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Autore: 50shadesofLOTS_Always    25/10/2015    1 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Dodici anni dopo...

Richard si stirò pigramente sulla sedia del suo ufficio e lanciò uno sguardo al paesaggio che appariva fuori dalla finestra. Il sole era vicino al tramonto ed il cielo si era già tinto di colori aranciati,con sprazzi di cremisi sulle nubi che si muovevano sospinte dal vento estivo.
Si alzò dalla sedia ed uscì dal proprio ufficio,trovandosi di fronte il Capitano Meyer. Sul suo volto si vedevano i primi segni del tempo << Lord Rahl,stavo per venire da voi >> esordì con un cipiglio di ansia nella voce. Richard non diede peso a quel particolare << Ditemi,Capitano >> << In città,alcune famiglie hanno fatto presente dei problemi legati al fuoco >> disse in tono incerto. Richard si fermò di colpo,in mezzo al corridoio << Il fuoco... - chiese inarcando un sopracciglio e Meyer annuì – Che genere di problemi? >> << Strane apparizioni >> si limitò a dire,spostando il peso da una gamba all’altra << Non mi sai dire altro? >> domandò Richard sospettoso << No,Signore spiacente >>. Sospirò e si passò una mano fra i capelli << Se dovreste ricevere altre segnalazioni,voglio i rapporti dettagliati >> << Sì,Lord Rahl >> rispose quello,seguendolo come un cagnolino << Prima che tu vada... Come procede l’addestramento di mio figlio? >> chiese riprendendo a camminare e sul volto del Capitano,si fece largo un grosso sorriso << Ha la stoffa per la carriera militare,Lord Rahl >> rispose mentre scendevano le scale. Richard ricambiò il sorriso e ripensò a quel ragazzino dagli occhi grigi. Si riscosse dai suoi pensieri paterni << Ehm... Mia moglie? >> << Giardino della Vita,Signore >> rispose Meyer prontamente,assumendo di nuovo un’espressione seria << Bene,puoi andare >> lo congedò Richard,imboccando il corridoio che portava a sud. Scese un’altra rampa di scale e svoltò alcune volte prima di ritrovarsi di fronte ad un portone a due pesanti battenti lignei,con decorazioni in oro ed argento. Li spinse,facendo cigolare rumorosamente i grossi cardini metallici e si ritrovò immerso in un rigoglioso giardino fiorito. C’erano anche alcuni cespugli di Fiori di Irmas,due anni prima in occasione del decimo anniversario di matrimonio dei regnanti.
Gli stivali del Cercatore emettevano un lieve suono ad ogni suo passo,sul sentiero piastrellato. Giunse ad un prato,dove Erin si stava allenando con la madre. Erano immerse in un furioso duello e non gli diedero peso. Incrociò le braccia sul petto,osservandole attentamente. Erin era diventata una bellissima ragazza. Una Depositaria potente,tanto quanto la madre se non di più. A differenza di questa,indossava un abito dello stesso modello ma di colore nero. I capelli biondi e lisci ormai le arrivavano ai fianchi ed ondeggiavano ad ogni sua mossa.
Spostò lo sguardo su Kahlan,vestita di bianco,che pareva un tutt’uno coi suoi pugnali. Uno spirito buono meraviglioso,quanto letale. Le lame delle sue contendenti si scontravano sonoramente,emettendo sibili argentei che tagliavano l’aria. Si fermarono quando le loro armi si incrociarono,terminando il duello in parità << Ottimo,Erin. Meglio di una settimana fa >> sorrise Kahlan ed abbassò le armi. Erin la imitò,voltandosi verso il padre con un sorriso << Papà >> mormorò e si avvicinò a lui,abbracciandolo << Fiorellino mio >> sussurrò lui,baciandola sulla testa << Non ho più cinque anni,cerca di ricordartelo >> lo rimbeccò con gli occhi verdi che brillavano gioiosi. Richard le accarezzò i capelli,guardandola e ricordandosi della prima volta che l’aveva tenuta in braccio << Vi aspetto al campo di George >> annunciò un po’ imbarazzata,allontanandosi senza troppa fretta. Kahlan annuì ed osservò il consorte,ancora immerso nella nostalgia dei tempi andati << Te lo ricordi quando ci svegliava saltando sul nostro letto? O quando nel dubbio di chiamarci,diceva ‘pamma’? >> disse ridacchiando. Le si avvicinò con qualche passo lento << Sì,lo ricordo... – rispose lei di pari tono - E’ solo un po’ cresciuta >> commentò infine,facendo spallucce come per sminuire il loro senso di genitore << Un po’ troppo >> concluse Richard,posando le proprie mani sui suoi fianchi << Beh... Quando saranno indipendenti,io e te potremmo tornare ad Hartland. – propose con un largo sorriso sornione - Nella tua dolce casetta di legno >> << Sarebbe meraviglioso. – sospirò estasiato – Io e te... >> << Soli >> soffiò Kahlan prima di baciarlo,stringendo gentilmente le dita attorno ai bicipiti del Cercatore << Andiamo in camera... >> sussurrò con voce roca << No,abbiamo promesso a George di andarlo a vedere. – gli ricordò,staccandosi lievemente - E poi dobbiamo cenare tutti insieme >> << Sì,hai ragione... – sospirò - Mi sei mancata oggi. Non mi ha interrotto nessuno con un vassoio di tè e biscotti >>. Sorrise,carezzandole un braccio << Ma se non bevi mai il tè quando te lo porto?! >> gli rammentò stizzita << Perché preferisco la donna che me lo ha portato >> gongolò sognante.

*****

Richard e Kahlan erano seduti a tavola coi loro figli. Erin era seduta a capotavola,al lato opposto di Richard ai cui lati c’erano la moglie ed il secondogenito George. Al contrario di quanto tutti si sarebbero aspettati,George aveva preso il carattere mite della madre,oltre che l’intenso color mogano dei capelli. L’unica nota paterna,erano gli occhi grigi ed ipnotizzanti. Ciò che lo rendeva un Rahl a tutti gli effetti. I suoi poteri di Depositario e di Mago,al momento,non si erano dimostrati un problema.
Erin era praticamente l’esatto prospiciente,assomigliando nettamente al padre sia nel biondo dei capelli,sia nella testardaggine. L’unica impronta materna,insieme alla bellezza tipica del D’Hara,erano gli smeraldi incastonati nel suo bel viso fine  e delicato.
Mangiavano in silenzio,interrotto solo dal lieve crepitio delle candele sistemate sul candelabro al centro del tavolo << Mamma,quando potrò andare ad Aydindril? >> chiese improvvisamente Erin. Kahlan si girò a guardarla,perplessa << Non sei ancora pronta per il Palazzo Bianco >> rispose semplicemente. Non capiva il perché di tanta impazienza << Allora fammi andare al Mastio. Hai detto che hai studiato lì alla mia età. E poi nonno Zedd potrebbe insegnarmi molte cose sul Dono  >> propose con più nervosismo << Erano tempi diversi quelli in cui studiavo al Mastio. E poi,il viaggio è lungo e faticoso >> disse facendo un gesto vago con la mano,sperando di liquidare la questione << Posso sopravvivere anche da sola. Papà mi ha insegnato tutti i trucchi delle guide del boschi >> continuò Erin,cercando di convincerla << Erin,andrai ad Aydindril al momento opportuno >> << Io voglio andarci adesso >> ribattè infervorata << Sei una Depositaria! Ci sono persone che aspettano il momento più opportuno,per appenderti come trofeo di caccia su un camino. Ci andrai quando lo dirò io... – disse infine autoritaria – Finisci la cena,adesso >>. L’espressione sul viso di Erin mutò mentre con la forchetta,giocherellava con un pezzo di carota,facendolo rotolare sul piatto.

Dopo qualche minuto,sollevò lo sguardo sui suoi genitori,intenti a chiacchierare su un qualche accordo con il Kelton mentre consumavano la cena. Ad un tratto vide suo padre rabbuiarsi mentre sua madre gli ripeteva che avrebbero trovato una soluzione al trattato. Nel mentre,gli posò una mano sul braccio. Lui ricambiò con un sorriso ed abbandonò la forchetta per poter prendere con la propria mano quella di sua moglie << Devo terminare alcuni rapporti. Voi terminate la cena >> esordì pacato,alzandosi in piedi << Devi proprio,Richard? >> chiese Kahlan con tono quasi supplichevole << Kahlan,quei rapporti devo revisionarli di persona. Farò il prima possibile >> le promise,stampandole un bacio sulla guancia. Si avvicinò a George,scompigliandogli i capelli prima di rivolgere gli occhi verso quelli di sua figlia. Le sorrise,sempre più convinto che fosse la copia sputata di sua moglie << Fa’ la brava >> la rabbonì divertito. Lei ricambiò il sorriso,comprendendo il motivo di quelle parole.
Richard entrò nel suo ufficio,chiudendosi la porta alle spalle ed Erin spostò lo sguardo verso la madre,che mandava giù l’ultimo boccone di verdure << Mamma,domani Noah e Adele vorrebbero fare un giro in città. Posso andare? >> chiese. Kahlan captò la peculiare inflessione di voce di sua figlia. Era lo stesso tono che usava Richard quando voleva far capire agli altri che qualsiasi sarebbe stata la risposta,lui non avrebbe ceduto << Solo voi tre? >> domandò,circospetta << No,ci saranno anche altri due cadetti. Compagni d’armi di Noah e Adele ha detto che porterà altre tre allieve d’Agiel >>. Kahlan la scrutò per un lungo istante: no,non mentiva. Non avrebbe potuto in ogni caso. Emise un breve sospiro << D’accordo. – sollevò l’indice per evidenziare quanto stava per affermare - Promettimi solo che starai molto attenta e che non oltrepasserete le seconde mura >> << Promesso – annuì la ragazza - Vogliamo solo farci una passeggiata fra le botteghe ed in negozi >> mormorò,prima di allontanare il piatto vuoto,che scivolo sulla tovaglia ricamata << Accompagna tuo fratello in camera ed andate a letto. Manderò il Generale Lehmann a controllare >> li ammonì. A turno,le diedero il bacio della buonanotte ed uscirono dagli appartamenti.

****

Il disco lunare era ormai l’unica fonte di luce sulla Piana di Azrith,appena fuori la collina su cui si innalzava il Palazzo del Popolo.
Kahlan si stiracchiò le gambe,intorpidite dalla posizione in cui aveva letto un vecchio libro di leggende. Posò il libro sul divanetto e si alzò,camminando verso la porta dell’ufficio. Non bussò.
Spinse il battente e sorrise al marito,ancora piegato sui fogli. Aveva lo sguardo accigliato ogni volta che si soffermava a leggere un particolare documento. Kahlan prese una sedia e si accomodò davanti alla scrivania,osservandolo mentre leggeva e metteva firme. Il tempo passò lento ed inesorabile,fino a quando la luna non sorse in tutta la sua magnificenza,brillando nel cielo bluastro. Le candele si erano quasi tutte consumate e nella stanza si avvertiva un leggero odore di cera.
Richard sollevò gli occhi bigi dai fogli e li posò su quelli verdi di sua moglie << Stai bene? >> le chiese gentile << Sono solo preoccupata - Richard abbandonò la penna e si appoggiò con le spalle allo schienale della sedia,attendendo – Non capisco perché Erin voglia raggiungere Aydindril >>. Lui inarcò un sopracciglio << Davvero non lo sai? >> << Cosa non so? >> domandò sempre più confusa << Il cadetto Noah Evremont,ti dice niente? >> << Noah... Sì,è il nipote del Generale Evremont. Non capisco dove vuoi arrivare >> continuo Kahlan,cercando di trovare una spiegazione plausibile << Davvero,Kahlan? >> << No... Le ho spiegato i suoi limiti. Non è così sprovveduta >> mormorò come per rassicurare sé stessa << Kahlan,non puoi impedirle di innamorarsi >> sospirò Richard,alzandosi in piedi << E allora perché vuole andarsene!? >>. Sollevò le mani frustrata mentre lo osservò aggirare la scrivania << Ti ricordi quando volevi allontanarti da me,il mattino dopo che ci eravamo baciati la prima volta? >> le chiese,chinandosi di fronte a lei << Sì >> rispose,un istante prima che la consapevolezza la investisse come un secchio d’acqua gelata. Voleva andarsene per non soffrire. Lontano dagli occhi,lontano dal cuore << Ti ha raccontato tutto questo? – Richard annuì – Perché non a me? Sono sua madre >> << E sei anche la Madre Depositaria... >> le rispose con voce calma. Per Kahlan,tutto divenne chiaro: non si era confidata con lei perché temeva il suo giudizio << Sono una pessima madre >> sentenziò infine,lasciando cadere la testa in avanti. Richard sorrise teneramente << No,non è vero – la rimproverò bonario,scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Erin sta solo crescendo,nostro malgrado >>. Le sollevò il mento con due dita e la scrutò attentamente << Ti ho interrotto nel tuo lavoro... >> << Non importa – si drizzò e le porse una mano – Andiamo in camera >> le propose. Kahlan afferrò saldamente la grande mano del consorte e lo seguì nella stanza silenziosa.
Richard chiuse la porta e vi si appoggiò sopra,osservando la propria Depositaria. Nonostante fossero passati molti anni,non aveva perso la sua bellezza. Il suo corpo conservava la giovinezza anche se erano entrambi,ormai vicini alla quarantina. I capelli lunghissimi erano ancora brillanti ed alcune ciocche,le oscuravano il viso fine su cui non era comparsa neanche una ruga. Puntò il suo sguardo nei suoi occhi,un paio di smeraldi che cangiavano colore in base alle emozioni della donna. L’unico specchio della sua anima. Specchio che solo lui riusciva a guardare. Una donna al suo pari << Sei bellissima... >> sussurrò interrompendo improvvisamente la quiete << E’ da un po’ che me lo dici... >> commentò Kahlan con un lieve rossore sulle guance. Non sapeva se era dovuto al complimento o alla presenza del marito << E non smetterò certo adesso >> continuò Richard,compiendo qualche passo verso di lei << Come fai? >> gli chiese dopo qualche minuto,posandogli contemporaneamente le mani sui bicipiti << Come faccio cosa? >> rispose,aggrottando leggermente la fronte << A farmi sorridere sempre >> << Io sono il Cercatore... – disse prima di inarcare un sopracciglio - E posso fare tutto quello che voglio >> concluse con un sorrisetto fintamente altezzoso. Kahlan sorrise << E cosa vuoi adesso? >> chiese con un tono così basso che dovette sforzarsi lei stessa per sentirsi << Te >> mormorò Richard,calcando sensualmente la sillaba. I suoi occhi grigi divennero metallo << Non credo sia possibile,visto che sono stanca >> rispose lei << Davvero spiritosa >> illustrò lui con un cenno di apprezzamento del capo. Lasciò vagare le proprie mani sui fianchi della donna in bianco,afferrandola per poi trarla dolcemente a sé. Il suo respiro prese ad accelerare quando Kahlan lo afferrò per il bavero della giacca,in modo deciso. Poteva sentire sul proprio petto,il cuore della moglie battere all’impazzata << Kahlan... >> sospirò,ingoiando un fiotto di saliva. Sentiva il sangue pompargli veloce nelle vene << Richard... – gli passò l’indice sulla mascella squadrata - Baciami >> gli ordinò,cominciando a sbottonargli la camicia. Richard non oppose resistenza quando gli sfilò la stoffa dai pantaloni << Potrei non riuscire a fermarmi >> rispose con voce roca << E’ quello che voglio >> disse lei un istante prima che le proprie labbra venissero catturate da quelle del consorte.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Volevo scusarmi con voi per l'increscioso ritardo,ma la scuola porta via un sacco di tempo e non sono riuscita ad aggiornare come avrei voluto. So che non è il solito capitolo corposo a cui siete  abituati,ma spero che sia comunque di vostro gradimento.
Volevo fare un veloce ringraziamento a tutti voi,che continuate a seguirmi (anche silenziosamente), in particolare a Elly80Mamy :*

Grazie ancora a tutti voi <3
Al prossimo capitolo!
50shadesofLOTS_Always

 
   
 
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