Si sveglia di soprassalto e si guarda intorno. Ha passato la notte nella biblioteca di Storybook. La sbronza è quasi passata, ora un forte mal di testa ha preso il posto della confusione della sera prima.
Odia quello che è diventato.
Odia che l’avere un cuore comporti sentire tutto quel peso addosso.
Si passa una mano sul viso e vede quella donna; la bibliotecaria.
Perché gli permette ancora di stare lì non lo sa, ma nemmeno lo chiede, non gli interessa. Finché ha un posto in cui poter dormire quando non riesce a tornare a casa, va tutto bene.
-Dovresti darci un taglio.- gli parla di nuovo.
Sembra farla facile.
Se potesse dare un taglio al suo dolore, lo avrebbe già fatto. Purtroppo non è in grado di strapparsi il cuore dal petto e far finta di niente.
-Fatti gli affari tuoi.- è sempre scorbutico con lei, ma questo non pare importarle. Più la respinge più lei cerca di avvicinarglisi.
-Puoi parlarne con me se ti va. Sono una brava ascoltatrice.-
Will la guarda storto. C’è qualcosa di familiare nel suo sorriso.
Qualcosa che ha il sapore di casa, di vecchi ricordi e gioie.
Qualcosa che gli ricorda lei.
Odia quello che è diventato.
Odia che l’avere un cuore comporti sentire tutto quel peso addosso.
Si passa una mano sul viso e vede quella donna; la bibliotecaria.
Perché gli permette ancora di stare lì non lo sa, ma nemmeno lo chiede, non gli interessa. Finché ha un posto in cui poter dormire quando non riesce a tornare a casa, va tutto bene.
-Dovresti darci un taglio.- gli parla di nuovo.
Sembra farla facile.
Se potesse dare un taglio al suo dolore, lo avrebbe già fatto. Purtroppo non è in grado di strapparsi il cuore dal petto e far finta di niente.
-Fatti gli affari tuoi.- è sempre scorbutico con lei, ma questo non pare importarle. Più la respinge più lei cerca di avvicinarglisi.
-Puoi parlarne con me se ti va. Sono una brava ascoltatrice.-
Will la guarda storto. C’è qualcosa di familiare nel suo sorriso.
Qualcosa che ha il sapore di casa, di vecchi ricordi e gioie.
Qualcosa che gli ricorda lei.