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Autore: Maira13    26/10/2015    1 recensioni
Mi diressi in cucina cercando di non pensare a loro...a mia madre,mio padre e la mia sorellina.Dio quanto mi mancavano.
-Ti va un po' di carne?-dissi io mostrandogliela.
-Certo- mi disse cercando di sorridere.
Misi i piatti in tavola e mi sedetti accanto a lei.
-Come se ne sono andati? Ti mancano ?-mi chiese .
-Chi?-chiesi io facendo finta di non capire.Non ne volevo parlare,non ne parlavo mai con nessuno, perché le persone non capivano. Mi mise la mano sopra la mia e me lo richiese, più dolcemente; alla fine pensai 《lei può capirmi , è l'unica che lo può fare》....
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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PROLOGO HARRY Pioveva a dirotto e faceva un freddo cane. Ero appena uscito da un' outlet di Londra e mi dirigevo alla mia macchina con il mio ombrello. Stavo per aprire la portella della mia auto quando vidi una ragazza seduta su un muretto di un ospedale. Stava piangendo ed era bagnata fradicia. Mi avvicinai. Aveva i capelli neri con dei ciuffi rossi e biondi , la carnaggione chiara e occhi rosso fuoco.Era davvero molto carina. -Stai bene?- chiesi. Non mi rispose. Mi sedetti accanto a lei coprendola con l'ombrello. -Grazie - disse lei tra i singhiozzi ,mentre il mascara le rigava le guance. - Cos' hai? Stai male? -chiesi io mettendole la mano sulle spalle. - I miei genitori .... sono .... - Non finì la frase e si mise il viso fra le mani e pianse più intensamente. -Com'è successo? - dissi -Uccisi , accoltellati- -Oh Dio.... mi dispiace- . Potevo capirla. Sapevo come faceva male restare solo. -Come ti chiami?-chiesi dolcemente ,quasi sussurrando. -Jeanette Anderson-mi disse porgendomi la mano . -Harri Styles- dissi stringendogliela. - Vuoi che ti accompagni a casa?- chiesi. -Io vivo a Brighton, sono venuta qui quando mi hanno detto cos'era successo.-disse lei piangendo. -Vieni a casa mia. Domani ti porterò a Brighton. - JEANETTE Non sapevo chi era e perché si stesse interessando così tanto a me. Non volevo andare a casa di uno sconosciuto, ma non avevo scelta:non avevo un'auto perché ero venuta in taxi e non avevo un luogo dove passare la notte. -Okay, verrò con te- dissi asciugandomi le lacrime. Ci avvicinammo alla sua auto. Era una Lamborghini nera e mi dispiaceva molto bagnargliela tutta. -Tranquilla, sali- mi disse lui anticipandomi, accennando un sorriso. Entrammo nell'auto e mise in moto. Lo guardai attentamente... Quanto cazzo era bello. Capelli lunghi e ricci , occhi verde smeraldo e , delle labra ...wow. -Che c'è?- mi chiese . -Niente, perché ?- -Mi stavi guardando- Non dissi niente per l'imbarazzo.Mezz'ora dopo arrivvammo a casa sua; era molto bella e grande. Aveva un ampio giardino e una veranda con un piccolo salotto in vimini. -Vieni con me- disse prendendomi per mano. Salimmo cinque gradini che portavano alla porta d'ingresso. Entrai in casa tremando. -Aspettami qui ,- disse sorridendomi. Wow che bella casa. Aveva le pareti bianche con tanti quadri , una mega TV a schermo piatto , un divano in pelle bianco, un tavolino di vetro e il pavimento in marmo ; e quello era solo il salotto. Poi c'erano delle scale che portavano al piano di sopra. Dopo alcuni minuti scese dalle scale con degli abiti in mano: una felpa e dei jeans . - Tieni, questi sono di mia... - si blocco all'improvviso, e il suo viso rattristì - cioè, erano... di mia sorella...- Gli presi . - Anche tu sei solo?-dissi. Annuì guardando a terra.Chiuse gli occhi e sulle sue guance scivolò una lacrima. Rimasi immobile, capendolo. HARRY Mi asciugai la lacrima e le dissi dov'era il bagno. Andò e si cambiò subito. -Vuoi mangiare. qualcosa? Annuì. Mi diressi in cucina cercando di non pensare a loro...a mia madre,mio padre e la mia sorellina.Dio quanto mi mancavano. -Ti va un po' di carne?-dissi io mostrandogliela. -Certo- mi disse cercando di sorridere. Misi i piatti in tavola e mi sedetti accanto a lei. -Come se ne sono andati? Ti mancano ?-mi chiese . -Chi?-chiesi io facendo finta di non capire.Non ne volevo parlare,non ne parlavo mai con nessuno, perché le persone non capivano. Mi mise la mano sopra la mia e me lo richiese, più dolcemente; alla fine pensai 《lei può capirmi , è l'unica che lo può fare》 -È successo due anni fa,io sono il capo della squadra omicidi di Londra. Avevo risolto un caso difficile,si trattava di una gang che si chiamava"sangue nero";essi spacciavano enormi quantità di droga.Quando scoprì dove si nascondevano andai con un mio agente,Liam, quando entrammo ci puntarono subito le pistole contro e ci fu una sparatoria.E uccisi il figlio del capo della banda,e...- mi fermai un attimo cercando di trattenere le lacrime , senza successo, e tra i singhiozzi finì di raccontare -una settimana dopo entrai in casa e li trovai...- piansi,non riuscivo a parlare,non respiravo. -Ehi calmati, ti capisco- mi disse lei dolcemente asciugandomi le lacrime. -...morti, tutti morti- mi accarezzò . Fu un attimo. Le sue labbra si avvicinavano alle mie e io le avvicinai alle sue. Ci bacciammo. - Vieni con me- le dissi a basa voce al suo orecchio. Salimmo le scale ed entrammo in camera mia , stendendoci sul mio letto . Le misi le mani dietro la schiena spingendola sempre di più contro il mio corpo mentre la baciavo. -Mi piaci - le sussurrai all'orecchio. - Ti amo -mi rispose baciandomi.
   
 
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