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Autore: NeroNoctis    26/10/2015    1 recensioni
[Sequel di Nergal: Il Dragon Lord Dimenticato]
Atreia, il mondo dei Daeva in continua lotta tra loro e i Balaur. Ma i tempi stanno per cambiare e si respira aria di pace, almeno fin quando i Lost Masters non avranno nulla da ridire e getteranno la loro ombra e dominio sul mondo intero.
Fyeran, mondo oscuro e ignoto persino ai signori dell'Empireo e i Dragon Lord. Luogo dove sorgeva la prigione abissale, cella di uno dei Lost Master. La dimensione alternativa di Atreia nasconde un segreto capace di far collassare le due dimensioni in un unico piano.
Dove gli oscuri signori iniziano la loro manipolazione, Lord Beritra getta le basi per un oscuro piano e dimensioni alternative danneggiano la realtà, riusciranno i Daeva a credere in loro stessi o cadranno vittime delle loro scelte sbagliate?
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'War of Gods'
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Solon cadde, mentre sussurrò il nome del figlio, nome perso nell'oblio, per sempre. Un triste scherzo del destino. Il nome del figlio, contrapposto a quello del ragazzo che poco prima parlava con lui, ragazzo che aveva ereditato la sfera che apparteneva proprio al primogenito di Solon.
Ma nessuno avrebbe mai saputo quel nome.
La lancia svettava dal corpo del vecchio, e Noctis si voltò, mentre lo spirito della tempesta prendeva vita e forma dietro di lui. Il verde della sfera inondava i suoi occhi, rendendo quello sguardo ancora più aggressivo.

Lui li guardò, gli assassini di Solon. Gli assassini di quella persona che fin dal suo arrivo a Fyeran si era preso cura di lui, proprio come un figlio. E lui, proprio come un figlio, avrebbe vendicato quel padre.
Di fronte a lui, tre ragazzi. I due alle spalle non li aveva mai notati davvero, ma quello al centro lo conosceva fin troppo bene.
– Tu... – sibilò Noctis a denti stretti, con una voce così carica d'odio che quasi mise a disagio anche se stesso. Ma non poteva perdonare quell'essere così spregevole, quell'essere che aveva avuto un ruolo importante nella tribù, ed era visto con molto rispetto dal vecchio. Ma quel rispetto finì per ucciderlo.
– Io cosa, Daeva? – rispose Kyrd, sorridendo. Fece cenno ai due di allontanarsi, e loro ubbidirono. 

Rimasero da soli.

Da una parte Kyrd, il guerriero migliore di Kunax, dall'altra Noctis, spiritmaster di Atreia e protettore di quel che era rimasto di quella tribù, e proprio come Solon gli aveva detto, lui avrebbe guidato quella tribù fuori dal pericolo, vendicando al tempo stesso la morte dell'uomo.
– Vai, Kami. 
Lo spirito della tempesta si scagliò contro Kyrd, che sorrise ancor di più. Il potente calcio dello spirito si abbattè sul ragazzo con un tonfo, ma Noctis vide successivamente che il calcio fu bloccato dalla picca del nemico. Noctis comandò un altro attacco, e con un esplosione d'energia Kami fece arretrare Kyrd, che perse quasi l'equilibrio.

Era forte, pensò Noctis. Non era come la tribù che aveva sconfitto la notte che conobbe Hemaru, lui aveva qualcosa di diverso. Un qualsiasi umano di quel luogo sarebbe rimasto al tappeto contro Kami, ma Kyrd era ancora lì, come se nulla fosse. Aveva quasi la forza di un Daeva. Ma lì non esistevano Daeva... e lì Noctis capì.
– Asura. – disse con voce fredda, metallica.
– Oh... hai studiato la lezioncina eh? Ti ricompenserò per la tua bravura. Ti ho portato un regalino. – disse, indicando un punto di fianco alla tenda dal quale era uscito Noctis. Il ragazzo si voltò, e la sua espressione mutò di colpo. Una picca, e sopra di essa la testa sanguinante di Nix, col volto ancora contorto dal dolore.
– Dovevi vedere come si dimenava, battagliera quanto il padrone. – sorrise ancora. – Mi sono premurato di gettare il suo corpo altrove, penso che qualcuno banchetterà con quella carcassa inutile.

Noctis non rispose, e stavolta fu lui a scagliarsi contro Kyrd, mentre Kami continuava i suoi attacchi. Riempì Kyrd di attacchi magici, caricando con il Soul Torrent, colpi magici a raffica che si abbattevano violentemente e velocemente sul malcapitato. Successivamente avvolse Kyrd in una sfera di vento senza aria all'interno, che fece successivamente esplodere. Ma non era ancora abbastanza, così attaccò con altri attacchi di vento, per finire con le Pene Infernali, ossia un verme gigante che attaccava ripetutamente il nemico.

Stavolta il nemico accusò i colpi, graffiandosi anche con quel vento così tagliente.
– Notevole. – sputò sangue. – Davvero notevole.
Kyrd volteggiò la sua arma, e colpì violentemente Kami, facendola cadere al suolo. Successivamente dalle sue spalle si aprirono delle ali dorate, e si librò in volo.
I membri superstiti della tribù Kunax trattennero il fiato, tribù che era stata comunque attaccata e aveva risposto bene, seppur con qualche perdita. Gli uomini dalla parte dell'Asura erano comunque pochi, e quella rivolta era scemata velocemente, ma le perdite comunque notevoli, soprattutto quella del saggio.
– Asura dalle mani d'oro, dalla corretta guida, colui che è misericordioso, che aiuta, vieni verso di noi. Respingendo i demoni e gli stregoni, emergi dal buio Daeva da tutti invocato!
– Risparmiatelo. – rispose Noctis, mentre Kami si rialzò. Kyrd volteggiò, e in brevissimi secondi finì lo spiriti e ferì in pieno petto Noctis, e successivamente lo colpì con un poderoso colpo d'ala, ferendogli il viso.

I Kunax urlarono il nome del Daeva, chiedendo a lui protezione, proprio come espresso dalla frase di Kyrd. Lui era l'Asura che era emerso dal Daeva che veniva invocato. Ma se l'Asura descritto dalle scritture era misericordioso, e aiutava i popoli, i Kunax non rientravano in quei popoli che richiedevano aiuto, forse le scritture erano fraintese, o andavano semplicemente riviste.
Noctis si ritrovava a terra, vicino alla picca con la testa di Nix. Il ragazzo aprì gli occhi, trovandosi quell'orribile spettacolo davanti gli occhi. Aveva voglia di urlare, disperarsi, piangere. Ma non poteva. Si guardò intorno, notando la tribù in ginocchio e Kyrd a mezz'aria, con quelle ali dorate, ali così maestose che non si vedevano spesso in giro.

"Rialzati Noct... dannazione rialzati!" Ma nonostante la buona volontà, le gambe non volevano rispondere. Kyrd si voltò, e iniziò a parlare con i Kunax rimasti.
– Il vecchio vi ha traditi! CI ha traditi... In mano sua... Ero io il legittimo erede... Guerra... Nuova era... Rinascita Kunax... Asura...
Noctis sentiva tutto distorto, probabilmente stava svenendo, ma non poteva permetterselo, lui doveva proteggere quelle persone. Non capì molto del discorso, e aveva perso molte parti, riuscendo a capire solo una manciata di parole.
Si rialzò a stento, facendo qualche passo. Quella ferita faceva male, e il colpo alla testa l'aveva stordito non poco. Stava per cadere in ginocchio, ma fu afferrato da qualcuno. Controllò quella figura davanti a lui, e riconobbe il volto della sua ragazza, Hemaru.
Voleva dirle tante cose, di andare via, di mettersi al riparo, voleva stringerla e stare con lei, ma non riuscì a dire nulla. 
Il silenzio di lui fu tuttavia riempito da Hemaru, che con una calma quasi inquietante afferrò un pugnale e colpì Noctis al fianco. Dopo di ciò, il nero più totale.

Si risvegliò fuori dal campo Kunax, non riuscendo a capire quanto tempo fosse passato. Ripensò all'ultima cosa che vide: il volto di Hemaru prima che lo colpisse. Non riusciva a crederci... non voleva crederci. Non dopo quello che provava per lei. Si odiò terribilmente, e lì ricordò un avvertimento dato da un amico. L'avvertimento di Solon che lui prese alla leggera.
"Oh, toglitela dalla testa" 
Doveva ascoltarlo... doveva farlo. E adesso si trovava lì, tradito dalla stessa ragazza a cui teneva così tanto, si fidava di lei, si fidava fin troppo, e non volle ascoltare le voci che circolavano. Se solo l'avesse fatto... 

Si guardò intorno, le sue ferite facevano ancora male, ma non capiva perchè non si erano ancora rimarginate. Forse gli Asura, così come Nergal, avevano il potere di ferite mortali per i Daeva. Forse lo stesso Fyeran era distruttivo per Atreia.
Si toccò il fianco, il sangue si era fermato, ma la ferita era comunque lì. Hemaru era forse un Asura? Non volle pensarci, non voleva pensare a nulla.
Intorno a lui erano ammucchiati i cadaveri dei Kunax, compreso quello di Solon, e lì Noctis capì di essere in quella fossa perchè era creduto morto, non per altro.
Ormai non aveva più niente, e così, dopo aver medicato le sue ferite, si incamminò verso una meta precisa.

Si trovò davanti al Passo, e sospirò. 
– Morirai. – disse una voce alle sue spalle. 
– Non vuoi forse questo, Hema? – Noctis non si voltò neanche, non voleva guardarla, faceva troppo male.
Lei non rispose.
– Perchè...? Mi hai detto che mi amavi. Su quante cose mi hai mentito? E pensare che mi sono fidato di te... che stupido.
Si incamminò verso il passo, ma si fermò nuovamente.
– Fammi solo un regalo.
– Mh?
– Dimmi solo che ti ricorderai di noi due. Anche se non lo pensi, anche se so che è falso, dillo.
–  E' ovvio che lo faccio... – nella sua voce c'era una strana sfumatura, ma Noctis non gli diede troppo peso. 
– Grazie per averlo detto. – quando finì la frase, evocò lo spirito della terra e si incamminò verso il luogo dal quale probabilmente non sarebbe mai uscito.

I Guerrieri senza volto lo avvistarono e sguainarono le armi, e Noctis usò il comando di protezione, riflettendo ogni danno sullo spirito. Usò un fear ed entrò, svanendo in quel passo sotto gli occhi freddi della ragazza.
Continuò a camminare, e cambiò spirito, invocando Kasai del fuoco. I guerrieri stranamente non lo seguivano e lui si trovò all'interno, alla ricerca del portale. Iniziò la sua esplorazione, mentre davanti a lui, in lontananza, apparve Kyrie.
   
 
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