Attenzione!-
Musyamon fu lesto e si frappose fra la compagna digimon e la catena rovente lanciata dal nemico, parandola con la sua robusta spada. Un potente pugno s'abbatté sul cranio di DeathMeramon e il generale indietreggiò confuso, prima di restituire il colpo al mittente.
Hiroyuki ricevette il pugno rovente in pieno addome e la forza del nemico gli mozzò il fiato. Il ragazzo cadde a terra e strisciò nella polvere.
-Tu devi essere quel moccioso che mette i bastoni fra le ruote ai Cavalieri Reali. Forse hai bisogno di una lezione per capire la differenza fra digimon ed esseri umani.- lo schernì DeathMeramon.
Il prescelto del Vigore tossì e sputò sangue. Si rialzò sulle gambe tremanti e si avvicinò all'avversario. Strinse i denti, caricò, colpì. Un diretto, un montante. Il corpo del digimon era rovente, ma la Forza gli proteggeva i pugni. Hiroyuki si accanì contro di lui con tutte le sue energie, con maggior Vigore e DeathMeramon iniziò ad avvertire la forza crescente dei colpi.
-Maledetto marmocchio.- ruggì, stupito ed irritato. -Cosa diavolo sei?!-
-Ora, Musyamon!- urlò Hiroyuki.
-Shiratorimaru!-
La spada fiammante di fuoco ceruleo affondò nel petto costellato dei lividi inferti dal ragazzo. DeathMeramon cacciò un urlo di dolore, ma rimase abbastanza lucido e pronto di spirito da scagliare la sua catena contro un edificio poco distante e agganciarsi ad esso per sottrarsi alla lotta. Solo un poco, ovviamente, il tempo di riprendere fiato, aveva sottovalutato i digiprescelti e i loro digimon, doveva ammetterlo almeno a se stesso. Si accovacciò sulle tegole del tetto e si pulì il sangue che gli colava dal mento. Fece per tornare a combattere, quando qualcosa attirò la sua attenzione. A parte lui, non c'erano altri digimon a combattere lì intorno.
Quella zona era diventata stranamente silenziosa.
Scorse poi, in lontananza, MetalPhantomon, che avanzava per le strade al fianco di una figura minuta. Al loro passaggio, i digimon, alleati o nemici, di qualunque fazione, cadevano a terra, senza distinzioni.
Si udì un urlo di trionfo e un altro cristallo scomparve dalle mappe.
-Miyako ed Hawkmon ce l'hanno fatta.- esultò Mimi. Ma non aggiunse altro, perché anche lei e i suoi compagni scorsero il possente fantasma e la figura minuta procedere verso una direzione precisa.
Andavano verso Omegamon.
DeathMeramon s'irritò, i suoi occhi di brace scintillarono d'Ira.
-Maledetto MetalPhantomon...- commentò fra sé.
Scoccò poi un'occhiata ai prescelti.
-Vi è andata bene, mocciosi. Consideratela una tregua.- disse, poi si diresse rapido come il vento sulla scia del fantasma e del suo accompagnatore.
Oh, quante gliene avrebbe cantate a quel bastardo!


°


Se Kuzuhamon si era rivelata da principio un'avversaria ostica, Angewomon doveva ammettere che davanti al suo Signore la generalessa era diventata terribile. Quasi quanto LadyDevimon. Quella "buona".
Comunque, poiché lo scontro si protraeva da ore, pur con i cristalli distrutti, l'angelo faticava a starle dietro.
Certo era molto ostinata anche lei.

-Holy Arrow!-
La freccia di luce colpì Kuzuhamon al braccio, tuttavia, la generalessa si scagliò contro Angewomon e la colpì con forza al volto col suo bastone. Angewomon barcollò, stordita.
Kuzuhamon sogghignò, non avrebbe permesso a quella stronzetta bionda di farla sfigurare davanti al suo Signore.
-Ura Izuna!-
-Heaven's Charm!-
Le volpi oscure della generalessa s'infransero contro la croce di luce dell'angelo.
-Maledetta!- ruggì Kuzuhamon, con l'Ira che cresceva sempre più dentro di lei.
-Ura Izuna!-
La potenza del suo attacco stavolta fu triplicata e Angewomon non riuscì a pararlo completamente. Fu sbalzata via e si schiantò contro un edificio sotto gli occhi attoniti e spauriti di Hikari e degli altri ragazzi.
-Angewomon!- la prescelta della Luce corse verso la sua amica per soccorrerla.
-Kuzuhamon.- disse con voce atona Daemon. La generalessa si voltò verso il suo Signore e accennò un inchino.
-Hai fatto un buon lavoro, qui.-
-Mio Signore, la ringrazio.- rispose fiera.
-E tuttavia...- continuò Daemon -Ci hai messo un po' troppo ad occuparti di quell'angelo.-
Kuzuhamon si sentì fremere d'imbarazzo, si sentì umiliare. Il calore le imporporò le guance pallide.
-Mi dispiace, mio Signore.- disse piano.
-Eri tu quella che derideva la mia fedele LadyDevimon. Dov'è tutta la forza e la crudeltà di cui ti vantavi?-
-Signore, io non mi sarei mai- -Taci! Non mentire. Non m'importa delle tue chiacchiere, io voglio i fatti. E non ne ho visti.-
-Ma, Signore...- Kuzuhamon si trattenne, terrorizzata per aver osato ribattere contro il suo Signore. Ma... doveva dirglielo...
-Signore...- fece con un tono più calmo. -Con tutto il rispetto, Signore, LadyDevimon è stata sconfitta dai digiprescelti, io no. Lei è caduta per mano loro, io sono qui a servirla!-

-Taci.- le ordinò Daemon e lei obbedì, frustrata.
La verità era che Kuzuhamon odiava LadyDevimon, la generalessa d'oro caduta per mano di Silphymon sulla terra tre anni prima. La odiava maggiormente perché era la cocca di Daemon e lei sospettava che fra i due ci fosse del tenero. Non aveva prove, ma era evidente che quella fosse la cocchina del padrone. Mai che se la prendesse con lei! Guai a toccargliela! E che fosse forte passava davvero in secondo piano, quando tutto il resto gliele faceva davvero girare!
-Hai trenta secondi per mostrarmi il tuo valore. Portami la testa di quell'angelo e della sua prescelta.-
-Sarà fatto.- rispose la digimon e puntò lo sguardo sanguinario verso Angewomon, che stava rialzandosi con estrema fatica dalle macerie, provata dallo scontro.
Kuzuhamon scattò e s'avventò contro di lei, colpendola col suo bastone.
-Angewomon!- urlò Hikari e fece per correre verso di lei, ma Taichi l'afferrò per il braccio.
-Ferma, è pericoloso!-
-Lasciami! Devo aiutarla!-
-No, Hikari!- Taichi la strinse con più forza a sé, costringendola immobile al suo petto, dominato dalla paura per la vita della sua sorellina.
-Holy Arrow!-
Come incoraggiata dalle urla della sua partner, l'angelo della Luce riuscì a scagliare un'ultima freccia che trapassò l'addome dell'avversaria. Kuzuhamon cessò di attaccarla e barcollò pericolosamente. Sputò sangue e tentò di continuare il pestaggio, ma i suoi colpi divennero più deboli e Angewomon li schivò o parò facilmente.
-Ura Izuna!-
L'angelo schivò le volpi oscure e sferrò un calcio al volto dell'avversaria, frantumandole la maschera. Un altro calcio e la scagliò a terra, verso Daemon.
Kuzuhamon, dolorante, cercò di rialzarsi.

-Tempo scaduto.- decretò il Demone dell'Ira.
-Ma, Signore!- esclamò Kuzuhamon -Posso ancora farcela, ve lo giuro!-
Il suo volto grondava di sangue e i suoi occhi erano velati dalla furia mista a paura. Angewomon si rimise in guardia quando la vide pronta ad attaccare nuovamente, ma, d'un tratto, Kuzuhamon s'irrigidì e si portò le mani alla gola, con gli occhi spalancati per il terrore.
-E-ehi!- esclamò Taichi, sorpreso.
-Che le succede?- domandò Hikari -Cosa le sta facendo?!-
Kuzuhamon rivolse lo sguardo al padrone, ma non lo vide preoccupato per lei, né lesse disprezzo nei suoi occhi gelidi.
Non vide nulla.

Scorse due figure oltre Daemon procedere a passo lento.
La vista si annebbiava.
Vide una fiamma... la torcetta correva... era affannata...
Kuzuhamon ripensò ai compagni con cui condivideva quell'ambizione. L'ambizione di essere generali d'alto rango nell'esercito. In alto, sempre più in alto, secondi a nessuno, i guardiani...
I suoi compagni, fu quello il suo ultimo pensiero. Buffo come non avessero fatto che litigare tutta una vita.
Si dissolse in dati dopo aver emesso un debole sospiro, sotto gli sguardi sconcertati dei digiprescelti e quello giulivo di MetalPhantomon.
Death Meramon si fermò a pochi metri dal Demon dell'Ira, inorridito.
-Che sta succedendo qui?!-
-Fa piazza pulita.- Daemon si rivolse così a MetalPhantomon, senza degnare l'altro generale di uno sguardo. -Io vado a prendere i mocciosi.-
-Sissignore.- rispose il luogotenente. Poi si rivolse alla figura al suo fianco. -Uccidili tutti, Rei.-
-Ma prima...- disse Daemon, assottigliando gli occhi di ghiaccio e puntandoli contro Yamato che s'irrigidì. -Tu verrai con me.-
-No!- urlò Omegamon, ma non riuscì a muoversi d'un millimetro. Daemon si scagliò contro Yamato e gli afferrò il braccio con forza, quasi strappandoglielo via. Il ragazzo urlò di dolore e tentò di dibattersi, ma fu inutile, il Demon Lord lo tenne ben stretto e spiccò il volo, non verso la statua di Medieval Dukemon, ma verso il campanile.

-Daisuke, ma quello...- Imperialdramon scorse Daemon e si alzò in volo, allarmato. -Quello con Daemon è Yamato!-
-Cosa?!- fece il moro, reggendosi con forza al digimon. -Fermalo, Imperialdramon!- esclamò. -Probabilmente il traditore gli ha detto che la statua era solo un trucco per sviarlo, dannazione! Se scopro chi è lo riempio di calci in culo fino a domani!-
-Tieniti forte!- esclamò il digimon e aumentò la velocità per raggiungere il nemico.
Invano.
Perché proprio quando gli artigli del drago furono lì lì per agguantarlo, Daemon si smaterializzò nel nulla.
Per riapparire nel mezzo di un secondo campo di battaglia.

La smaterializzazione e la rimaterializzazione furono talmente rapide, che il prescelto dell'Amicizia rischiò di rimettere stomaco e contenuto per le vertigini e il capogiro.
Ci mise qualche secondo a capire dove si trovasse e cosa stesse accadendo.

Nello spazio digitale attorno a loro, l'aspro scontro fra Wisemon e Mistymon era appena giunto al termine. Chi dei due era il traditore? Aveva paura di scoprire la risposta.
Wisemon aveva perso un braccio, il corpo di Mistymon era ridotto alla sola parte superiore.
-Allora?- domandò impaziente Daemon.
-Non sono più qui.- rispose secco e tagliente Wisemon. Il mago squadrò il Demone e il ragazzo ancora confuso.
-Sono dentro il suo libro, Signore!- rispose Mistymon con un grido di giubilo e vendetta.
-Bastardo, allora eri tu!- esclamò Yamato, scattando verso di lui, ma Daemon lo trattenne.
-Tsk, morire così, per niente.- commentò Wisemon, mantenendo la calma.
Davanti agli occhi del prescelto, il mago investì con una grande luce ciò che restava di Mistymon, uccidendolo.
Daemon non batté ciglio, anzi, si rivolse al vincitore ghignando.
-Consegnamelo, Wisemon. Ti farò un'offerta più alta di quella fatta a Mistymon.-
Per tutta risposta, il mago scagliò telecineticamente il suo libro sul grugno del Demon Lord. Il demone ruggì mentre il tomo, come una bestia inferocita, lo aggrediva sfogliandosi a rapida velocità e sfregiandolo con la carta. Mentre quello tentava di liberarsi della seccatura, Wisemon tentò di afferrare il prescelto dell'Amicizia e metterlo in salvo, ma Daemon fu più svelto e avvolgendo il ragazzo con la possente coda lo spostò alle sue spalle. Yamato tentò di divincolarsi, ma fu ovviamente inutile e, nel frattempo, Daemon si era strappato il libro di dosso e l'aveva scagliato lontano. Furono attimi, rapidissimi secondi.
-Chaos Flare!-
In pochi istanti, un altro vortice fiammante s'avviluppò intorno a Wisemon, divorandolo.
-Nooooo!- urlò Yamato.
Tentò disperatamente di prendere il suo Digivice, ma la coda del Demone gli bloccava le mani contro il busto in una morsa ferrea. Il ragazzo non poté far altro che assistere impotente alla scena, con le lacrime agli occhi.
Ancora una volta non poté far nulla.
-Che spreco.- commentò Daemon, con disappunto.
-No... no... nooooo!- Gridò il ragazzo in preda alla tristezza e alla rabbia.
-Digiprescelti.-
La voce di Wisemon si fece largo nella sua mente.
-Noi tutti confidiamo in voi. Ricordate, Daemon è prudente, ma lo è troppo. Sfruttate questo, abbiate fiducia in voi, nei vostri Digivice e nei vostri Arcana e salvate questo mondo.-

-Wisemon...- Yamato non riuscì a trattenere un singhiozzo. -Non... non morire...-
-E' stato un onore, per me, conoscervi.-
Il vortice di fiamme cessò di ardere, mostrando il vuoto fra le sue spire. Ma il ragazzo aveva già capito dal suo silenzio, che Wisemon se n'era andato. E quell'assenza era devastante. Aveva discusso con quel digimon, ma gli aveva anche affidato Risei, si era confidato con lui sui suoi timori, aveva perso un prezioso amico e la cosa più devastante era che si era appena reso conto di quanto lo fosse. E aveva dubitato di lui, anche solo per un attimo.
Daemon rise e fu terribile, davvero orribile, non potergli spaccare il muso.
Il Demone riportò il ragazzo davanti a sé e lo sollevò alla sua altezza. Gli afferrò la testa col palmo enorme e strinse la presa.
Yamato urlò.
-Un vero idiota, Wisemon, vero?-
-Bastardo... non osare... -
Daemon usò un incantesimo e Yamato urlò ancora, più forte di prima, per il dolore lancinante che gli attraversò il corpo, dalla punta dei capelli, alle dita dei piedi.
-Come se non sapessi come farlo venire qui da me. Non ho bisogno di muovere un dito.-
A quel punto, i ricordi del prescelto dell'Amicizia si fecero vaghi. Ricordò bene solo il dolore che gli attraversò ogni fibra del corpo, come se ogni centimetro di esso venisse sminuzzato, pezzo per pezzo. Il cervello pulsava penosamente, come se volesse schizzargli fuori dalla scatola cranica. Il buio intorno a lui fu costellato di luci e sentì un forte grido squarciare l'aria, un agonizzante, lacerante, urlo.
Era il suo.
Non riusciva più neppure a pensare, tanto soffriva e quel dolore cresceva e cresceva. Urlava, ma ormai non era nemmeno conscio di farlo ancora.

D'improvviso, un lampo di luce.
-Papà!-
La voce di Risei.
-Aspetta!-
E Ken.
Sentì anche Koushirou, ma la sua voce fu sovrastata dalla risata gutturale di Daemon.
Il dolore raggiunse l'apice.
Un raggio di luce azzurra squarciò l'oscurità e sentì il proprio corpo venire strappato con forza dalla presa di Daemon e ciò gli causò più sollievo che dolore. Il buio tornò ad inghiottirlo, e il dolore scemò con tutto il resto.
-Papààààààà!-
La voce di Risei divenne solo un sussurro soffocato dal silenzio.




Fine Capitolo 25




Note: Sì, sono una stronza. Sì, Yama è sempre nella merda. Ma niente ragni per Mamo. In fondo non sono poi così male, no?
Comunque, questo capitolo l'ho finito di scrivere il 3 agosto. La data di nascita di Risei. Come vi dicevo, sono una carogna.
Non era pianificato, eh, voglio bene al mio cucciolotto.
E' un capitolo molto concentrato, combattuto e incasinato e una nuova forza è entrata in campo.
Per la cronaca, siccome non voglio che si pensi io consideri quella LadyDevimon la p*****a di Daemon, le cose non stanno così. E un'impressione sbagliata di Kuzuhamon. E' vero però che Daemon aveva per lei un'alta considerazione. Come combattente, non per le sue generose grazie, eh u.u

Quale sarà la sorte di Risechan, Ken e Yama?
Cosa faranno ora i digiprescelti?
Ma, sopratutto, come funziona il sincronismo di Taichi e Yamato? (nel caso vi aspettiate una scena figa, no, sarà una scena pirla, per ora).
Tutto nel prossimo capitolo (e vi regalo anche uno spoiler):  Raccattare i pezzi




-Ci sei andata davvero?- esclamò Sora, sconvolta.
-Sì.- rispose Mimi -E sono anche stati molto gentili a dirmi i nomi dei nostri prossimi nemici. E, prima che facciate domande sceme, non hanno mentito. La mia Crest l'ha sentito.-
-Però così non sappiamo comunque come entrare!- esclamò con esasperazione Yamato.
-Scusa, biondo, sono la ragazza di un genio, non sono attrezzata per i miracoli. Ancora.-

















   
 
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